MaLkAvIaN ha scritto:
hai ragione solo su una cosa Connacht...... non ne capiamo nulla... ovviamente perchè non si sà nulla..... Siamo qui solo per supporre, dato che per prospettare un viaggio nel tempo si dovrebbe immaginare di viaggiare ad una velocità velocità maggiore della luce ( e anche molto) e questo è momentaneamente impossibile.... l'unica particella che viaggia a velocità maggiore della luce è il Tachione, ma è una particella immaginaria che non è ancora stata "trovata"......
Ma anche viaggiando ad una velocità maggiore di quella della luce (la quale dunque non è detto sia la velocità maggiore dell'universo; la velocità, in quanto differenza temporale tra due punti differenti nello spazio, è potenzialmente infinita, ovvero esprime una differenza infinitesimale tra un attimo e quello successivo) rimani sempre sottomesso alla legge del tempo, il quale in noi scorre come continuo divenire di momenti e allo stesso tempo rappresenta un blocco immutabile. Per viaggiare nel tempo sarebbe necessario dunque uscire dal tempo, cioè trascendere le condizioni del nostro tempo e scoprire il meccanismo originario del nostro universo che fa sì che ognuno di noi riconosca lo scorrere del tempo; in poche parole essere divini.
L'ipotesi di un viaggio nel tempo è una domanda sillogistica: "cosa succederebbe se anziché questo fosse successo questo?"
Ma nel sillogismo c'è già un presupposto di causa-effetto, ossia una differenza temporale, che dunque non ci rende possibile l'esistenza di tale questione - se non come ipotesi totalmente astratta. Io la risolverei così: siccome individuare l'esistenza di un oggetto significa determinarne le coordinate spazio-temporali, perché sia
possibile il viaggio nel tempo sarebbe sufficiente che un tale viaggiatore non si ritrovi, ad un dato momento temporale, in due spazi diversi. Lui potrebbe viaggiare dunque solo nel tempo precedente alla sua nascita e non creare problemi per la sua individualità spazio-temporale, continuando la sua vita in un altro punto precedente del tempo, dando in quel momento una nuova direzione al suo spazio-tempo. In poche parole chi viaggiasse nel tempo non potrebbe più tornare al mondo attuale e rimarrebbe incastrato in un universo parallelo (un'altra dimensione?) dove la storia sarà differente da quella del suo mondo originario. Da esso potrebbe solo viaggiare nel tempo ed accedere ad una dimensione ancora differente, ma mai più scegliere di tornare all'universo primario. Tutto questo a livello logico, ovvero per ciò che noi possiamo descrivere del mondo esterno - ammettendo che ve ne sia uno.
Per conto mio trovo che l'ipotesi di viaggiare nel tempo non solo sia impossibile da creare per l'uomo, bensì inutile: ognuno nella propria esistenza esprime positivamente la storia individuale, che solo all'interno del singolo può essere compresa totalmente, e allo stesso tempo esprime negativamente (cioè senza rappresentarlo in sé) la storia di ciò che è avvenuto prima di lui. Siccome le nostre conoscenze si fermano alla positività, se si vuole formare una storia universale positiva (nella quale si può dunque stabilire una successione temporale e dunque muoversi) è sufficiente raccogliere l'intera vita di ogni singolo uomo e trovare un medium per esprimerla completamente ad ognuno degli altri uomini. Semplice, no?