D
Dream
Viaggio in America - Oriana Fallaci
Continua il mio viaggio nella letteratura della Fallaci, terminando la raccolta di reportage scritta dal 1965 al 1967 direttamente dall'America.
Io ho amato questo libro. Non rimarrà nella storia per i suoi contenuti (Non stiamo certamente parlando del miglior libro della Fallaci) ma certamente se avessimo posto un altro autore alla regia di questo romanzo non avremmo avuto gli stessi risultati.
Quello che colpisce è il linguaggio utilizzato da Oriana Fallaci. La sua ironia è raffinata, pungente, graffiante. Demolisce delicatamente, con un guanto di seta, tutta la cultura americana del tempo (per certe cose lo è tutt'ora) inimicandosi i cittadini americani, la CIA, i sindacati dei performer e gli abitati dell'allora sud degli Stati Uniti, ancora fermo alla segregazione raziale.
Un Paese in cui sei obbligata ad avere una rivoltella in casa, un paese in cui vieni facilmente stalkerizzata se chiami il numero sbagliato, un Paese in cui i beni della proprietaria di casa che non paga l'affitto vengono bruciati in falò e dove non cambiare casa cinque o sei volte è visto male. E lei lo descrive così bene, lei che aveva conosciuto star americane, incontrato austronauti, ecco, lei racconta tutto questo con la sana ironia di chi riconosce che è in un mondo di pazzi.
Glaciale la conclusione, l'ultimo articolo pubblicato è una lettera sul come sia tremendo ammalarsi in America e conclude che è risultata negativa agli esami per il cancro. E' triste considerata la ragione per cui se ne andrà.
In definitiva, uno dei libri più divertenti che abbia letto. Utile per ritrovare il sorriso nelle giornate buie.
Continua il mio viaggio nella letteratura della Fallaci, terminando la raccolta di reportage scritta dal 1965 al 1967 direttamente dall'America.
Io ho amato questo libro. Non rimarrà nella storia per i suoi contenuti (Non stiamo certamente parlando del miglior libro della Fallaci) ma certamente se avessimo posto un altro autore alla regia di questo romanzo non avremmo avuto gli stessi risultati.
Quello che colpisce è il linguaggio utilizzato da Oriana Fallaci. La sua ironia è raffinata, pungente, graffiante. Demolisce delicatamente, con un guanto di seta, tutta la cultura americana del tempo (per certe cose lo è tutt'ora) inimicandosi i cittadini americani, la CIA, i sindacati dei performer e gli abitati dell'allora sud degli Stati Uniti, ancora fermo alla segregazione raziale.
Un Paese in cui sei obbligata ad avere una rivoltella in casa, un paese in cui vieni facilmente stalkerizzata se chiami il numero sbagliato, un Paese in cui i beni della proprietaria di casa che non paga l'affitto vengono bruciati in falò e dove non cambiare casa cinque o sei volte è visto male. E lei lo descrive così bene, lei che aveva conosciuto star americane, incontrato austronauti, ecco, lei racconta tutto questo con la sana ironia di chi riconosce che è in un mondo di pazzi.
Glaciale la conclusione, l'ultimo articolo pubblicato è una lettera sul come sia tremendo ammalarsi in America e conclude che è risultata negativa agli esami per il cancro. E' triste considerata la ragione per cui se ne andrà.
In definitiva, uno dei libri più divertenti che abbia letto. Utile per ritrovare il sorriso nelle giornate buie.