Visto che la discussione ha ripreso i binari giusti rispondo.
Ciò che dici è legittimo, ma evidentemente non ti è chiaro che senza le quote rosa gli uomini non sarebbero "forse" di più, ma sarebbero necessariamente di più, impedendo una maggior competenza in parlamento nel caso in cui le donne siano più competenti. Quindi il tuo esempio vale anche al contrario.
Sarebbero necessariamente di più forse perché sono semplicemente più i candidati di sesso maschile; se le donne competenti fossero più numerose degli uomini competenti, non vedo perché non dovrebbero essere votate. Il mio esempio non vale al contrario semplicemente perché le "quote blu" non esistono: una maggior presenza di uomini viene garantita soltanto dalla competenza (provata o presunta) dei suddetti.
Di conseguenza se la cosa fosse al contrario (la competenza dico) sarebbe ingiusto impedire alle donne di essere più numerose. E le quote rosa servono proprio per permettere alle donne di essere un certo numero. Esempio: senza la quote rosa le donne sarebbero mettiamo il 10%. Mettiamo che su 100 donne 40 siano intelligenti, 30 così così e 30 stupide. Mettiamo che per gli uomini la percentuale sia la medesima: senza le quote rosa, entrerebbero in parlamento, se il popolo sceglie bene, i 40 uomini intelligenti e i 30 così così e 20 uomini stupidi assieme a 10 donne intelligenti. Totale: 50 persone intelligenti e 30 stupide. Con le quote rosa entrerebbero invece: 40 uomini intelligenti, 10 uomini così così, 40 donne intelligenti e 10 donne così così. Totale: 80 persone intelligenti e 0 stupide.
Di nuovo: l'assenza delle quote rose non impedirebbe alle donne di essere più numerose. Dal tuo esempio sembra che senza quote rose il popolo sia obbligato a votare solo gli uomini e le donne siano relegate ai posti che avanzano: non è così. Senza quote rose, le donne possono essere votate allo stesso modo. Semplicemente, non viene loro garantito un numero fisso di posti (come non viene garantito agli uomini adesso): se infatti le donne competenti fossero in minor numero rispetto ai posti a loro garantiti, allora si impedirebbe una maggior competenza in parlamento.
Non solo. Ipotizziamo che il popolo scelga male: entrerebbero 30 uomini stupidi, 30 uomini così così, 30 uomini intelligenti e 10 donne stupide. Con le quote rosa, entrerebbero 15 uomini stupidi, 15 così così e 20 uomini intelligenti, assieme a 15 donne stupide, 15 così così e 20 intelligenti. A fronte di una maggiore competenza (40 a 30, ma ti concedo che con esempi più intermedi la percentuale diventerebbe probabilmente la medesima) e dello stesso numero di persone così così (30) si darebbe la possibilità anche alle donne di essere rappresentate, come ho detto senza alcuna perdita di competenze medie.
Questo non ha senso. Se il popolo vota male, lo fa a prescindere dalla presneza di quote rosa o meno. Il mio esempio numerico era solo volto a "confutare" quello all'inizio dell'articolo linkato dalla tua amica, dimostrando che non per forza le quote rosa assicurano una maggior competenza. E di nuovo: anche senza quote rosa, il popolo potrebbe votare le donne. Inoltre il tuo esempio non regge perché (matematicamente) se il popolo è obbligato a scegliere lo stesso numero di elementi da due insiemi e in entrambi i casi sceglie male, semplicemente prenderebbe il peggio dai due insiemi. Rimuovere quest'obbligo darebbe almeno la possibilità che, scegliendo più uomini (o più donne, ovviamente: il discorso funzionerebbe lo stesso, ma come ripeto non ci sono "quote blu" e quindi semplicemente non c'entra), aumenti la probabilità che ci sia anche qualche candidato competente.