va là...
vi posto il nuovo capitolo,così quando vi svegliate trovate una bella sorpresa 8)
WARNING!
questo capitolo è più spinto dell'altro...se non volete leggerlo,non lo leggete.
“Sei… sei…” non voleva dire la parola. Si passò una mano sulla faccia. “Caspio, ti piacciono gli uomini?
Lo fulminò. “Mi piaci tu! E sì, devo proprio essere gay”. Si sollevò di scatto dal letto. “Non preoccuparti, ti starò lontano, non mi farò più vedere”.
Leo si frappose fra lui e la porta. “Non puoi andartene così!”
“E cosa dovrei fare?”
Già, cosa? “Tu, io… dobbiamo parlare!”
L’espressione dell’altro parve incrinarsi. “Cristo. Ti prego Leo, fammi uscire di qui. Dimenticati di me, dimenticati di tutto quanto”.
Lo afferrò per le spalle. “Siamo amici da una vita, come posso, come puoi…”
Max gli piantò gli occhi in faccia. “Infatti ti sto dietro da una vita, Leo. Ti voglio da una vita! Ma tenevo troppo alla nostra amicizia per rovinare tutto. …Almeno fino a stasera. Fammi uscire ora”.
“No”.
“Se non ti levi giuro che ti metto le mani addosso!”
Si piantò deciso.
Max si scagliò su di lui. Leo traballò, strabuzzò gli occhi quando quella bocca premette sulla sua, e crollò all’indietro sul letto. Non fece nulla per evitare che il peso di Max lo immobilizzasse. Rimase a braccia larghe anche quando le unghie gli graffiarono la nuca per tenerlo fermo.
Quando si rese conto che lui non si ribellava, Max smise, guardandolo con aria sorpresa.
Gli restituì uno sguardo vacuo e stordito. Aveva la testa vuota.
Max esitò, poi insinuò il viso nell’incavo della sua spalla iniziando a baciarlo lentamente. La sua lingua gli pizzicò la pelle, il suo respirare ingigantito eruppe nel suo orecchio mentre gli prendeva il lobo fra i denti.
“Max…” mormorò.
Mani cominciarono a scorrere sulla sua maglia di cotone. Era un tocco nuovo, eppure non del tutto estraneo: erano del suo migliore amico quelle mani. Esse gli raggiunsero l’elastico della tuta, sollevarono in alto la maglia e presero a percorrergli il ventre.
“Max!” urlò immobilizzandole da sopra la stoffa.
Gli occhi scuri lo fissarono addolorati.
cavolo, che situazione…
Max chinò il capo appoggiando la fronte sul suo sterno. “Ti faccio schifo, vero?”
“Non dire idiozie”.
“Sono mesi che non ti stacco gli occhi di dosso”, le sue dita si serrarono a contatto della sua pelle, “E quando Sara ha iniziato a girarti attorno io…”
Leo si ricordò di Sara...era una ragazza, che molto probabilmente si era innamorata di lui.
“caspio”. Gli aveva appena fatto una dichiarazione d’amore in piena regola. “Max, non so cosa dire”.
Un pallido sorriso. “Tu non sai mai dire niente di decente in certe situazioni, quindi stai zitto, è meglio”.
“Idiota”.
Si guardarono colmi d’imbarazzo; Max gli stava ancora sopra. “Ora me ne vado, non temere. Ma prima…”
“Non voglio che te ne vada; devi spiegarmi tutto questo casino”.
“…ma prima”, ripeté, “vorrei chiederti un favore enorme. Giuro che sarà l’ultima volta”.
Aveva un’espressione troppo seria per i suoi gusti. “Spara”.
ok,buona vomitata a tutti 8)