Penso di poter rispondere punto per punto, trovando in ogni cosa qualcosa che non va. Mie due zie sono insegnanti, quindi anche io so di cosa parlo, mentre mio papà e mio zio sono imprenditori (sai, quelle persone che vengono etichettate, senza sapere nulla, come ricchissime).
Ora, vorrei tirare in ballo soprattutto
- stipendio (tra i 1200 e i 1700 - hai, tra il resto, dimenticato di precisare per quante ore - a me non sembra affatto uno sputo) R: 18-24... E non propriamente leggere.
- corsi d'aggiornamento SOLO 500 euro? Boh, davvero non capisco dove stia il problema: è giusto aggiornarsi, e non vedo perché si dovrebbe ricevere molto di più per farlo R: Sono niente. Lo dice mia madre, non io.
- buoni gratis assenti? Vorrei ora sapere quante categorie possono vantare questo "privilegio" (e non mi sembra un punto importante, o comunque di rilievo, per sostenere la tua tesi) R: Tante.
- pensione fissa a 67 anni... con quella che è la situazione pensioni in Italia, penso che la prospettiva di un insegnante sia anche abbastanza rosea R: Significa lavorare per circa 40 anni. A volte si va in pensione anche verso i 70 anni. Non mi risulta che tutti lavorino 40 anni.
- assunzioni e velocità di scrittura? Davvero, non vedo un nesso. R: Allora non hai letto.
- bisogna riportare gli alunni all'ordine e quindi è stressante? 1) dipende da come ti rapporti tu con gli alunni. Si dovrebbe scegliere di insegnare perché si ama proprio il contatto con gli alunni 2) perché? Lavorare invece a contatto con le persone come fa un commesso è semplice? R: Gli alunni sono delle pesti, dei mostri terribili. Non puoi davvero paragonare questo a fare la commessa. Ma i tuoi ti hanno mai detto nulla del loro lavoro?
- il tempo extra utilizzato per correggere prove eccetera eccetera? Non saprei neppure da dove partire per commentare questo punto R: Allora non commentarlo.
- ferie?! Stiamo seriamente dicendo che le ferie delle insegnanti sono le stesse di un qualsiasi altro lavoratore? Oh dai, non prendiamoci in giro :') R: Ma i tuoi dove insegnano, in un istituto cattolico?
Detto ciò, non metto assolutamente in dubbio il fatto che il lavoro di insegnante sia difficile. Avere a che fare con i ragazzi, cercare di svolgere BENE il proprio lavoro, collaborare con colleghi magari con idee completamente differenti dalle proprie, non è sicuramente una passeggiata. Ma da qui al dire che è paragonabile a quello dei minatori, ne passa.
E, come dice @XMandri, il ragionamento "all'estero è pagato bene" -> "è molto faticoso" non sta davvero in piedi (e poi, andrebbe specificato all'estero DOVE) R: Leggi la cosa che ho messo tra parentesi quadre. Ci puoi riuscire.
Certo, sono perfettamente d'accordo nel dire che è uno dei lavori più importanti che ci siano: un insegnante va a formare e a crescere gli individui che si muoveranno poi nella società. Ed è comunque un lavoro impegnativo (e penso che nessuno qui possa negarlo), ma i punti che hai tirato in ballo per argomentare sono deboli e non sostengono la tua tesi: espandi il tuo punto di vista e prova a riflettere, punto per punto, su quello che hanno le altre categorie di lavoratori, e te ne renderai conto da solo. R: Io ho lavorato in un'edicola, mio padre è operaio, mia zia è barista e faticano 0 in confronto a mia madre, mio zio e l'altra mia zia che sono insegnanti. Non bado ciò che dico sul nulla, davvero.