rimando a settembre

MC5

n00b ante litteram
Lord Pum ha scritto:
All'epoca di Mozart, che io sappia, non facevano storie per un pezzo di carta.

Siamo in un mondo in cui prevalgono le certificazioni, "pezzi di carta" grazie ai quali chi ha quello che vale di più può passare avanti con più rapidità, favorendo lo sviluppo dei geni.
Se il discorso lo portiamo sui "pezzi di carta" allora ti do ragione, ma il fatto è che il sistema basato sui pezzi di carta e non sulla concretezza è di per se' una cosa sbagliata...
 

Lord Pum

...the flavour of a life that fades away.
È vero, esiste anche questo tipo di persone che *coff*giustamente*coff* approfitta di queste possibilità, ma non mi pare che la gente sia più disposta, per farti un esempio, ad ascoltare cantanti sconosciuti privi di etichetta discografica. Uno potrà dire "chi se ne frega! A me piace la musica per quel che è", son d'accordo, ma vorrei ricordare che le case discografiche fan girare l'economia, gli "sconosciuti" no.

Insomma, è tutto un circolo vizioso assurdo, che, per la salvezza di tutti, sarebbe meglio non toccare [anche perché va tutto bene così com'è].
 

Monsù Pyr3s

Lucerna Juris
Mettila così: stravolgi il "sistema", e avrai solo un tracollo.

I cambiamenti radicali di questa portata conducono solo al collasso, niente di più, niente di meno.

Comunque, chiudendo l'OT, le medie sono un periodo di transizione...farlo durare più delle superiori stesse mi pare alquanto ridicolo, oltreché inutile..

Se uno non ha voglia di studiare, ci sono le scuole professionali... ne abbiam piene le palle dei licei pieni di gente sfaticata che frequenta solo perché s'è iscritta, e s'è iscritta solo perché l'amico voleva andare lì o solo perché tutti volevano andare lì, per non rimanere solo....

Quando prendi una decisione, devi essere pronto ad assumertene le responsabilità. Chi se ne sbatte dell'età.
 

Wolf

Parroco
Pyres Axhyz ha scritto:
Mettila così: stravolgi il "sistema", e avrai solo un tracollo.

I cambiamenti radicali di questa portata conducono solo al collasso, niente di più, niente di meno.

Comunque, chiudendo l'OT, le medie sono un periodo di transizione...farlo durare più delle superiori stesse mi pare alquanto ridicolo, oltreché inutile..

Se uno non ha voglia di studiare, ci sono le scuole professionali... ne abbiam piene le palle dei licei pieni di gente sfaticata che frequenta solo perché s'è iscritta, e s'è iscritta solo perché l'amico voleva andare lì o solo perché tutti volevano andare lì, per non rimanere solo....

Quando prendi una decisione, devi essere pronto ad assumertene le responsabilità. Chi se ne sbatte dell'età.
Quoto calish. Con il rimando a settembre si eviterebbero situazioni "poco carine"... come persone che si trascinano letteralmente fino all'ultimo anno di scuola e all'esame di maturità, la cui migliore aspettativa è di uscire con 60 perchè non hanno voglia di sbattersi un pelino...

Io stesso ho avuto debiti da saldare... mi sono fatto il mazzo durante l'estate e li ho brillantemente superati entrambi a inizio anno. Se uno non ha voglia di farsi il mazzo durante l'estate o se uno non ha veramente le capacità di saldare il debito allora inizi a lavorare o a si trovi un indirizzo migliore.
 

Slayer

Rappresentante di classe
Non è vero che uno studente uscente dalle medie non sa cosa scegliere.

Cioè, in terza media a me hanno fatto fare un test di orientamento (50€   ^^ ) per capire in quali materie erano più portate.

E dopo i test c'era un incontro con dei coordinatori di un'università, che aveva organizzato questi test, e che dicevano quali sarebbero state le possibili scelte.

Ho sentito di aver buttato nel water qui 50€ quando mi hanno detto che avrei potuto scegliere qualsiasi liceo ._.

Comunque, come ho già detto in precedenza, per quanto riguarda gli esami di riparazione, hanno fatto bene.
 

Gkx

Admin
Lord Pum ha scritto:
È vero, esiste anche questo tipo di persone che *coff*giustamente*coff* approfitta di queste possibilità, ma non mi pare che la gente sia più disposta, per farti un esempio, ad ascoltare cantanti sconosciuti privi di etichetta discografica. Uno potrà dire "chi se ne frega! A me piace la musica per quel che è", son d'accordo, ma vorrei ricordare che le case discografiche fan girare l'economia, gli "sconosciuti" no.
esempio del cazzo, permettimi, dato che nel 2007 e con myspace anche un gruppo senza etichetta può diventare discretamente famoso

le case discografiche fanno girare l'economia, ma non certo l'arte e la cultura

contrarissimo alla legge comunque; e a voi che vi frega se uno arriva all'esame di stato (che è una farsa con il 99% di promossi, vi ricordo, tanto vale abolirlo) con un debito non saldato? se uno s'è reso conto dopo di aver sbagliato scuola e ha il debito in una materia per cui proprio non è portato? se all'università o al lavoro andrà a fare qualcosa che non è assolutamente attinente a quella materia? e se farà qualcosa di attinente, tanto se lo ristudierà all'università, giustappunto

guardate un po' nel vostro piatto e non in quello degli altri

(per esperienza personale: io a 13 anni ho fatto un certo liceo solo perché ci andavano tutti i miei amici, non avevo la minima idea di ciò che volevo fare, e non credo di essere l'unico--la proposta dei due anni di medie in più (o di superiori senza indirizzo specifico) non mi sembra così campata in aria)
 

Pigkappa

Passante
Gkx ha scritto:
contrarissimo alla legge comunque; e a voi che vi frega se uno arriva all'esame di stato (che è una farsa con il 99% di promossi, vi ricordo, tanto vale abolirlo) con un debito non saldato? se uno s'è reso conto dopo di aver sbagliato scuola e ha il debito in una materia per cui proprio non è portato? se all'università o al lavoro andrà a fare qualcosa che non è assolutamente attinente a quella materia? e se farà qualcosa di attinente, tanto se lo ristudierà all'università, giustappunto
Con la scuola che c'è ora, non si può essere così "poco portati" per una materia da impegnarsi tantissimo e non arrivare comunque alla sufficienza... Se uno proprio non ci arriva, è meglio che faccio altro. Non credo che il fatto di essere al classico permetta di dire "io non studierò mai matematica", e non credo che qualcuno possa essere così scemo da non arrivare a capire la matematica del classico, se a casa la studia tanto. Lo stesso per il latino allo scientifico (che sì, è un mattone, ma se uno lo studia, lo supera...), eccetera...
 

Lord Pum

...the flavour of a life that fades away.
Gkx ha scritto:
esempio del cazzo, permettimi, dato che nel 2007 e con myspace anche un gruppo senza etichetta può diventare discretamente famoso

le case discografiche fanno girare l'economia, ma non certo l'arte e la cultura
Ma difatti cultura ed economia vanno a cazzotti. I soldi non si guadagnano [non più, per lo meno] attraverso offertori e persone anonime.

Comunque non ci si può lamentare della disoccupazione, degli scansafatiche, dei barboni e di tutte queste altre brutte cose se non si obbliga [e sottolineo obbliga] la gente ad avere un minimo di cultura, almeno generale, tanto per poter fare qualsiasi tipo di lavoro. Chi non studia deve esser segato, com'è giusto che sia.
 
L

Larm

Lord Pum ha scritto:
Ma difatti cultura ed economia vanno a cazzotti. I soldi non si guadagnano [non più, per lo meno] attraverso offertori e persone anonime.

Comunque non ci si può lamentare della disoccupazione, degli scansafatiche, dei barboni e di tutte queste altre brutte cose se non si obbliga [e sottolineo obbliga] la gente ad avere un minimo di cultura, almeno generale, tanto per poter fare qualsiasi tipo di lavoro. Chi non studia deve esser segato, com'è giusto che sia.
Veramente, è proprio l'obbligo dello studio di cose che non interessano a rendere lo studio stesso così terribilmente odioso, e di fatto ben poche scuole al giorno d'oggi sono capaci di preparare a poter fare "qualsiasi tipo di lavoro": ti formano come un pacchetto di conoscenze standard che ti garantisce la possibilità di entrare in alcuni campi e in altri no, oltre ad estraniarti effettivamente dal mondo reale per un tempo prolungato e praticamente, dopo averti imbavagliato e messo le ciabatte di cemento, ti butta nel mare della società moderna pretendendo che tu impari a nuotare alla svelta. E oggettivamente nel mondo reale la "cultura" non serve ad una mazza, ti serve l'abilità pratica, la capacità di imparare le cose. Si deve studiare per allenare le proprie capacità, non per inglobare nozioni, cosa quest'ultima che diventa prassi comune se ti trovi a dover imbarcare i ragazzi di programmoni giganteschi di almeno 8 materie diverse nell'arco di due quadrimestri, pretendendo peraltro che si interessino a tutti questi in egual modo e che sappiano esporre ogni singola parte del programma alla perfezione, mentre pare abbastanza chiaro che dal momento in cui si inizia a parlare ci si abitua a selezionare in ogni discorso le parti che ci interessano e organizzare il proprio percorso di studio in base a quelle. Perché si dovrebbe presupporre, per dire, che tutti gli studenti sappiano enunciare alla perfezione la storia greca, quando è evidente che tra loro ci possa essere un futuro grecista come un futuro dialettico marxista a cui chiaramente interesserà più la storia tra il '700 e l'800?

Oltre alla magistrale capacità della nostra istituzione scolastica di essere perfettamente capace di bloccare ogni tua specifica tensione: nell'età dove la pulsione verso l'esterno diventa più forte (alias la pubertà), anziché cavalcare l'onda e dirigere i desideri e le pulsioni verso lo studio e la conoscenza di ciò che ci circonda, si chiudono gli studenti nelle mura dei saperi d'antiquariato, come se si avesse paura a rendersi conto che ci troviamo nel 21esimo secolo e non più nell'Impero Romano (che già in ogni caso per educazione ci dava proprio le piste). E ciò nonostante non si è nemmeno capaci di dare una formazione davvero generale nemmeno a quell'età, iniziando con le specializzazioni intellettuali quando a malapena ci si è appena accorti di vivere in gruppo, ed evitando ovviamente agli studenti una qualsiasi pratica autonoma di formazione.

Tutto questo mi sembra formalmente un sistema per odiare la cultura, e non certo per fartela apprezzare e coglierne il valore e le funzioni utili. Il sistema ideale per trasformarti nel pezzo di ricambio di un'azienda.

Non è vero che uno studente uscente dalle medie non sa cosa scegliere.Cioè' date=' in terza media a me hanno fatto fare un test di orientamento (50€) per capire in quali materie erano più portate.

E dopo i test c'era un incontro con dei coordinatori di un'università, che aveva organizzato questi test, e che dicevano quali sarebbero state le possibili scelte.

Ho sentito di aver buttato nel water qui 50€ quando mi hanno detto che avrei potuto scegliere qualsiasi liceo ._.[/quote']

Cioè in pratica hai speso 50 euro per farti dire che sei una persona completamente insignificante e priva di individualità, mentre a me in terza media hanno detto completamente a gratis - con test analogo - che ero portato solo per fare la ragioneria, cosa che appare ampiamente evidente dalla laurea triennale in filosofia che sto completando con la media attuale del 29; o dal fatto che sono tutti talmente decisi sui propri studi fin dalle medie che dei miei compagni di scuola la metà si è iscritta a corsi di studio che hanno abbandonato prima della fine del semestre, o che una buona parte dei ragazzi, arrivati al settembre successivo alla maturità, si iscrivono a corsi a casaccio perché non hanno ancora ottenuto la minima idea di quali siano i propri interessi. Immagino sia questa la straordinaria capacità di scelta garantita dalla nostra educazione.
 

Slayer

Rappresentante di classe
Larm ha scritto:
Cioè in pratica hai speso 50 euro per farti dire che sei una persona completamente insignificante e priva di individualità, mentre a me in terza media hanno detto completamente a gratis - con test analogo - che ero portato solo per fare la ragioneria, cosa che appare ampiamente evidente dalla laurea triennale in filosofia che sto completando con la media attuale del 29; o dal fatto che sono tutti talmente decisi sui propri studi fin dalle medie che dei miei compagni di scuola la metà si è iscritta a corsi di studio che hanno abbandonato prima della fine del semestre, o che una buona parte dei ragazzi, arrivati al settembre successivo alla maturità, si iscrivono a corsi a casaccio perché non hanno ancora ottenuto la minima idea di quali siano i propri interessi. Immagino sia questa la straordinaria capacità di scelta garantita dalla nostra educazione.
Beh, diciamo che io non mi sento proprio così
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Dal test si è rilevato che potevo fare tutto perchè ero portato per tutte le materie, quindi che io volessi fare il classico, lo scientifico, ragioneria, l'artistico, il linguistico, un istituto commerciale o una delle altre scuola superiori che esistono, non avrei avuto problemi.

Cosa provata tra l'altro dal fatto che andando al Liceo Scientifico non ho avuto alcun problema e sono andato, e vado ancora, bene in tutte le materie.

Se poi questo significa essere insignificante e non avere nessuna individualità, allora si, hai ragione.
 

Lord Pum

...the flavour of a life that fades away.
@Larm

Le nozioni di base ci sono sempre state, e stanno, di fatto, alla base delle relazioni fra gli individui di una stessa società. Però hai ragione: l'attuale sistema serve a formare pezzi più o meno uguali, atti a svolgere determinati compiti, degli automi, praticamente. Ma come sarebbe possibile creare un sistema in cui la gente sia diversa fra loro? E come potrebbe girare?

L'attuale sistema funziona appunto perché sono ingranaggi precisi che girano in un determinato ordine e chi arriva a non voler imparare, dovrebbe capire questo.
 
L'ho già detto da altre parti, questo sistema funzionerebbe solo in un ipotetico "mondo scolastico" di ottimo livello.

A me non risulta affatto; a voi sì? O sarà mica che questi problemi non ve li ponete perché non vi riguardano?
 

Lord Pum

...the flavour of a life that fades away.
Un mondo scolastico di "ottimo livello" non avrebbe ragione di valutare un sistema di bocciatura.
 
Lord Pum ha scritto:
Un mondo scolastico di "ottimo livello" non avrebbe ragione di valutare un sistema di bocciatura.
Il giorno in cui vorrano rompermi i coglioni per un 5 di una qualche materia, lo potranno fare solo quando mi dimostreranno che avevo altre alternative: altrimenti, non vedo perché dovrei non frequentare ciò che voglio e magari finire, che so, in un ITIS allo sbando come quelli qui a Genova (dove gli studenti, tanto per dimostrare il loro apprezzamento, smontano i neon in classe).

Altrimenti, finché mi pongono scelte obbligate, e nonostante questo finisco COMUNQUE in scuole mal organizzate, perlomeno mi facciano il favore di stare zitti e di farmi continuare questo supplizio per 5 anni; perché in questo lasso di tempo dovrò già cercare quale delle materie che mi sono state proposte odio di meno, così da scegliere un qualcosa che possa proseguiire anche all'Università; se magari non mi aggiungessero altri problemi a questo quadro DELIRANTE, forse riuscirei ad arrivare a prendere il famoso pezzo di carta con un fegato in condizioni decenti, e non in una piena crisi di nervi.

EDIT: Ah, e tanto per specificare: in questo modo si condanna alla bocciatura anche gente che é stata catapultata fuori dalle medie con conoscenze ridicole e senza alcuna indicazione, che magari voleva provare a cavarsela comunque non cambiando la scelta fatta.

EDIT2: E sticazzi Larm, la media del 29 é qualcosa al di fuori del mondo di tutti i laureandi che conosco.

Chissà che risultati se avessi fatto Ragioneria!
 
Ultima modifica di un moderatore:

Sin

the ultramegamaster
e ti pare giusto che uno che si fa un mazzo così tutto l'anno debba essere messo alla pari di uno che ha fatto il cazzo che gli pare o che, volente o nolente, non ha raggiunto la sufficienza?
 
Sin ha scritto:
e ti pare giusto che uno che si fa un mazzo così tutto l'anno debba essere messo alla pari di uno che ha fatto il cazzo che gli pare o che, volente o nolente, non ha raggiunto la sufficienza?
Ma perché questa ossessione per gli altri? E' troppo semplice pensare, in questi casi, a sè stessi, senza cagare il cazzo agli altri?

Vedi, se agli studenti piacesse davvero studiare (e se gli insegnanti avessero una miglior capacità di valutazione), questi discorsi non nascerebbero neppure...
 

Sin

the ultramegamaster
perché dà un leggero fastidio, e un'enorme senso di presa per il culo ritrovarsi in classe elementi che vanno avanti per qualche magna magna. facessimo tutti così, che razza di scuola sarebbe? viene preso un po' sottogamba questo dovere, e si è sempre a protestare per ogni singola modifica che viene fatta.
 
Sin ha scritto:
perché dà un leggero fastidio, e un'enorme senso di presa per il culo ritrovarsi in classe elementi che vanno avanti per qualche magna magna. facessimo tutti così, che razza di scuola sarebbe? viene preso un po' sottogamba questo dovere, e si è sempre a protestare per ogni singola modifica che viene fatta.
Ma scusa, se una persona merita di avere 5, dove sta il problema nel ritrovarsi il debito insieme a gente che é lì solo per passare il tempo? Hai paura delle generalizzazioni degli altri? Abituati, perché il mondo é così in ogni settore.

EDIT: Tralaltro, ma chissenefrega se hai gente così in classe. Tu va avanti per la tua strada, tempo 5 anni e prenderete sicuramente percorsi diversi...

Che poi, se uno studia non ha di certo gli stessi risultati di uno che va avanti per inerzia (a prescindere dai voti, chiaramente).
 

Sin

the ultramegamaster
che senso avrebbe portarsi avanti un debito per cinque anni quando per presentarti all'esame di stato non ne devi avere? meglio fermare prima lo studente (e magari fargli capire che magari quell'indirizzo non è adatto a lui), perché se malauguratamente il debito fosse di matematica, hai voglia a farti il programma di cinque anni in un anno solo (no, non passi per puro caso la terza/quarta/quinta superiore se non sai risolvere un'equazione di secondo grado).
 
Sin ha scritto:
che senso avrebbe portarsi avanti un debito per cinque anni quando per presentarti all'esame di stato non ne devi avere? meglio fermare prima lo studente (e magari fargli capire che magari quell'indirizzo non è adatto a lui), perché se malauguratamente il debito fosse di matematica, hai voglia a farti il programma di cinque anni in un anno solo (no, non passi per puro caso la terza/quarta/quinta superiore se non sai risolvere un'equazione di secondo grado).
No, non ha senso questo ragionamento. O meglio, ha senso, ma vista la disorganizzazione moderna, é improponibile.

Lo studente A vede che i suoi amici vanno a un determinato Scientifico, e decide di seguirli.

Il primo anno ha difficoltà in alcune materie di indirizzo, ma visto il dislivello disarmante, non può che dirsi "Devo impegnarmi di più".

Il secondo anno le difficoltà, anche se affievolite dal maggior studio, persistono.

Ora, visto che comprende di aver sbagliato indirizzo, cosa fa? Cambia scuola, recuperandosi DUE DICO DUE anni di materie che non aveva mai nemmeno visto in foto?

Chiaramente no, e l'unica soluzione é andare avanti per poi scegliere un corso universitario completamente diverso.

Perché persone così (una moltitudine, da me é la maggioranza degli studenti) devono essere penalizzate in questo modo? E' colpa loro se sono stati buttati fuori dalle medie a calci in culo, senza la minima indicazione - perché quelle fornite sono ridicole e inattendibili - ?
 

Sin

the ultramegamaster
Mah, in seconda superiore è venuto nella mia classe un ragazzo proveniente dallo scientifico che non aveva la benchè minima voglia di studiare (quella di fare casino invece ne aveva molta). è stato promosso in seconda con ottantamila debiti, bocciato in terza. ora se la gode felice in un itis con discreti risultati. eppure è passato da scientifico a tecnologico a perito elettrotecnico. passi per il cambio dallo scientifico al tecnologico, che apparte latino le materie sono pressochè le stesse, ma ad un industriale le materie sono completamente diverse, tuttavia ce la fa.

dimentichi che durante l'anno puoi usufruire di sportelli e ripetizioni per colmare in fretta e furia i programmi passati. quello che manca è la voglia di cambiare.
 

Pigkappa

Passante
Gabriel Aramil ha scritto:
EDIT: Tralaltro, ma chissenefrega se hai gente così in classe. Tu va avanti per la tua strada, tempo 5 anni e prenderete sicuramente percorsi diversi...
In realtà, questi individui sono piuttosto dannosi. A me piacerebbe poter discutere, durante filosofia, delle diverse interpretazioni che sono state date nelle varie epoche di filosofi come Fichte (che stimo molto poco, per la cronaca), e non nego che la'nno prossimo proverò ad entrare in Normale (penso per Fisica).

Dovrebbe essere facile capire che tutto questo è difficile quando:

1)La prof di filosofia a volte ci prova ad alzare il livello, ma non ci può fare niente se il 70% della classe se ne strafrega della materia ed è anche stupida. Se c'è gente che nei compiti sa solo scrivere che "Fichte dice che l'Io fa il Non-io" o "Kant crede che ci siano dei principi sintentici a priori che sono come delle cose che abbiamo in mente quando nasciamo" (questa seconda me la sono inventata, probabilmente neanche ci arrivano e studiano a memoria la definizione senza capirla), non si può approfondire niente.

2)La mia prof di matematica si adatta al livello della classe, che è infimo e che può fare solo gli esercizi più semplici, studiando a memoria (che è una cosa vergognosa) le dimostrazioni dei teoremi parola per parola: è chiaro che di matematica ne posso fare ben poca a scuola. Così anche le cose di matematica scolastiche di quest'anno mi sa proprio che a casa dovrò rifarle a livello decente per conto mio.

E così via. Insomma, un buon taglio del 50% dei liceali non sarebbe per niente male... Anche perchè non oso pensare a come saranno da laureati alcuni...

Tra l'altro, sapete che in classe mia (liceo scientifico) c'è chi è stato promosso con debito di Matematica, Fisica e Chimica contemporaneamente!?

Riguardo all'uscita dalle medie, uno a 14 anni non è così piccolo. Non dico certo che si possa sapere già a che facoltà universitaria ci si voglia iscrivere, o che lavoro si voglia fare, ma uno dovrebbe avere già una mezza idea di cosa gli piace di più studiare...

Ora, visto che comprende di aver sbagliato indirizzo, cosa fa? Cambia scuola, recuperandosi DUE DICO DUE anni di materie che non aveva mai nemmeno visto in foto?
O fa così, o va a lavorare, o resiste nella scuola in cui si trova male, ma lo fa studiando per bene anche se non gli piace... È inevitabile.
 
Sin ha scritto:
Mah, in seconda superiore è venuto nella mia classe un ragazzo proveniente dallo scientifico che non aveva la benchè minima voglia di studiare (quella di fare casino invece ne aveva molta). è stato promosso in seconda con ottantamila debiti, bocciato in terza. ora se la gode felice in un itis con discreti risultati. eppure è passato da scientifico a tecnologico a perito elettrotecnico. passi per il cambio dallo scientifico al tecnologico, che apparte latino le materie sono pressochè le stesse, ma ad un industriale le materie sono completamente diverse, tuttavia ce la fa.

dimentichi che durante l'anno puoi usufruire di sportelli e ripetizioni per colmare in fretta e furia i programmi passati. quello che manca è la voglia di cambiare.
Permettimi una piccola osservazione: visto l'idea che hai dato del soggetto in questione, ho il sentore che la sua attuale scuola non richieda un impegno sovraumano. Anzi. Sbaglio?

Pigkappa ha scritto:
In realtà, questi individui sono piuttosto dannosi. A me piacerebbe poter discutere, durante filosofia, delle diverse interpretazioni che sono state date nelle varie epoche di filosofi come Fichte (che stimo molto poco, per la cronaca), e non nego che l'anno prossimo proverò ad entrare in Normale (penso per Fisica).

Dovrebbe essere facile capire che tutto questo è difficile quando:

1)La prof di filosofia a volte ci prova ad alzare il livello, ma non ci può fare niente se il 70% della classe se ne strafrega della materia ed è anche stupida. Se c'è gente che nei compiti sa solo scrivere che "Fichte dice che l'Io fa il Non-io" o "Kant crede che ci siano dei principi sintentici a priori che sono come delle cose che abbiamo in mente quando nasciamo" (questa seconda me la sono inventata, probabilmente neanche ci arrivano e studiano a memoria la definizione senza capirla), non si può approfondire niente.

2)La mia prof di matematica si adatta al livello della classe, che è infimo e che può fare solo gli esercizi più semplici, studiando a memoria (che è una cosa vergognosa) le dimostrazioni dei teoremi parola per parola: è chiaro che di matematica ne posso fare ben poca a scuola. Così anche le cose di matematica scolastiche di quest'anno mi sa proprio che a casa dovrò rifarle a livello decente per conto mio.

E così via. Insomma, un buon taglio del 50% dei liceali non sarebbe per niente male... Anche perchè non oso pensare a come saranno da laureati alcuni...

Tra l'altro, sapete che in classe mia (liceo scientifico) c'è chi è stato promosso con debito di Matematica, Fisica e Chimica contemporaneamente!?
La tua situazione é particolare, ma devi comunque tenere conto del fatto che non riguarda l'argomento del topic, perlomeno non propriamente. Non si può bocciare uno studente solo perché non é mosso dall'incredibile voglia di analizzare in maniera approfondita il pensiero di Kant.

Comunque, a meno di voler proporre fantasiosi quanto stupidi canoni per, come posso dire, creare un'elite di studenti apposta per le classi che vogliono approfondire di più le materie... Direi che si tratta di problemi normali. Se siete una ventina di persone, non puoi nemmeno pretendere un'interesse da parte dei tuoi compagni verso approfondimenti per loro poco invitanti, no?

Pigkappa ha scritto:
Riguardo all'uscita dalle medie, uno a 14 anni non è così piccolo. Non dico certo che si possa sapere già a che facoltà universitaria ci si voglia iscrivere, o che lavoro si voglia fare, ma uno dovrebbe avere già una mezza idea di cosa gli piace di più studiare...
Ti potrei parlare a titolo personale, ma mi secca proseguire la conversazione timbrato a fuoco come "colui che riversa sulla scuola le sue mancanze"; anche perché questo discorso lo sto facendo sulla base di esperienze lunghe, per cui so fin dove ho sbagliato e so dove hanno sbagliato altri. Ma tornando al discorso...

Io di anni ne ho quasi 18, i miei compagni di classe sono poco più piccoli; eppure quasi nessuno di noi ha la benché minima idea su cosa farà dopo.

Sono uscito dalle medie come il classico studente modello (o quasi), sbattuto fuori con un francobollo in fronte che recitava "liceo scientifico". E sai perché? Perché mi era venuta l'idea che fosse la scuola per me, e i miei insegnanti non hanno nemmeno provato a verificare la veridicità delle mie sensazioni. Hanno colto la palla al balzo e mi hanno dato il contentino.

Sono abbastanza contento, per certi aspetti, dell'impostazione che ha il liceo, ma d'altra parte si é fatta avanti, negli anni, l'idea che io abbia ceffato indirizzo; e non credo sia un caso che questa idea sia maturata in un periodo della mia vita in cui sono cambiato sotto ogni aspetto.

Quindi, come vedi, 14 anni possono valere quanto uno sputo, per certe persone.

Pigkappa ha scritto:
O fa così, o va a lavorare, o resiste nella scuola in cui si trova male, ma lo fa studiando per bene anche se non gli piace... È inevitabile.
E non sarebbe meglio evitare di stressarlo ancora di più? Sopratutto tenendo conto del suo stato emotivo...
 
L

Larm

Lord Pum ha scritto:
@Larm

Le nozioni di base ci sono sempre state, e stanno, di fatto, alla base delle relazioni fra gli individui di una stessa società. Però hai ragione: l'attuale sistema serve a formare pezzi più o meno uguali, atti a svolgere determinati compiti, degli automi, praticamente. Ma come sarebbe possibile creare un sistema in cui la gente sia diversa fra loro? E come potrebbe girare?
A prescindere che la gente è radicalmente diversa in sé, il fatto che il sistema funzioni per categorie e schemi non implica che 1. gli schemi debbano essere sempre uguali a seconda della persona che vi entri a far parte 2. le persone usino gli schemi ciascuna allo stesso modo 3. non possano essere creati nuovi schemi (anzi queste tre cose sono il presupposto delle categorie). E di base tra le relazioni tra gli individui c'è solo la facoltà di esprimersi in un determinato linguaggio, linguaggio che peraltro non è universale, poiché se lo fosse non avremmo nemmeno bisogno di parlare e di scrivere per farci capire; e se la diversità è un presupposto del linguaggio, non si capisce perché sia necessario schiacciare tutto sull'indifferenza e sull'omologazione ad un modello categoriale esistente.

L'attuale sistema funziona appunto perché sono ingranaggi precisi che girano in un determinato ordine e chi arriva a non voler imparare, dovrebbe capire questo.
Se ti pare che l'attuale sistema funzioni, allora o chiudi gli occhi e fai finta di non sentire o non sei mai uscito dalla tua stanza. Ma basterebbe dare un'occhiata alla classe politica attuale, per dire.

Comunque' date=' a meno di voler proporre fantasiosi quanto stupidi canoni per, come posso dire, creare un'elite di studenti apposta per le classi che vogliono approfondire di più le materie... Direi che si tratta di problemi normali. Se siete una ventina di persone, non puoi nemmeno pretendere un'interesse da parte dei tuoi compagni verso approfondimenti per loro poco invitanti, no?[/quote']

Non è che sia impossibile tenere assieme le due cose. Si può fare un programma comune, fornendo un background di conoscenze di base per la discussione, e allo stesso tempo incentivare gli interessi specifici di ciascun individuo o dargli modo di formare il suo specifico modo di vedere le cose. Non si tratta di una scelta tra un tutto o un niente, ma di riconoscere che la scuola italiana pretende davvero troppo dagli studenti, li tiene sotto una sorveglianza stretta imponendo verifiche a periodi troppo ravvicinati e non li lascia così elaborare nulla da sé dei programmi trattati, né tantomeno invogliandoli a studiare a casa (perché se a scuola sei osservato in modo poliziesco è abbastanza naturale che a casa tua, dove non c'è il professore a romperti i coglioni e nessuno che ti osserva, cercherai di fare tutt'altro che studiare). Se l'educazione stessa si mostra così odiosa non ci si deve meravigliare che poi la gente non sia educata.

Tra parentesi Pigkappa, come è già stato risposto a tutti quelli che pretendono che a 14 anni si abbiano le idee anche vagamente chiare sulla vita, quando in realtà si è a malapena cominciato ad esistere, le controprove della grandissima maggioranza delle persone dimostrano il contrario. Io stesso non ho mai maturato l'idea di avvicinarmi alla filosofia prima della quarta superiore, anche perché prima non sapevo nemmeno dell'esistenza di una simile disciplina. La strada della tua vita si rivela per caso, da indizi sparsi e distanti, non ce l'hai mai pronta a priori nella tua testa; puoi solo provare ad affidarti ad essi e sperare che siano le vie buone.
 
Ultima modifica:

Lord Pum

...the flavour of a life that fades away.
Larm ha scritto:
Se ti pare che l'attuale sistema funzioni, allora o chiudi gli occhi e fai finta di non sentire o non sei mai uscito dalla tua stanza.
Più che altro sono dell'idea che la forzatura sia l'unico modo per ottenere i frutti da un determinato insieme, perché più questo è grande, più sarà vario, e più sarà vario, più sarà difficile da controllare. Fare in modo che ognuno degli elementi di questo insieme abbia la possibilità di evolversi come vuole è come andare volontariamente al patibolo, visto che, non essendo risultati programmati, sono cose del tutto imprevedibili.

Quindi è alla fine l'elemento a doversi adeguare, perché se si adeguerà non ci saranno problemi, e se non si adeguerà ci penserà una forza amministrativa.

Comunque per "nozioni di base per le relazioni fra umani" mi riferivo alle conoscenze [storia, forse qualche accenno di filosofia, qualche minima base di matematica/contabilità e un po' di lingue straniere fra cui soprattutto l'inglese]. Se viene a mancare anche questo, col solo linguaggio [che come hai giustamente detto non è universale, e non mi riferisco solo al sistema linguistico locale] ci si fa "la birra".
 
L

Larm

Lord Pum ha scritto:
Più che altro sono dell'idea che la forzatura sia l'unico modo per ottenere i frutti da un determinato insieme, perché più questo è grande, più sarà vario, e più sarà vario, più sarà difficile da controllare. Fare in modo che ognuno degli elementi di questo insieme abbia la possibilità di evolversi come vuole è come andare volontariamente al patibolo, visto che, non essendo risultati programmati, sono cose del tutto imprevedibili.

Quindi è alla fine l'elemento a doversi adeguare, perché se si adeguerà non ci saranno problemi, e se non si adeguerà ci penserà una forza amministrativa.
Ma bisogna rendersi conto che il mondo attuale è già talmente vario, incontrollato e caleidoscopico che pretendere di ridurlo ad un potere sistemico centrale è ancora utopia. Oltretutto è solo una paura propria del sistema quella secondo cui se le persone si sviluppano verso linee differenti da quelle che esso presuppone - cosa che peraltro avviene regolarmente, in barba alle illusioni di "regolarità" che ci si può fare - si svilupperanno in modo dannoso, distruttivo, offensivo, mentre in realtà è solo il sistema stesso a far gustare alle persone la possibilità di perseverare nella propria natura offensiva nei confronti delle persone. E da chi imparano questo atteggiamento, se non da quegli stessi maestri o persone che si gongolano di abusare della propria posizione privilegiata imponendo con la forza le proprie conoscenze agli alunni, e dandogli loro l'alternativa: o raggiungi il mio livello o ti attacchi al cazzo? Se solo si lasciassero gli individui liberi di svilupparsi al meglio delle loro capacità, guidandoli allo sviluppo delle proprie capacità senza imporre il proprio modello, probabilmente ci si accorgerebbe che forse gli uomini non nascono solo per distruggere la vita sulla Terra.

Comunque per "nozioni di base per le relazioni fra umani" mi riferivo alle conoscenze [storia, forse qualche accenno di filosofia, qualche minima base di matematica/contabilità e un po' di lingue straniere fra cui soprattutto l'inglese]. Se viene a mancare anche questo, col solo linguaggio [che come hai giustamente detto non è universale, e non mi riferisco solo al sistema linguistico locale] ci si fa "la birra".
Veramente per le relazioni tra me e i miei coinquilini, o tra me e i miei colleghi di lavoro, o tra me e il cassiere al supermercato, della storia, della filosofia e delle lingue straniere me ne faccio più o meno quanto della morfologia del dialetto di Eindhoven tra il 1567 e il 1611 per parlare ad un muratore. Trovami un luogo della vita fuori dalle università e dalle scuole dove ti diventa davvero utile sapere quante e quali sono le categorie dell'intelletto di Kant nell'Analitica Trascendentale della "Critica della ragion pura", e forse starai dicendo qualcosa di sensato.
 

Pigkappa

Passante
Larm ha scritto:
Tra parentesi Pigkappa, come è già stato risposto a tutti quelli che pretendono che a 14 anni si abbiano le idee anche vagamente chiare sulla vita, quando in realtà si è a malapena cominciato ad esistere, le controprove della grandissima maggioranza delle persone dimostrano il contrario. Io stesso non ho mai maturato l'idea di avvicinarmi alla filosofia prima della quarta superiore, anche perché prima non sapevo nemmeno dell'esistenza di una simile disciplina. La strada della tua vita si rivela per caso, da indizi sparsi e distanti, non ce l'hai mai pronta a priori nella tua testa; puoi solo provare ad affidarti ad essi e sperare che siano le vie buone.
D'altra parte, se uno a 14 anni non ha proprio nessuna idea su cosa vuole fare nella vita, a 18 non ha nessuna idea di cosa voler fare nella vita, a 25 non ha nessuna idea di cosa voler fare nella vita, si deve arrangiare... Anche io quando ho scelto il liceo scientifico stavo facendo un piccolo salto nel vuoto, perchè non immaginavo cosa mi sarei trovato di fronte... E anche adesso, se sceglierò matematica o fisica, so già che sarà lo stesso un altro salto nel vuoto, perchè non è possibile immaginarsi cosa ci si ritroverà a fare se non in modo molto vago. D'altra parte bisogna pur scegliere prima o poi, e accusare la scuola di costringerci a scegliere la strada che prenderemo senza spiegarci esattamente cosa ci aspetta non ha nessun senso, perchè fare un quadro preciso di ogni possibilità sarebbe impossibile.

La tua situazione é particolare, ma devi comunque tenere conto del fatto che non riguarda l'argomento del topic, perlomeno non propriamente. Non si può bocciare uno studente solo perché non é mosso dall'incredibile voglia di analizzare in maniera approfondita il pensiero di Kant.
Certo, ma non si può neanche portare con sè uno studente che non capisce assolutamente nulla di Kant perchè è troppo stupido, nè uno che si rifiuta di studiarlo perchè gli sta antipatico (ho in classe entrambi, e sono già stati interrogati su Kant entrambi 4 volte l'anno scorso, e uno ha preso anche il debito e verrà di nuovo interrogato su Kant tra qualche giorno).
 

Slayer

Rappresentante di classe
Pigkappa ha scritto:
Tra l'altro, sapete che in classe mia (liceo scientifico) c'è chi è stato promosso con debito di Matematica, Fisica e Chimica contemporaneamente!?
Sei nella mia stessa condizione :°°D

In classe mia quelli che non hanno il debito in Chimica hanno comunque quello in matematica e fisica
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Pigkappa ha scritto:
Anche io quando ho scelto il liceo scientifico stavo facendo un piccolo salto nel vuoto, perchè non immaginavo cosa mi sarei trovato di fronte... E anche adesso, se sceglierò matematica o fisica, so già che sarà lo stesso un altro salto nel vuoto, perchè non è possibile immaginarsi cosa ci si ritroverà a fare se non in modo molto vago. D'altra parte bisogna pur scegliere prima o poi, e accusare la scuola di costringerci a scegliere la strada che prenderemo senza spiegarci esattamente cosa ci aspetta non ha nessun senso, perchè fare un quadro preciso di ogni possibilità sarebbe impossibile.
La pensiamo allo stesso modo ^^

Pigkappa ha scritto:
Certo, ma non si può neanche portare con sè uno studente che non capisce assolutamente nulla di Kant perchè è troppo stupido, nè uno che si rifiuta di studiarlo perchè gli sta antipatico (ho in classe entrambi, e sono già stati interrogati su Kant entrambi 4 volte l'anno scorso, e uno ha preso anche il debito e verrà di nuovo interrogato su Kant tra qualche giorno).
Che dire...quoto
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L

Larm

Pigkappa ha scritto:
D'altra parte, se uno a 14 anni non ha proprio nessuna idea su cosa vuole fare nella vita, a 18 non ha nessuna idea di cosa voler fare nella vita, a 25 non ha nessuna idea di cosa voler fare nella vita, si deve arrangiare... Anche io quando ho scelto il liceo scientifico stavo facendo un piccolo salto nel vuoto, perchè non immaginavo cosa mi sarei trovato di fronte... E anche adesso, se sceglierò matematica o fisica, so già che sarà lo stesso un altro salto nel vuoto, perchè non è possibile immaginarsi cosa ci si ritroverà a fare se non in modo molto vago. D'altra parte bisogna pur scegliere prima o poi, e accusare la scuola di costringerci a scegliere la strada che prenderemo senza spiegarci esattamente cosa ci aspetta non ha nessun senso, perchè fare un quadro preciso di ogni possibilità sarebbe impossibile.
Ma il problema è che per scegliere devi sapere perlomeno quali scelte hai disponibili e poter avere almeno un qualche elemento per comprendere cosa tali scelte comportino. La scuola deve preparare a scegliersi una vita, e per farlo dovrebbe perlomeno dare un range di possibilità il più vasto possibile sulle vite che si possono scegliere. Come fa uno studente di un liceo scientifico a capire che magari la propria vita è aprire e gestire un'azienda se non sa nemmeno cosa questo comporta? E come fa uno studente di una scuola per geometri ad immaginare che è più portato per la letteratura o la filosofia se queste cose non gli vengono nemmeno vagamente presentate? E bisogna davvero tenere i ragazzi segregati nell'impossibilità di scegliere, o nella possibilità di fare scelte drastiche, estraniandoli quindi dalla propria realizzazione e concretizzazione fino a quando non saranno usciti dal pestilenziale mondo scolastico per respirare dell'aria meno intossicante?

La maggior parte dei ragazzi la propria scuola superiore non la sceglie proprio, e quando crede di sceglierla in realtà sta seguendo il modello predeterminato dei genitori o dei propri insegnanti delle medie; questo è quanto.

La situazione peraltro che descrivete al classico è analoga a quanto accadeva spesso da me a ragioneria nel corso programmatori. Non è che si potesse avere semplicemente il debito in informatica o economia aziendale: lo si doveva avere, canonicamente, in informatica, economia aziendale, diritto e matematica assieme. E nessuno che abbia mai pensato ad incentivare i ragazzi a cambiare scuola (cosa che da noi comunque aveva poca rilevanza, vista tutto sommato l'atmosfera fraterna che si era stabilita nella classe, docenti inclusi). Perlomeno verso la quinta si era iniziato a capire un po' tutti, professori compresi, quanto imbecille fosse quella struttura scolastica, e per questo si è pensato solo a garantirci di poter uscire da quel luogo nel modo meno fastidioso possibile.
 
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