MC5 ha scritto:
allora io ti dico di credere che esiste il catariscoprinzo....dai Larm, che razza di argomentazione è?????
Se me lo definisci e se la parola entra in circolazione nella comunità umana, allora il catariscoprinzo può esistere.
Finché tu usi una parola, la realtà definita da quella parola esiste. Quando tu smetti di aver bisogno di tale realtà, l'uso della parola sparisce con la realtà stessa.
Finché tu usi la parola Dio nell'accezione cristiana, quindi, anche se la usi per imprecare contro Dio, non fai che sostenere lo stesso cristianesimo che credi di star lottando.
A quel punto hai due alternative : o smetterla di parlare di Dio (perché, se non esiste, non ha senso nemmeno parlarne) ; oppure ridefinisci la parola Dio in un'accezione drasticamente diversa da quella cristiana, come ha fatto Spinoza ad esempio.
MC5 ha scritto:
Quindi vale la pena essere boccaloni?
La scienza è una cosa positiva, ma bisogna saperla usare. La scienza è stata utile e ha funzionato alla perfezione solo finché era guidata da un'ideale di miglioramento dell'umanità intera, il quale paradossalmente è stato inventato proprio dal cristianesimo. Con l'arrivo del capitalismo però, ovvero dell'industria privata e dell'economia di mercato, la scienza ha cominciato a servire degli interessi privati - di un individuo, di un gruppo o di un popolo -, trasformandosi senza problemi in tecnologia e soprattutto in tecnologia di guerra.
Quando sai che Einstein ha contribuito involontariamente o meno alla creazione della bomba atomica che è stata gettata su Hiroshima e Nagasaki, penso che il tuo rapporto alla scienza debba divenire necessariamente un po' meno ingenuo.
MC5 ha scritto:
Ok, ma prima che facevano? ci credevano perchè era bello crederci? bisogna motivare, giustificare le proprie affermazioniFammi qualche esempio di teoria concordante con cose filosofico-religiose. Non perchè non ti creda, sono proprio curioso perchè sono piuttosto ignorante in materia.
La separazione che fai tra credenza e scienza è interamente cristiana e occidentale. I sistemi di pensiero (preferisco usare questa parola piuttosto che religione o scienza) di una qualsiasi cultura sono la conseguenza di un suo bisogno vitale che ha per sopravvivere nel mondo. Ogni religione, filosofia o sistema scientifico - tra cui pure l'alchimia e l'astrologia - permette di conoscere delle cose del mondo e di disconoscerne altre, motivo per cui non si può escluderne uno per principio se non si vuole rischiare di limitare la propria comprensione dell'esistenza.
Le religioni/filosofie orientali (la distinzione tra religione e ragione non esisteva in Oriente, come non esisteva quella tra lo spirito e il corpo) sapevano ad esempio già benissimo che il nostro modo di concepire o di vedere il mondo condiziona il nostro modo di agire nel mondo, e che le teorie attraverso cui leggiamo la realtà determinano ciò che possiamo capire della realtà stessa. Ci sono voluti invece Kant o la meccanica quantistica da noi per capire questa banalissima verità, ovvero che non esistono dei risultati « oggettivi » nella scienza e che ogni scoperta dipende strettamente dalla teoria che viene applicata sul mondo, allo stesso modo in cui vedi due cose diverse se guardi attraverso un microscopio o un telescopio.
Se vuoi approfondire la questione della vicinanza tra scienza contemporanea e pensiero dell'estremo oriente antico, ti consiglio di leggere 'Il Tao della fisica' di Fritjof Capra.
MC5 ha scritto:
(e tra l'altro credo che possa essere tremendamente interessante fare una chiacchierata dal vivo con te Larm)
Ne dubito. Soprattutto finché ho un'unghia incarnita nell'alluce sinistro.
@ Sangi : non me ne frega proprio nulla dell'8 per mille perdonami, c'è una crisi politica ed economica a livello europeo - se non mondiale - e occuparsi di questa roba è proprio non avere la minima idea di come vanno le cose nel mondo. Lascio dunque preoccuparsi della cosa i cristiani pentiti (quelli che molti chiamano « atei »), perlomeno finché il vero mare di merda provenente dall'esterno non arriverà a immergerli fin dentro la loro piccola casetta mentale e reale.