stanotte ho completato la versione ampliata (e 100% uncut, come scritto sulla mia custodia, questa immagine della cover presa dal web ha scopo puramente illustrativo) :
No More Heroes: Heroes' Paradise [2011]
siccome siamo in tema d'
ampliamenti e questo è un prodotto che porta la firma del mitico Suda51,
amplierò l'ottima recensione di @XMandri con 5 [pregi] + 1 [difetto] paragrafi
> LA RIPETITIVITA' DIVENTA UN PREGIO = chi l'ha detto che compiere sempre le stesse azioni è noioso? Le vicende si svolgono attorno ad una routine alla quale, col tempo, ci si abitua ed affeziona inevitabilmente.
Tra una promozione e l'altra è bellissimo fermarsi al negozio d'abbigliamento per comprare i nuovi capi disponibili, decidere come vestirsi di volta in volta, passare a trovare il mentore per potenziare difesa & attacco, recarsi all'ufficio di collocamento per svolgere buffissimi lavoretti part-time (veri e propri minigiochi tipo ripulire Santa Destroy dai graffiti o attrarre clienti verso un chiosco di hamburger) , arrotondare i guadagni effettuando assassinii extra su commissione, ritirare nuove armi ed accessori da Naomi, versare la quota d'iscrizione al bancomat per registrarsi alla missione classificata successiva, ascoltare le puntualissime telefonate dell'avvenente signorina Christel ed i puntuali reclami pornografici della videoteca, andare in bagno per salvare sùbito prima e sùbito dopo ogni boss fight, ammirare la roba raccolta in giro, ecc. Domanda: T-shirt stupende dentro cassonetti della spazzatura, PERCHE'?
Le tradizioni verranno spontanee giocando; quella mia era...completare tutto il completabile, andare avanti con la trama era l'ultima tappa.
> TRAVIS, SEI TUTTI NOI = nessun supereroe predestinato od alieno invincibile, il protagonista è uno sfigatissimo otaku che ha semplicemente avuto il culo di vincere una scrausa katana laser su internet. Ok, UN POCHINO irrealistico spendere milioni di dollari - duramente guadagnati - per rischiare la pellaccia, ma tant'è.
Da un bel giovanotto così sicuro di sè, che ostenta la propria superiorità davanti al mondo intero e corteggia qualsiasi forma di vita ovaiemunita (incluse le avversarie e la propria datrice di lavoro che però si diverte non poco a provocarlo apposta) , ti aspetti che abbia minimo uno squadrone di squillo ad aspettare il suo trionfale ritorno fra le mura domestiche; invece l'unico essere vivente che gli vuole bene si rivela essere un gatto...carenza d'affetto parzialmente colmata dalle action figures, dai poster e da altre decine di gadget nerd. Un
Johnny Bravo bruno & armato. Qualcuna gliela dia, please.
> DIVERSIFIGHEZIONE = gioco di parole che - oltre ad evidenziare lapalissianamente la quantità spropositata di gnocca che "Niente Più Eroi: Il Paradiso Degli Eroi" offre - vorrebbe sottolineare come i programmatori si siano sforzati di non riciclare idee riuscendoci appieno, sebbene magari potessero risparmiarsi una difficoltà speciale che sveste ulteriormente ragazze già abbastanza scosciate.
Sulla differenziazione dei singoli boss s'è detto: nello specifico abbiamo un metallaro tatuato, un pistolero, una kunoichi, un superhero wannabe, una comandante militare, un illusionista, una strega, una sadica psicopatica e...parenti serpenti. Dieci assassini principali da uccidere? Altrettante saranno le strategie migliori, sempre diverse, per batterli.
Idem con patatine fritte per i nemici comuni: troviamo di tutto, da sicari eleganti a tizi variopinti con cartoni in testa, passando per soldati dell'esercito, cyborg ninja e tifosi scalmanati.
Neppure le ambientazioni sfuggono a tale regola: spiccano una villa, uno stadio da baseball, una scuola, un set cinematografico, una spiaggia, un tunnel sotterraneo, un teatro, una città diroccata, un deserto. La mappa della modalità free-roaming tuttavia è alquanto ristretta ed esplorabile altresì a piedi, non è GTA nè vuole esserlo, facciamoci bastare quei bei posti.
> PER ASPERA AD ASTRA = Paolo diceva che a rendere unico codesto titolo è il suo carisma. Vero. Però imo c'è un altro aspetto che lo contraddistingue: il percorso d'apprendimento necessario per superare le avversità, che lo rendono invero paragonabile agli anime shonen (nei quali tipicamente l'eroe si sente realizzato, arriva l'antagonista apparentemente imbattibile che gli infligge la batosta inaspettata, va ad allenarsi, torna più forte di prima e si vendica) .
Arrivato alla ranked battle 7 senza particolari patemi, il sorrisetto di sufficienza m'è sparito dalla faccia...ho preso una serie di tremende scoppole morendo per ore, finchè ho imparato ad attirare\affrontare gli scagnozzi ad uno ad uno anzichè affrontarli tutti assieme; flash forward ----> pian piano sono così migliorato che ho sconfitto l'ultimissimo boss - quello segreto - al primo tentativo. E mai avevo provato una soddisfazione simile.
Le attività secondarie m'hanno soddisfatto, l'avventura primaria MI HA ESALTATO.
NMH ti seduce eppoi ti fotte quando abbassi la guardia; ti costringe a padroneggiare TUTTE le tecniche a tua disposizione, altrimenti non ti lascia proseguire. Trial and error all'ennesima potenza: sta tutta qua la differenza tra difficile e frustrante, nient'affatto sinonimi. Premendo tasti a casaccio si dura pochi minuti, usandone alcuni poche missioni.
> AD OGNUNO IL SUO TEMA = indicare quello sessuale oppure la rivincita del geek nippofilo sulla società sarebbe, rispettivamente, da pervertiti o banale.
M'interessa piuttosto far emergere altri temi tanto secondari quanto ricorrenti: ad esempio reputo interessante come uno di essi possa essere il retrogaming...all'interno d'un videogame moderno, in pieno stile matrioska. Tutte le icone dei luoghi d'interesse e degli onnipresenti QTE sono pixelate, così come il font usato sin dal main menu, la barra dell'energia è un cuore formato da pixel, addirittura i jingle delle notifiche in-game hanno un sapore vintage; e naturalmente Pure White Giant Glastonbury, il giochino retrò fittizio giocabile interagendo col televisore di casa Touchdown.
Altro chiodo fisso è il wrestling: il maestro che ci allena è un ex wrestler, metà dell'arsenale offensivo di TT è costituito da grappling moves (ognuna col nome reale che appare in sovrimpressione) , acquista videocassette di vecchi incontri per impararne di nuove, decora l'appartamento con maschere di lottatori professionisti trovate nei livelli, sul retro delle carte collezionabili è stampata una testa tigrata...probabile riferimento al leggendario Tiger Mask? Nel dubbio, il timer della dark side mode è costituito da una piccola tigre pixelosa che nell'angolo in alto a destra dello schermo avanza fino alla bandierina pixelata del traguardo. Felini ovunque. Ecco, aggiungiamo la predilezione per essi alla lista. Due lavori son dedicati ai gatti, allora non poteva essere un cane l'animale domestico del personaggio principale? Macchè, meglio ribadire la superiorità felina altre 4 volte nella collezione mascherata.
A proposito di collezioni, ulteriore tematica, sono disponibili circa 150 magl...no, al diavolo! Smetto di scrivere per protesta perchè preferisco i cani.
> UN MOTORE FIAT IN UNA CARROZZERIA FERRARI = la realizzazione tecnica spesso e malvolentieri non è all'altezza del capolavoro che questo videogioco ha rischiato d'essere.
Anzitutto un sistema di combattimento sulla carta flawless (spadate, parate, schivate, prese e mosse finali ~ what else?) singhiozza nelle situazioni più affollate. Agganciare un nemico preciso è pressochè impossibile nel mucchio, bisogna confidare nella buona sorte sperando di beccare quello giusto ed - una volta fatto - non si può spostare manualmente il focus; resta inoltre un mistero perchè a volte premendo ripetutamente quadrato parta l'attacco caricato che invece si sferra tenendolo premuto. Mettiamoci per giunta infami rallentamenti che si manifestano nei momenti meno opportuni e capirete perchè eventuali fedi religiose son destinate a sbriciolarsi molto presto.
La moto è stata sufficientemente smerdata dal Mandri...io aggiungo che talvolta rimane letteralmente imprigionata tra un muro ed un palo o anche soltanto in un palo: se non avessero aggiunto un sistema di richiamo rapido della stessa a distanza sarebbero scattati i ragequit causa manifesta impossibilità di disincastrarla. Almeno quando non s'incastra corre veloce, forse fin troppo poichè il turbo è gestibile unicamente sui rettilinei, fatto sta che ad un certo punto della storia ***SPOILER***
viene rubata***SPOILER*** e mi è mancata di brutto pur con i suoi difetti. Fun fact ----> i pedoni sono entità immateriali attraversabili senza problemi come i fantasmi fanno coi muri.
Infine la grafica è invecchiata maluccio: a parte i classici oggetti che appaiono dal nulla all'orizzonte, si possono notare visi espressivi e corpi armoniosi rovinati da texture che erano eccessivamente spigolose pure 6 anni fa.
VOTO: