Oh però vorrei evitare fraintendimenti. A parte che dalla mia bocca non è uscita la parola "sfruttata", a mio parere la comunità LGBT ha esagerato nel senso che, nel suo intervento tutto sommato inevitabile e dovuto (perché, purtroppo, la società in cui viviamo è ancora ben lontana dal poter permettere ad un omosessuale di "farsi due risate" su queste affermazioni e far finta che siano fesserie), è stata precipitosa ed è andata ad alimentare il solito meccanismo che porta solo alla nascita di giganti pagliacciate in cui la cosa più importante è scavalcare chi non la pensa come te. Tutto quello che è rimasto è stato solo un grosso eco mediatico, quando si poteva agire in modo più ragionato ed efficace.
Mi riesce altresì difficile pensare che tu abbia tanti amici gay e tante amiche lesbiche e che li rispetti, nonostante pensi abbiano fatto una scelta sbagliata, che è un'affermazione pesantissima e discutibile visto che, come già stato detto, non è una scelta né tanto meno è qualcosa di sbagliato.
Un'altra cosa che mi è rimasta impressa è quando, accogliendo l'idea altrui secondo cui non si sceglie il proprio orientamento, dici che una persona omosessuale ha comunque fatto una scelta, quella di vivere la propria vita con qualcuno che non potrà dargli/le un figlio...l'unica scelta che hanno fatto è quella di non aver paura di amare, è quella di evitare inutili sofferenze a sé stessi e a chi eventualmente avrebbe dovuto vivere nella menzogna, questa visione così meccanica di un'unione (di amore, possibilmente) è davvero tristissima...
D'altro canto, sapevo che prima o poi sarebbe arrivata la cima che "io non lo devo dire che sono etero, quindi tu non devi sbattermi in faccia che sei gay", perché anche qui purtroppo la situazione è molto più complessa del semplice sbandieramento del proprio orientamento sessuale; personalmente la trovo una frase di pessimo gusto, superficiale e pretenziosa, perché porta con sé un'insita convinzione di essere in qualche modo superiori.
Tu, da eterosessuale, non hai bisogno di sottolinearlo perché hai un'individualità sessuale, pubblica e sociale che ti è stata riconosciuta sin dalla nascita, cresci in un paese, in un mondo in cui sono tutti automaticamente eterosessuali, in cui l'omosessualità per troppi è ancora un male da curare, un diritto non riconosciuto; un omosessuale deve invece costantemente lottare contro il pregiudizio, l'odio, la vergogna, gli vengono imposti dei paletti solo in virtù del fatto che il suo cuore batte per una persona dello stesso sesso, la sua identità viene disconosciuta solo per questo motivo.
Non raramente mi capita, in ambiente universitario, di vedere magari due ragazze passeggiare mano nella mano e sorridersi teneramente, o due ragazzi scambiarsi un fugace bacio, e immancabile è il commento "queste cose dovrebbero farle in privato, non ho niente contro di loro ma mi dà fastidio questa ostentazione, poi si lamentano se li discriminano". Qual è il limite secondo cui un piccolo gesto d'amore diventa ostentazione ed esibizionismo? Perché se a farlo fossero ragazzo e ragazza nessuno avrebbe niente da dire, ma se lo fanno due ragazzi sono dei froci di merda che spaventano i bambini e dovrebbero farlo a casa loro?
Per concludere, non si venga a dire che gli omosessuali vengono a sbatterti in faccia che lo sono, del tipo "ciao sono Francesco e sono gay" o "molto lieta di conoscerla, mi chiamo Rebecca, sono amministratore delegato di questa azienda e mi piace la bagiana" perché non è così, non è affatto così facile e indolore. Se lo fosse non avremmo padri di famiglia che tradiscono la moglie con altri uomini, non avremmo ragazzini gay che preferiscono suicidarsi a 14 anni piuttosto che affrontare una vita piena di ostacoli arbitrari, non si sentirebbe il bisogno di varare leggi sull'omofobia per tutelare chi viene picchiato a sangue perché è uscito da un gay bar...minchia, fosse così facile non si dovrebbe nemmeno avere niente da dire sull'omosessualità.