Considerazioni sulla scuola e sull'università

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L

Lucanik-san

Pyr3s ha scritto:
2) col senno di poi..

3) non mi facevo il mazzo 2 giorni e mi sbattevo altamente il resto, mi organizzavo semplicemente il lavoro..

4) ti dico solo che io ho ancora i cartellini con la prima giustificazione "motivi di salute" e tutte quelle sotto -tante- con le virgolette e basta.. anche lì, basta tener conto delle assenze e non superare con quelle scoperte da certificato la % massima.. ah, comunque non ho il medico parente/amico, ma parlo per esperienza per via di numerose tonsilliti da 2-3 settimane ciascuna... se non esistesse la regola dello scomputo di quelle assenze sarei ancora in prima elementare

/post
2) No pal, col senno di prima: se ne avessi la possibilità rifarei altre centinaia di volte la stessa scelta. Sentivo fin dall'inizio che fare privatamente senza un motivo valido (come può essere appunto una grande occasione alla Scala) sarebbe equivalso ad un inutile suicidio. Quindi sì, è valsa la pena di sopportare quell'abominio di classe pur di togliermi buona parte del lavoro a casa già in aula.

3) Ho capito, ma se non avessi avuto professori così clementi da accettare i volontari, cosa organizzavi? I fagioli? Saresti stato costretto a studiare sempre tutto indistintamente...Alla fine si tratta di beccare il corpo docenti buono, prima ancora che esser capaci di ottimizzare i tempi/il lavoro.

4) Mah. Da me si sentivano (imo giustamente) presi per i fondelli se nemmeno mi scomodavo a riempire le virgolette, indipendentemente dal limite massimo consentito...di fatto sì, è solo una formalità, tuttavia ignorarla è in qualche modo mancanza di rispetto verso il docente.

Quando l'intera classe doveva giustificarsi in seguito a scioperi o cose del genere era il momento delle grasse risate.

Poi beh, se erano tutte autentiche e non simulate, probabilmente avevi le difese immunitarie graciline: ma tu avevi parlato di certificati-sotterfugio, o sbaglio? Perchè in quel caso il medico curante esterno non è così propenso a coprirti come in caso di malattia reale seppur reiterata.

In ogni caso nessuno metteva in dubbio l'esistenza di quella regola: si sottolineava soltanto che a differenza della scuola, in università puoi permetterti di prendere all'anno tutte le tonsilliti vere, presunte e finte che vuoi, senza preoccuparti di mantenerti entro dati limiti.
 
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Monsù Pyr3s

Lucerna Juris
non ho parlato di certificati finti, ho solo detto

Stronzate, basta farsi fare il certificato medico per le assenze di malattia e ti rimangono un fottìo di assenze "libere".
ovvero togliendo le malattie reali, ti restano un sacco di assenze libere, senza cioé dover portare certificato medico, da poter fare...

comunque anche per l'università dipende: da noi se non frequenti il massimo che fanno è raddoppiare/triplicare il programma (con la diversificazione frequentanti-non frequentanti)...

ma in facoltà come medicina se non frequenti non puoi proprio sostenere l'esame...

comunque anche se non avessero accettato i volontari, bastava esser pronto per sostenere un'interrogazione nei primi tempi, dopodiché dalle prime interrogazioni fatte (anche ad altri) riuscivi a vedere dove volevano andare a parare...

o ancora meglio, organizzare i turni con i tuoi compagni (cosa che però non tutti consentono)
 

Auron

Parroco
Pyr3s ha scritto:
comunque anche se non avessero accettato i volontari, bastava esser pronto per sostenere un'interrogazione nei primi tempi, dopodiché dalle prime interrogazioni fatte (anche ad altri) riuscivi a vedere dove volevano andare a parare...
Fatto così per cinque anni e me la sono SPASSATA. Una volta che mantenevo il passo delle lezioni, non dovevo (quasi, a momenti) ripassare prima dell'inizio delle interrogazioni :X

NB: i prof non hanno mai accettato volontari...

4) Certo, certo, quello di Pulcinella.

Poi però la (meritata) pedata nell'ano da parte del prof di turno te la becchi tu in seguito a una bischerata del genere.
Una marea di volte ho giustificato con "concerto dell'anno" e via discorrendo... cosa vogliono farti/dirti? Anzi, almeno l'onestà di non dire "motivi di salute/famiglia" l'hanno sempre apprezzata.
 
L

Lucanik-san

Auron ha scritto:
Fatto così per cinque anni e me la sono SPASSATA. Una volta che mantenevo il passo delle lezioni, non dovevo (quasi, a momenti) ripassare prima dell'inizio delle interrogazioni :X

NB: i prof non hanno mai accettato volontari...

Una marea di volte ho giustificato con "concerto dell'anno" e via discorrendo... cosa vogliono farti/dirti? Anzi, almeno l'onestà di non dire "motivi di salute/famiglia" l'hanno sempre apprezzata.
Beato te che la facevi così facile ._.

Sarà che i miei prof erano proprio indecifrabili, da sfiorare il limite della pazzia/schizofrenia a volte.

Beh, non è simpatico esser preso sul naso dal docente: una cosa è l'onestà, una cosa è la beffa.

Pyr3s ha scritto:
comunque anche per l'università dipende: da noi se non frequenti il massimo che fanno è raddoppiare/triplicare il programma (con la diversificazione frequentanti-non frequentanti)...

comunque anche se non avessero accettato i volontari, bastava esser pronto per sostenere un'interrogazione nei primi tempi, dopodiché dalle prime interrogazioni fatte (anche ad altri) riuscivi a vedere dove volevano andare a parare...
Da noi son più stronzi coi frequentanti D: in virtù del fatto che sentono a lezione nozioni che i NF non trovano sul libro....

E se non venivi chiamato ai primi tempi, ma proprio come ultimo o penultimo? Dovevi prepararti ad oltranza, ogni giorno col dubbio, poichè non avevi garanzie sulla loro prossima mossa (al massimo presentimenti, ma son troppo rischiosi). Cosa alquanto antipatica questo procedere "al buio", imho.
 
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L

Larm

Pyr3s ha scritto:
ma in facoltà come medicina se non frequenti non puoi proprio sostenere l'esame...
Falso : una buona parte dei corsi sono delle spiegazioni di schemi e di nozioni che puoi benissimo studiarti dal libro o dalle diapositive del professore. Le autopsie sono l'unica ragione per essere presente in corso, ma come si può immaginare non sono frequenti.

Gli unici corsi di laurea in cui la presenza è richiesta sono quelli in cui vi sono esercitazioni pratiche (in gruppo o da soli), quindi materie scientifiche o anche corsi in cui si organizzano talvolta dibattiti come scienze politiche. Un altro caso è quello frequente nell'umanistica in generale in cui i professori danno dei corsi inediti e originali che non si trovano da nessuna parte nei libri ; in tale caso la presenza è consigliata sebbene non obbligatoria, poiché puoi certo rimpiazzare il corso con gli appunti, ma essere là ti farà risparmiare molto tempo e molto spesso ti chiarirà pure le idee.
 

Monsù Pyr3s

Lucerna Juris
Non so come funzioni là, qui dei miei amici iscritti in medicina mi han detto di avere l'obbligo di frequenza...

e se non frequentano non possono sostenere l'esame, fossero pure delle enciclopedie mediche ambulanti
 
L

Larm

Se parli dell'obbligo di frequenza è un altro discorso. In ogni caso una mia amica a Berlino si lamenta proprio di quest'obbligo che non aveva quando studiava a Parigi, e ciò non ha nulla a che vedere con la qualità degli studi poiché da questo punto di vista la facoltà di Parigi era superiore in tutti gli aspetti (al Charité a Berlino gli esami sono a crocette, true story).
 

AMD

Amministratore di condominio
vabbè esame a crocette non significa necessariamente merda

anche privato da noi è metà a crocette e metà a domande aperte... e la parte a crocette è una delle cose più toste che esista
 

AMD

Amministratore di condominio
esatto

ancor peggio se ti mettono la possibilità "altro" in cui devi scrivere quello che eventualmente manca... giusto per capirci na roba del genere

foto1.JPG
 
L

Larm

Scegliere tra 4 risposte già date una sola corretta senza altre possibilità è comunque più facile delle risposte aperte per le quali nessun ragionamento per esclusione è possibile.

In ogni caso gli esami in questione erano proprio facili.
 

AMD

Amministratore di condominio
Talvolta è più facile scrivere qualcosa su una domanda aperta, che lascia un minimo spazio di movimento,che non rispondere a una domanda a crocette dove l'errore conta 0 punti e quelli sono

Tanto più se il compito è solo a false crocette, visto che la maggior parte delle risposte richiedono un'integrazione e spesso posson essere sbagliate anche tutte le possibilità

Certo, come hai detto ci son crocette e crocette
 

Lele88

Amico
AMD ha scritto:
Talvolta è più facile scrivere qualcosa su una domanda aperta, che lascia un minimo spazio di movimento,che non rispondere a una domanda a crocette dove l'errore conta 0 punti e quelli sono

Tanto più se il compito è solo a false crocette, visto che la maggior parte delle risposte richiedono un'integrazione e spesso posson essere sbagliate anche tutte le possibilità

Certo, come hai detto ci son crocette e crocette
Pensa che leggendo questo tuo messaggio mi viene in mente l'esame teorico della patente!!!
 

Connacht

:.::
Anche la difficoltà è relativa: in proporzione ho studiato molto più per gli esami universitari che durante le superiori quantitativamente parlando, ma all'università sono sempre stato molto più motivato, molti argomenti mi interessavano già da prima e mi ci ero informato autonomamente, la cultura fornita è sempre stata funzionale all'indirizzo di vita che ho scelto e quindi studiare spesso è stato un piacere più grande che impararsi a memoria solo "perché sì" il commento altrui su tal autore che non interessa.

Per esempio il librone di anatomia comparata è voluminoso, ma sfogliarlo è divertente e ci spendo un'ora proficua per leggermi qualche passaggio attentamente, mentre probabilmente a leggere altre cose più leggere ma che non mi attraggono probabilmente mi romperei le palle dopo due righe e prepararci un esame controvoglia sarebbe peggio e per nulla soddisfacente.

Inoltre nella mia università entrano i cani a mensa e a volte a lezione, quindi per me è di sicuro più figa del liceo.
 
M

Makonik-san

...continua da questo topic

Lucanik, è palese che tu ce l'hai a morte con la scuola perchè sei finito in una brutta classe, potrei scommettere le natiche che se fossi finito in un'altra classe a quest'ora rimpiangeresti la scuola.
Io sono stato in una scuola in cui i prof facevano veramente di tutto per aiutarti e per farti migliorare i voti, ma non ho mai rimpianto di averla abbandonata per lavorare.
Ma quale ipocrisia,che vuol dire che il lavoro è maggiore della scuola lol Concordo con RDMC, anche perchè la gente che continua a dire che la scuola fa schifo a me da fastidio.

Lavorare significa che devi sottostare spesso e volontieri ad altre persone, devi farti andare giù cose che non ti vanno bene anche perchè ci mettono 2 secondi a trovare qualcuno al posto tuo visto che è pieno di disoccupazione sto paese.

A scuola hai molta più libertà che sul lavoro e anche molto più tempo libero.

E sinceramente non capisco come puoi dire che non rimpiangi la scuola quando c'è gente che ti aiuta e ti sta vicino, a sto punto ti piacerà fart dare i calci nel posteriore lol @devilgoku93
Cosa centra poi il lavoro con lo studio? Questa frase è abbastanza incoerente, o forse ho capito male io...
Centra che le alternative sono 4 : o studi( e non è poi tanto male alle superiori, non parlo di università perchè non posso dire nulla a riguardo),o lavori( e secondo me è peggio che studiare),o sei mantenuto e non te ne frega niente di esserlo, oppure cerchi lavoro e non ne trovi ( la mia attuale situazione e a parer mio è la peggiore).
Sono completamente in disaccordo. A scuola devi stare sotto il controllo degli insegnanti, le libertà che hai a lavoro sono nettamente superiori. Certo, quando ti affidano un lavoro devi farlo, ma è comunque una cosa che puoi fare con più sciotezza rispetto a scuola, dove sei costantemente sotto controllo.

Sul tempo libero hai detto una minchiata assurda. Il tempo libero è pressochè identico, da una parte hai i compiti obbligate e le 6 ore di scuola, dall'altra 8 ore di lavoro e basta.

Infine, a lavoro si trovano ugualmente persone ben disposte e amichevoli, che si tratti di capi o di semplici impiegati.
Io sono in completo disaccordo con te invece,inanzitutto dipende che lavoro fai.

Se fai dalle 12 alle 21.00 e fai un lavoro pesante ti voglio vedere a trovare il tempo libero. Esci stanco morto e vai a letto e ti svegli il giorno dopo alle 10 e alle 12 ricominci.

Ah vero, anche a scuola trovi persone ben disposte e amichevoli, che si tratti di insegnanti o di semplici compagni.
Parlavo dei compagni di classe, sinceramente penso siano mille volte più importanti.
W-O-T time, sry.

Manzo, lo squallore delle personacce con cui ho avuto a che fare non c'entra nulla: è proprio il "sistema" liceo/istituto in generale a starmi indigesto con le sue restrizioni, le sue regole, le sue contraddizioni e le sue ingiustizie. Tutte cose di cui ho già parlato tempo fa in quest'altro topic, come potrai vedere se avrai la pazienza di rileggerlo.

Non avrebbe senso generalizzare partendo da una situazione personale, come tu mi accusi (sbagliando) di fare. Capisci?

D'altronde ci sarà un motivo se a praticamente nessun adolescente normale al mondo - te compreso, ne sono sicuro - piace andare a scuola (e più generalmente studiare, ma vabbè) e non cambia certo idea in base alla simpatia dei compagni, dato TOTALMENTE secondario: è la natura Sam, c'è poco da fare.

Poi non voglio fare il paternalismo che ho tanto criticato nel thread di prima, ma ti rammento che hai solo 15 anni e sei soltanto - se non erro - in seconda superiore: anch'io alla tua età mi trovavo più o meno bene. Non mi piace farti il discorso "io sono più grande e ne capisco più di te, quindi zitto e dammi retta" poichè molto antipatico oltre che fasullo, ergo mi limiterò a ricordarti che nei restanti tre anni e mezzo avrai ancora tutto il tempo per odiare la scuola.

Faccio infine presente che inizialmente il lavoro non faceva parte del discorso, l'hai introdotto tu con questa provocazione:

Meglio lavorare?
Io, senza mai aver parlato di lavoro, dal canto mio avevo semplicemente smentito il luogo comune "scuola = el dorado, isola felice, paradiso, periodo migliore della vita, paese dei balocchi e quant'altro"; perchè, esattamente come esistono lavori e lavori, esistono pure scuole e scuole.

Del resto si può benissimo detestare la scuola senza considerare per forza il lavoro un gradino sopra di essa, non credi? Ciò tuttavia non implica che questo sia il mio caso, beninteso.

/----/

@Natsuyo: ">" nel linguaggio di internet sta per "migliore", non intendevo dire che i posti di lavoro disponibili fossero più numerosi delle scuole. *facepalm*

Dici che "lavorare significa che devi sottostare spesso e volontieri ad altre persone, devi farti andare giù cose che non ti vanno bene", ed io ti rispondo: sticazzi, la stessa cosa avviene anche a scuola ed in maniera MOLTO più accentuata visto che sei costretto a sottostare agli insegnanti nonchè a tutto il personale scolastico.

Parli come se sul lavoro non esistesse la possibilità di fare carriera, ma se ti fai il mazzo (ed hai un pò di fortuna con la C maiuscola, cosa che non guasta mai) puoi anche arrivare a comandare; al contrario nella scuola non conti un cazzo, sei solo un pidocchio che verrà sempre e comunque comandato e trattato da bamboccio. In una situazione ti danno del "tu" e nell'altra (ma anche in università) ti danno del "lei", ti sei mai chiesto perchè?

Per finire lasciami aggiungere che si vede che non frequenti l'università, altrimenti non parleresti così della scuola: onestamente non so dove tu ce la veda tutta questa libertà in quest'ultima, anzi essa è di fatto una prigione mascherata da istituzione statale.
 
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Assyd

Amministratore di condominio
Certe volte è estremamente dura non pensare al concetto - ammetto, infantile - di "superiori scazzo", seriamente
 

Natsuyo

Dattebayò
...continua da questo topic

W-O-T time, sry.

Manzo, lo squallore delle personacce con cui ho avuto a che fare non c'entra nulla: è proprio il "sistema" liceo/istituto in generale a starmi indigesto con le sue restrizioni, le sue regole, le sue contraddizioni e le sue ingiustizie. Tutte cose di cui ho già parlato tempo fa in quest'altro topic, come potrai vedere se avrai la pazienza di rileggerlo.

Non avrebbe senso generalizzare partendo da una situazione personale, come tu mi accusi (sbagliando) di fare. Capisci?

D'altronde ci sarà un motivo se a praticamente nessun adolescente normale al mondo - te compreso, ne sono sicuro - piace andare a scuola (e più generalmente studiare, ma vabbè) e non cambia certo idea in base alla simpatia dei compagni, dato TOTALMENTE secondario: è la natura Sam, c'è poco da fare.

Poi non voglio fare il paternalismo che ho tanto criticato nel thread di prima, ma ti rammento che hai solo 15 anni e sei soltanto - se non erro - in seconda superiore: anch'io alla tua età mi trovavo più o meno bene. Non mi piace farti il discorso "io sono più grande e ne capisco più di te, quindi zitto e dammi retta" poichè molto antipatico oltre che fasullo, ergo mi limiterò a ricordarti che nei restanti tre anni e mezzo avrai ancora tutto il tempo per odiare la scuola.

Faccio infine presente che inizialmente il lavoro non faceva parte del discorso, l'hai introdotto tu con questa provocazione:

Io, senza mai aver parlato di lavoro, dal canto mio avevo semplicemente smentito il luogo comune "scuola = el dorado, isola felice, paradiso, periodo migliore della vita, paese dei balocchi e quant'altro"; perchè, esattamente come esistono lavori e lavori, esistono pure scuole e scuole.

Del resto si può benissimo detestare la scuola senza considerare per forza il lavoro un gradino sopra di essa, non credi? Ciò tuttavia non implica che questo sia il mio caso, beninteso.

/----/

@Natsuyo: ">" nel linguaggio di internet sta per "migliore", non intendevo dire che i posti di lavoro disponibili fossero più numerosi delle scuole. *facepalm*

Dici che "lavorare significa che devi sottostare spesso e volontieri ad altre persone, devi farti andare giù cose che non ti vanno bene", ed io ti rispondo: sticazzi, la stessa cosa avviene anche a scuola ed in maniera MOLTO più accentuata visto che sei costretto a sottostare agli insegnanti nonchè a tutto il personale scolastico.

Parli come se sul lavoro non esistesse la possibilità di fare carriera, ma se ti fai il mazzo (ed hai un pò di fortuna con la C maiuscola, cosa che non guasta mai) puoi anche arrivare a comandare; al contrario nella scuola non conti un cazzo, sei solo un pidocchio che verrà sempre e comunque comandato e trattato da bamboccio. In una situazione ti danno del "tu" e nell'altra (ma anche in università) ti danno del "lei", ti sei mai chiesto perchè?

Per finire lasciami aggiungere che si vede che non frequenti l'università, altrimenti non parleresti così della scuola: onestamente non so dove tu ce la veda tutta questa libertà in quest'ultima, anzi essa è di fatto una prigione mascherata da istituzione statale.
Mah.. sinceramente ammetto che non è del tutto sbagliata la tua opinione,però anche il fatto che dici al ragazzo di 15 anni che nei prossimi tre anni avrà tutto il tempo per odiare la scuola questo nno è vero, io l'ho odiata per via di certi individui davvero infmi nei primi 2 anni e poi mi è piaciuta invece negli altri 3 e ora che mi ritrovo praticamente buttato nel mondo del lavoro non vedo tutta sta libertà e comunque tutti questi punti a favore del lavoro, sarò io che davvero non trovo lavoro( si deve pagare per fare il cassiere all'iper santo cielo.)..

Però ribadisco che anche nel mondo del lavoro ti trovi con persone "dimmerda" quanto nel mondo scolastico..
 

Carmageddon

AGE IS JUST A NUMBER
Admin
... ed è pure peggio, perché la scuola la puoi cambiare facilmente, il lavoro invece no...
 
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M

Makonik-san

Mi permetto di insistere: sul lavoro la retribuzione può essere un ottimo "bonus pazienza", cosa che a scuola manca del tutto a prescindere da quale scegli per l'iscrizione.
 
M

Makonik-san

Come al solito parti in quarta, oppa op Iro style.

Non considero il lavoro migliore della scuola semplicemente perchè "mi pagano", tra questo e l'altro topic ho riempito interi post di altre motivazioni.
 
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Iro

Amministratore di condominio
Non ho molta voglia di leggermi dei wall of text deliranti, se scrivi che il lavoro ha quel vantaggio sulla scuola, lo dici perché è importante (o perché sei pazzo e scrivi cose a caso\che non credi). In entrambi i casi, è implicata qualche sorta di bestialità
 
M

Makonik-san

Capisco che ti sto antipatico a prescindere, ma almeno leggi i miei WOT prima di definirli "deliranti" se non vuoi sembrare un deficiente od un troll...potresti addirittura rischiare di imparare qualcosa. Se non hai voglia di farlo nessuno ti biasimerà, ma perlomeno abbi la decenza di tacere: è chiaro che, dopo aver saltato pagine e pagine di miei discorsi, se estrapoli dal contesto due righe random le fraintenderai.

Per il resto...

...il concetto di "bestialità" di un tizio che definiva bestie chi osava non dispiacersi per una ragazzina suicida che si voleva un gran male, è da prendere con le pinze o meglio ancora da non prendere proprio in considerazione.

Poi non so, se si vuole arrivare a negare l'importanza dello stipendio sul lavoro allora magari si è anche un pò ipocriti: importante =/= unica cosa che conta, non mi pare nulla di bestiale.
 
Ultima modifica:

Iro

Amministratore di condominio
Non è che mi stai antipatico per partito preso, ma perché tutti tuoi post "argomentati" su qualcosa si basano su esperienze personali pressoché NULLE, e non voglio essere troppo cattivo su questo argomento.

Sei tu quello che voleva parlare di arti marziali e di autodifesa da armi bianche senza aver mai praticato un'arte marziale in vita sua, per esempio. O che parlava di sesso ed amore senza aver mai avuto una relazione. E sono sicuro che se avessi perso altro tempo per leggere qualche discussione in cui eri coinvolto, sarebbero uscite altre cose del genere.

Quindi, secondo lo stesso ragionamento, perché dovrei leggere frasi sul lavoro da chi non ha mai lavorato in vita sua, scusami?

Tra l'altro confermi il delirio perché parli di "estrapolare dal contesto": il post che ho citato è un post unico, se non riassume un tuo pensiero sei un po' schizofrenico. Al contrario, hai riassunto tutta la discussione (in cui ti permettevi di giudicare un suicidio da un paio di articoli e di rage comics su internet) in una frase sconnessa. La trave e la pagliuzza, proprio...
 
M

Makonik-san

Anche tutti i tuoi post "argomentati", per modo dire, non si basano su nulla che non siano epiteti poco lusinghieri / espressioni scurrili o comunque frecciate sul piano personale; ciononostante, leggo sempre i tuoi messaggi nella speranza che i tuoi modi possano sgrezzarsi un pò. Aspettativa puntualmente disillusa, ma sorvoliamo.

Dovresti farlo perchè la discussione si basa per definizione sull'ascolto delle posizioni altrui per quanto assurde esse siano, se non lo fai parli del niente. Se hai il culo troppo pesante per leggere è un problema tuo, e alla luce di ciò probabilmente un forum non è il posto adatto a te.

E comunque non serve lavorare per sapere le cose che ho detto; poi non so, se vuoi negare che sul lavoro ti danno del "lei" e che puoi fare carriera, o se vuoi lavorare gratis per puro spirito umanitario nutrendoti di aria...beh, allora benvenuto sulla Terra.

Per "contesto" si intende l'argomento di cui ho parlato per pagine intere, quel post era soltanto una piccola parte del mio parere su tale argomento in risposta a Carma.

Per finire: quella discussione l'ho riassunta in una singola frase perchè, per ricambiare la tua "magnanimità", anch'io non ho voluto essere troppo cattivo nei tuoi confronti.
 
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Iro

Amministratore di condominio
E comunque non serve lavorare per sapere le cose che ho detto
Cioè implicitamente sostenere che sia meglio? Ma si legge da un chilometro che hai avuto delle pessime superiori (non ho neanche dubbi sul perché) e che quindi odi la scuola a prescindere, non ci prendiamo per il culo
poi non so, se vuoi negare che sul lavoro ti danno del "lei" e che puoi fare carriera, o se vuoi lavorare gratis per puro spirito umanitario nutrendoti di aria...beh, allora benvenuto sulla Terra.
"Lei" e "puoi fare carriera"?Possiamo avere questa discussione quando lavorerai per davvero?

Il lavoro fa schifo. Una volta su un milione è gratificante se hai culo, il restante delle volte è sfiancante e\o deprimente e\o umiliante e\o un sacco di altri aggettivi negativi. Forse sei rimasto alla concezione di lavoro di tuo padre che fa l'oculista: ecco, il mondo è diverso. Esci di casa e fatti un giro
 
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M

Makonik-san

Cioè implicitamente sostenere che sia meglio? Ma si legge da un chilometro che hai avuto delle pessime superiori (non ho neanche dubbi sul perché) e che quindi odi la scuola a prescindere, non ci prendiamo per il culo
Scopri l'acqua calda, ho ammesso io stesso sia di aver avuto pessime superiori, sia di odiare la scuola. Ma dato che bisogna spiegarti tutto, odiare quest'ultima =/= odiare i compagni: detestare la prima significa non gradire regole/ingiustizie/strutture gerarchiche/contraddizioni comuni a qualsiasi istituto (per intenderci, ciò che fa il 99,4% dei bambini/adolescenti al mondo) , mica i secondi che variano da aula ad aula. Che poi io mi sia trovato anche in una classe orribile è soltanto un caso sfortunato, dubito che sia colpa mia in quanto son sempre andato d'amore e d'accordo con tutti alle medie ed alle elementari.

"Lei" e "puoi fare carriera"?

Possiamo avere questa discussione quando lavorerai per davvero?
Tu lavori?

Ma soprattutto, possiamo avere questa discussione quando leggerai tutti i miei post? O hai intenzione ancora per molto di replicare "a tentoni" e limitarti ai primi due esempi - lei e carriera - tra i numerosi altri che mi vengono in mente e che ho già esposto in messaggi più lunghi?

Però ovviamente ero io quello che parlava senza sapere, com'era il fatto della pagliuzza e della trave? Per dirla alla tua infima maniera, così mi capisci:

Gli argomenti stanno là da post e post, non rompermi i coglioni se non li sai leggere.
Tra l'altro sarebbe anche gradito che la smettessi, e non è la prima volta che ti pizzico a farlo, di tirare fuori miei scheletri dall'armadio o presunti tali risalenti all'era cenozoica (il topic delle arti marziali addirittura ad un anno e mezzo fa) ; a maggior ragione se per trovare i tuoi basta rimanere in periodi decisamente più recenti, vedi thread sul suicidio della tipa vecchio di soli due mesi.

La cosa che non hai ancora capito dopo sei anni e mezzo su PCF è che non ha ragione chi attacca la persona, bensì chi confuta le cose che tale persona dice.

Il lavoro fa schifo. Una volta su un milione è gratificante se hai culo, il restante delle volte è sfiancante e\o deprimente e\o umiliante e\o un sacco di altri aggettivi negativi. Forse sei rimasto alla concezione di lavoro di tuo padre che fa l'oculista: ecco, il mondo è diverso. Esci di casa e fatti un giro
O più probabilmente è che, se i miei genitori avessero un lavoro di merda, non sfogherei la rabbia incolpando qualcuno la cui famiglia riesce ad arrivare a fine mese, rispondendo male alla gente, generalizzando, decantando pensieri negativi su un forum di internet e gettando fango sul lavoro o su chi invece ne riconosce il valore (specialmente coi tempi che corrono) senza sputarci sopra.

La soluzione è semplice...se il lavoro ti fa così schifo, non ti resta che licenziarti, dormire sotto i ponti e chiedere l'elemosina; o tornare a scuola per studiare cose di cui non ti frega un cazzo e farti mettere GRATIS i piedi in testa dal primo coglione che passa. Molto meglio dello sfiancarsi/deprimersi/farsi umiliare a pagamento, no?

Siamo passati dallo sminuire l'importanza della paga al minimizzare quella del lavoro stesso, quale sarà la prossima perla? Affermare direttamente che la vita fa cagare e non vale una minchia, come fa un utente di nostra conoscenza?

Seriamente...esci da dove ti pare ma fatti non uno, bensì due o anche tre giri.
 
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Iro

Amministratore di condominio
Scusami eh, ma a chi vuoi rompere il cazzo mo'? L'unica argomentazione che hai postato è che il lavoro viene pagato (risposta) e che "ti fa schifo la struttura della scuola" (perché, non ci è dato sapere), "l'università è meglio" (perché, non ci è dato sapere), "a scuola non conti un cazzo" (again, hai avuto delle pessime superiori e mo' prendi tutto per universale. come se al lavoro mediamente contassi un cazzo) e il fatto della carriera e del lei, pure nel wall of text che hai postato

Inoltre non solo il tuo ultimo post continua a chiarire che non hai mai lavorato un giorno della tua vita, ma ignori totalmente cosa sia il mondo del lavoro. Invece di farti regalare i lego da mammà per fare la spesa, vatti un poco a spezzare la schiena.
 

Carmageddon

AGE IS JUST A NUMBER
Admin
@ TUTTI

Accumulate almeno 10 anni lavorativi, e solo dopo potreste farvi un'idea sul mondo del lavoro.

Tutti questi flame che vi state gettando addosso adesso non hanno proprio senso: il lavoro ha mille sfumature, e inoltre nemmeno conta il lavoro in sé e basta, ma anche i colleghi, la distanza da casa, le ore settimanali, e naturalmente il boss.
 
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Iro

Amministratore di condominio
il lavoro ha mille sfumature
e la maggior parte fanno abbastanza schifo, non è una cosa che dico solo io. cioè, non lo so, se siete così taanto fortunati ad avere ottimi colleghi, ottima paga, ottimi boss, ottimo orario, non so, accendete internet e vedete come si evolve il mondo del lavoro.
 
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Stato
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