Sin ha scritto:
Mah, in seconda superiore è venuto nella mia classe un ragazzo proveniente dallo scientifico che non aveva la benchè minima voglia di studiare (quella di fare casino invece ne aveva molta). è stato promosso in seconda con ottantamila debiti, bocciato in terza. ora se la gode felice in un itis con discreti risultati. eppure è passato da scientifico a tecnologico a perito elettrotecnico. passi per il cambio dallo scientifico al tecnologico, che apparte latino le materie sono pressochè le stesse, ma ad un industriale le materie sono completamente diverse, tuttavia ce la fa.
dimentichi che durante l'anno puoi usufruire di sportelli e ripetizioni per colmare in fretta e furia i programmi passati. quello che manca è la voglia di cambiare.
Permettimi una piccola osservazione: visto l'idea che hai dato del soggetto in questione, ho il sentore che la sua attuale scuola non richieda un impegno sovraumano. Anzi. Sbaglio?
Pigkappa ha scritto:
In realtà, questi individui sono piuttosto dannosi. A me piacerebbe poter discutere, durante filosofia, delle diverse interpretazioni che sono state date nelle varie epoche di filosofi come Fichte (che stimo molto poco, per la cronaca), e non nego che l'anno prossimo proverò ad entrare in Normale (penso per Fisica).
Dovrebbe essere facile capire che tutto questo è difficile quando:
1)La prof di filosofia a volte ci prova ad alzare il livello, ma non ci può fare niente se il 70% della classe se ne strafrega della materia ed è anche stupida. Se c'è gente che nei compiti sa solo scrivere che "Fichte dice che l'Io fa il Non-io" o "Kant crede che ci siano dei principi sintentici a priori che sono come delle cose che abbiamo in mente quando nasciamo" (questa seconda me la sono inventata, probabilmente neanche ci arrivano e studiano a memoria la definizione senza capirla), non si può approfondire niente.
2)La mia prof di matematica si adatta al livello della classe, che è infimo e che può fare solo gli esercizi più semplici, studiando a memoria (che è una cosa vergognosa) le dimostrazioni dei teoremi parola per parola: è chiaro che di matematica ne posso fare ben poca a scuola. Così anche le cose di matematica scolastiche di quest'anno mi sa proprio che a casa dovrò rifarle a livello decente per conto mio.
E così via. Insomma, un buon taglio del 50% dei liceali non sarebbe per niente male... Anche perchè non oso pensare a come saranno da laureati alcuni...
Tra l'altro, sapete che in classe mia (liceo scientifico) c'è chi è stato promosso con debito di Matematica, Fisica e Chimica contemporaneamente!?
La tua situazione é particolare, ma devi comunque tenere conto del fatto che non riguarda l'argomento del topic, perlomeno non propriamente. Non si può bocciare uno studente solo perché non é mosso dall'incredibile voglia di analizzare in maniera approfondita il pensiero di Kant.
Comunque, a meno di voler proporre fantasiosi quanto stupidi canoni per, come posso dire, creare un'elite di studenti apposta per le classi che vogliono approfondire di più le materie... Direi che si tratta di problemi normali. Se siete una ventina di persone, non puoi nemmeno pretendere un'interesse da parte dei tuoi compagni verso approfondimenti per loro poco invitanti, no?
Pigkappa ha scritto:
Riguardo all'uscita dalle medie, uno a 14 anni non è così piccolo. Non dico certo che si possa sapere già a che facoltà universitaria ci si voglia iscrivere, o che lavoro si voglia fare, ma uno dovrebbe avere già una mezza idea di cosa gli piace di più studiare...
Ti potrei parlare a titolo personale, ma mi secca proseguire la conversazione timbrato a fuoco come "colui che riversa sulla scuola le sue mancanze"; anche perché questo discorso lo sto facendo sulla base di esperienze lunghe, per cui so fin dove ho sbagliato e so dove hanno sbagliato altri. Ma tornando al discorso...
Io di anni ne ho quasi 18, i miei compagni di classe sono poco più piccoli; eppure quasi nessuno di noi ha la benché minima idea su cosa farà dopo.
Sono uscito dalle medie come il classico studente modello (o quasi), sbattuto fuori con un francobollo in fronte che recitava "liceo scientifico". E sai perché? Perché mi era venuta l'idea che fosse la scuola per me, e i miei insegnanti non hanno nemmeno provato a verificare la veridicità delle mie sensazioni. Hanno colto la palla al balzo e mi hanno dato il contentino.
Sono abbastanza contento, per certi aspetti, dell'impostazione che ha il liceo, ma d'altra parte si é fatta avanti, negli anni, l'idea che io abbia ceffato indirizzo; e non credo sia un caso che questa idea sia maturata in un periodo della mia vita in cui sono cambiato sotto ogni aspetto.
Quindi, come vedi, 14 anni possono valere quanto uno sputo, per certe persone.
Pigkappa ha scritto:
O fa così, o va a lavorare, o resiste nella scuola in cui si trova male, ma lo fa studiando per bene anche se non gli piace... È inevitabile.
E non sarebbe meglio evitare di stressarlo ancora di più? Sopratutto tenendo conto del suo stato emotivo...