Di chi è la colpa?

MC5

n00b ante litteram
E' una domanda che mi porto dietro da un po':

Se io commetto una piccola colpa nei confronti di qualcuno, e questo ricambia commettendo una colpa più grave, c'è qualcuno che ha più colpa?
 

Pariston

马 炎 凯
Admin
Non credo possa esistere una risposta standard, ci sono troppi elementi da considerare.

Penso bisognerebbe poter valutare caso per caso.
 

MC5

n00b ante litteram
Beh io intendo a parità di tutto il resto...è una curiosità più che altro, vista la grande variabilità della situazione
 

Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
Magari questo qualcuno non avrebbe commesso una colpa più grave senza quanto successo prima nei suoi confronti.

Poi sono d'accordo nel ritenere che la situazione andrebbe valutata caso per caso.
 

DarioZz

Amico
La soluzione è semplice : se notate nei topic risposti di recente c'è scritto " Di chi è la colpa ? Di Ombra " .

Tornando seri , credo che si possa decretare solo analizzando il caso
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P

Paolo Urraci

Chi si vendica ha il diritto di effettuare un torto pari al torto subito per compensare le cose. Facendo un torto maggiore passa dalla parte del torto. Capita poi che chi riceve un danno si innervosisca, e allora se supera la soglia solo a causa della rabbia è lecito, ma al di là di questo ha il pieno diritto di equiparare, ma non di più.

[Continua a restarmi un dubbio: potrebbe anche aver diritto, chi si vendica, di vendicarsi fino al doppio del danno subito (una parte per equiparare e una per restituirgliela pari pari, così impara): normalmente avrei risposto così, ora ripensandoci però non ne sono più molto sicuro. In ogni caso più del doppio significa avere torto e al massimo la stessa quantità aver ragione, su questo non c'è dubbio.]
 
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Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
Chi si vendica ha il diritto di effettuare un torto pari al torto subito per compensare le cose. Facendo un torto maggiore passa dalla parte del torto. Capita poi che chi riceve un danno si innervosisca, e allora se supera la soglia solo a causa della rabbia è lecito, ma al di là di questo ha il pieno diritto di equiparare, ma non di più.
Beh, dove vige la legge del taglione sicuramente hai ragione, ma mi sembra un'etica piuttosto discutibile. Ammettendo ipoteticamente che ciò sia giusto ovunque, come quantificare il torto subito e la relativa soglia di vendetta?
 
P

Paolo Urraci

Beh, quantificarla esattamente è difficile, ma stimarla con buona precisione molto facile: se per dire mi hai insultato io ti insulto dicendoti più o meno ciò che mi hai detto tu e siamo a posto.
 

Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
Beh, quantificarla esattamente è difficile, ma stimarla con buona precisione molto facile: se per dire mi hai insultato io ti insulto dicendoti più o meno ciò che mi hai detto tu e siamo a posto.
Non è difficile, è difficilissimo per non dire impossibile. Inoltre, una frase o una parola possono diventare insulto o meno a seconda di chi la riceve.

E se il torto non fosse verbale? Se si trattasse di un graffio? Prendi un righello per misurarne lunghezza, larghezza e profondità nonchè altri strumenti per ricavare coordinate gps esatte del punto del corpo in cui è stato inferto e quantità di sangue sgorgata?

Per quanto umanamente comprensibile, questo tipo di reazione (io la definirei vendetta per come l'hai posta) è comunque sbagliata. Sì, d'accordo, posso mandare « a quel paese » qualcuno e questo ricambiare pari pari e amici come prima, però è facile esagerare in molti altri contesti.

Senza altre informazioni, se vogliamo attribuire una colpa in risposta al quesito di mc5, la verità sta nel mezzo (come dicevano gli antichi): il primo non avrebbe dovuto offendere, il secondo non lasciarsi andare ad un eccesso d'ira.
 
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MC5

n00b ante litteram
Si distribuisce la colpa su tutti, mi pare la possibilità migliore.

La giustizia italianaprevede una cosa del genere? o è sempre solo una parte a farsi carico di tutte le colpe?
 
M

Makonik-san

L'ordinamento giuridico nostrano tende a punire (oltre al danno/reato di turno, chiaramente) e censurare la giustizia-fai-da-te, in quanto esso si assume la potestà esclusiva o quasi di quantificare ed infliggere la sanzione.

Non è ovviamente così fiscale sulle questioni più irrilevanti, quale può essere uno scambio più o meno scherzoso di insulti; se però io ti rompo la macchina e tu per tutta risposta mi rompi la testa, sei tu a passare i guai.
 
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XMandri

back from hell
Se mettiamo caso la questione termina subito al secondo "torto", è colpa di quello che ha rincarato la dose

Se però la cosa continua con torti sempre più pesanti, siete due coglioni ed è colpa della vostra stessa stupidità
 

Monsù Pyr3s

Lucerna Juris
L'ordinamento giuridico nostrano tende a punire (oltre al danno/reato di turno, chiaramente) e censurare la giustizia-fai-da-te, in quanto esso si assume la potestà esclusiva o quasi di quantificare ed infliggere la sanzione.

Non è ovviamente così fiscale sulle questioni più irrilevanti, quale può essere uno scambio più o meno scherzoso di insulti; se però io ti rompo la macchina e tu per tutta risposta mi rompi la testa, sei tu a passare i guai.
Daddy's home.

Non è come dici tu, e dipende molto dal tipo di offesa arrecata. Ad esempio, è generalmente accettato in dottrina e in giurisprudenza che quando vengano proferite ingiurie in uno stato d'ira causato da un atto ingiusto perpetrato dall'offeso, l'offensore non sia da ritenersi punibile.

Se tu mi rompi la macchina e io ti rompo la testa:

a) il fatto che io ti rompa la testa non ti libera dall'accusa di danneggiamento;

b) se l'atto di rompere la macchina è compiuto in modo doloso (quindi mi rompi la macchina perché vuoi rompermela -a.k.a. sei stronzo- e non, per esempio, in seguito ad un sinistro stradale) come minimo mi verranno riconosciute delle attenuanti (a me, a te semmai aggravanti)

Ovviamente anche la sproporzione tra danno subito e danno arrecato entrerà tra le motivazioni della decisione.
 

Connacht

:.::
Ribadisco: per quanto sia giusto e sacrosanto che chi la fa l'aspetti, che anche la pazienza abbia un limite e che certe volte bisogna prevenire il farsi mettere i piedi in testa... occhio per occhio e prima o poi il mondo diventa cieco.
 
P

Paolo Urraci

Rispondo per ogni punto.

-Per il discorso di rompere la macchina e rompere la testa:

Rompere la testa è estremamente più grave che rompere la macchina, sempre fermo restando che se ti rompo la testa per rabbia involontaria sono comunque assolto al 100% visto che non dipende da me.

-Per quel che riguarda il graffio:

Le dimensioni contano poco, non è che un graffio lungo quattro centimetri sia necessariamente più doloroso di uno lungo mezzo. Per sapersi orientare è sufficiente effettuarne un altro, non importa quanto grosso, auspicandoti che la soglia di dolore dell'altro sia almeno vagamente simile alla tua. Inoltre dipende dal tipo di danno: a me ad esempio una spellatura di due millimetri fa molto più male di un graffio di un centimetro, tuttavia non te ne devi preoccupare. basta che fai più o meno come ha fatto l'altro a te e allora c'è una grossa probabilità che ci azzecchi, anche se lo fai velocemente e senza badarci bene.

-Questa non è vendetta, è punire il colpevole. Vendetta se mai è, come ho accennato sopra, farlo con dose raddoppiata anziché con dose eguale. Che poi nello stato italiano e in molti altri farsi giustizia da soli sia vietato non voldire che sia moralmente sbagliato.

-Se si tratta di insulti: premesso che se mi dici "cretino" senza nessuna motivazione dietro e io me la prendo allora sono io a priori dalla parte del torto, perché non ho elementi che mi possano far pensare che tu me lo dica per offendermi, se però è evidente che è detta come offesa allora il discorso è lo stesso di quello per il graffio.
 
M

Makonik-san

a) il fatto che io ti rompa la testa non ti libera dall'accusa di danneggiamento

Non è come dici tu, e dipende molto dal tipo di offesa arrecata.
a) Non ho detto questo!

:|

Soltanto che per definizione le rotture di una macchina (cagionamento di danno ingiusto) e di una testa (commissione di reato) si pongono su due piani differenti, vale a dire illecito civile ed illecito penale.

Poi comunque se ne parlava anche nel topic sulla pena di morte.

Viene attribuito ad un terzo imparziale il potere di quantificare, attribuire e punire le colpe, proprio per evitare che questa attività diventi arbitraria/soggettiva e di conseguenza sfoci in una giungla.
 
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Connacht

:.::
Rispondo per ogni punto.

-Per il discorso di rompere la macchina e rompere la testa:

Rompere la testa è estremamente più grave che rompere la macchina
Però anche rompere la macchina può portare a rompere la testa. Provo a fare degli esempi:

- se un compagnuccio di scuola si diverte a lanciarmi palline di carta e io dopo un po' gli butto una secchiata d'acqua in testa, ho commesso un gesto più grosso però magari ho fatto bene, così lui impara a starsene buono e non molestare gli altri (mentre gli amici applicano la Nelson mode su di lui).

- se però un tizio mi riga la macchina e io per rappresaglia gli sfondo il parabrezza, lui allora mi taglia le gomme, io poi gli sfascio tutta la macchina, allora può darsi che lui infine decida di sfondarmi il cranio. Non mi pare che qualcuno "vinca" nè che sia molto conveniente.

sempre fermo restando che se ti rompo la testa per rabbia involontaria sono comunque assolto al 100% visto che non dipende da me.
Fantastico!

Adesso spaccherò la testa a chiunque mi stia sulle balle, motivando il gesto davanti al giudice ogni volta come un eccesso d'ira involontario, così verrò assolto dall'accusa di omicidio colposo invece di ricevere una semplice attenuante dovuta all'incapacità di intendere e di volere al momento.

-Per quel che riguarda il graffio:Le dimensioni contano poco, non è che un graffio lungo quattro centimetri sia necessariamente più doloroso di uno lungo mezzo. Per sapersi orientare è sufficiente effettuarne un altro, non importa quanto grosso, auspicandoti che la soglia di dolore dell'altro sia almeno vagamente simile alla tua. Inoltre dipende dal tipo di danno: a me ad esempio una spellatura di due millimetri fa molto più male di un graffio di un centimetro, tuttavia non te ne devi preoccupare. basta che fai più o meno come ha fatto l'altro a te e allora c'è una grossa probabilità che ci azzecchi, anche se lo fai velocemente e senza badarci bene.

-Questa non è vendetta, è punire il colpevole. Vendetta se mai è, come ho accennato sopra, farlo con dose raddoppiata anziché con dose eguale. Che poi nello stato italiano e in molti altri farsi giustizia da soli sia vietato non voldire che sia moralmente sbagliato.
Non mi pare che la legge italiana o il diritto internazionale la pensino come te.

Nelle tribù germaniche magari era normale la legge del taglione, ma nella Comunità Europea le cose sono un attimino diverse.

Una punizione vera e propria viene da terzi aventi l'autorità di eseguirla, non è "fai da te", e in uno stato civile comporta pene pecuniare, detentive o limitative di un qualche bene (anche morale, nel caso di un graffio fra compagni di scuola può essere il biasimo unito alla nota con convocazione del preside).

In caso di soggetti aggressivi, poi, come un teppista che ti fa qualcosa (un graffio, uno sputo, uno spintone ecc.), rispondere con lo stesso gesto potrebbe solo "autorizzarlo" ad un'escalation di violenza che non gioverebbe a nessuno, di sicuro non a te. Immaginati il bullo che decide di picchiarti, o il violento al pub che decide di spaccarti la bottiglia in testa, o il delinquente che ti segue con la combriccola in un vicolo; in casi come questo è bene soprassedere, o trovare terze vie per risolvere il conflitto, o "abbassarsi" a chiedere l'assistenza a qualcun'altro (che non significa necessariamente andare a piangere come dei pivelli dalla mammina o dalla maestra).

Poi naturalmente è chiaro che in certi contesti non devi subire passivamente l'offesa per questione di rispetto e di principio, nè puoi ottenere l'assistenza di terze parti che applichino la moderazione o la giustizia costringendoti a sbrigartela da te. Però non è nemmeno tanto scontato, legittimo o conveniente che si debba rispondere allo stesso modo ad ogni offesa come prospetti tu.
 
P

Paolo Urraci

- se però un tizio mi riga la macchina e io per rappresaglia gli sfondo il parabrezza, lui allora mi taglia le gomme, io poi gli sfascio tutta la macchina, allora può darsi che lui infine decida di sfondarmi il cranio. Non mi pare che qualcuno "vinca" nè che sia molto conveniente.
Io sto dicendo che sarebbe giusto, non che sarebbe fattibile. Se la nostra società funzionasse bene in questo caso l'intervento di terze arti sarebbe giusto, ma purché diano ragione in todo a chi ha subito per primo il danno. Dico "se la nostra società funzionasse bene" perché così com'è spesso non riesce a valutare correttamente le cose.

Fantastico!Adesso spaccherò la testa a chiunque mi stia sulle balle, motivando il gesto davanti al giudice ogni volta come un eccesso d'ira involontario, così verrò assolto dall'accusa di omicidio colposo invece di ricevere una semplice attenuante dovuta all'incapacità di intendere e di volere al momento.
Anche qui: se la nostra società funzionasse bene ci sarebbe il modo per risolvere problemi di questo tipo. E il modo, l'unico possibile, sarebbe trovare il modo per evitare che venga tale tipo di rabbia. Come? Un esempio è cercare di fare stare gli altri spesso di buon umore, cosicché sono più rilassati ed è più difficile che succeda. Il metodo più efficace però è ancora più fantascientifico di quello che ho appena detto: sarebbe che certe leggi venissero prese con l'aiuto di bravi psicologi capaci di far spuntare stimoli istintivi di cui non ci accorgiamo nemmeno ma che evitano che nasca tale rabbia. Un altro metodo potrebbe essere trovare il modo per aumentare il proprio autocontrollo.

Non mi pare che la legge italiana o il diritto internazionale la pensino come te.
Risposta:

Che poi nello stato italiano e in molti altri farsi giustizia da soli sia vietato non voldire che sia moralmente sbagliato.
In caso di soggetti aggressivi, poi, come un teppista che ti fa qualcosa (un graffio, uno sputo, uno spintone ecc.), rispondere con lo stesso gesto potrebbe solo "autorizzarlo" ad un'escalation di violenza che non gioverebbe a nessuno, di sicuro non a te. Immaginati il bullo che decide di picchiarti, o il violento al pub che decide di spaccarti la bottiglia in testa, o il delinquente che ti segue con la combriccola in un vicolo; in casi come questo è bene soprassedere, o trovare terze vie per risolvere il conflitto, o "abbassarsi" a chiedere l'assistenza a qualcun'altro (che non significa necessariamente andare a piangere come dei pivelli dalla mammina o dalla maestra).
Uno che risponde ancora in una società normale a meno che si tratti di cose molto poco gravi dovrebbe stare in galera, e il problema non si porrebbe!

Non solo: in una società normale in certe persone verrebbe tranquillamente scoperta la loro natura infame prima ancora che lo facciano davvero, quindi per l'appunto non ci sarebbero problemi.
 

Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
Io sto dicendo che sarebbe giusto, non che sarebbe fattibile. Se la nostra società funzionasse bene in questo caso l'intervento di terze arti sarebbe giusto, ma purché diano ragione in todo a chi ha subito per primo il danno. Dico "se la nostra società funzionasse bene" perché così com'è spesso non riesce a valutare correttamente le cose.
Trovo invece che quello che dici sia fattibile (e purtroppo talvolta avvenga) ma che non sia assolutamente giusto.

È umano provare rabbia nei confronti di chi ti arreca un dolore, ma passare alle vie di fatto è sbagliato. Io ti urto, tu ti offendi e mi dai uno spintone a tua volta, io ritengo che tu abbia ecceduto, tu neghi ma te ne do un altro lo stesso, ecc. ecc. *loop*, scherziamo?

Anche qui: se la nostra società funzionasse bene ci sarebbe il modo per risolvere problemi di questo tipo. E il modo, l'unico possibile, sarebbe trovare il modo per evitare che venga tale tipo di rabbia. Come? Un esempio è cercare di fare stare gli altri spesso di buon umore, cosicché sono più rilassati ed è più difficile che succeda. Il metodo più efficace però è ancora più fantascientifico di quello che ho appena detto: sarebbe che certe leggi venissero prese con l'aiuto di bravi psicologi capaci di far spuntare stimoli istintivi di cui non ci accorgiamo nemmeno ma che evitano che nasca tale rabbia. Un altro metodo potrebbe essere trovare il modo per aumentare il proprio autocontrollo.
Uno che risponde ancora in una società normale a meno che si tratti di cose molto poco gravi dovrebbe stare in galera, e il problema non si porrebbe!Non solo: in una società normale in certe persone verrebbe tranquillamente scoperta la loro natura infame prima ancora che lo facciano davvero, quindi per l'appunto non ci sarebbero problemi.
Non è fantascentifico il metodo, ma l'idea. Sembra proprio tratta da un classico della fantascienza, ambientato in un ipotetico futuro distopico.

Qualsiasi governante farebbe carte false per poter ottenere un simile controllo sulla popolazione, tutti sempre felici, sempre allegri, sempre sereni, sempre soddisfatti. Sei veramente sicuro di trovare attraente un mondo simile?
 
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Paolo Urraci

Trovo invece che quello che dici sia fattibile (e purtroppo talvolta avvenga) ma che non sia assolutamente giusto.

È umano provare rabbia nei confronti di chi ti arreca un dolore, ma passare alle vie di fatto è sbagliato. Io ti urto, tu ti offendi e mi dai uno spintone a tua volta, io ritengo che tu abbia ecceduto, tu neghi ma te ne do un altro lo stesso, ecc. ecc. *loop*, scherziamo?
Intendevo dire che sarebbe giusto vendicarsi, ma che non è fattibile per le conseguenze che hai detto tu.

tutti sempre felici, sempre allegri, sempre sereni, sempre soddisfatti.
Sei veramente sicuro di trovare attraente un mondo simile?
Spero di aver capito male.. cioè, secondo te sarebbe bello vivere in mondo dove non c'è pace e allegria? D'accordo, pace e allegria sono cose sdolcinate. Cambiamole con un'altra parola: "benessere perfetto". Cioè, a te non piacerebbe un mondo dove c'è benessere perfetto, dove tutto funziona a meraviglia senza il minimo litigio?

Ah, giusto: lo so che è fantascienza, ma è l'unico ideale di società degno di chiamarsi civile. La colpa della società è di non essere riuscita ad arrivarci. E sarebbe comprensibile se ci avesse provato senza riuscirci, ma se le persone ci avessero provato un po' di più...
 
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Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
Spero di aver capito male.. cioè, secondo te sarebbe bello vivere in mondo dove non c'è pace e allegria? D'accordo, pace e allegria sono cose sdolcinate. Cambiamole con un'altra parola: "benessere perfetto". Cioè, a te non piacerebbe un mondo dove c'è benessere perfetto, dove tutto funziona a meraviglia senza il minimo litigio?
Non ho detto questo. Leggendo il tuo messaggio, che tira in ballo degli psicologi e che reputa normale una società in cui un farabutto venga individuato prima ancora che agisca, mi sono tornati alla mente alcuni racconti di fantascienza, di civiltà « soggiogate » farmacologicamente e/o tecnologicamente da pochi al comando, private di qualsiasi impulso che non sia di felicità e amore, allo scopo di impedire un qualsiasi stravolgimento dello status quo.

Da un lato, vivere nell'ignoranza della realtà « cattiva » del mondo in cui ci si trova non è così brutto a priori, dall'altro, la sola idea che i miei pensieri siano « guidati » da qualcosa di esterno a me per secondi fini mi fa paura. Inoltre, scusa, come pensi che potrebbe venire « tranquillamente scoperta la loro natura infame prima ancora che lo facciano davvero »?
 
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Paolo Urraci

la sola idea che i miei pensieri siano « guidati » da qualcosa di esterno a me per secondi fini mi fa paura. Inoltre, scusa, come pensi che potrebbe venire « tranquillamente scoperta la loro natura infame prima ancora che lo facciano davvero »?
1) Per secondi fini? Per la tua felicità, altro che per secondi fini! Se poi in quei libri che dici le persone non volevano tali cose perché non era veramente ciò che fa loro la felicità, allora in quei libri chi è al potere lo fa per motivi diversi da quelli che dico io.

2)Per scoprire tali persone è "sufficiente", ad esempio, vedere come agiscono in condizioni spontanee e se vedi che sono azioni sballate li punisci ben sapendo che c'è magari non la sicurezza ma la possibilità che agiscano così, ovvero: se buttano in terra un gelato ad un'altra persona e dopo qualche tempo continuano a fare azioni del genere, ti devi aspettare che facciano ancora per molto tempo cose simili. Ovviamente però non è questa la vera soluzione, perché così facendo intanto quelle due o tre volte i danni li hanno fatti. Un modo può essere simile a ciò che ho detto prima: chiamare dei bravi psicologi che studiino gli individui in qualche modo. Adesso non so come potrebbe succedere, magari dire alle persone, quando si relazionano con altre, che, se ne hanno voglia, di fare certe azioni che tali psicologi consigliano e poi dire loro gli esiti (sto fantasticando). Il metodo più semplice e fattibile anche nella nostra società però è il seguente: punire chi fa atteggiamenti tipici delle persone violente: chi si droga, chi si mette anelli al naso e via dicendo. Il 99% delle volte con questo sistema ci azzecchi.
 

Grifo94

Passante
Chi si vendica ha il diritto di effettuare un torto pari al torto subito per compensare le cose. Facendo un torto maggiore passa dalla parte del torto. Capita poi che chi riceve un danno si innervosisca, e allora se supera la soglia solo a causa della rabbia è lecito, ma al di là di questo ha il pieno diritto di equiparare, ma non di più.

[Continua a restarmi un dubbio: potrebbe anche aver diritto, chi si vendica, di vendicarsi fino al doppio del danno subito (una parte per equiparare e una per restituirgliela pari pari, così impara): normalmente avrei risposto così, ora ripensandoci però non ne sono più molto sicuro. In ogni caso più del doppio significa avere torto e al massimo la stessa quantità aver ragione, su questo non c'è dubbio.]
secondo me invece il primo ha torto a prescindere. alla fine indipendentemente dall'entità del torto vendicativo la colpa è di entrambi.
 

Connacht

:.::
Io sto dicendo che sarebbe giusto, non che sarebbe fattibile. Se la nostra società funzionasse bene in questo caso l'intervento di terze arti sarebbe giusto, ma purché diano ragione in todo a chi ha subito per primo il danno. Dico "se la nostra società funzionasse bene" perché così com'è spesso non riesce a valutare correttamente le cose.
Ok ma chi ha detto che sarebbe giusto?

Per le popolazioni germaniche era giusto, per la civiltà del diritto non lo era e quando le due cose si sono incontrate, dopo un po' di tempo le prime si sono adeguate alla seconda.

In molte altre civiltà passate si è cercato di regolamentare la vendetta privata ed il taglione, commutandole con sanzioni pecuniarie, pene detentive e altro.

Evidentemente ciò che dici è sempre stato fattibilissimo da un punto di vista storico, ma la tendenza umana col progredire della civiltà è stata di evitare ciò se non per casi davvero estremi.

Se uno stronzo ti sfascia apposta la macchina tu prima di tutto chiami i carabinieri e lo denunci (ovviamente dimostrando la veridicità delle tue accuse, altrimenti chiunque potrebbe denunciare uno che gli sta antipatico e inventarsi di tutto per fargli dispetto), così da ottenere un risarcimento e il fermo del coglione; NON hai come prima iniziativa che prendi una spranga e ti dirigi verso di lui appena ha parcheggiato dietro la scuola.

Poi capisco che chi magari prova spesso rancore e rabbia, si auspichi che al farabutto esploda la testa in stile Elfen Lied.

E capisco anche che in casi davvero al limite, quando è troppo è troppo e anch'io probabilmente risponderei al fuoco col fuoco (anche se potrebbero esserci altre vie alternative, si spera).

Non capisco bene invece quale sarebbe una "società che funziona bene". Mi sembra un concetto, più che utopistico, orwelliano, il che non è necessariamente un bene.

In fondo la causa di gran parte dei conflitti consiste nell'emotività e nella suscettibilità umana, quindi (senza sconfinare in un controllo delle emozioni repressivo stile Equilibrium) per risolvere molti problemi in teoria bisognerebbe sopprimere la capacità di provare emozioni di modo da non avere più invidia, gelosia, aggressività, istinto territoriale o del branco, frustrazione e quant'altro. Ma non penso che una società fatta di sola logica sarebbe davvero bella da vivere (se non per il dottor Spock). D'altro canto non abbiamo mai avuto reale esempio di ciò (nè che funzionerebbe realmente, magari prevarrebbero il cinismo e il disinteresse) quindi chi può dirlo...

Anche qui: se la nostra società funzionasse bene ci sarebbe il modo per risolvere problemi di questo tipo. E il modo, l'unico possibile, sarebbe trovare il modo per evitare che venga tale tipo di rabbia. Come? Un esempio è cercare di fare stare gli altri spesso di buon umore, cosicché sono più rilassati ed è più difficile che succeda.
Piacerebbe molto ai sostenitori della legalizzazione della cannabis, che però sono più per il "vivi e lascia vivere" che per il "occhio per occhio e dente per dente".
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Il metodo più efficace però è ancora più fantascientifico di quello che ho appena detto: sarebbe che certe leggi venissero prese con l'aiuto di bravi psicologi capaci di far spuntare stimoli istintivi di cui non ci accorgiamo nemmeno ma che evitano che nasca tale rabbia.
Non ho capito.

Lo psicologo prende l'articolo di legge, lo analizza e ne estrapola la capacità della stessa legge di suscitare per istinto un'inibizione della rabbia?

Un altro metodo potrebbe essere trovare il modo per aumentare il proprio autocontrollo.
Manganello, stivaloni neri e olio di ricino verso chi sgarra?

Sedativi rilasciati nella popolazione?

Tai-chi obbligatorio per tutti?

Uno che risponde ancora in una società normale a meno che si tratti di cose molto poco gravi dovrebbe stare in galera, e il problema non si porrebbe!
Per la serire "Capitan Ovvio".

In fatti di solito funziona così: tu mi righi la macchina, io ti rompo lo specchietto, tu mi sfondi il parabrezza e mi dai uno spintone urlando, io prendo un bastone e ti spacco la testa, la polizia mi arresta per omicidio (neanche colposo, proprio preterintenzionale e probabilmente neanche mi daranno l'attenuante che in quel momento ero incapace di intendere perché accecato dall'ira, probabilmente mi daranno l'aggravante dei futili motivi).

In una società non normale invece il cadavere rimane in bella vista ed io circolo allegramente nel villaggio bullandomi di aver lavato l'onta.

Non solo: in una società normale in certe persone verrebbe tranquillamente scoperta la loro natura infame prima ancora che lo facciano davvero, quindi per l'appunto non ci sarebbero problemi.
locandina_1.jpg
?

l metodo più semplice e fattibile anche nella nostra società però è il seguente: punire chi fa atteggiamenti tipici delle persone violente: chi si droga, chi si mette anelli al naso e via dicendo. Il 99% delle volte con questo sistema ci azzecchi.
Non sono sicuro di aver ben compreso il tuo modo di valutare gli "atteggiamenti tipici", mi è un po' fumoso come concetto.

In pratica fammi capire, secondo il tuo metro di giudizio, un personaggio con questo aspetto, per esempio, è improbabile risulti essere un violento:

NEWS_47377.jpg


Mentre, sempre secondo il tuo canone, uno con tale aspetto al 99% lo è:

barker.jpg


Giusto? Per capire bene il tuo pensiero.

(comunque

secondo me sarebbe più efficiente nell'individuare segni anticipatori di una personalità violenta)
 
P

Paolo Urraci

Ok ma chi ha detto che sarebbe giusto?

Per le popolazioni germaniche era giusto, per la civiltà del diritto non lo era e quando le due cose si sono incontrate, dopo un po' di tempo le prime si sono adeguate alla seconda.

In molte altre civiltà passate si è cercato di regolamentare la vendetta privata ed il taglione, commutandole con sanzioni pecuniarie, pene detentive e altro.

Evidentemente ciò che dici è sempre stato fattibilissimo da un punto di vista storico, ma la tendenza umana col progredire della civiltà è stata di evitare ciò se non per casi davvero estremi.

Se uno stronzo ti sfascia apposta la macchina tu prima di tutto chiami i carabinieri e lo denunci (ovviamente dimostrando la veridicità delle tue accuse, altrimenti chiunque potrebbe denunciare uno che gli sta antipatico e inventarsi di tutto per fargli dispetto), così da ottenere un risarcimento e il fermo del coglione; NON hai come prima iniziativa che prendi una spranga e ti dirigi verso di lui appena ha parcheggiato dietro la scuola.

Poi capisco che chi magari prova spesso rancore e rabbia, si auspichi che al farabutto esploda la testa in stile Elfen Lied.

E capisco anche che in casi davvero al limite, quando è troppo è troppo e anch'io probabilmente risponderei al fuoco col fuoco (anche se potrebbero esserci altre vie alternative, si spera).
Per la serire "Capitan Ovvio".In fatti di solito funziona così: tu mi righi la macchina, io ti rompo lo specchietto, tu mi sfondi il parabrezza e mi dai uno spintone urlando, io prendo un bastone e ti spacco la testa, la polizia mi arresta per omicidio (neanche colposo, proprio preterintenzionale e probabilmente neanche mi daranno l'attenuante che in quel momento ero incapace di intendere perché accecato dall'ira, probabilmente mi daranno l'aggravante dei futili motivi).

In una società non normale invece il cadavere rimane in bella vista ed io circolo allegramente nel villaggio bullandomi di aver lavato l'onta.
La rabbia non è detto che venga. Se non avviene, chiamare terzi per porre fine è giusto purché i terzi siano persone decenti (e che quindi diano ragione a te (poi, oh, se uno è masochista e vuole chiamarle in qualsiasi caso fatti suoi, però ha tutto il diritto di non farlo se le terze parti sono stronze)). Se la rabbia non viene, o se la si riesce a controllare, è normale che ci si debba limitare a restituire pari pari senza niente di più. Quello che sto dicendo è che, se questa rabbia invece viene, sarebbe giusto aumentare le dosi, se fosse fattibile cioè se fosse possibile farlo senza instaurare alcuna catena. Questo intendevo.

Non sono sicuro di aver ben compreso il tuo modo di valutare gli "atteggiamenti tipici", mi è un po' fumoso come concetto.
Non avendo la televisione né altri modi per informarmi non so chi siano le due persone che hai indicato, può essere che le conosco di nome ma di vista no. Allora, per la prima: la faccia non è certo l'unico fattore da considerare, va considerato anche l'atteggiamento che usa quando parla, ciò che dice, ciò che pensa e molti altri fattori. Se lasci intendere che sia una persona molto molto violenta, pertanto, ci sta benissimo che la sia. La seconda: dall'aspetto, è evidente che, anche avesse salvato migliaia di persone (che si meritino di venir salvate), è pressoché impossibile che sia una persona perbene.

Piacerebbe molto ai sostenitori della legalizzazione della cannabis, che però sono più per il "vivi e lascia vivere" che per il "occhio per occhio e dente per dente".
Ovviamente il mio era un esempio come un altro, un esempio di ipotetica soluzione come mille altre, la prima che mi è venuta in mente.

Non ho capito.Lo psicologo prende l'articolo di legge, lo analizza e ne estrapola la capacità della stessa legge di suscitare per istinto un'inibizione della rabbia?
No. Nell'esempio, sempre ideale e non realizzabile facilmente, che ho proposto, dovrebbe influire nell'effettuazione delle leggi, cioè la loro creazione dovrebbe dipendere, in parte o del tutto, da loro.
 

DDX

Great!
Mod
La seconda: dall'aspetto, è evidente che, anche avesse salvato migliaia di persone (che si meritino di venir salvate), è pressoché impossibile che sia una persona perbene.
Ma vai a cagare. Esci di casa qualche volta invece di ascoltare le vecchiette che dicono che chi ha tatuaggi o piercing deve stare in galera (vedo che quello che molti hanno cercato di spiegarti nel topic dei tatuaggi non è stato recepito).

Onestamente, giudicare le persone dal loro aspetto fisico come fai tu lo considero un atto di razzismo bello e buono.

Io ho un tatuaggio, ma non posso assolutamente considerare me stesso una cattiva persona o simili (e chi mi conosce può confermare). Mi piacciono i tatuaggi, e allora?
 
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