In origine questo doveva essere un post per i social, poi mi sono ricordato che non avevo voglia di fare un thread da 150 tweet a botte da 280 caratteri e ho pensato che fare qui un topic è molto meglio.
Come molti di voi sapranno, oggi (ho iniziato a scriverlo che era ancora il 12 settembre, anche se so già che ora che finisco sarà il 13) è stata una giornata molto importante. E non parlo né dell'annuncio del Direct (tifoni permettendo) né del fatto che Apple ha finalmente superato Nero Triste, Oro Pacchiano e Grigio Cadavere di Steve Jobs come colorazioni esclusive dei suoi iPhone facendo dei colori allegri e vivaci (solo sull'iPhone per Povery) (Povery che devono comunque cacciare 1059€, che è uno stipendio mensile medio, per prenderlo). Parlo del voto sulla direttiva del copyright da parte del parlamento europeo.
Abbiamo (ho) fatto un po' di terrorismo psicologico gli scorsi giorni per invitare la gente a chiamare gli eurodeputati italiani per modificare parti della direttiva che erano leggermente problematici. O quantomeno a mandare una mail. O almeno firmare una petizione. Qualcosa insomma. L'ufficio che ho chiamato ieri mi ha confermato che sono arrivate tante altre mail a parte la mia, quindi ne deduco che non sono stato l'unico a farlo. Comunque, oggi hanno votato e la riforma è passata. Dobbiamo chiudere internet? No, aspettiamo ancora un po'.
Quindi, esattamente che cosa è successo? Nulla di veramente concreto. La bozza iniziale di giugno (rimandata a settembre perché troppo estremista) è stata approvata con un certo numero di emendamenti (ne sono stati proposti più di 500, non è chiaro quali siano stati approvati e quali respinti) che hanno mitigato diversi aspetti. Il risultato? Male, ma non malissimo.
Male perché è ancora presente la restrizione sulla libertà di panorama (diventerebbe illegale pubblicare su siti/social foto di monumenti, palazzi e paesaggi), che è una delle cose più stupide che abbia mai visto.
Male perché è stato lasciato l'articolo 3 sul text and data mining, ovvero che l'elaborazione di grandi quantità di dati dall'intelligenza artificiale sarà ammessa solo per ricerche scientifiche solo previa autorizzazione, rendendo molto più difficile la ricerca privata aziendale e de facto mettendoci delle scarpe di cemento nella competizione con i paesi extra UE dove questo non avviene (USA in primis, ma credo più o meno tutti).
Male perché è rimasta almeno la base dell'articolo 13 che obbliga ad una censura preventiva dei contenuti di piattaforme online creati dagli utenti per ipertutelare il copyright di terzi. Basically come su YouTube esiste un algoritmo che controlla automaticamente i video prima del loro upload per controllare se contengono materiale protetto di altre aziende (sostanzialmente musica di qualche artista), algoritmo il cui sviluppo è costato un milione di dollari e la cui precisione è tutt'altro che infallibile, anche Facebook, Twitter, Tumblr e qualsiasi piattaforma che renda possibile pubblicare materiale da parte dei propri utenti, ovvero anche questo forum e Pokémon Central Wiki (NB: potremmo essere esenti, lo spiegherò dopo), dovrà dotarsi di filtri simili. Voi ce lo vedete @Gkx che spende un milione di Euro per controllare che non spacciate per vostre fanfic delle citazioni di Virginia Woolf? No? Nemmeno io. Senza contare che la trasparenza di tali filtri è tutt'altro che provata, quindi potrebbe essere ancora più facile per Facebook influenzare i contenuti delle bacheche degli utenti più di quanto già non faccia.
Non malissimo perché un po' di emendamenti sono comunque passati, il pericolosissimo Articolo 11 che obbligava a stipulare accordi commerciali con i motori di ricerca per farsi indicizzare è stato rimosso per le enciclopedie comunitarie libere (ovvero Wikipedia, ma probabilmente tutti i wiki). E questo è positivo perché non sono sicuro che Google avesse molta voglia di pagarci per mostrare i nostri risultati, e considerando che abbiamo tanti milioni di visitatori che arrivano da Google avrebbe implicato una decimazione delle visite.
Non malissimo perché anche l'articolo 13 sulla censura preventiva dei contenuti presenta delle eccezioni che ancora non sono chiare, ma che sicuramente includono Wikipedia ancora una volta e i meme. Presumibilmente dovremmo essere inclusi anche noi, ma vorrei leggere il testo per avere una conferma. Dai giornali ho letto che bisognerà prendere "misure appropriate e proporzionate" per evitare l'infrangimento dei copyright. Che non vuol dire un cazzo. Ma hey! Se mi aumentano i filtri di yt e mi tirano giù tutti i cazzo di video in cui ci copiano materiale dal wiki senza citarci potrei raggiungere nuovi livelli di orgasmo.
Non malissimo perché la bozza è stata approvata dal Parlamento e ora passa ad una commissione governativa in cui sarà ridiscussa e presumibilmente rimodificata. Con le elezioni europee di mezzo, le cose si faranno lunghe. E anche dopo che sarà approvata dalla commissione governativa starà ai singoli stati decidere se applicarla o meno (e dovrebbe esserci maggiore libertà di azione rispetto al GDPR). Tempo previsto per l'entrata in vigore della direttiva: 2020/2021. Se considerate che la prima bozza è stata presentata al Parlamento Europeo il 14 settembre 2016 capirete che: 1) il 2020 forse è pure una previsione particolarmente ottimista e 2) considerando che l'obiettivo è svecchiare l'attuale regolamento che risale al 2001 perché obsoleto e la velocità con cui cambia il mondo online (pensate a come usavate internet 5 anni fa, nel 2013, e come lo usate oggi), nel 2021 le pratiche imposte da questa direttiva saranno già vecchie. Ma soprattutto capirete che chi alle 14:00 di oggi, 10 secondi dopo la votazione, iniziava a gridare allo scandalo perché l'UE l'avrebbe arrestato perché faceva i meme, è il degno figlio di questo governo ed ha dimostrato di essere l'ennesimo analfabeta funzionale.
Non demonizzate la direttiva, nel complesso è sicuramente migliore di qualsiasi cosa possa essere stata scritta quando si andava di modem 56k, non c'erano gli smartphone, i social network e la messaggistica istantanea era IRC. Purtroppo il web è monopolizzato dal dibattito sui meme ed è praticamente impossibile trovare altre informazioni su questa direttiva che vadano oltre gli articoli 11 e 13. Già il 3 sul data mining e la libertà di paesaggio lo riportano tre siti in croce, gli altri 20 articoli non si sa su che cosa siano perché tutti gli altri si limitano a copincollare l'Ansa che a sua volta si limita a raccogliere le dichiarazioni (estremamente polarizzate e quindi inutili) dei politici.
Sul sito del parlamento europeo ho trovato lo storico di questo provvedimento, ma manca ancora il testo approvato oggi. È presente il testo originale del 2016, ormai inutile e forse anche quello di giugno, altrettanto inutile viste le centinaia di emendamenti proposti che potrebbero averne stravolto i contenuti. Anche perché quello che interessa principalmente sono le famose eccezioni degli articoli 11 e 13 che nessun giornale ha specificato dettagliatamente limitandosi a dire che Wikipedia e GitHub sono a posto. Grazie mille. I miliardi di altri siti web si attaccano al cazzo. Credo che la chiave siano la Creative Commons e i ricavi del sito. Se sei in CC non sei a scopo di lucro e hai via libera. Se hai copyright proprietario ma non hai accordi commerciali/economici di sorta con terzi e/o i tuoi ricavi sono sotto una certa soglia (Partita IVA?) hai ugualmente via libera. La prima è quasi sicuramente esente almeno dall'11 perché non avendo ricavi dai contenuti del sito e consentendone la libera distribuzione non dovrebbe proprio essere legale farsi pagare per il loro uso. La seconda l'ho ipotizzata per buonsenso. Sarebbe inutile andare a rompere i maroni ai sitarelli con 3000 visite al mese. Quasi sicuramente però ci rientrerebbero quei siti così grandi da avere almeno una partita iva. Il problema è che quei siti non è detto che siano sufficientemente interessanti da far stipulare ai motori di ricerca accordi commerciali per la loro indicizzazione. E niente, la situazione sarebbe ovviamente tragica, ma sto pensando ad un caso in particolare che mi fa ridere sotto i baffi.
Comunque insomma, quando sarà pubblicata la versione definitiva di quel testo (che ho scoperto contro ogni aspettativa di essere di sole 33 pagine e disponibile anche in italiano) si vedrà di che morte dovremo morire e soprattutto contro cosa dovremo opporci.
Tl;dr: niente too long; didn't read, è un argomento che deve interessarti, quindi ti leggi la spatafiata per intero.
P.S. e invece è ancora il 12 settembre, mi sento un gran figone.
Come molti di voi sapranno, oggi (ho iniziato a scriverlo che era ancora il 12 settembre, anche se so già che ora che finisco sarà il 13) è stata una giornata molto importante. E non parlo né dell'annuncio del Direct (tifoni permettendo) né del fatto che Apple ha finalmente superato Nero Triste, Oro Pacchiano e Grigio Cadavere di Steve Jobs come colorazioni esclusive dei suoi iPhone facendo dei colori allegri e vivaci (solo sull'iPhone per Povery) (Povery che devono comunque cacciare 1059€, che è uno stipendio mensile medio, per prenderlo). Parlo del voto sulla direttiva del copyright da parte del parlamento europeo.
Abbiamo (ho) fatto un po' di terrorismo psicologico gli scorsi giorni per invitare la gente a chiamare gli eurodeputati italiani per modificare parti della direttiva che erano leggermente problematici. O quantomeno a mandare una mail. O almeno firmare una petizione. Qualcosa insomma. L'ufficio che ho chiamato ieri mi ha confermato che sono arrivate tante altre mail a parte la mia, quindi ne deduco che non sono stato l'unico a farlo. Comunque, oggi hanno votato e la riforma è passata. Dobbiamo chiudere internet? No, aspettiamo ancora un po'.
Quindi, esattamente che cosa è successo? Nulla di veramente concreto. La bozza iniziale di giugno (rimandata a settembre perché troppo estremista) è stata approvata con un certo numero di emendamenti (ne sono stati proposti più di 500, non è chiaro quali siano stati approvati e quali respinti) che hanno mitigato diversi aspetti. Il risultato? Male, ma non malissimo.
Male perché è ancora presente la restrizione sulla libertà di panorama (diventerebbe illegale pubblicare su siti/social foto di monumenti, palazzi e paesaggi), che è una delle cose più stupide che abbia mai visto.
Male perché è stato lasciato l'articolo 3 sul text and data mining, ovvero che l'elaborazione di grandi quantità di dati dall'intelligenza artificiale sarà ammessa solo per ricerche scientifiche solo previa autorizzazione, rendendo molto più difficile la ricerca privata aziendale e de facto mettendoci delle scarpe di cemento nella competizione con i paesi extra UE dove questo non avviene (USA in primis, ma credo più o meno tutti).
Male perché è rimasta almeno la base dell'articolo 13 che obbliga ad una censura preventiva dei contenuti di piattaforme online creati dagli utenti per ipertutelare il copyright di terzi. Basically come su YouTube esiste un algoritmo che controlla automaticamente i video prima del loro upload per controllare se contengono materiale protetto di altre aziende (sostanzialmente musica di qualche artista), algoritmo il cui sviluppo è costato un milione di dollari e la cui precisione è tutt'altro che infallibile, anche Facebook, Twitter, Tumblr e qualsiasi piattaforma che renda possibile pubblicare materiale da parte dei propri utenti, ovvero anche questo forum e Pokémon Central Wiki (NB: potremmo essere esenti, lo spiegherò dopo), dovrà dotarsi di filtri simili. Voi ce lo vedete @Gkx che spende un milione di Euro per controllare che non spacciate per vostre fanfic delle citazioni di Virginia Woolf? No? Nemmeno io. Senza contare che la trasparenza di tali filtri è tutt'altro che provata, quindi potrebbe essere ancora più facile per Facebook influenzare i contenuti delle bacheche degli utenti più di quanto già non faccia.
Non malissimo perché un po' di emendamenti sono comunque passati, il pericolosissimo Articolo 11 che obbligava a stipulare accordi commerciali con i motori di ricerca per farsi indicizzare è stato rimosso per le enciclopedie comunitarie libere (ovvero Wikipedia, ma probabilmente tutti i wiki). E questo è positivo perché non sono sicuro che Google avesse molta voglia di pagarci per mostrare i nostri risultati, e considerando che abbiamo tanti milioni di visitatori che arrivano da Google avrebbe implicato una decimazione delle visite.
Non malissimo perché anche l'articolo 13 sulla censura preventiva dei contenuti presenta delle eccezioni che ancora non sono chiare, ma che sicuramente includono Wikipedia ancora una volta e i meme. Presumibilmente dovremmo essere inclusi anche noi, ma vorrei leggere il testo per avere una conferma. Dai giornali ho letto che bisognerà prendere "misure appropriate e proporzionate" per evitare l'infrangimento dei copyright. Che non vuol dire un cazzo. Ma hey! Se mi aumentano i filtri di yt e mi tirano giù tutti i cazzo di video in cui ci copiano materiale dal wiki senza citarci potrei raggiungere nuovi livelli di orgasmo.
Non malissimo perché la bozza è stata approvata dal Parlamento e ora passa ad una commissione governativa in cui sarà ridiscussa e presumibilmente rimodificata. Con le elezioni europee di mezzo, le cose si faranno lunghe. E anche dopo che sarà approvata dalla commissione governativa starà ai singoli stati decidere se applicarla o meno (e dovrebbe esserci maggiore libertà di azione rispetto al GDPR). Tempo previsto per l'entrata in vigore della direttiva: 2020/2021. Se considerate che la prima bozza è stata presentata al Parlamento Europeo il 14 settembre 2016 capirete che: 1) il 2020 forse è pure una previsione particolarmente ottimista e 2) considerando che l'obiettivo è svecchiare l'attuale regolamento che risale al 2001 perché obsoleto e la velocità con cui cambia il mondo online (pensate a come usavate internet 5 anni fa, nel 2013, e come lo usate oggi), nel 2021 le pratiche imposte da questa direttiva saranno già vecchie. Ma soprattutto capirete che chi alle 14:00 di oggi, 10 secondi dopo la votazione, iniziava a gridare allo scandalo perché l'UE l'avrebbe arrestato perché faceva i meme, è il degno figlio di questo governo ed ha dimostrato di essere l'ennesimo analfabeta funzionale.
Non demonizzate la direttiva, nel complesso è sicuramente migliore di qualsiasi cosa possa essere stata scritta quando si andava di modem 56k, non c'erano gli smartphone, i social network e la messaggistica istantanea era IRC. Purtroppo il web è monopolizzato dal dibattito sui meme ed è praticamente impossibile trovare altre informazioni su questa direttiva che vadano oltre gli articoli 11 e 13. Già il 3 sul data mining e la libertà di paesaggio lo riportano tre siti in croce, gli altri 20 articoli non si sa su che cosa siano perché tutti gli altri si limitano a copincollare l'Ansa che a sua volta si limita a raccogliere le dichiarazioni (estremamente polarizzate e quindi inutili) dei politici.
Sul sito del parlamento europeo ho trovato lo storico di questo provvedimento, ma manca ancora il testo approvato oggi. È presente il testo originale del 2016, ormai inutile e forse anche quello di giugno, altrettanto inutile viste le centinaia di emendamenti proposti che potrebbero averne stravolto i contenuti. Anche perché quello che interessa principalmente sono le famose eccezioni degli articoli 11 e 13 che nessun giornale ha specificato dettagliatamente limitandosi a dire che Wikipedia e GitHub sono a posto. Grazie mille. I miliardi di altri siti web si attaccano al cazzo. Credo che la chiave siano la Creative Commons e i ricavi del sito. Se sei in CC non sei a scopo di lucro e hai via libera. Se hai copyright proprietario ma non hai accordi commerciali/economici di sorta con terzi e/o i tuoi ricavi sono sotto una certa soglia (Partita IVA?) hai ugualmente via libera. La prima è quasi sicuramente esente almeno dall'11 perché non avendo ricavi dai contenuti del sito e consentendone la libera distribuzione non dovrebbe proprio essere legale farsi pagare per il loro uso. La seconda l'ho ipotizzata per buonsenso. Sarebbe inutile andare a rompere i maroni ai sitarelli con 3000 visite al mese. Quasi sicuramente però ci rientrerebbero quei siti così grandi da avere almeno una partita iva. Il problema è che quei siti non è detto che siano sufficientemente interessanti da far stipulare ai motori di ricerca accordi commerciali per la loro indicizzazione. E niente, la situazione sarebbe ovviamente tragica, ma sto pensando ad un caso in particolare che mi fa ridere sotto i baffi.
Comunque insomma, quando sarà pubblicata la versione definitiva di quel testo (che ho scoperto contro ogni aspettativa di essere di sole 33 pagine e disponibile anche in italiano) si vedrà di che morte dovremo morire e soprattutto contro cosa dovremo opporci.
Tl;dr: niente too long; didn't read, è un argomento che deve interessarti, quindi ti leggi la spatafiata per intero.
P.S. e invece è ancora il 12 settembre, mi sento un gran figone.