Episodio IV.
Gika continua imperturbata il suo viaggio attraverso Unima per diventare maestra di pokémon. Dopo aver salvato un pokémon di una piccola allenatrice rubato dal Team Indifferenziato, la nostra allenatrice prosegue il suo cammino lungo il Percorso 3 fino ad arrivare ad una nuova città, sede di quella che sarà la seconda lotta in palestra di Gika: Zefiropoli.
Ora, avete presente il concetto di pubblicità ingannevole? Tipo l'inaffondabile Titanic 1912, il primo trailer di Pokémon Go, Gabbani all'Eurovision 2017: ecco, ti descrivono Zefiropoli come di una cittadina bellissima, piena di cultura, arte, storia e poesia, poi arrivi lì, dai una occhiata di persona al posto e ti rendi conto di quello che è effettivamente. Zefiropoli è in pratica un insieme di vecchie palazzine abbandonate, prima divenute habitat naturale di gatti, cani, blatte, tarantole, Maze, per poi essere occupate abusivamente da zingari venuti da terre lontane alla ricerca di fortuna, che hanno messo su un giro di prostituzione, traffico di droga e di esseri umani all'insaputa delle forze dell'ordine locali che, come in quasi ogni città del mondo pokémon, non esistono.
Gika ovviamente non è tipa da farsi scoraggiare e decide di esplorare quella difficile realtà urbana che al confronto fa sembrare Scampia Saint-Tropez. Visitando gli interni degli edifici, la nostra allenatrice si imbatte in molti loschi figuri, impegnati in attività dalla libera interpretazione legale, per poi trovarsi di fronte un uomo minuto, molto riservato, ma dal volto stranamente familiare:
Ah, ecco dov'era finito Fabio Volo.
Gika non è certo conosciuta per cincischiare troppo: finito il tour dello squallore, è subito tempo di dirigersi verso il Centro Pokémon e poi verso la palestra, così da guadagnare la tanto agognata seconda medaglia.
La palestra di Zefiropoli si trova all'interno del museo cittadino. Ecco l'ennesimo segnale di una realtà urbana abbandonata a sé stessa, dimenticata dallo Stato: un museo cittadino usato per lotte tra animali. Non c'è fine al peggio. Magari la palestra si scopre essere persino la sede di un boss criminale, in fondo qualcuno in passato aveva dimostrato come questo fosse possibile, sarebbe un deja-vu bellissimo.
All'ingresso del museo Gika si imbatte però nel tizio dai capelli verdi e lunghi che aveva già incontrato a Quattroventi. Vuole una rivincita. Viene asfaltato ancora, grazie soprattutto ad uno Zax in perfetta forma. Il tizio sembra alquanto strambo, vanvera di cose come liberare i pokémon, probabilmente era venuto a Zefiropoli per predicare il suo vangelo ma si è dovuto scontrare con la criminalità organizzata del posto, venendo costretto ad andarsene. E deve pure ringraziare se è in grado di farlo con le sue gambe.
Gika entra così nel museo di Zefiropoli, che si dimostra essere pieno di opere d'arte dall'elevato valore artistico: animali morti, sassi trovati per caso, ossa di Marowak brutalmente assassinati lasciando i loro cuccioli orfani di genitore.
In fondo al museo si trova la palestra vera e propria, che Gika scopre essere nientepopodimeno che una biblioteca. Gika viene quindi a sapere della terribile fama della palestra di Zefiropoli e della terribile pena che viene inflitta ai perdenti: se sconfitti in una lotta pokémon, gli allenatori sono costretti a leggere un libro.
Gika non vuole assolutamente leggere un libro. Non un altro. Da piccola fu costretta a leggere un libro contro la propria volontà e ne rimase traumatizzata: quel giorno, Gika decise di allenarsi e diventare più forte, così che nessuno avrebbe più potuto obbligarla a leggere altri libri, orribili come quello che aveva dovuto subire.
Prima di arrivare al capopalestra però, Gika deve occuparsi dei suoi sgherri: le lotte si rivelano più ardue del previsto, ma la prevista inutilità di Larm viene compensata dall'inaspettata utilità di Zax che, grazie alle lotte affrontate, regala a Gika la prima evoluzione pokémon di questa avventura:
È un momento di pura commozione. Gli occhi di Gika diventano lucidi. Barbara D'Urso sta già preparando il servizio adatto che le regalerà il 22% di share.
Non è però tempo di festeggiare, il capopalestra attende il nostro arrivo. Le sorprese però si susseguono ed ecco quindi uscire fuori la vera identità del capopalestra: Aloe, immigrata venuta da lontano allo scopo di rubare il lavoro ai capopalestra di Unima.
Che tempi! Ormai questi immigrati sono ovunque, magari sta anche usufruendo del reddito di cittadinanza.
Inizia la lotta tanto attesa e la capopalestra Aloe manda in campo un Herdier; Gika manda in campo Larm ed è qui che diventa chiara a tutti la sua costante, incrollabile, imperitura inutilità. Neanche il tempo di sferrare un attacco semi-inutile che cade a terra dopo aver ricevuto un Riduttore sul muso. Che vergogna. Non esistono più i pokémon di tipo fuoco di una volta. Persino Slowbro è un pokémon di tipo fuoco migliore di Larm.
Gika non demorde e decide di affrontare Herdier schierando Maurillo: Maurillo attacca con Pistolacqua che però poco effetto sembra sortire sull'avversario, che sembra possa contare su una resistente difesa speciale; Gika decide così di usare Colpocoda di Maurillo per indebolirne la difesa e attaccarlo fisicamente, ma poco dopo anche Maurillo crolla a terra.
La lotta inizia a farsi difficile, Gika inizia a sudare, gli attacchi Riduttore di Herdier stanno decimando il suo team, anche se l'avversario inizia ad accusare i contraccolpi dovuti ai suoi attacchi. Gika decide di mandare in campo Zaffira e di sferrare molteplici Attacco Rapido; Herdier incassa e attacca, ma Zaffira riesce incredibilmente a schivare ben due Riduttore di fila: il terzo però riesce a colpirla, un attacco rivelatosi un brutto colpo, e Zaffira cade a terra, sconfitta dopo un solo colpo ricevuto; Herdier però, dopo gli attacchi di Maurillo, di Zaffira e l'ennesimo contraccolpo dovuto ai suoi stessi attacchi, cade anch'egli a terra, esanime.
A Gika, come ad Aloe, non rimane che un solo pokémon da schierare, colui che si era in questa palestra mostrato come la rivelazione: Strax scende in campo ad affrontare il secondo e ultimo pokémon della capopalestra, Watchog. La tensione è alle stelle, Zax si prepara a colpire ma, in un attimo, Watchog agisce fulmineo, attacca con Nemesi ed infligge a Strax un K.O. istantaneo. Gika è incredula: anche il suo ultimo pokémon è stato sconfitto. Lei è stata sconfitta. Si sente male, le gira la testa, si sente svenire. Scopre anche che venire sconfitti fa diventare ciechi:
Gika viene quindi riportata al Centro Pokémon, dove viene curata insieme ai suoi pokémon. Che cosa succederà adesso? Riuscirà Gika a rialzarsi e trovare la forza di affrontare di nuovo Aloe? Riuscirà a trovare in Larm una qualche parvenza di utilità? Venire sconfitti in lotta fa davvero diventare ciechi o è tutta una scusa di Gika per non dover leggere "La vita dei Patrat"?