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Larm
Non vedo nessun "buonismo" in Occidente, ma a parte questo direi di finire di discutere ad oltranza con gli "-ismi" che non hanno nessun valore concettuale e servono molto spesso per raggruppare molte cose che non hanno nulla a che vedere l'una con l'altra sotto un'etichetta spesso e volentieri caricaturale.Steve ha scritto:Di questo mi pare anche che parlasse Osho, e mi trovo assolutamente in accordo. Devo inoltre ammettere che ho ignorato la definizione che avevi giustamente esposto poco fa di senso civico. La mia intenzione era quella di sottolineare quanto il pietismo, ed in generale tutto l'atteggiamento buonista occidentale, non possa fare altro che alimentare la pratica dello schiavismo, dell'oppressione, della falsa democrazia.
C'entra invece, perché questo dimostra che in realtà quello che si chiama egoismo o narcissismo (perlomeno in certe società) implica molto spesso una relazione con un'altra persona. I bambini viziati lo sono perché hanno il supporto spropositato dell'amore materno, amore che nella maggior parte dei casi è reciproco. Mi pare chiaro che per cominciare a diventare più interessato agli altri la prima cosa da fare è tagliare il cordone ombelicale.Steve ha scritto:Di questo parlavo poco fa riguardo alla differenza tra lealtà e giustizia, che sicuramente tu già conosci, ma certo non puoi portarmi il caso della madre nell'atteggiamento come argomento, in quanto è prova del fatto che un sacco di gente si comporterebbe così quando del suo "mulino" si tratta: ben poco farebbero nei riguardi di un'altra madre, se se ne presentasse l'occasione.
Il dibattito tra egoismo e altruismo mi sembra comunque falsato, poiché fondato sulla sola concezione morale cattolica, che non è il solo pensiero etico possibile. Bisognerebbe perlomeno distinguere tra buon egoismo e cattivo egoismo, tra vero altruismo e falso altruismo.Steve ha scritto:Inoltre ti rimando alla definizione platonica di egoismo: egoismo significa volere per sè ciò che si ritiene un bene: chi sarà orientato ai beni materiali, cerca questi, a scapito degli altri; chi invece desidera l'approvazione altrui, perchè dagli altri trae la visione che ha di sè, cercherà il plauso e la fama; chi desidera la virtù in primo luogo vorrà per sè bontà, giustizia, ed anche altruismo: ma qui si tratta di un piano ben diverso, universale, a cui probabilmente si può solo tendere. Tutte e tre queste "categorie" sono egoiste, e non è una visione negativa alla Spinoza, che diceva che ogni uomo tende in primo luogo al proprio utile, ma una definizione di egoismo che renda l'idea della differenza c'è tra chi "chiama suo ciò che è bene" e chi invece, "chiama bene ciò che è suo". Grandissima parte delle persone non è uscita da questo: per questo il falso altruismo lo chiamo ipocrisia, specialmente quello tirato in causa per alimentare la morale "cristiano-bigotta".
L'artista o l'eremita ad esempio sono senza dubbio dei casi di egoismo, ma si tratta di un egoismo positivo poiché entrambi grazie al loro isolamento sono capaci di mostrare agli uomini delle cose che questi ultimi non sono in grado di vedere da soli.
Dall'altra parte, l'altruismo in sé non ha nulla di problematico, purché derivi da un interesse personale (in parte egoista, senza dubbio) e purché ci si sia prima interrogati fino in fondo per essere sicuri di non essere ipocriti nei confronti di se stessi.
Non è una cosa da fare adesso, ma è una coscienza che deve nascere spontaneamente dai cittadini e che si può sviluppare nel dialogo sociale. Lo Stato non può fare altro che agire sull'infrastruttura e renderla più efficiente, cosa impossibile finché al contrario sarà in mano ai liberali che vogliono ridurre la struttura sociale al minimo (senza evitare comunque di succhiarsi i soldi delle tasse).Steve ha scritto:Certo proporre un cambiamento così radicale adesso, fintanto che i governi continuano a togliere libertà personale al cittadino, e ben consapevoli che la società "familiare" è la più vicina ad una sorta di "anarchia", nonostante non alimenti certo l'educazione nè la consapevolezza, forse non è la priorità.Si potrebbe dunque usare un sistema demagogico, perchè non conosco altro tanto capace di muovere le masse. Bisognerebbe che ognuno cominciasse a muoversi da solo.
Se nei cittadini questa volontà non esiste è inutile imporgliela, poiché tanto la rigetteranno in ogni caso. Del resto bisognerebbe probabilmente smetterla di trattare i cittadini come delle masse ignoranti che bisogna governare con la persuasione : è solo quando si parte dall'ipotesi che le persone possano ragionare che qualcuno di essi finirà per farlo sul serio.
Poi potresti talvolta non avere né il tempo, né le forze di ragionare con gli altri ; talvolta ne perdi pure tutto il desiderio e sei costretto a rinunciare. Ma finché non ci provi sul serio mi pare dura sapere fin dove potrai arrivare.