Nell'accademia del tennis...

Robby

Amico
Maximo Max ha scritto:
Chissa se Stefano, come ti avevo suggerito, si riferisce a IRDG °°

Comunque bella.

P.S.

Quante persone ci vuoi inserire.  :D
no no, ho preso dei bigliettini con dei nomi, e preso a caso °°
 

Robby

Amico
I due ragazzi uscirono da dietro il tabellone.

Max aveva sentito tutto.

Per ripicca, lui andò da Paolo e gli spiegò la situazione.

"Uhm...e tu vorresti che io mi mettessi con te per vendetta? ma io sono già fidanzato con Stefano! ...COSA?! QUELL?INFINGARDO!!! Va bene, ci sto!!"

Mentre questi ultimi ragazzi passeggiavano insieme videro l'altra coppia.

Per dare una dimostrazione della cosa, Max cominciò a sbaciucchiare dolcemente Paolo, mentre con le dita gli arricciava dolcemente i capelli. Senza fare una piega, anche Stefano baciò Leo, ma più appassionatamente, in uno di quei suoi baci profondi, con la lingua che arrivava fino in gola.

"Ehi, voi due! invece di dare una dimostrazione della vostra omosessualità, perchè non date una dimostrazione sul campo da tennis?"

le coppie erano già ben decise.

la partita iniziò...

Alla battuta Leo. "Sai, Max...ho perfezionato un nuovo colpo...dimmi se ti piace! Aurora Tackle!" colpì con decisione la pallina, che presto si mimetizzò completamente con il campo.

"ma...dov'è?"

"Fermo Max, è dalla mia parte!"

Paolo colpì deciso con un Seven ways.

Fortunatamente Stefano vide la pallina, e ricambiò con il suo famigerato heart slash.

La pallina, a forma di cuore, si appoggià delicatamente sul petto di Leo...presto, Leo fu completamente ipnotizzato, come una marionetta di Stefano.

Gli ordinò mentalmente di...
 
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Naruto

Passante
Bella anche questa bravo 
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:D
 

Steph

Great Teacher
Mod
Robby ha scritto:
Maximo Max ha scritto:
Chissa se Stefano, come ti avevo suggerito, si riferisce a IRDG °°
no no, ho preso dei bigliettini con dei nomi, e preso a caso °°
Vaffan c*lo. VAFFAN C*LO! VAFFAN C*LO - VAFFAN C*LO - VAFFAN C*LO! V-A-F-F-A- 'NC*LO!!!

Vi odio. VI ODIO! VI ODIO TUTTI!!! YAAARGH!!!

...non è vero dai.

~The King~ ha scritto:
Bella Robby, bello questo capitolo continua così.
Ma tu hai un disco rotto al posto della bocca? FAI SEMPRE LO STESSO COMMENTO!

Non è un'offesa, eh, parliamoci chiaro, è 'na battuta. °°
 

Robby

Amico
...di fare sesso con Paolo, proprio sul campo.

"Ma che schifo! eliminati!"

L'arbitro emise il verdetto.

"Complimenti stefano, il tuo heart slash è davvero mitico" disse Leo compiaciuto.

"Beh...e vuoi, posso venire nella tua camera stasera per darti una dimostrazione pratica..."

Detto questo, Max si fermò nel più bello della sua azione, e capì cos'era successo.

"Diamine"

la sera...

Stefano e Leo erano nella stanza di quest'ultimo, mentre stavano cenando insieme.

Dopo aver finito la pizza ordinata, si misero sul divano a guardare la TV.

Leo si avvicinò lentamente verso l'altro, che leggermente aprì le braccia per accoglierlo. Poi, rassicurato da quel gesto, mise la sua testa sulla spalla dell'altro.

Ma stefano e Leo stavano pensando ad altro...o ad altri.

In quel momento...

Max e Paolo stavano già riposando nel letto matrimoniale di quest'ultimo.

Un pipistrello gridò nella notte. Max si svegliò. Anche Paolo aprì gli occhi, data la lieve scossa al materasso.

Paolo prese le mani del compagno, e le agganciò attorno al suo petto nudo dolcemente. Max, più rilassato e rassicurato, strinse lievemente la presa.

Ma tutti e due avevano la mente fuori dalla stanza...
 

Max.

Meh.
Robby-chan ha scritto:
...di fare sesso con Paolo, proprio sul campo.

"Ma che schifo! eliminati!"

L'arbitro emise il verdetto.
Io ancora mi stupisco che non li caccino. °°

Comunque la storia è sempre bella.
 

Neksu

Amico
Ma sono tutti gay?0_o

La fic di per sè è bella...ma cacchiolino,ogni puntata una storia!

Vabbe,robby ho commentato,ora mi paghi(L'ho letta tutta in pochi minuti...sono sfinito e disgustato,tra poco avrò la tastiera Gialla o verde)

(Voglio anch' io un Kero-chan da coccolare :D _;

                                                          |  |
 

Robby

Amico
ATTENZIONE!!! molta violenza nei prossimi capitoli!!!

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Stefano e Leo erano ancora a casa di quest'ultimo, quando...

Stefano prese un pnno, bagnato con qualche strana sostanza...

Leo si addormentò.

Fu segnato per l'eternità.

Uno schiocco. Sangue. Sulla frusta. Urlo. Nella gola.

Stefano rise e sussurrò:

-Bene, Leo, penso che da ora in poi ti terrai alla larga da quei tizi del tennis, ho ragione?-

Leo, coi polsi e le caviglie ammanettati sul letto, mormorò qualcosa piangendo.

-Non ho sentito.-

Un'altra frustata dove fa veramente male.

-Sì......-

Stefano leccò il sangue sulla frusta, ridacchiando.

-Vedi che sai essere un brav prostituto, mio piccolo e dolce schiavo del sesso?-

Guardò con occhi affamati il corpo nudo e indifeso che aveva davanti.

Le gambe forzatamente aperte.

Stefano gli si mise sopra, il petto del giovane ragazzo fra le gambe. Gli accarezzò le labbra.

-Sei veramente bello, Leo. La tua innocenza è così adorabile. Penso però che nessuno a parte me sappia apprezzarla.-

Cercò dietro di sè un organo molte sensibile e lo schiacciò.

-E quando soffri sei ancora più squisito.-

Leo piangeva con gli occhi chiusi.

-Guardami.-

Due occhi blu si aprirono.

Stefano attaccò quelle labbra dolci come petali di rose. La sua lingua esplorava ogni millimetro.

Lui sentiva l'ineguagliabile sapore del suo schiavo, innocenza reincarnata.

Stefano continuava a slinguarlo, togliendogli il respiro. Interruppe il bacio.

Sorrise. Si allontanò, a prendere una scatola di vetro.

Serpenti, erano serpenti. Ne prese uno e lo fece dondolare sul petto di Leo. Lo lasciò.

Era piccolo, una serpe, ma pur sempre un retile.

Dagli occhi rossi Leo capì che Stefano lo stava controllando. Il serpente leccava e morsicava il suo petto, strisciando e contraendosi.

Si attorcigliò sul suo pene. Leo guardava sconvolto. Incominciò a morsicarlo. Mugulava, cercando di non gridare.

Il serpente si diresse verso un tal buco, e si mise a morsicarlo.

Stefano lasciò cadere un'altra serpe. Posseduta anch'essa. Sul pene. E un altro serpente, e un altro ancora.

E un altro, un altro,....

Sei serpenti, sui capezzoli, sul pene, sull'ano, uno attorcigliato al collo, che gli "leccava" un orecchio e un'altro che stava ancora strisciando sul petto.

Si avvicinò al viso, segnandogli le labbra coi denti. Poi gli attaccò la lingua, slinguandolo.

Leo sentiva i denti il viscido corpo dei rettili sul suo corpo violato.

Il maniaco si sedette vicino al suo schiavo e gli accarezzò le guance.

-Mi ami, mia piccola puttana?-

Leo fece segno di sì, il serpente gli impediva di parlare.

-Hai avuto abbastanza dolore?-

Segno d'assenso.

I serpenti presero a vibrare più di prima.

Quello alla bocca lasciò la lingua per dedicarsi alle guance.

Stefano giocherellava con quei labbri violati.

-A chi appartiene questo corpo, Leo?-

-E' tuo, tesoro.-

-E questa anime innocente e dolce?-

-E' tua, amore.-

-E questi meravigliosi occhi?-

-A te, Stefano.-

-E i tuoi sentimenti, il tuo cuore?-

-Tuoi, tuoi. Ogni emoziozione, ogni pensiero..... Sono tuo, tutto tuo.-

Sorrise. I serpenti si immobilizzarono e uscirono dalla stanza.

Stefano ghignò e liberò Leo. Si appoggiò al muro e lo prese in braccio.

Cercò nella sua bocca la risposta alla sua lussuria. Ecco, l'innocenza del suo schiavo lo

lasciava sempre senza parole.

Ma eccolo, il bambino che aveva stuprato, umiliato, violato addormentarsi abbracciato a lui.

Era vero, Stefano impazziva per il suo schiavo quando soffriva, ma gli piaceva anche quando il suo volto era "tranquillo" e rilassato.

Come facesse a fidarsi ancora di lui, era un mistero per Stefano. Ma era dolce mistero, e gli

andava bene.

Appoggiò Leo e lo guardò addormentato per un pò, rimboccandogli le coperte.

Si godeva ogni attimo di quella impareggiabile vista di innocenza. Ghignò, andandosene,

pensando all'espressione di dolore che avrebbe frantumato quell'adorato viso

quando Leo si sarebbe svegliato.

Ok, scritta leggermente di fretta, magari da qualche parte qualche errore di punteggiatura.

che dire, le prossime puntate saranno così, almeno le prossime tre ;P
 

Steph

Great Teacher
Mod
Robby-chan ha scritto:
ATTENZIONE!!! molta violenza nei prossimi capitoli!!!

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Non è strano che certe idee ti vengano all'una di notte?

Maximo Max ha scritto:
Io ancora mi stupisco che non li caccino. °°
Io ancora mi stupisco che non caccino Robby. E che lascino questo topic aperto, per giunta.
 

Robby

Amico
Stefano lo lasciò andare.

"Se mi ami, non dire nulla a nessuno, Ok?"

Le lezioni ebbero inizio.

Verso la metà della giornata, Leo tornò a casa...

Aprì la porta. Buio. Pensò di vedere due occhi rossi che si avvicinarono, ma forse no, era già svenuto.

...

Letto, sul letto legato. A gambe e braccia larghe. Catene troppo strette, gli tagliano la pelle. Bendato.

Una goccia di qualcosa di molto freddo gli colò su un punto molto delicato.

Leo rabbrividì.

"Mi fai arrabbiare."

Un'altra goccia.

"Freddo?"

Leo annuì.

"Povero piccolo..."

Si percepiva il sarcasmo nella sua lingua.

Qualche momento di minaccioso nulla.

Grido, grido, alto.

Il capezzolo sinistro di Leo era appena stato inondato da cera calda.

"Sei più al caldo, ora, piccolo?"

Leo, singhiozzando, non rispose.

"Mmmmmh,te ne vai a spasso, non mi dici dove sei stato e ora non mi rispondi.Forse ti ho veramente addestrato male. Forse hai bisogno di più dolore, mmmh?"

Leo non rispose.

"Bene, da oggi" gli allacciò strette due cinghie di cuoio con denti di metallo all'interno ai polsi.

"porterai queste per tutto il tempo che te ne starai fuori. Quando tornerai, deciderò io se togliertele o meno."

Un'altra goccia gelata sul pene, il capezzolo destro ustionato.

Leo singhiozzava e piangeva.

"E ora, mi vuoi dire che hai fatto?"

"mmmmhh"

"No?"

Va bene, controllerò io.

Ma sappi che questo peggiorerà la tua situazione.-

Cera calda gli avvolse il collo.

"Basta di già? La tua punizione non è neanche iniziata."

Stefano gli prese la lingua stando attendo a imprimerci bene le unghie e una goccia di cera bollente vi colò.

La tirò nella bocca, piangendo.

Stefano si concetrò sul pene.

Altre gocce gelate, altri strilli.

Poi lo prese, badando a schiacciarlo per bene e vi avvitò un anellino, stretto.

Qualsiasi contrazione ora era agonia, per il povero ragazzo.

L'oggettino continuava a vibrare, infilato nelle sue parti intime, provocandogli contrazioni che venivano limitate dall'anellino.

Stefano fece cadere altra cera sul suo povero petto.

Risalì fino al viso, concentrandosi sulle orecchie.

Poi le leccò, e sussurrò:

"Povero piccolo Leo...."

Si sedette fra le gambe forzatamente aperte.

Soffiò sul suo pene e fece cadere un'altra goccia.

Sorrise cattivo al mormorio che ne derivò.

Cercò qualcosa in tasca. Intanto tolse l'oggettino.

Lo trovò: un accendino.

Ghignando, lo mise sotto il pene del povero ragazzo.

Leo ululò di dolore.

Stefano rideva, spegnendo l'accendino.

Prese una sigaretta e l'accese. Prese una bella boccata e gli soffiò il fumo in viso.

Tolse la benda, rivelanto due occhi pieni di lacrime.

Prese un'altra boccata e fece cadere la cenere sulla bocca.

Poi sui capezzoli, il petto, lo stomaco....

Ne accese un'altra, spegnendo la prima sul capezzolo destro.

Sempre più in basso.

Leo gridò. Stefano sorrise di nuovo e si divertì a strofinarci il mozzicone.

Leo ululava. Spenta.

Ne prese un'altra. Gli si sedette vicino e gli soffiò il fumo in faccia.

"Allora, mia piccola puttana personale, pensi che la tua punizione sia finita?"

Leo annuì piangendo.

Altra boccata di fumo.

"Sbagli, tesoro."

Ok, che sfiga, la parte Bastard Inside è toccata a IRDG

[me=Robby-chan]runs[/me]
 
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Robby

Amico
Stefano spense la sigaretta. Lo guardò cattivo. Leo chiuse gli occhi. Stefano liberò polsi

e caviglie dalle catene.

La pelle si era rotta e sanguinava.

"In piedi, avanti."

Leo obbedì. Stefano si sdraiò sul letto, la schiena contro il muro.

Leo poteva vedere i suoi occhi rosso sangue brillare nel buio.

"Sono una puttana! Una puttana! Non dissobidirò più al mio padrone!!!!"

Leo si stava rotolando per terra.

"Sono solo un patetico schiavo del sesso!!! Non ho nessuna libertà!!!!"

Leo percepiva la lingua muoversi autonoma e il corpo ragionare per conto suo.

"Non sono nulla, il mio corpo da puttana è stato generato solo per far piacere al mio

padrone!"

Stefano sorrideva.

"Un animale domestico!!! Devo solo preoccuparmi se sono piacevole o meno al mio padrone!"

Leo piangeva.

"Sono un bastardo, un bastardo! Non meriterei di vivere! Sono completamente inutile

e senza valore!"

"Vero, amore, vero."

"Sono una puttana patetica!!!! Solo un oggetto di piacere!!! Servo solo per essere scopato!"

Leo si inginocchiò.

"Sono debole! Non sono niente! A nessuno importa e deve importare di me!"

Gli occhi zaffiro guardavano quelli rossi impassibili che aveva di fronte.

"Sono una puttana bastarda! Una puttana disobbidiente e che ha molto bisogno di punizioni e dolore!"

Stefano sorrideva compiaciuto.

"Vivo solo per essere posseduto e scopato dal mio padrone! Esisto solo per quello!"

Leo cominciò a strisciare per terra.

"Sono un verme, un bastardo, che non merita nè affetto nè comprensione. Sono debole e alla completa disposizione del mio padrone!"

Si inginocchiò.

"Sono la tua proprietà privata, e da tale devo essere trattato, io, essere senza valore buono soltanto a essere fottuto....."

Stefano ridacchiava contento.

Leo ritornò in possesso del suo corpo.

"Bene, puttana. Avvicinati."

Leo si tirò in piedi e si avvicinò.

Stefano cominciò a accarezzargli il collo, con le dita dure, fredde, insensibili.....

"S-S-S-Stefano...."

"Che vuole ora la mia piccola puttana?"

"S-s-s-stai per imprimermi ferite immortali?"

Lui sorrise.

"Può darsi, amore."

...

"Allora, tesoro, tanto per cominciare, questo te lo devo togliere."

Stefano tolse l'anellino.

"E anche queste."

Tolse le cinghie.

Lui si leccò le labbra.

"E adesso....."

Leo sentì il suo corpo piegarsi al suo potere e si guardò le mani che non gli appartenevano più.

Stefano lo stava possedendo.

...

Era ormai sera inoltrata, una luna navigava indifferente il cielo limpido.

Leo urlava, urlava e urlava, torcendo il suo organo,

esplorando all'interno le sue parti intime, graffiandosi i capezzoli.

E dentro di se, o forse no, dalla sua bocca, una risatina sarcastica e lamenti di soddisfatto piacere.

Una masturbazione violenta, che nessuno aveva mai provato ne proverà.

All'orgasmo, che finalmente arrivò, rovesciato sulla mani, si alzarono grida indecentemente monumentali.

Stefano, o meglio la sua lingua, lo leccò tutto, morsicandosi le mani.

Leo almeno, aveva sperato che con questo la punizione fosse finita, invece l'altro preferì giocherellare ancora un pò col suo corpo.

...

Alla fine lo abbandonò.

Leo strillando di dolore e sfinimento, si accasciò per terra.

Stefano ridacchiò e gli si avvicinò.

"Bene, puttana, la tua lezione sul dolore l'hai imparata?"

Leo, con gli occhi stralunati e nella condizioni pietose in cui si trovava, annuì.

"E hai imparato cosa vuol dire obbidienza?"

Annuì.

"Bene, adesso manca un ultima cosa...."

Leo rabbrividì.

"Devi imparare che tu appartieni a me....."

...

Ah, faceva male, ah se bruciava.....

E mentre lui si conterceva, e irritava la gola con i suoi gridi disperati...., Stefano sopra di lui, fra le sue gambe,

sussurrava:

"Ah, aha, bambino, yesyesyes, grida per me, piangi per me...."

Un'urlo di pura goduria e una sostanza chiara come l'innocenza si aggiunse a quella rossastra....

...

"Lo vuoi succhiare o devo arrabbiarmi sul serio? Avanti, forza, o potrei decidere di farti riprovare i piaceri della masturbazione forzata...Ahh, ahh, buono... Ahhh, continua più forte, più convinto...Ahhhh, e adesso bevivo tutto, non d'azzardare a sputarne nemmeno una goccia..."

...

Leo quella notte pensò di voler morire. Non si sentiva così male da quando Max gli aveva rubato la verginità.

Si consolava soltanto al pensiero che un dolore così atroce non l'avrebbe più provato, con ogni probabilità.

Al mattino era legato con catene strettissime, in mezzo alle sue gambe scorreva sangue e sperma,

dalla bocca cadevano sostanze chiare e rossastre....

Ok, ma sto tizio, povero, umiliato, ustionato, stuprato non vi fa pena? °°

tiè, èer oggi credo di aver finito, ma se ho voglia potrei postare ancora. chissà. °°
 

Robby

Amico
Leo riuscì per qualche minuto ad abbandonare quella camera.

Si diresse verso il porto.

"Bene, troia, bene..."

Qualcuno gli arrivò alle spalle.

Leo non fece intempo a voltarsi, che una mano soffocò il suo inutile grido.

Lo trascinò con se in un vicolo.

Lo girò, in modo che potesse vederlo..

Occhi blu salato, pelle abbronzata, capelli biondo polveroso.

"Ora finisco quello che ho iniziato.... Non mi piace lasciare le cose a metà..."

Scaraventò Leo in un magazzino abbandonato.

Leo cercò di gridare, ma uno straccio nella gola quasi lo soffocò.

Paolo lo scaraventò contro la parete.

"stupido bamboccio inutile..."

Pugno.

"Io lo amavo! Capisci, troia? Io la amavo!" Pugno.

Leo provò a chiedere chi, ma lo straccio lo limitò a mugugnare.

"Max, inutile coso! Lui! Io... mi ero innamorato di lui! E tu..."

Pugno.

"Me l'hai portato via! Via!"

Pugno. Lo prese per il collo della giacca, sollevandolo.

"Non vedevi come ti guardava? Come gli dispiaceva per te? Se non fossi arrivato tu..."

Pugno, pugno, pugno.

Leo finì per terra, la bocca sanguinante.

Qualcosa di duro in testa.

Leo pensò di svenire. E forse perse i sensi. Non riusciva a ragionare. Avvertì solo che qualcuno lo stava trascinando... E non vide più nulla, benda sugli occhi.

Polsi legati insieme.

I suoi polsi.

Al ferro.

Leo a terra.

"Bamboccio.. sai che dopo quella sera, mentre ti stavo scopando, Stefano non ha più voluto vedermi?"

Leo restò immobile, la realtà inaccettabile.

"ALLORA?! LO SAPEVI O NO?"

Calcio, calcio, calcio. Sulle costole.

"Sai cosa significa sentire le parole "ti odio", "mi disgusti" dalla persona che ami?"

Leo annuì, gli occhi pieni di lacrime.

"TROIA! COME OSI PARAGONARE QUELLA SOTTOSPECIE DI SENTIMENTO CHE HAI PER IL MANIACO AL MIO AMORE?"

Leo, lentamente, si tolse il bavaglio...

"Perchè?"

"Perchè cosa?"

"Perchè mi volevi stuprare, se i tuoi interessi erano su Max?"

Pugno. Nello stomaco. Leo urlò di dolore.

"Perchè, non ti accorgevi di quanto ti guardava? Ti come si preoccupava per te? Dovevo allontanarti da lui! Forse, dopo quel dolore che ti volevo infliggerti, tu saresti stato finalmente rotto per sempre... Te ne saresti tornato dritto dal sadico pervertito, e ti assicuro che da lì non ti saresti più mosso!"

"E NON TI è VENUTO IN MENTE CHE AVREI POTUTO DIRLO A MAX, COSA MI AVEVI FATTO? E CHE NON NE SAREBBE STATO FELICE?"

"certo, bamboccino! ma, uno, ti assicuro che non avresti parlato... due,"

"O FORSE IL MOTIVO è CHE TI VOLEVI SOLO DIVERTIRE UN Pò? VOLEVI SCOPARE QUALCUNO E HAI SCELTO ME, PER FARE RABBIA A STEFANO?!"

"TACI! Io lo amavo, e tu me lo hai portato via! devi pagare!"

"E perchè non glielo dici, che sei innamorato di lui? Perchè getti la colpa del fatto che non ti guarda su di me? Io non c'entro!"

"PERCHé? PERCHé? perchè lo vedi comè bello e orgoglioso?! lui non accetterebbe mai di fare quelle cose a cui il maniaco ti obbligava! Mi odierebbe, come mi odia ora e mi ha odiato!"

"Pensi che a me piacevano?"

Qualcosa gli lacerò il petto... . La sue costole scricchiolarono..A Leo mancò il respiro... com'era pesante... forse era una frusta... ma.. di cosa era fatta? Forse una catena....

"TACI!"

"PERCHè?"

calcio, calcio. Dove fa veramente male. Frusta, catena o qualcosa addosso il petto, tanto forte e tante volte. Leo era intontito... Si sentiva bagnato.... del suo sangue.

"COME OSI PARLARMI COSì???? FAI LA PREDICA DA BRAVO PASTORELLO, DOPO CHE SEI USCITO DA UN INFERNO VIVENTE SENZA FIATARE????"

"si... Paolo. Io ho una esperienza...e dimmi.. perchè non ti sei ancora dichiarato a Max, se non perchè sei troppo orgoglioso?"

"TU.."

"Invece di continuare con questo "amore" segreto, incominciate a dirci: " ti voglio bene"... Sai? se anche Stefano avesse iniziato così, invece di legarmi al letto e di seviziarmi, ora saremo la coppia più bella del mondo!"

"taci! taci, ho detto!"

Ancora, dolore. frustata in bocca. Leo ululò, il suo sangue che gli colava d'appertutto, sulla pelle, nelle guance rotte, sulla lingua tagliata...Leo capì cos'era quell'attrezzo.. non una frusta... era una catena con gli anelli aperti... Perfetto, adattissima a strappare via la pelle e a fare male.. Il sangue lo soffocava, gli riempiva la bocca e colava dentro.. Ma almeno, almeno ancora una cosa doveva dirla.... Era troppo importante....

"e lo sai, perchè mi stuprava, mi torturava e rendeva la mia vita un inferno??? Perchè era convinto di non perdere nulla! io tanto lo odiavo già, quindi le cose non potevano peggiorare... E mi legava perchè non scappassi.. aveva paura.. ma io mai lo avrei fatto, mai! non credeva che l'amore vero sarebbe stato più efficace di quelle catene? e mi torturava perchè doveva cancellare dalla mia mente tutto... per fare spazio solo a lui! e alla mia schiavitù, all'obbidienza al padrone!!! cancellare tutti i miei amici, tutto il resto... E pensava di doversi mostrare forte e terribile, altrimenti avrei potuto ferirlo e fargli male...

E TUTTO QUESTO PERCHè NON LO SAPEVA, CHE IO ERO INNAMORATO DI LUI!"

Attimo di silenzio.

Leo aveva il fiatone, non si aspettava di riuscire a dire quelle parole, un giorno...

Di trovarne il coraggio....

Paolo rise, quasi dolcemente.

Il cuore di Leo sprofondò ancora di più.

"Bene, bamboccio... quindi sarebbe bastato che la prima notte, tu avessi detto a Stefano:-Ehi! Cosa fai? guarda che io ti amo!- perchè lui ti riberasse e si scusasse?-Ops, Leo non lo sapevo... Be, fa niente, cambio di programma, lo facciamo in maniera diversa....-

Leo si morse la lingua.

Si, detta così sembrava proprio scema, come cosa... Ma ci aveva sperato così tanto...

Ma, ora.... Sì, era impossibile che Stefano avesse reagito così...

"Perchè non lo vuoi capire? a Stefano piace, fare il sadico, il dominator... NON cambierà mai... Mai... A meno che tu non lo soddisfi più.... Bamboccino, è il suo modo di amare, non il suo modo di fare male... E mi sembra, che abbia raggiunto l'obiettivo... Hai il cuore impregnato del tuo amore per lui...è una macchia indelebile.... Fa il bastardo, e in più ha te, e ha il tuo amore... e tu non puoi sfuggirgli, piccolo vizioso... Non vedi che ormai senza lui non riesci nemmeno a vivere? E lui lo sa che tu lo amavi, bamboccio... e sa che lo ami ancora adesso, probabilmente...."

Leo sentiva il cuore sciogliersi, sotto quelle parole, crudeli, vere, esatte...

Ma allora...

"Bene, troietta, abbiama chiacchierato abbastanza, ora riniziamo..."

Leo si sentiva male. Voleva andare via, voleva buttarsi a qualche parte, dormire, svenire, e non pensare più... sfuggire dalla realtà...

Invece era intrappolato, lì....

Niente vie di fuga...

Lo avvertì come veramente "vero" quando gli tirò giù i pantaloni..

No!

Ma le gambe erano troppo pesanti... Tutto era pesante...

Dentro.

Leo urlò.

Non si ricordava che potesse fare così male...

Era troppo, era atroce.

No, che qualcuno lo fermasse!

Paolo penetrava nel piccolo corpo sempre più a fondo.

"Bravo, bamboccino bello..."

"FERMATI! COSA TI HO FATTO? BASTA BASTA!"

"Stefano aveva ragione, sai? sei così buono da scopare.... Così..Stretto così bambino indifeso.."

Leo voleva solo morire, e far smettere quella tragedia... E immaginarsi ancora il mondo, almeno il suo, piccolo, come un bel luogo.

E invece, ancora una volta, era in mezzo al dolore, alla paura, alla crudeltà.. e non poteva farci nulla...

E forse Stefano aveva ragione... lui era solo un giocattolo...

Sapeva fare bene solo quello... Era vero che il suo destino era stare sotto a qualcuno...

Ma ora, forse, non importava più...

Stava morendo..

O no?

Finalmente Paolo trovò il piacere, e si tolse dal piccolo corpicino.

Leo stava per vomitare, lo sapeva.

Aprì la bocca, disgustato e tremante. Quasi paralizzato dalla paura. Paolo ne approffittò. Qualcosa nella povera gola.

"Succhialo, deficente."

Leo cercò di levarlo... Stefano spinse il suo pene più dentro, quasi soffocandolo. Ora era sopra il ragazzino...

"Avanti avanti..."

Lo muoveva su e giù.

Leo obbedì, cos'altro poteva fare? Fa che crepi.. fa che svenga... fa che tutto questa finisca!

Il corpo gli bruciava tutto.... si svuotava di sangue... tutto quello che sentiva era dolore e tristezza..

Qualcuno mi uccida...

Paolo gemeva soddisfatto...

Qualcuno mi dica che è solo un incubo...

L'organo diventò ancora più duro... Paolo gemeva di piacere...

Leo piangeva...

Il suo sangue, quel cazzo nella gola...

Paolo afferrò il viso del bambino e lo strinse le unghie.

E adesso un'altro sapore..

Sperma.

Paolo mugulò soddisfatto, e si tolse dal corpo stracciato.

"Bene, bastardo. Giocattolino patetico... Spero che questo ti abbia ficcato nella zucca che sei solo un oggetto.. una troia per sfogarsi... Non ti avvicinare più a Max, capito? o dovrò veramente farti male.... Va all'inferno!"

Gli liberò i polsi.

Leo cadde a terra come un sacco vuoto.

"Fottiti."

Gli tirò un altro calcio.

Leo pregava. Pregava che l'angelo della morte venisse a consolarlo...

Ma per lui non ci sarebbe mai stata una morte clemente...

Svenì.

Nelle sue lacrime amare, il dolore di un bambino rotto a cui si è spenta la speranza per sempre...

E Tutto l'odio sfogato su di lui... E anche la nostalgia di avere qualcuno che gli voleva bene.. con cui condividere il peso della vita...

Con cui condividere la gioia della vita..

Gioia negata, ora, bagnato di sangue inutile, lacerato nel cuore, lacerato nell'anima, in ginocchio, sotto il suo stupratore, cieco e legato...

Indifeso e disperato.

Era tornato a essere solo un giocattolo, vuoto e rotto.

*O*

Ok, i capitoli violenti dovrebbero essere finiti, dipende da come mi gira **
 
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The King

Amministratore di condominio
Dari Robby seriamente datti una calmata, fammi divertire leggendo le tue fic nn postare subito i successivi capitoli facci stare in ansia.
 

Robby

Amico
Maximo Max ha scritto:
*Vomita

Yugi °°
diamine, la musica a palla di yu-gi-oh mentre si scrive fa cattivi effetti XD
~The King~ ha scritto:
Dari Robby seriamente datti una calmata, fammi divertire leggendo le tue fic nn postare subito i successivi capitoli facci stare in ansia.
Sob, mi tappate le ali :D
 

Syrio

AppesitÃ
bè che dire....oramai bon bi ba biù bè baldo bè breddo buahhhhhhhhh

*Sirius Vomita...

no, seriamente è scritta bene etc.... ma i contenuto sono vietati ai minori di 18 anni
 

Robby

Amico
Sirius ha scritto:
bè che dire....oramai bon bi ba biù bè baldo bè breddo buahhhhhhhhh

*Sirius Vomita...

no, seriamente è scritta bene etc.... ma i contenuto sono vietati ai minori di 18 anni
minoridiche? °_°la mia fic è vietata a me. OMG!
 

Robby

Amico
Leo entrò in quella camera. A scuola era stato nel suo cantuccio, non aveva aperto bocca ne parlato con nessuno. Se ne era rimasto solo, solo un pò triste, ma non sconvolto.

Stefano era seduto a tavola. Leo lo guardò con il più dolce dei sorrisi. Lasciò la cartella e gli si avvicinò.

Un breve bacio sulla guancia del suo amore. Il maniaco lo prese in braccio. Leo lo abbracciava come un bambino che stringe forte l'unica persona che lo fa sentire al sicuro.

Le mani vagavano sulla schiena, massaggiando. Stefano stava veramente godendo delle carezze,preziose perchè spontanee.

Ma non sarebbe durato a lungo. Il pensiero del suo dolce schiavo che implorava

e gridava, nel dolore, offuscò il Leo felice che aveva davanti.

Stefano slacciò la cintura del suo schiavetto, che si lamentò pensando alle prossime azioni.

Con le mani cercò un organo molto sensibile e lo massaggiò, un pò violentemente.

Sentiva le cicatrici ancora aperte che gli aveva fatto il giorno prima. Le strofinò con le sue mani

esperte, riaprendole.

Leo si lamentava. Stefano si spostò su un altro buco. Sentiva la pelle sensibile e irritata.

Con una mano lo massaggiò stranamente delicato, mentre con l'altra cercava un oggetto che Leo non avrebbe probabilmente mai più vedere in vita sua.

Velocemente, senza dar nessun tempo di recupero, lo mise nel suo schiavo. Allargava dolorosamente lo stretto foro. E Leo sapeva cosa sarebbe venuto dopo.....

Dei fili si trovarono a circondare e legare il suo pene. Appoggiò Leo per terra, a gambe in aria, e si mise a togliergli i pantaloni e la maglia.

I capezzoli erano veramente malmessi. Il petto era cosparso di tagli. Mise il collare.

Con una catena, collegata al suo polso.

Azionò l'oggettino che si mise a vibrare, allargando il buco, mentre i fili si dedicavano al pene,

rendendosi leggermente elettrici e stringendolo.

Leo iniziò a gridare. Stefano lo bendò e imbavagliò. Gli si mise sopra e gli intrappolò i polsi a terra.

Iniziò a sbavare sul suo viso. Il sangue cominciava a macchiare il pavimento.

Stefano si attaccò a quelle labbra. Si abbandonò a un bacio, sua fonte dissetante per la sete

di lussuria.

Leo intanto aveva avuto il suo orgasmo.

"Vedi come ti amo, Leo?"

Il povero ragazzo stava piangendo mute lacrime.

"Sei così bello, quando hai paura....."

Accarezzò un linguine, sfiorando l'oggettino.

"Vuoi che lo tolga?"

Leo annuì. Stefano lo spense e lo tolse. Ripulì il ragazzo dal sangue e dalla sostanza chiara.

Gli legò le braccia e lo trascinò alla poltrona, fra le sue gambe. Lui si sedette.

"Vedi, sei così buono e dolce....."

Gli accarezzava la testa. "Un angelo caduto dal cielo...Che non può più volare. Luce abbagliante che deve brillare solo per me."

Si tirò giù la cerniera e intimò al suo schiavo:"Succhia."

Ok, Ok, fra poco i capitoli scabrosi finiscono :**
 
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