Leo riuscì per qualche minuto ad abbandonare quella camera.
Si diresse verso il porto.
"Bene, troia, bene..."
Qualcuno gli arrivò alle spalle.
Leo non fece intempo a voltarsi, che una mano soffocò il suo inutile grido.
Lo trascinò con se in un vicolo.
Lo girò, in modo che potesse vederlo..
Occhi blu salato, pelle abbronzata, capelli biondo polveroso.
"Ora finisco quello che ho iniziato.... Non mi piace lasciare le cose a metà..."
Scaraventò Leo in un magazzino abbandonato.
Leo cercò di gridare, ma uno straccio nella gola quasi lo soffocò.
Paolo lo scaraventò contro la parete.
"stupido bamboccio inutile..."
Pugno.
"Io lo amavo! Capisci, troia? Io la amavo!" Pugno.
Leo provò a chiedere chi, ma lo straccio lo limitò a mugugnare.
"Max, inutile coso! Lui! Io... mi ero innamorato di lui! E tu..."
Pugno.
"Me l'hai portato via! Via!"
Pugno. Lo prese per il collo della giacca, sollevandolo.
"Non vedevi come ti guardava? Come gli dispiaceva per te? Se non fossi arrivato tu..."
Pugno, pugno, pugno.
Leo finì per terra, la bocca sanguinante.
Qualcosa di duro in testa.
Leo pensò di svenire. E forse perse i sensi. Non riusciva a ragionare. Avvertì solo che qualcuno lo stava trascinando... E non vide più nulla, benda sugli occhi.
Polsi legati insieme.
I suoi polsi.
Al ferro.
Leo a terra.
"Bamboccio.. sai che dopo quella sera, mentre ti stavo scopando, Stefano non ha più voluto vedermi?"
Leo restò immobile, la realtà inaccettabile.
"ALLORA?! LO SAPEVI O NO?"
Calcio, calcio, calcio. Sulle costole.
"Sai cosa significa sentire le parole "ti odio", "mi disgusti" dalla persona che ami?"
Leo annuì, gli occhi pieni di lacrime.
"TROIA! COME OSI PARAGONARE QUELLA SOTTOSPECIE DI SENTIMENTO CHE HAI PER IL MANIACO AL MIO AMORE?"
Leo, lentamente, si tolse il bavaglio...
"Perchè?"
"Perchè cosa?"
"Perchè mi volevi stuprare, se i tuoi interessi erano su Max?"
Pugno. Nello stomaco. Leo urlò di dolore.
"Perchè, non ti accorgevi di quanto ti guardava? Ti come si preoccupava per te? Dovevo allontanarti da lui! Forse, dopo quel dolore che ti volevo infliggerti, tu saresti stato finalmente rotto per sempre... Te ne saresti tornato dritto dal sadico pervertito, e ti assicuro che da lì non ti saresti più mosso!"
"E NON TI è VENUTO IN MENTE CHE AVREI POTUTO DIRLO A MAX, COSA MI AVEVI FATTO? E CHE NON NE SAREBBE STATO FELICE?"
"certo, bamboccino! ma, uno, ti assicuro che non avresti parlato... due,"
"O FORSE IL MOTIVO è CHE TI VOLEVI SOLO DIVERTIRE UN Pò? VOLEVI SCOPARE QUALCUNO E HAI SCELTO ME, PER FARE RABBIA A STEFANO?!"
"TACI! Io lo amavo, e tu me lo hai portato via! devi pagare!"
"E perchè non glielo dici, che sei innamorato di lui? Perchè getti la colpa del fatto che non ti guarda su di me? Io non c'entro!"
"PERCHé? PERCHé? perchè lo vedi comè bello e orgoglioso?! lui non accetterebbe mai di fare quelle cose a cui il maniaco ti obbligava! Mi odierebbe, come mi odia ora e mi ha odiato!"
"Pensi che a me piacevano?"
Qualcosa gli lacerò il petto... . La sue costole scricchiolarono..A Leo mancò il respiro... com'era pesante... forse era una frusta... ma.. di cosa era fatta? Forse una catena....
"TACI!"
"PERCHè?"
calcio, calcio. Dove fa veramente male. Frusta, catena o qualcosa addosso il petto, tanto forte e tante volte. Leo era intontito... Si sentiva bagnato.... del suo sangue.
"COME OSI PARLARMI COSì???? FAI LA PREDICA DA BRAVO PASTORELLO, DOPO CHE SEI USCITO DA UN INFERNO VIVENTE SENZA FIATARE????"
"si... Paolo. Io ho una esperienza...e dimmi.. perchè non ti sei ancora dichiarato a Max, se non perchè sei troppo orgoglioso?"
"TU.."
"Invece di continuare con questo "amore" segreto, incominciate a dirci: " ti voglio bene"... Sai? se anche Stefano avesse iniziato così, invece di legarmi al letto e di seviziarmi, ora saremo la coppia più bella del mondo!"
"taci! taci, ho detto!"
Ancora, dolore. frustata in bocca. Leo ululò, il suo sangue che gli colava d'appertutto, sulla pelle, nelle guance rotte, sulla lingua tagliata...Leo capì cos'era quell'attrezzo.. non una frusta... era una catena con gli anelli aperti... Perfetto, adattissima a strappare via la pelle e a fare male.. Il sangue lo soffocava, gli riempiva la bocca e colava dentro.. Ma almeno, almeno ancora una cosa doveva dirla.... Era troppo importante....
"e lo sai, perchè mi stuprava, mi torturava e rendeva la mia vita un inferno??? Perchè era convinto di non perdere nulla! io tanto lo odiavo già, quindi le cose non potevano peggiorare... E mi legava perchè non scappassi.. aveva paura.. ma io mai lo avrei fatto, mai! non credeva che l'amore vero sarebbe stato più efficace di quelle catene? e mi torturava perchè doveva cancellare dalla mia mente tutto... per fare spazio solo a lui! e alla mia schiavitù, all'obbidienza al padrone!!! cancellare tutti i miei amici, tutto il resto... E pensava di doversi mostrare forte e terribile, altrimenti avrei potuto ferirlo e fargli male...
E TUTTO QUESTO PERCHè NON LO SAPEVA, CHE IO ERO INNAMORATO DI LUI!"
Attimo di silenzio.
Leo aveva il fiatone, non si aspettava di riuscire a dire quelle parole, un giorno...
Di trovarne il coraggio....
Paolo rise, quasi dolcemente.
Il cuore di Leo sprofondò ancora di più.
"Bene, bamboccio... quindi sarebbe bastato che la prima notte, tu avessi detto a Stefano:-Ehi! Cosa fai? guarda che io ti amo!- perchè lui ti riberasse e si scusasse?-Ops, Leo non lo sapevo... Be, fa niente, cambio di programma, lo facciamo in maniera diversa....-
Leo si morse la lingua.
Si, detta così sembrava proprio scema, come cosa... Ma ci aveva sperato così tanto...
Ma, ora.... Sì, era impossibile che Stefano avesse reagito così...
"Perchè non lo vuoi capire? a Stefano piace, fare il sadico, il dominator... NON cambierà mai... Mai... A meno che tu non lo soddisfi più.... Bamboccino, è il suo modo di amare, non il suo modo di fare male... E mi sembra, che abbia raggiunto l'obiettivo... Hai il cuore impregnato del tuo amore per lui...è una macchia indelebile.... Fa il bastardo, e in più ha te, e ha il tuo amore... e tu non puoi sfuggirgli, piccolo vizioso... Non vedi che ormai senza lui non riesci nemmeno a vivere? E lui lo sa che tu lo amavi, bamboccio... e sa che lo ami ancora adesso, probabilmente...."
Leo sentiva il cuore sciogliersi, sotto quelle parole, crudeli, vere, esatte...
Ma allora...
"Bene, troietta, abbiama chiacchierato abbastanza, ora riniziamo..."
Leo si sentiva male. Voleva andare via, voleva buttarsi a qualche parte, dormire, svenire, e non pensare più... sfuggire dalla realtà...
Invece era intrappolato, lì....
Niente vie di fuga...
Lo avvertì come veramente "vero" quando gli tirò giù i pantaloni..
No!
Ma le gambe erano troppo pesanti... Tutto era pesante...
Dentro.
Leo urlò.
Non si ricordava che potesse fare così male...
Era troppo, era atroce.
No, che qualcuno lo fermasse!
Paolo penetrava nel piccolo corpo sempre più a fondo.
"Bravo, bamboccino bello..."
"FERMATI! COSA TI HO FATTO? BASTA BASTA!"
"Stefano aveva ragione, sai? sei così buono da scopare.... Così..Stretto così bambino indifeso.."
Leo voleva solo morire, e far smettere quella tragedia... E immaginarsi ancora il mondo, almeno il suo, piccolo, come un bel luogo.
E invece, ancora una volta, era in mezzo al dolore, alla paura, alla crudeltà.. e non poteva farci nulla...
E forse Stefano aveva ragione... lui era solo un giocattolo...
Sapeva fare bene solo quello... Era vero che il suo destino era stare sotto a qualcuno...
Ma ora, forse, non importava più...
Stava morendo..
O no?
Finalmente Paolo trovò il piacere, e si tolse dal piccolo corpicino.
Leo stava per vomitare, lo sapeva.
Aprì la bocca, disgustato e tremante. Quasi paralizzato dalla paura. Paolo ne approffittò. Qualcosa nella povera gola.
"Succhialo, deficente."
Leo cercò di levarlo... Stefano spinse il suo pene più dentro, quasi soffocandolo. Ora era sopra il ragazzino...
"Avanti avanti..."
Lo muoveva su e giù.
Leo obbedì, cos'altro poteva fare? Fa che crepi.. fa che svenga... fa che tutto questa finisca!
Il corpo gli bruciava tutto.... si svuotava di sangue... tutto quello che sentiva era dolore e tristezza..
Qualcuno mi uccida...
Paolo gemeva soddisfatto...
Qualcuno mi dica che è solo un incubo...
L'organo diventò ancora più duro... Paolo gemeva di piacere...
Leo piangeva...
Il suo sangue, quel cazzo nella gola...
Paolo afferrò il viso del bambino e lo strinse le unghie.
E adesso un'altro sapore..
Sperma.
Paolo mugulò soddisfatto, e si tolse dal corpo stracciato.
"Bene, bastardo. Giocattolino patetico... Spero che questo ti abbia ficcato nella zucca che sei solo un oggetto.. una troia per sfogarsi... Non ti avvicinare più a Max, capito? o dovrò veramente farti male.... Va all'inferno!"
Gli liberò i polsi.
Leo cadde a terra come un sacco vuoto.
"Fottiti."
Gli tirò un altro calcio.
Leo pregava. Pregava che l'angelo della morte venisse a consolarlo...
Ma per lui non ci sarebbe mai stata una morte clemente...
Svenì.
Nelle sue lacrime amare, il dolore di un bambino rotto a cui si è spenta la speranza per sempre...
E Tutto l'odio sfogato su di lui... E anche la nostalgia di avere qualcuno che gli voleva bene.. con cui condividere il peso della vita...
Con cui condividere la gioia della vita..
Gioia negata, ora, bagnato di sangue inutile, lacerato nel cuore, lacerato nell'anima, in ginocchio, sotto il suo stupratore, cieco e legato...
Indifeso e disperato.
Era tornato a essere solo un giocattolo, vuoto e rotto.
*O*
Ok, i capitoli violenti dovrebbero essere finiti, dipende da come mi gira **