Indipendenza di Kosovo

liuton2005 ha scritto:
Loro non hanno nessun diritto su quel territorio.

Allora possono andarsene da dove sono venuti: zingari dall'Asia e ungaresi dall'Ungheria.

Ripeto che quello che stai dicendo non è una cosa accettabile/possibile in uno stato come la Romania dove c'è una forte identità nazionale a causa di eventi storici che hanno lasciato il segno non sui libri di storia ma nelle parole dei nonni e dei genitori.

La Transilvania è Romania e non lo si può negare. Se qualunque persona lo nega allora è un'aperta offesa per me e per tutti i miei compatrioti.
Ma scusa, tu vieni dalla transilvania? ci sei mai stato almeno? Parlare a priori di cose che non si conoscono non mi piace particolarmente.

Cosa sai di quello che pensano le persone che vivono lì? Perchè parli come se gli ungheresi fossero feccia che non fa niente dalla mattina alla sera? Non vivono e lavorano come tutti gli altri? no, perchè se non fosse così allora hai ragione tu.

Ma se loro sono persone qualunque che lavorano e cercano di costruirsi la vita da decenni in quel pezzo di terra, tanto che sono rapparesentati da un partito, perchè non si dovrebbe perlomeno riconoscerli come una minoranza attiva nello sviluppo del paese? non è un'alternativa migliore all'eventuale secessione o a crescenti tensioni che magari portano qualcuno a farsi male (=guerra)?

E' una cosa semplice di cui si deve solo prendere atto, come nelle regioni italiane a statuto speciale nel nord, dove, per farti un semplice esempio, il sistema scolastico si adatta alle peculiarità di quei territori (es. in Val Gardena si studiano Italiano, Tedesco e Ladino a scuola. ti disturba questo?)

Comunque, come riferimenti alla lingua italiana parlata ci sono leggermente più alternative rispetto alle 2 che hai citato tu (-la TV e -l'uso strampalato dell'italiano giustificato dal "dizionario della lingua italiana"), ma credo che il tuo sia solo una scelta di stile
 

liuton2005

sono qui solo di passaggio
Gkx ha scritto:
sì però modera un po' i termini grazie
Obbligami.

Ipergorilla ha scritto:
Ma scusa, tu vieni dalla transilvania? ci sei mai stato almeno? Parlare a priori di cose che non si conoscono non mi piace particolarmente.

Cosa sai di quello che pensano le persone che vivono lì?
Io sono nato in Hunedoara, nel cuore della Transilvania e ho vissuto lì fino a quando mi sono trasferito qui in Italia nel 2001. I miei nonni sono nati nel Judet Bistrita-Nasaud e si sono trasferiti in Hunedoara durante il comunismo per nuove opportunità di lavoro e di sviluppo che la città offriva.

Ipergorilla ha scritto:
Perchè parli come se gli ungheresi fossero feccia che non fa niente dalla mattina alla sera? Non vivono e lavorano come tutti gli altri? no, perchè se non fosse così allora hai ragione tu.

Ma se loro sono persone qualunque che lavorano e cercano di costruirsi la vita da decenni in quel pezzo di terra, tanto che sono rapparesentati da un partito, perchè non si dovrebbe perlomeno riconoscerli come una minoranza attiva nello sviluppo del paese? non è un'alternativa migliore all'eventuale secessione o a crescenti tensioni che magari portano qualcuno a farsi male (=guerra)?
Loro devono avere gli stessi diritti e doveri che i romeni hanno in Romania. Se la cosa non li va bene possono andarsene.
 

Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
Non capisco questo tuo atteggiamento chiuso a qualsiasi discussione per altro in contraddizione con quanto da te detto all'inizio:

liuton2005 ha scritto:
Vorrei discutere con voi su questo tema e correggetemi se ho sbagliato qualcosa.
Sembri ignorare che sia esistito un impero romano, la sua caduta, un medio evo, un rinascimento, una prima guerra mondiale. Gli ungheresi dalla sera alla mattina con un abilissimo colpo di mano hanno preso possesso di una fetta di Romania! E domani forse si impadroniranno silenziosamente del resto del mondo! Mah!

liuton2005 ha scritto:
E invece sì. Gli ungaresi sono lì solo per causa della dominazione ungarese quindi un'invasione.

La Romania non ha ottenuto un bel niente. Gli ungaresi sono soltanto degli invasori ed è l'unico motivo per cui oggi ci sono delle famiglie ungaresi in Romania.
Ok, pr quanto sia appassionato di storia europea moderna e contemporanea, riconosco di non sapere tutto (magari, eh!); puoi quindi provare a spiegare perchè consideri la presenza ungherese in Transilvania un'invasione quando di fatto per secoli è stata regione ungherese (come del resto gli "albanesi" in Kosovo ci sono almeno da altrettanto) ?

E comunque tu voglia vedere le cose, Kosovo, Transilvania, ecc... sono terre di confine (non necessariamente corrispondenti a confini politici attuali) tra più culture differenti quindi naturalmente "occupate" da esponenti di ciascuna cultura. In queste terre di confine è difficile stabilire una predominanza netta di una delle parti ed è d'obbligo il rispetto reciproco; in mancanza di esso una secessione unilaterale ed una qualsiasi forma di guerra civile sono, alla lunga, un epilogo quasi scontato.

Aggiungo che hai una destrezza notevole nell'evitare di rispondere a quanto ti si chede. Da parte mia non pretendo di essere infallibile (in genere... ehm...) ma hai fatto cadere nel vuoto diverse domande.
 

MC5

n00b ante litteram
La guerra è sempre esistita, fin da quando esiste la vita sulla terra...

E' una cosa non dico indispensabile, ma probabilmente inevitabile.

E' chiaro che non mi sto riferendo alle guerre per come le vediamo in tv, che vengono strumentalizzate e guidate da figure esterne alle due fazioni (ma forse il discorso potrebbe valere anche per queste, non so, la cosa diventa chiaramente più complessa).

D'altronde gli stati non sono altro che organismi simili ad un essere vivente sotto moltissimi aspetti, per cui è normale che avvengano scontri per preservare la propria integrità.
 

Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
liuton2005 ha scritto:
Quindi è vero, la guerra è inevitabile..
Come ho detto, se viene a mancare una seppur minima voglia di rispettarsi reciprocamente da parte di tutte le parti coinvolte, alla lunga la vedo dura da evitare.

Comunque su questa storia continuo ad avere alcuni dubbi sollevati dalle tue parole; dubbi che mi piacerebbe fugare con delle risposte di "prima mano" come solo tu qui puoi dare, in quanto cittadino di quella bella parte d'Europa. Se le domande che abilmente eviti sono eresie o non sono in un linguaggio chiaro dillo apertamente oppure rispondi perchè non puoi non averle lette.

Il fatto di continuare a ripetere "sono invasori" oppure "o così o fuori dalle palle" punto e basta, non spiega nulla; sembra invece la giustificazione di una prossima (imho improbabile) "pulizia etnica" da parte rumena.
 

liuton2005

sono qui solo di passaggio
E' solo adesso che capisco come si sentano i palestinesi, gli iracheni e i serbi.

Gente che ti manda via dalla tua casa per motivi politici, che ti impedisce di parlare la propria lingua, che ti butta giù le chiese e sputa su tutto quello in cui credi.

Sì, gli ungaresi sono invasori fin dalle origini del loro popolo, il popolo unno che razziava e non sapeva fare altro. Pensi che me ne starei con le mani in mano mentre loro "reclamano" il loro diritto su una cosa che non li appartiene? Pensi che me ne starei zitto mentre vedo che tutto quello per cui milioni di romeni sono morti in guerra per difendere la propria terra viene dato a stranieri soltanto per farli sentire a casa? Pensi che sarei contento di essere escluso da certi bar, locali o servizi pubblici perché non voglio nemmeno per sogno imparare l'ungarese?

Non capisco se per voi è possibile capire cosa significa la parola "patria". Da quello che ho visto e capito della vostra storia l'Italia non esiste neppure come patria ma soltanto come stato civile.
 

Thunder

Amico
liuton2005 ha scritto:
Non capisco se per voi è possibile capire cosa significa la parola "patria". Da quello che ho visto e capito della vostra storia l'Italia non esiste neppure come patria ma soltanto come stato civile.
allora della storia italiana nn hai capito niente, anke se ora ci sono alcuni ke farebbero a pezzi l'Italia solo per pagare meno tasse, in passato i vari moti insurrezionali erano scatenati da un autentico sentimento nazionale (mai sentito parlare di Risorgimento, carbonari, Mazzini, Garibaldi, ecc...)cmq mi sembra inutile parlare del passato, come già è stato detto sopra, anke in Italia c'è un luogo (Sud-tirolo) in cui c'è una forte presenza di stranieri ke discendono dagli antiki invasori, ma nn ho mai sentito di un italiano ke vorrebbe cacciarli con i forconi, ma anke loro hanno un partito per rivendicare i propri diritti in maniera civile, e in maniera altrettanto civile gli si risponde, così si evitano inutili contrasti

liuton2005 ha scritto:
E' solo adesso che capisco come si sentano i palestinesi, gli iracheni e i serbi.

Gente che ti manda via dalla tua casa per motivi politici, che ti impedisce di parlare la propria lingua, che ti butta giù le chiese e sputa su tutto quello in cui credi.

Sì, gli ungaresi sono invasori fin dalle origini del loro popolo, il popolo unno che razziava e non sapeva fare altro. Pensi che me ne starei con le mani in mano mentre loro "reclamano" il loro diritto su una cosa che non li appartiene? Pensi che me ne starei zitto mentre vedo che tutto quello per cui milioni di romeni sono morti in guerra per difendere la propria terra viene dato a stranieri soltanto per farli sentire a casa?
nn credi ke sia il caso di mettere una pietra sopra al passato, ora ke sono passati + di 50 anni dall'invasione ungherese e ke quasi tutti i responsabili sono sottoterra ??
 

liuton2005

sono qui solo di passaggio
Thunder ha scritto:
allora della storia italiana nn hai capito niente, anke se ora ci sono alcuni ke farebbero a pezzi l'Italia solo per pagare meno tasse, in passato i vari moti insurrezionali erano scatenati da un autentico sentimento nazionale (mai sentito parlare di Risorgimento, carbonari, Mazzini, Garibaldi, ecc...)
Il primo parlamento italiano poteva essere eletto solo dal 2% della popolazione "italiana" e metà di questi si sono astenuti dalle votazioni perché non credevano nello stato italiano. Questo ti dovrebbe far pensare..
 

Thunder

Amico
liuton2005 ha scritto:
Il primo parlamento italiano poteva essere eletto solo dal 2% della popolazione "italiana" e metà di questi si sono astenuti dalle votazioni perché non credevano nello stato italiano. Questo ti dovrebbe far pensare..
alla nascita di tutti i paesi liberali il diritto di votare era concesso solo ai + rikki, e quindi coloro ke siedevano in parlamento erano espressione di rikki borghesi e proprietari terrieri, ke avevano a cuore + i propri interesse ke il sentimento nazionale. Questi erano molto distanti dal popolo ke aveva partecipato attivamente alle rivolte

cmq perkè continuiamo a parlare del passato, e soprattutto di quello italiano, visto ke il tema nn era questo ?

il fatto ke molti di noi nn esaltano in maniera entusiasta la "patria" o il sentimento nazionale, può essere perkè nella civiltà moderna e globalizzata (con i suoi pregi e difetti), essere legati in maniera eccessiva alla propria nazione è un pò anacronistico (almeno secondo il mio pensiero)
 

Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
liuton2005 ha scritto:
Il primo parlamento italiano poteva essere eletto solo dal 2% della popolazione "italiana" e metà di questi si sono astenuti dalle votazioni perché non credevano nello stato italiano. Questo ti dovrebbe far pensare..
Non riesco a capire dove tu voglia arrivare e se sei conscio di cosa stai dicendo oppure le spari lì tanto per dire e per provocare.

Per chiarire potevi indicare l'anno ed il contesto storico a cui ti riferisci. Non l'hai fatto, perchè? Volutamente? Lo ignori? Beh, lo dico io, si tratta del 1861 (milleottocentosessantuno)!!! Neonato Regno di Italia e potere in mano a pochi nobili legati alla casa regnante, come in tutte le monarchie del tempo, rumena compresa. Ne sono cambiate di cose nel frattempo, eh?

liuton2005 ha scritto:
Non capisco se per voi è possibile capire cosa significa la parola "patria". Da quello che ho visto e capito della vostra storia l'Italia non esiste neppure come patria ma soltanto come stato civile.
Ancora un luogo comune e retorica scadente. Perchè dici ciò? Cosa ti abbiamo fatto di male noi italiani per pensarla così? Argomenta o astieniti da questi giudizi, per favore, che è meglio.

Thunder ha scritto:
il fatto ke molti di noi nn esaltano in maniera entusiasta la "patria" o il sentimento nazionale, può essere perkè nella civiltà moderna e globalizzata (con i suoi pregi e difetti), essere legati in maniera eccessiva alla propria nazione è un pò anacronistico (almeno secondo il mio pensiero)
Non sono del tutto d'accordo sull'"anacronistico" anche se al giorno d'oggi l'amor patrio si è affievolito un po' dappertutto, e comunque all'arrivare a dire (come fatto dall'"utente sopra di te") che l'Italia non esiste come patria ne passa!
 
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L

Larm

Thunder ha scritto:
allora della storia italiana nn hai capito niente, anke se ora ci sono alcuni ke farebbero a pezzi l'Italia solo per pagare meno tasse, in passato i vari moti insurrezionali erano scatenati da un autentico sentimento nazionale (mai sentito parlare di Risorgimento, carbonari, Mazzini, Garibaldi, ecc...)
Beh calma, qui liuton ha proprio ragione.. il "sentimento nazionale" italiano era quello di una nettissima minoranza di persone che poi sono partite alla conquista della penisola senza che nessuno glielo chiedesse. L'Italia si è formata rattoppando un po' alla buona territori e culture radicalmente diverse come quella dei Savoia e quella dei Borboni, e unicamente per il volere di solo una delle due parti. L'Italia è stata costruita artificialmente e un po' alla carlona, nel nostro tipico modo di fare. Non per niente siamo nel 2008 e il campanilismo è imperante. E' già tanto se il popolo italiano si ritrova unito durante i mondiali di calcio.

Nel dire che non conosciamo il senso della parola "patria" liuton non ha semplicemente ragione, sta dicendo una verità storica ampiamente rispecchiata dalla realtà attuale, e forse sarebbe ora che ce ne rendessimo un pochino conto, sempre che non preferiamo essere governati per il resto della vita dai "pochi" (dalle oligarchie, dalle corporazioni che pensano a difendere il proprio interesse a discapito della nazione - insomma, dal PdL).
 

MC5

n00b ante litteram
Larm ha scritto:
Beh calma, qui liuton ha proprio ragione.. il "sentimento nazionale" italiano era quello di una nettissima minoranza di persone che poi sono partite alla conquista della penisola senza che nessuno glielo chiedesse. L'Italia si è formata rattoppando un po' alla buona territori e culture radicalmente diverse come quella dei Savoia e quella dei Borboni, e unicamente per il volere di solo una delle due parti. L'Italia è stata costruita artificialmente e un po' alla carlona, nel nostro tipico modo di fare. Non per niente siamo nel 2008 e il campanilismo è imperante. E' già tanto se il popolo italiano si ritrova unito durante i mondiali di calcio.

Nel dire che non conosciamo il senso della parola "patria" liuton non ha semplicemente ragione, sta dicendo una verità storica ampiamente rispecchiata dalla realtà attuale, e forse sarebbe ora che ce ne rendessimo un pochino conto, sempre che non preferiamo essere governati per il resto della vita dai "pochi" (dalle oligarchie, dalle corporazioni che pensano a difendere il proprio interesse a discapito della nazione - insomma, dal PdL).
Ai tempi dei Galli invece immagino che i vari paeselli non aspettassero altro che di unirsi tra loro a formare quella che sarebbe diventata la francia...

se la mettiamo così questo discorso si può applicare a qualsiasi paese
 

Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
Larm ha scritto:
Beh calma, qui liuton ha proprio ragione.. il "sentimento nazionale" italiano era quello di una nettissima minoranza di persone che poi sono partite alla conquista della penisola senza che nessuno glielo chiedesse. L'Italia si è formata rattoppando un po' alla buona territori e culture radicalmente diverse come quella dei Savoia e quella dei Borboni, e unicamente per il volere di solo una delle due parti. L'Italia è stata costruita artificialmente e un po' alla carlona, nel nostro tipico modo di fare. Non per niente siamo nel 2008 e il campanilismo è imperante. E' già tanto se il popolo italiano si ritrova unito durante i mondiali di calcio.
I moti rivoluzionari hanno coinvolto qualcosa in più di una "nettissima minoranza" di persone fatta eccezione l'Italia borbonica. Se non fosse stato così i Savoia da soli sarebbero ancora confinati in Piemonte e Sardegna.

Larm ha scritto:
Nel dire che non conosciamo il senso della parola "patria" liuton non ha semplicemente ragione, sta dicendo una verità storica ampiamente rispecchiata dalla realtà attuale, e forse sarebbe ora che ce ne rendessimo un pochino conto, sempre che non preferiamo essere governati per il resto della vita dai "pochi" (dalle oligarchie, dalle corporazioni che pensano a difendere il proprio interesse a discapito della nazione - insomma, dal PdL).
Il fatto di essere governati da un branco di cialtroni non c'entra con il senso della patria. Avere senso della patria vuol forse dire prendere le armi ogni qual volta viene varata una legge o un decreto discutibili? Il problema nostro è che mancano le alternative e si cerca di scegliere chi appare essere di volta in volta il meno peggio.

E poi, oggettivamente, al giorno d'oggi chi è che non pensa a difendere il proprio interesse sia esso la persona più ricca o la più povera della terra, pur sentendosi comunque legato ad una patria?

Potrà essere meno forte di una volta e non in tutti, ma il senso della patria c'è.
 

MC5

n00b ante litteram
cx! ha scritto:
[...]

Potrà essere meno forte di una volta e non in tutti, ma il senso della patria c'è.
Anche perchè (leghisti a parte) io non ho mai sentito nessuno dire che l'italia gli fa schifo.

o meglio l'ho sentito dire più volte, ma era riferito al sistema che la governa. Provate a chiedere agli italiani costretti ad emigrare se siano contenti o no di farlo.
 

liuton2005

sono qui solo di passaggio
lol..

Patria..

E quelli del sud non fanno parte della vostra patria, giusto?

P.S. L'OT, verso l'infinito e oltre..
 
L

Larm

MC5 ha scritto:
Anche perchè (leghisti a parte) io non ho mai sentito nessuno dire che l'italia gli fa schifo.

o meglio l'ho sentito dire più volte, ma era riferito al sistema che la governa. Provate a chiedere agli italiani costretti ad emigrare se siano contenti o no di farlo.
Questo perché, sostanzialmente, il sentimento italiano ha subito un rafforzamento potentissimo solo negli ultimi anni. Internet ha fatto fare un progresso davvero spaventoso alla formazione di una nostra cultura comune (non per niente uno dei punti di Veltroni, che così scemo forse non è, è l'ampliamento delle reti wireless).

D'altra parte, resta molto, molto italiano lamentarsi di continuo del proprio governo senza pensare a fare nulla per la propria nazione. Il nostro lamentarsi è ancora solo un parlottare tra di noi di quanto il sistema fa schifo, raramente una proposta seria per l'alternativa al sistema. Questo vale per il muratore come per il politico, è proprio una cosa del nostro genoma.

Il fatto di essere governati da un branco di cialtroni non c'entra con il senso della patria.
cx, non è questione di "essere governati da un branco di cialtroni". I cialtroni li abbiamo eletti noi. E' una scusa stupida dire che li hanno votati "gli altri". Se siamo italiani lo siamo tutti insieme, nord, centro, sud o isole che siano.

Ora, questi "cialtroni" non solo ci hanno governato per decenni, ma ricevono ancora una marea di consensi. Perché, se siamo così italiani e così dannatamente uniti e felici, una persona come Berlusconi che mira palesemente contro agli interessi degli italiani, costruisce leggi che possono andare bene per lui e per la sua congrega di amichetti imprenditori, ha ancora una larghissima possibilità di vincere le elezioni ad occhi chiusi? Se questa Italia è così unita nelle sue decisioni e nella comprensione di ciò di cui ha bisogno, perché le elezioni si concludono con dei ridicoli pareggi o scarti di pochissimi voti tra le due fazioni?

Ora, per il mio precedente lavoro ho avuto contatti con italiani di praticamente ogni punto della penisola e delle isole maggiori o minori; ti posso garantire che, nonostante parlassimo la stessa lingua, in molti casi tra me e i clienti c'era un senso di estraneità quasi come se venissimo da due pianeti differenti. Ma questo non solo tra me e un napoletano, per dire, ma anche tra me e un milanese o un romano. Ci sono molti luoghi d'Italia dove le culture, per via della scarsità di mezzi di comunicazione con l'esterno, sono rimaste per forza chiuse alla traspirazione e all'integrazione con il tessuto nazionale; e d'altra parte, ci sono molti luoghi tanto fieri di essere all'avanguardia nella tecnologia e nella civilizzazione da rifiutare il contatto con i luoghi dove questo non è ancora avvenuto. (D'altra parte, negli stessi luoghi delle suddette "comunità chiuse" a volte ho trovato esempi di umanità e comprensione che sarebbero da prendere come modello esemplare a livello nazionale, ma è un altro discorso).

Dobbiamo prendere atto di essere ancora divisi, di derivare da un ambiente pluriculturale dalle tradizioni radicalmente diverse e che hanno comunicato davvero poco tra di loro, perché altrimenti resteremo sempre allo stesso punto di partenza. Non siamo né una gloriosa patria unita sotto la propria bandiera contro il mondo, né un luogo fatto da imbecilli, ma una nazione ancora per molta parte da farsi.

Avere senso della patria vuol forse dire prendere le armi ogni qual volta viene varata una legge o un decreto discutibili? Il problema nostro è che mancano le alternative e si cerca di scegliere chi appare essere di volta in volta il meno peggio.
Questa è una concezione obsoleta della patria, sostenuta al massimo da una certa destra (che comunque ha un suo limitatissimo perché). Una patria è innanzitutto avere coscienza di appartenere ad una cultura comune (se si appartiene ad una cultura comune e in che modo lo si appartiene), poi fare in modo che questa cultura possa evolversi in collaborazione con tutti gli altri.

Potrà essere meno forte di una volta e non in tutti, ma il senso della patria c'è.
"Non in tutti" non è abbastanza per un senso di patria. Per adesso la nazione è ancora qualcosa che ha bisogno di tempo per formarsi, in futuro forse - se davvero ci penseremo italiani - potremo guardarla in un altro modo.
 
liuton2005 ha scritto:
E' solo adesso che capisco come si sentano i palestinesi, gli iracheni e i serbi.

Gente che ti manda via dalla tua casa per motivi politici, che ti impedisce di parlare la propria lingua, che ti butta giù le chiese e sputa su tutto quello in cui credi.

Sì, gli ungaresi sono invasori fin dalle origini del loro popolo, il popolo unno che razziava e non sapeva fare altro. Pensi che me ne starei con le mani in mano mentre loro "reclamano" il loro diritto su una cosa che non li appartiene? Pensi che me ne starei zitto mentre vedo che tutto quello per cui milioni di romeni sono morti in guerra per difendere la propria terra viene dato a stranieri soltanto per farli sentire a casa? Pensi che sarei contento di essere escluso da certi bar, locali o servizi pubblici perché non voglio nemmeno per sogno imparare l'ungarese?soltanto come stato civile.
Arrivati a questo punto della conversazione, la situazione è chiara. Questa non è una discussione, perché tu non vuoi sentire ragioni, proprio come gli integralisti iracheni, palestinesi, serbi e non solo.

Il consiglio che mi sento di darti è di scegliere una piazza ben affollata per colpire il maggior numero di persone. Solo esplosivi ad alto potenziale, mi raccomando.
 

Thunder

Amico
Larm ha scritto:
Beh calma, qui liuton ha proprio ragione.. il "sentimento nazionale" italiano era quello di una nettissima minoranza di persone che poi sono partite alla conquista della penisola senza che nessuno glielo chiedesse. L'Italia si è formata rattoppando un po' alla buona territori e culture radicalmente diverse come quella dei Savoia e quella dei Borboni, e unicamente per il volere di solo una delle due parti. L'Italia è stata costruita artificialmente e un po' alla carlona, nel nostro tipico modo di fare. Non per niente siamo nel 2008 e il campanilismo è imperante. E' già tanto se il popolo italiano si ritrova unito durante i mondiali di calcio.
se si ammette ke l'Italia sia nata solo grazie agli sforzi di poki velleitari e della volontà dei potenti dell'epoca, ke sicuramente avevano il loro interesse, allora questo vale per la formazione di tutti gli altri stati...

Larm ha scritto:
Nel dire che non conosciamo il senso della parola "patria" liuton non ha semplicemente ragione, sta dicendo una verità storica ampiamente rispecchiata dalla realtà attuale, e forse sarebbe ora che ce ne rendessimo un pochino conto, sempre che non preferiamo essere governati per il resto della vita dai "pochi" (dalle oligarchie, dalle corporazioni che pensano a difendere il proprio interesse a discapito della nazione - insomma, dal PdL).
credo ke il sentimento nazionale nn c'entri con la disaffezione per la politica, ke secondo me è dovuta alla caduta dei grandi ideali (cattolicesimo bigotto e comunismo)

le divisioni ke ci sono tra noi italiani penso ke un pò ci siano in tutti gli altri paesi, perkè tutti siamo condizionati dall'ambiente + o - ristretto con cui veniamo a contatto "direttamente" ogni giorno
 

liuton2005

sono qui solo di passaggio
Thunder ha scritto:
se si ammette ke l'Italia sia nata solo grazie agli sforzi di poki velleitari e della volontà dei potenti dell'epoca, ke sicuramente avevano il loro interesse, allora questo vale per la formazione di tutti gli altri stati...
E' solo quello che pensi tu.

Thunder ha scritto:
le divisioni ke ci sono tra noi italiani penso ke un pò ci siano in tutti gli altri paesi, perkè tutti siamo condizionati dall'ambiente + o - ristretto con cui veniamo a contatto "direttamente" ogni giorno
Tu pensi ma non conosci.
 

liuton2005

sono qui solo di passaggio
Faccio un semplice quesito soltanto per curiosità:

Quanti di voi conoscono canzoni/poemi patriotici oltre a "Fratelli d'Italia"?
 
C'è "Italia" di Mino Reitano, che ti sarebbe stata notificata tempestivamente anche dal compianto PMZ (chi di voi se lo ricorda?)

quindi tu intendi dire che il livello di sentimento nazionale di un paese si basa sulla media di canzoni e poesie patriottiche conosciute dalle persone? Bello...

Ah comunque ci sarebbe anche "Faccetta Nera" e altre canzonette del Ventennio fscista. Anche se non so quanto sia conveniente ricordarle.

Da notare che uno strumento di controllo di un regime totalitario è appunto lo stimolo all'accrescimento del sentimento nazionale degli abitanti del paese. E mi pare che in Romania siano messi bene in questo senso..

E già che ci siamo.. l'inno di Forza Italia dove lo vogliamo mettere?  :D
 

liuton2005

sono qui solo di passaggio
Ipergorilla ha scritto:
quindi tu intendi dire che il livello di sentimento nazionale di un paese si basa sulla media di canzoni e poesie patriottiche conosciute dalle persone? Bello...
Boh, non so. Se non va bene cosa dovrei utilizzare per identificarmi come italiano? Dimmi te..

Ipergorilla ha scritto:
Da notare che uno strumento di controllo di un regime totalitario è appunto lo stimolo all'accrescimento del sentimento nazionale degli abitanti del paese. E mi pare che in Romania siano messi bene in questo senso..
Diciamo di sì, testimonianza "viva" è Ceausescu che è finito fucilato.

P.S. Per quanto riguarda la Transilvania ecco una canzone patriotica relativa proprio alla guerra di liberazione della mia terra,
 
liuton2005 ha scritto:
Il tuo commento è chiaro segno del fatto che non hai capito un cazzo di cosa si stia parlando qua. Se il Kosovo proclama l'indipendenza a nessuno frega un cazzo ma siccome Kosovo è in mezzo all'Europa dove ogni stato europeo ha sì e no problemi con minorità etniche allora questa indipendenza può tranquillamente creare molti problemi e conflitti.
Il titolo deve far capire ad ogni utente l'argomento svolto nel Topic. Tu che ti permetti un atteggiamento così arrogante, dimmi, é quello che succede anche qui? O sarà mica che l'indipendenza del Kosovo é qualcosa da cui sei partito per poi collegarti al "problema Transilvania"?
 

Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
Larm ha scritto:
cx, non è questione di "essere governati da un branco di cialtroni". I cialtroni li abbiamo eletti noi. E' una scusa stupida dire che li hanno votati "gli altri". Se siamo italiani lo siamo tutti insieme, nord, centro, sud o isole che siano.

Ora, questi "cialtroni" non solo ci hanno governato per decenni, ma ricevono ancora una marea di consensi. Perché, se siamo così italiani e così dannatamente uniti e felici, una persona come Berlusconi che mira palesemente contro agli interessi degli italiani, costruisce leggi che possono andare bene per lui e per la sua congrega di amichetti imprenditori, ha ancora una larghissima possibilità di vincere le elezioni ad occhi chiusi? Se questa Italia è così unita nelle sue decisioni e nella comprensione di ciò di cui ha bisogno, perché le elezioni si concludono con dei ridicoli pareggi o scarti di pochissimi voti tra le due fazioni?
Non cerco scuse, so benissimo che li abbiamo votati noi (in senso ampio) e sono consapevole che tra un paio di mesi tornerà su l'ennesimo "cialtrone", chiunque esso sia. Siamo inoltre d'accordo che manca l'alternativa seria, alternativa che personalmente voterei "quasi" ad occhi chiusi.

Al giorno d'oggi questa alternativa non ha possibilità di arrivare dall'umile cittadino (i.e. dal poveraccio della strada) non per mancanza di amor patrio ma per mancanza di fondi. E purtroppo chi attualmente ha soldi e si mette in politica (una minoranza) sono del medesimo stampo "malandrino" con l'optional della variante colore.

Un giorno, io probabilmente mi fiderò dell'uomo (o donna) nuovo perchè lo riterrò sulla carta migliore. Ma stiamo cascando in un argomento trattato altrove.

Larm ha scritto:
Una patria è innanzitutto avere coscienza di appartenere ad una cultura comune (se si appartiene ad una cultura comune e in che modo lo si appartiene), poi fare in modo che questa cultura possa evolversi in collaborazione con tutti gli altri.
Diciamo che forse abbiamo un'interpretazione leggermente differente del termine "patria". Secondo me, il concetto coincide sotto molti aspetti con quello di nazione, nel bene e nel male, consapevole che ci saranno "sempre" delle divisioni culturali. Concordo sul fatto che la cultura comune è in primis pensarci e chiamarci tutti italiani (è già dovremmo esserci), poi col tempo appianare le divergenze.

Larm ha scritto:
"Non in tutti" non è abbastanza per un senso di patria. Per adesso la nazione è ancora qualcosa che ha bisogno di tempo per formarsi, in futuro forse - se davvero ci penseremo italiani - potremo guardarla in un altro modo.
Il "tutti" è utopia. La mia espressione mirava ad escludere quella "minorità" che tanto esisterà e predicherà sempre la secessione del nord o del sud o di qualsiasi sperduto paesino, ma penso che tu mi abbia capito.

liuton2005 ha scritto:
E' solo quello che pensi tu.

Tu pensi ma non conosci.
Eddai, mi sembra di ricordare che in altre occasioni tu sia stato più prodigo di argomentazioni. Erudiscici!

liuton2005 ha scritto:
Faccio un semplice quesito soltanto per curiosità:

Quanti di voi conoscono canzoni/poemi patriotici oltre a "Fratelli d'Italia"?
Senza cascare nell'epoca del fascismo che pure ha diversi motivetti orecchiabili, ci sono delle bellisime canzoni e cori degli alpini ambientati all'epoca della I°Guerra Mondiale, da "La leggenda del Piave" a "La tradotta" e tanti altri ancora.

liuton2005 ha scritto:
SONO ROMENO E NE SONO FIERO! ALLA FACCIA VOSTRA!

SUNT ROMÂN ŞI SUNT MÂNDRU!
Sono felice per te. Mi deluderesti se fosse altrimenti.  :D

Però confesso che comincio a convincermi che il sospetto insinuato da Gabriel sia fondato...
 
Ultima modifica di un moderatore:
liuton2005 ha scritto:
SONO ROMENO E NE SONO FIERO! ALLA FACCIA VOSTRA!
http://img105.imageshack.us/img105/7299/rominacopre0.jpg[/img]

liuton2005 ha scritto:
Boh, non so. Se non va bene cosa dovrei utilizzare per identificarmi come italiano? Dimmi te..
Ecco delle new entry: "italiano vero" di toto cutugno e "oh campagnola bella" per quanto riguarda l'abruzzo :D

Diciamo di sì, testimonianza "viva" è Ceausescu che è finito fucilato.

Ahahah! non è più tanto "viva" non ti pare? ahah
 
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liuton2005

sono qui solo di passaggio
Di certo la Romania non ha avuto parlamentari di spicco come Cicciolina ma questi sono discorsi senza senso..

Ecco qualcosa su cui riflettere..
 
L

Larm

Thunder ha scritto:
se si ammette ke l'Italia sia nata solo grazie agli sforzi di poki velleitari e della volontà dei potenti dell'epoca, ke sicuramente avevano il loro interesse, allora questo vale per la formazione di tutti gli altri stati...
Ma proprio no. C'è una nettissima differenza tra il fatto che lo stato lo fondino poche persone di spicco e il fatto che non sia voluto dalla popolazione. L'Italia si è trovata dominata principalmente da due casate con eguale potenza (Savoia e Borboni) dove una delle due ad un certo punto ha deciso che fosse ora di buttar fuori l'altra e di dominare tutta la penisola, quindi è logico che sia rimasta una buona parte . Negli altri stati c'erano forse minoranze,

le divisioni ke ci sono tra noi italiani penso ke un pò ci siano in tutti gli altri paesi, perkè tutti siamo condizionati dall'ambiente + o - ristretto con cui veniamo a contatto "direttamente" ogni giorno
Ma proprio no, di nuovo. Si vede che non sei mai stato fuori dall'Italia. Un tedesco di Brema non ha per nulla lo stesso rapporto con un tedesco di Monaco che un milanese ha con un calabrese. In nessun altro paese si poteva sviluppare l'idea di "terrone" come quella nostra, termine proprio di una cultura neo-industriale che tratta con arroganza gli ex-contadini costretti a migrare al nord per trovare lavoro.

Il "tutti" è utopia. La mia espressione mirava ad escludere quella "minorità" che tanto esisterà e predicherà sempre la secessione del nord o del sud o di qualsiasi sperduto paesino, ma penso che tu mi abbia capito.
Non mi pare mica tanto una minoranza, visto che sostiene una persona che ci ha malauguratamente governato per anni e sembra intenzionato a farlo ancora per molto. La Lega Nord è ancora abbastanza buonista in merito; potenzialmente, per la nostra cultura attuale, qualunque grosso imprenditore industriale è fautore della divisione sociale, ed è anche peggio di un secessionista, perché assolutamente non intenzionato ad abbandonare il proprio dominio e lasciare una certa autonomia alle terre più povere. E' il corporativismo oligarchico a tenere divisa l'Italia, quello che fa esclusivamente l'interesse dei pochi a danno dei molti, non certo i leghisti.
 

liuton2005

sono qui solo di passaggio
Oggi stavo discutendo con il professore di religione partendo dall'indipendenza del Kosovo e siamo giunti entrambi a una comune conclusione: oggi la politica non esiste più e in effetti per me era molto difficile comprendere cosa significasse politica finché non sono andato abbastanza avanti in storia.

Oggi la politica non esiste più ma esiste solo l'economia e la moneta che guida tutto il mondo..

Gli Stati Uniti hanno interesse economico nell'instabilità politica dell'Europa per quanto riguarda la questione Kosovo.

Poi quello che non ho proprio capito è la decisione dell'Italia di dire un "sì" senza pensarci due volte all'indipendenza del Kosovo. Perché?

EDIT:

Ipergorilla ha scritto:
La parola "Romina" dovrebbe essere la modifica della parola "Romînă" con caratteri ASCII normali ma si capisce subito che chi è stato a suggerirti questa parola è moldavo.

Le lettere "î" e "â" sono essenzialmente la stessa lettera ma la grammatica corretta usa la prima solo all'inizio delle parole mentre in mezzo alle parole viene usata la seconda.
 
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