Alla Mia Età
di Tiziano Ferro
Track by track
L’ultimo lavoro del Tiziano ha rubato una mia nottata. La reperibilità è stata particolarmente ostica (maledetto Itunes store) e ho protratto l’ascolto per parecchie ore.
Dovrei essere pronto per parlarne, pur non avendolo ancora capito completamente (complici i vari “fndare” e alcuni testi un po’ criptici).
Sicuramente noto è che il Ferro si è dato particolarmente alla psicologia (lui stesso ha ammesso che c’è solo una canzone d’amore in questo album) e ha selezionato dei temi che ogni canzone includerà: partenza, errore, paura, sentimenti segreti e assenza.
1 - La tua vita non passerà
Il cd si apre con toni cupi e ovattati, quasi rassegnati.
Le prime parole che sentiamo sono: “parlano parlano parlano… e dicono che sanno però mentono”.
Il pezzo di apertura dell’album è sempre stato il più esistenziale e quello di sincera dichiarazione d’intenti. Qui Tiziano si rende conto di aver sbagliato qualunque cosa, fin dal principio. Si paragona al mondo ormai in rovina, ammette di aver sottovalutato le cose importanti, ammette di non avere una vita e di sognarne una. E quindi? E quindi canta: “Partirò, ritorno quando ho voglia.”
Una canzone consapevole… consapevole di tante cose, di tanti errori. “Perché spesso il mondo sbaglia.”
2 – Alla mia età
E’ con “alla mia età” che dà il titolo all’album che vediamo gli effetti di un errore. Insulti sì. Ma non solo. Dentro si sta malissimo. E la cosa peggiore è non riuscire a comunicarlo: “Ed io son morto e nessuno se n’è accorto.”
Il tutto sfocia in un pianto purificatore che dona consapevolezza. Consapevolezza di non portare rancore, sperare il bene di chi ci ha fatto male. Perché gli errori compiuti sono dovuti al “caos della retorica, che confonde i gesti, le parole, e le modifica”. Spesso chi fa un errore diplomatico è solo vittima della dialettica. Del non riuscire a esprimere veramente ciò che vuole dire.
3 – Il sole esiste per tutti
Ricorda i ritmi di Jovanotti, fusi stavolta con i ritornelli a tripli cori di Tiziano.
E’ una canzone consolatoria. Nonostante gli errori, ognuno ha un proprio sole che lo spinge ad andare avanti. Può essere una persona amata, una passione, una situazione positiva, un bel ricordo.
”Ciò che non sai tu e che voglio tu capisca è quanto unico, insostituibile, sia il dono della vita.”
E’ densa di significato e di emozione. Il tutto ad un ritmo veramente rapido. Difficile starle dietro.
4 – Indietro
Tiziano non voleva neanche pubblicare questa canzone. Non lo convinceva. L’ha salvata dall’oblio Ivano Fossati che ha aggiustato parte del testo.
Bisogna dire che Fossati ha fatto un lavoro per metà. La canzone è carina ma ha un ending abbastanza banale e non riprende minimamente quell’atmosfera tecnica ed ingegnosa con cui iniziava. Frasi come “Ti do questa notizia in conclusione: notizia è l’anagramma del mio nome” “Ricevo il tuo contrordine speciale nemico della logica morale, opposto della fisica normale, geometria degli angoli nascosti, i nostri.” Si perdono in un bridge da solita canzone d’amore sentita e risentita strappalacrime. Peccato. Le basi per un ottimo pezzo c’erano.
Molto più interessante è Breathe Gentle, che è la stessa canzone adattata in inglese.
5 – Il regalo più grande
Questa è l’unica canzone d’amore ufficiale dell’album. Tiziano canta l’amore incondizionato solo come Renato Zero sapeva fare ne “I giardini che nessuno sa”.
“E se arrivasse ora la fine che sia in un burrone. Non per volermi odiare ma per poter volare. Che vinca tutto questa estrema agonia… se ti nega anche la vita respira la mia.”
Non è un amore tra una coppia. E’ un’amore tra familiari, un amore tra padre e figlio, un amore tra fratelli, un amore tra chiunque. Non legato a sessualità. Senza vincoli di piacere.
“Vorrei donare il tuo sorriso alla luna perché di notte chi la guarda possa pensare a te.”
Il ritornello è pura poesia.
6 – Il tempo stesso (feat. Franco Battiato)
Questa l’ha scritta Tiziano, la musica è del Maestro. Sicuramente si nota.
Ferro e Battiato indagano gli effetti del tempo su pensieri e rapporti tra persone.
Battiato recita in prosa “Messo a dura prova anche un pragmatico convinto fissa il mondo e perde molto tempo come me. L’evidenza degli eventi che rinneghi favorisce il trascorrere del tempo e il logorio che lo pervade” poi lascia spazio alla voce baritonale di Ferro che descrive i “dubbi eterni sul diretto nesso tra i legami e il tempo stesso.”
Superba.
7 – La paura non esiste
Questa è la risposta concreta al problema dell’errore. L’errore non esiste. I nostri errori provengono dalle persone che vogliono farci del male. Sbaglia solo chi si abbandona all’errore.
Se si è consapevoli la paura dell’errore non esiste più. “Tu stai sicuro e stringi i tuoi ‘perché’. Perché l’errore non esiste. E la paura non esiste. Perché chi odia sai può fingere solo per vederti piangere.”
8 – La traversata dell’estate
La solita canzone che si candida immediatamente come tormentone estivo. In effetti non c’è molto da dire. Tiziano canta la propria partenza perché sa che non ferirà nessuno andandosene. Movimentata ma con poco spessore e pochi concetti importanti, escludendo l’intro in cui dice: “ci han trattenuto in hotel… caldo… dopo la strage aerea… e quale persona sei… basso… ti fidi della retorica.”
9 – Scivoli di nuovo
Il capolavoro psicologico di questo cd porta anche la firma di Diana Tejera, dato che questa è semplicemente la canzone “Mondo sommerso” della cantautrice romana riscritta in parte da Tiziano. Qui si concentrano tutti i temi presenti nel cd. La paura di sbagliare spesso porta a non agire più per non commettere errori. La conseguenza di questo comportamento è semplicemente un altro errore. E “scivoli di nuovo”.
Il viaggio non basta per modificare noi stessi. Serve anche il confronto con altre persone, ma queste sono “distratte e troppo assenti per capire i tuoi silenzi, c’è un mondo di intenti dietro gli occhi trasparenti che chiudi un po’.”
Probabilmente all’errore non c’è soluzione. Lo sbaglio è una condizione cronica dell’uomo. E quindi “scivoli di nuovo e ancora e ancora”.
La definirei “la canzone dell’abulia”.
10 – Assurdo Pensare
In questo pezzo si può ascoltare come sia maturata l’idea del viaggio. Della partenza senza mai ritorno. Dell’abbandono. Sembra che Tiziano abbia trovato qualcuno che gli ha insegnato a maturare dopo gli errori commessi e a scegliere la strada giusta. La strada giusta è l’abbandono. Certo, è “assurdo pensare che a volte le cose non vadano bene e vadano rese. E’ assurdo pensare che giunti a un traguardo neanche ci arrivi e diventa un ricordo” però la decisione è presa. Non senza sofferenza. E quindi si pensa e si ripensa. E’ normale che quando si prende una decisione importante si rifletta attentamente sulle conseguenze. “E’ lecito farlo.”
E’ presente qui anche il tema dell’amore segreto che troverà massima completezza insieme a quello della partenza intesa come assenza nella prossima traccia.
11 – Per un po’ sparirò
Pezzo dalle innumerevoli interpretazioni e forse il più bello di tutto il disco.
Per un po’ sparirò è la chiara semplice dichiarazione di ritiro dalle scene per un po’ di tempo indefinito. Che può essere un anno, come può essere un’intera vita. Anticipa che ci saranno cambiamenti. Tiziano non sarà “più lo stesso”, perché “vince solo chi non si nasconderà, mimetizzare il proprio amore può soltanto fare male quindi non va mai fatto.”
E’ questo l’errore principale. E’ questo il motivo delle lunghe riflessioni. Non si tratta solo di incidenti diplomatici con messicane baffute (che è il tema di Alla mia età, la seconda traccia). Si tratta in realtà di nascondere il proprio amore. La canzone può essere presa come l’affermazione di voler seguire la persona da cui ha ricevuto affetto, attenzioni e supporto. Gli altri rimarranno in ombra e non feriranno più nessuno.
12 – Fotografie della tua assenza
La canzone che chiude il disco. Qui si ha l’ammissione totale nell’orecchio dell’ascoltatore di un ritiro (non si sa se momentaneo o no). “Ad avvicinarci nel tempo ormai sono i danni non sono più gli anni… la vita che passa e va via… vivendola meglio mi vendicherò. Scusa se non ti accompagno ma ognuno prende la strada che può.”
13 Bonus Track – Breathe Gentle (feat. Kelly Rowland)
Non è altro che l’adattamento inglese di Indietro. Questo è davvero ben riuscito. Il testo è immersivo, d’impatto, anche se alleviato dal ritmo un po’ troppo allegro. Geniale la ripresa di Indietro in italiano nell’ending.
Congratulazioni, signor Ferro. Ottimo album anche se serve per annunciare un ritiro. Oppure ho capito male io… non so. Per un po’ sparirò?
10/10