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ohoh.
Finito stamattina Miles Edgeworth, il primo (sì, ero indietro col lavoro, chiedo venia...). Che dire, è qualcosa di immenso! Ci sono tantissimi ritorni e tantissimi personaggi nuovi che mi chiedo come ce li abbiano messi tutti.
Dopo PW3, credo sia il migliore AA in circolazione... peccato per la localizzazione, ma di quello si può fare anche a meno.
Manca l'elemento soprannaturale che è presente nei PW (ciondoli, bracciali, fronzoli, ecc), tuttavia l'atmosfera mistica è godibile grazie agli strumenti di Miles e Kay, l'assistente.
Quello che è mancato realmente è stato il metodo scientifico, introdotto nel remake di PW e ripreso da AJ, accantonato completamente in questo capitolo, probabilmente per lo scarso successo... c'è da dire però che uno se l'aspetterebbe anche di usarlo, essendo un gioco di indagini. All'inizio si fa un po' fatica ad abituarsi al nuovo gameplay: l'indagine full-touch come la conosciamo in PW e AJ viene solo su alcuni dettagli, mentre per il resto rimangono visibili i personaggi (le animazioni sono molto carine, comunque).
In questo gioco Miles (dopo essersi calati nei suoi panni, suona strano chiamarlo "avversario", "procuratore" o semplicemente Edgeworth) rimane coinvolto senza volerlo in casi provocati da una cerchia di contrabbandieri più grande di quanto si riesca ad immaginare, e sebbene sembri una storia assurda questo è giustificato dal suo passato. Inseguirà e combatterà i colpevoli con tutto quello a sua disposizione, per poi percorrere infine quello che diventerà il suo credo personale e professionale, insomma, matura più di quanto non abbia fatto già dopo gli incontri/scontri con PW nei capitoli precedenti.