Ma chi l'ha mai detto? Ho solo sostenuto che, attualmente, non lo sono.
Se sapessimo sfruttare questa diversità a nostro vantaggio e se dessimo a tutte le particolarità locali la stessa possibilità di gestirsi e svilupparsi autonomamente, certo. Ma se la diversità deve significare una gerarchia prestabilita, in cui una delle due parti deve sempre dominare in tutto sull'altra, siamo ben lungi da poter pensare ad una "unità".
Veramente di differenza tra le parti ce n'è, e anche tanta. Non facciamoci gettare il fumo negli occhi da Berlusconi, che è stato davvero l'unico assieme ai suoi seguaci a screditare così tanto la classe politica intera. Il centrodestra ad esempio non ha mai messo in questione la classe politica stessa, durante lo scorso governo Berlusconi si sono anche alzati spudoratamente da soli gli stipendi; mentre sia Prodi che Veltroni, nei loro programmi e nelle loro azioni, se non sono stati o non saranno ostacolati dal centrodestra, hanno messo come punti principali l'abbassamento dei costi della politica.
Ora, Veltroni c'avrà i suoi problemi, ma bisogna ammettere che in questi tempi si è mosso politicamente in modo sorprendentemente preciso e acuto, a partire dalla crisi di governo fino ad oggi. Dal momento che l'alternativa a lui (anche la scheda bianca o il non andare a votare, attenzione) è automaticamente il ritorno del Cavaliere, che chi non è imbecille dovrebbe riconoscere come la piaga peggiore che la politica italiana ha avuto negli ultimi 15 anni, mi sembra corretto dare una chance a questo centrosinistra che sta provandoci sul serio a rinnovarsi. Quantomeno per provare qualcosa di "nuovo" che non sia Prodi (per quanto mi riguarda, pessimo leader in qualsiasi senso, incapace di darsi un'immagine che possa competere con l'appeal mediatico del cavaliere d'Arcore). Ma il problema principale è che certe persone al governo non debbano nel modo più assoluto ritornare, rendiamone atto.
No, per piacere, questa è PRECISAMENTE la mentalità che le corporazioni hanno voluto inculcare nella popolazione come se fosse qualcosa di naturale. Il dio denaro è un feticcio solo per quei pochi che hanno bisogno di immolare vite umane (quelle degli altri, ovviamente) per aumentare il proprio conto in banca, senza minimamente darsi briga di pensare a qualcosa che esuli il proprio conto in banca; gente che talvolta non ha mai nemmeno saputo cosa significa lavorare, dover faticare sul serio per guadagnarsi di che vivere. Non è assolutamente vero che le persone debbano vivere per accumulare più soldi possibili; le persone normali, quelle sane di mente, accumulano per vivere.