CGS - CAPITOLO 12: LA VENDETTA E' UN PIATTO CHE VA SERVITO...INNEVATO
B- << Beard, l'ascensore ha ripreso a funzionare! >>
SB- << L'hai riparato? >>
B- << No, questa è la cosa strana: non so come ma è partito tutto da solo, ora sta salendo. >>
SB- << Ah, sì? Bene! >>
B- << Il botto di prima...che cos'era? >>
SB- << Oh, niente...ho dovuto eliminare l'elicottero. >>
B- << L'elicottero? Ma è incredibile, Beard! >>
SB- << Ascolta, ho bisogno di sapere esattamente che fare: è questa la strada per arrivare al Central Gear? >>
B- << Certo. L'ingresso della base sotterranea si trova verso il fondo del nevaio là davanti; se arrivi al piano terra della torre B ed esci, ti troverai nel nevaio. >>
SB- << Va bene, cercati un posto sicuro dove nasconderti per un pò; sto per andare di sotto. >>
B- << Lo so, lo so...non hai bisogno di dirmelo. >>
SB- << E stammi fuori dai piedi! Non cercare di fare l'eroe o altre sciocchezze! >>
B- << D'accordo. Chiamami se hai bisogno. >>
Appena la Barba Solida mise piede nell'ascensore, il pannello comandi lampeggiò di rosso ed emise un suono che aveva tutta l'aria del messaggio acustico di errore; il giovane si grattò la testa con fare confuso.
SB- << Uh? >>
Proprio in quel frangente, il dottor Hal Mercedich si fece risentire.
SB- << Cosa c'è ancora? >> fece l'altro, infastidito dal problema.
B- << C'è qualcosa che prima ho dimenticato di dirti. >>
SB- << E sarebbe? >>
B- << Nel mio laboratorio c'erano cinque mimetiche ottiche allo stadio di prototipo. >>
SB- << Va bene, embè? >>
B- << Se togli quella che sto indossando ora, ne restano quattro. >>
SB- << Mi hai contattato per darmi una lezione di aritmetica? >>
B- << Pensavo di procurartene una, così sono tornato al laboratorio e... >>
SB- << E? >>
B- << Le quattro tute non c'erano più. >>
Solid alzò un sopracciglio.
B- << Inoltre, per quanto riguarda l'ascensore che ho controllato...è davvero strano: è come se qualcuno lo stesse tenendo intenzionalmente fermo. >>
SB- << Per caso, quando ci sei salito, si è attivato il segnale del limite di carico? >>
B- << Ecco, questa è un'altra cosa che mi ha fatto riflettere: il segnale si è attivato ed io sapevo benissimo che da solo non potevo superare i limiti di peso. >>
SB- << Quanto pesi? >>
B- << Sessantadue chili, mentre l'ascensore ne regge trecento. >>
SB- << Ci vogliono almeno cinque persone come te per raggiungere quel limite! >>
B- << A-ATTENTO, BEARD! I TIZI CHE MI HANNO FREGATO LE MIMETICHE SONO LI' CON TE! >>
Alcune voci maschili esclamarono all'unisono: << troppo tardi, Beard! Ora morirai! >>
Ma i veri eroi hanno sempre un asso nella manica ed il nostro beniamino non faceva eccezione in tal senso...o meglio sì, poichè lui invece teneva l'asso nel pizzetto.
Seccato e nient'affatto spaventato dall'imboscata nemica, diede un'ulteriore prova della sua impressionante rapidità di pensiero ancor prima che di braccia; con uno dei suoi proverbiali movimenti fulminei tirò un pelo-leva nascosto nella sua barba, sparando tutt'intorno dal lanoso mento una raffica di acuminatissimi peli-spuntoni.
Si trattò d'un autentico massacro, al quale seguì una scena abbastanza raccapricciante. I quattro sventurati nemici, nel frattempo tornati visibili a causa delle tute danneggiate dal macabro perforamento, fecero una fine orribile: creparono letteralmente in un lago rosso, fra atroci sofferenze, inchiodati a mezz'aria alle pareti circostanti.
Il barbuto rimase talmente sconvolto dall'accaduto che rispose con un sonoro e prolungato sbadiglio agli ultimi disperati gemiti di dolore emessi dalle agonizzanti vittime. Finalmente fu libero di scendere e, una volta riapertesi le porte, all'esterno venne accolto non proprio calorosamente dall'ormai consueta bufera di neve.
Fatto qualche passo nell'ampio campo totalmente imbiancato dalla candida tempesta venne raggiunto improvvisamente allo stomaco da una pallottola, la quale fortunatamente non penetrò tuttavia in profondità perchè venne bloccata da un salamino Beretta non ancora digerito; si rialzò in fretta e furia riparandosi dietro una duna nevosa.
B- << Beard!!!! Stai bene???? >>
SB- << Biafcon! Ci sono altre mimetiche ottiche in giro? >>
B- << No, ne avevo solo cinque. >>
SB- << Allora questo non ha una mimetica ottica... >>
B- << Ma di che stai parlando? >>
SB- << Qualcuno mi sta sparando addosso, perfino in mezzo a questa tormenta! >>
Il dottore sorrise.
B- << E' lei! >>
SB- << Wolf? Haruhir Wolf? >>
B- << Sì, è lei! E' sicuramente lei! >>
SB- << Biafcon, sembra quasi che tu sia contento... >>
B- << N-no, non lo sono. >>
SB- << E allora che hai? >>
B- << Beard...per piacere, non ucciderla! >>
SB- << Ma sei matto? >>
B- << Ti supplico! Haruhir è buona: se avessi parlato con lei, lo sapresti anche tu! >>
SB- << STAMMI A SENTIRE, RAGAZZO: QUELLA E' UNA SPIETATA ASSASSINA! >>
La comunicazione venne lievemente disturbata e dopo una breve interferenza al posto di Hal comparve una minacciosa, familiare figura femminile.
H- << Ti vedo perfettamente da qui, ahahahah...te l'avevo detto: non avrei mai rinunciato alla caccia. Ora sei mio. >>
B- << Haruhir no, non puoi farlo! >>
H- << Non metterti tra un lupo e la sua preda! >>
SB- << Sei piuttosto in gamba se riesci a colpirmi in questa tormenta... >>
H- << Visto? Le donne sono per natura soldati migliori. >>
B- << Haruhir, fermati! >>
H- << Beard, ormai ci sono; non senti che mi sto avvicinando? >>
SB- << E' un errore per un tiratore scelto rivelare la propria posizione. >>
H- << Oh, sul serio? Allora, mio caro, prometto che ti manderò una lettera d'amore...e sai di che si tratta? Di un proiettile, dritto dal mio fucile al tuo cuore. >>
B- << PER FAVORE! HARUHIR! BEARD! NOOOO! >>
H- << Zitto tu! Non immischiarti! >>
Gli occhi del protagonista si iniettarono di sangue; strinse tanto vigorosamente i pugni al punto che questi ultimi tremarono e le vene si gonfiarono. Raramente in passato lo si era visto così furioso.
SB- << Adesso pagherai per ciò che hai fatto a Fabial! Codesto posto sarà la tua tomba ghiacciata! >>
H- << Voi uomini siete così deboli...non riuscite mai a finire ciò che iniziate! >>
Il colonnello Roy Ombrall e la dottoressa Carma Hunteron si preoccuparono di intromettersi via codec.
O- << Pare sia giunto il momento della resa dei conti finale fra te e la Wolf; le puoi sparare solamente con l'OMG-1. >>
C- << Beard, si nasconde da qualche parte in quel nevaio...per prima cosa la dovrai localizzare. >>
O- << Tieni bene a mente che quando vorrà spararti dovrà necessariamente uscire per un attimo dal suo nasconsiglio: sii reattivo! >>
Pure il buon Dxser Miller volle intervenire in supporto del pupillo.
D- << Gli strumenti più utili per essere un bravo cecchino sono quelli con cui sei nato, nessun addestramento può cambiarli: se i tuoi sensi sono insufficienti sin dall'inizio, non diventerai mai un grande tiratore. Secondo il manuale della SWAT, un tiratore può rimanere concentrato sul bersaglio per un massimo di quindici minuti; ogni quarto d'ora l'osservatore ed il tiratore si scambiano di posto, il lavoro del cecchino spesso si fa in due. La portata di un mirino telescopico di precisione è estremamente elevata, tuttavia ha un campo visivo molto limitato...se stai cercando di individuare un nemico, ti conviene usare il binocolo. >>
Superfluo aggiungere che, come sempre, i migliori consigli provennero da quell'enciclopedia vivente in fatto di armamenti conosciuta come Frappusha Cinenko.
F- << E' alquanto inconsueto per un cecchino annunciare la sua presenza prima di fare fuoco, deve essersi innamorata di te. Mettiti ventre a terra, spara da posizione prona; ti farebbe comodo un treppiede o qualcosa di stabile su cui poggiare il fucile...se non ce l'hai tieni l'arma sotto l'ascella, bloccala con il mento ed allinea il tuo bersaglio ai mirini del tuo cannocchiale. E non sottovalutare la distanza: molti soldati riescono a centrare un obiettivo a trecento metri, addirittura ho un amico che riesce a colpire puntualmente da cinquecentoventi metri. >>
SB- << Nessun problema, so perfettamente di non trovarmi di fronte ad un'avversaria qualsiasi. >>
F- << Per essere un buon cecchino bisogna avere nervi d'acciaio ed una notevole pazienza; a volte si deve rimanere in posizione per giorni interi, senza poter muovere un muscolo...la cosa più importante è attendere il momento giusto e coglierlo al volo. L'altro aspetto fondamentale è la messa a punto del mirino: non riuscirai mai a beccarla se non regoli correttamente la tua visuale...la quale potrebbe essere leggermente fuori asse, dunque sarebbe opportuno fare uno sparo di prova. Se la mira non è centrata, dovrai aggiustare il tiro. Il minimo tremito delle mani può farti mancare un bersaglio distante sessanta metri di parecchi centimetri: concentrati, trattieni il respiro e cerca di tenerle ferme. A quattrocento metri di distanza, una differenza d'un grado nella temperatura dell'aria ti farà mancare la preda di circa un centimetro; ed anche la pressione atmosferica influirà sulla traiettoria...ecco perchè devi mirare diversamente a seconda delle condizioni. Ma non ho ancora finito, c'è un'ultima regola che devi tener presente. >>
SB- << Cioè? >>
F- << Hai mai sentito parlare dell'effetto Magnus? Solitamente un proiettile di fucile ruota in senso orario e curva leggermente a destra: questo è il cosiddetto effetto Magnus. Quindi mi raccomando, pensa al compagno Magnus quando prendi la mira! >>
Purtroppo però, come già successo durante la battaglia contro l'Hind, la pratica si rivelò essere assai distante dalla teoria.
Lei in quanto a cecchinaggio era semplicemente troppa roba per chiunque, perfino per una leggenda vivente quale Solid Beard. Non ci fu mai gara; la soldatessa surclassò costantemente l'agente per tutta la durata dello scontro, non solo schivando elegantemente in continuazione qualunque attacco dell'avversario per quanto ben piazzato ma addirittura riuscendo a ferirlo ripetutamente su mano sinistra e spalla destra. I fiocchi di neve nel mentre cadevano copiosi senza sosta rendendo dannatamente difficile mandare a segno tiri precisi, ma esclusivamente uno dei due contendenti sembrava essersene accorto. Il nostro pizzettoso amico non riusciva a credere che tutto ciò stesse accadendo davvero: non era abituato ad incontrare persone che gli tenessero testa per giunta ad armi pari, figuriamoci che lo superassero.
Ormai aveva cessato di essere una contesa tra esseri umani...quella che si stava consumando al freddo e al gelo assomigliava più ad una spietata lotta tra macchine da guerra, priva di qualsivoglia esclusione di colpi. Sopravvivenza? Macchè, la vera posta in gioco si chiamava orgoglio.
Alla pressione psicologica, già insostenibile di suo, scaturita dalla situazione critica si aggiunse in seguito un inaspettato voltafaccia con cui Beard dovette fare i conti.
SB- << Biafcon, la tipa è troppo abile...mi sta facendo esaurire le munizioni: dove posso trovare nuove cartucce per l'OMG-1? >>
B- << Beh...ecco...ehm...vedi...non saprei. >>
SB- << Non sai mentire, dottore...grazie tante, mi ricorderò del tuo tradimento se respirerò ancora alla fine di questa sfida. >>
A questo punto rimaneva una sola soluzione: giocare d'astuzia. Ma più che altro un individuo di nostra conoscenza giocò di follia.
Prelevò un mattoncino LEGO dall'equipaggiamento e se lo infilò nella tuta d'inflitrazione a protezione del cuore, tra pelle e tessuto; ergo uscì allo scoperto con le mani alzate, sperando che la femme fatale mantenesse la promessa. Per sua fortuna la mantenne: il pezzo di plastica trattenne il piombo prima che potesse raggiungere l'organo vitale. Immediatamente si finse morto inscenando una finta caduta all'indietro e la lupa, peccando di presunzione, abboccò ingenuamente. Si appropinquò baldanzosamente ghignando, ma il sorrisetto di sufficienza le sparì dal bel visino appena la sua corsa venne bruscamente interrotta a pochi metri dal finto cadavere; si ritrovò repentinamente sdraiata pancia all'aria, incredula, inerme, moribonda, con la gola recisa di netto da una cartuccia di POCOM e l'amato fucile di precisione volato lontano.
SB- << Hai dimenticato il francobollo! >> la canzonò lui, lanciandole il mattoncino bucato sulla faccia più rassegnata che sofferente.
SB- << E' difficile mancarti, così da vicino...
citazione necessaria, non trovi? >> continuò, mettendole spregiativamente un piede sui seni << Chi di tranello ferisce, di tranello perisce. >>
H- << Io...io aspettavo da tempo questo momento. Sono un cecchino: aspettare fa parte del lavoro...tutti i muscoli immobili...la concentrazione... >>
Tossì globuli rossi, poi proseguì incurante delle provocazioni mentre degli ululati in lontananza ed una splendida luna piena facevano rispettivamente da sottofondo e sfondo al suo sfogo.
H- << Non puoi salvarmi...ti prego...finiscimi. Sono curda; ho sempre sognato un posto pacifico come questo. >>
SB- << Curda? Ecco perchè sei chiamata Wolf... >>
H- << Sono nata in un campo di battaglia e lì sono cresciuta; proiettili, sirene ed urla...son stati la mia ninna nanna. Cacciati come cani, giorno dopo giorno, messi in fuga dai nostri miseri ripari: questa era la mia vita. Ogni mattina mi svegliavo e scoprivo che qualcun altro della mia famiglia o dei miei amici era morto; io alzavo lo sguardo al sole e pregavo, pregavo di restare viva per un altro giorno. I governi del mondo hanno chiuso gli occhi di fronte alla nostra tragedia. Poi è arrivato lui, il mio eroe...Saladino, che mi ha portato via da quell'orrore. >>
SB- << Saladino? Vuoi dire Big IRDG? >>
H- << Sono diventata una cecchina. Nascosta, osservavo tutto attraverso il mio mirino; così potevo vedere la guerra non da dentro ma da fuori, da osservatrice...guardavo la brutalità e la stupidità della razza umana dal mirino del mio fucile. Mi sono unita a questo gruppo di rivoluzionari per avere la mia vendetta sul mondo, ma ho tradito me stessa ed il mio popolo; non sono più Wolf, il lupo che volevo essere...nel nome della vendetta ho venduto il mio corpo e la mia anima...ora non sono nient'altro che...un cane. >>
SB- << I lupi sono animali nobili, non come i cani. Nella lingua Yupik, lupo si dice "kegluneq" e gli Aleuti li rispettano alla stregua di onorevoli cugini. I mercenari come noi sono chiamati cani da guerra: è vero, siamo tutti in vendita per un prezzo o per un altro...ma tu sei diversa...indomita, solitaria...tu non sei un cane...tu sei un vero lupo. >>
H- << Chi sei tu? Sei Saladino? >>
SB- << Haruhir, hai risparmiato la vita di Fabial. >>
H- << Lei...lei non era il mio bersaglio: io non uccido per divertimento. >>
SB- << Riposa in pace. Morirai da lupa orgogliosa, quale sei. >>
H- << Finalmente ho capito: non aspettavo per uccidere la gente...attendevo che qualcuno uccidesse me. Un uomo come te; tu sei un eroe...per favore...liberami. >>
Nel medesimo momento accorse Biafcon piangente.
B- << P-perchè? Perchè? >> singhiozzò inginocchiandosi << Io ti amo... >>
La donna allungò un braccio.
SB- << Che cosa vuoi? >>
H- << Il mio fucile...dammelo...è una parte di me. >>
Mercedich obbedì e prontamente lo raccolse riconsegnandolo all'amata; ella, con le poche ultime forze rimastegli, strinse forte l'arma contro il proprio petto quasi fosse una mamma col suo bambino.
H- << Ecco, adesso siam nuovamente riuniti. Ok, eroe, fallo! >>
Il dottore, non volendo assistere all'esecuzione, diede le spalle ai due.
B- << Addio... >>
*BLAM!*
B- << Beard, avevi detto che l'amore può sbocciare in battaglia...ma nemmeno io sono riuscito a proteggere la persona che amavo. >>
Girandosi, notò l'omaccione che copriva il volto della defunta sfigurato dallo sparo in mezzo agli occhi.
B- << Che stai facendo? >>
SB- << Lo restituisco alla sua proprietaria, non mi serve un fazzoletto. >>
B- << Perchè? >>
SB- << Perchè io non ho più lacrime da versare. Vado alla base sotterranea, non abbiamo più tempo. >>
B- << Già. >>
SB- << Ora dovrai proteggere te stesso: non fidarti di nessuno. >>
B- << Sì. >>
SB- << Se non riuscissi a fermare il Central Gear, probabilmente questa località verrebbe bombardata. >>
B- << Lo immaginavo... >>
SB- << Potremmo non vederci mai più. >>
B- << Sarò sempre al mio codec, voglio esserti ancora d'aiuto. >>
SB- << Puoi andartene quando vuoi. Ricomincia...ricomincia la tua nuova vita. >>
Congedatosi e congedatolo con tali parole, il ragazzone si voltò ed accennò ad allontanarsi.
B- << Beard! Per cosa combatteva lei? Per cosa combatto io? Tu...per cosa combatti tu? >>
SB- << Se ce la faremo, te lo dirò! >> replicò continuando a camminare.
B- << Okay...cercherò di capirlo per conto mio >> concluse asciugandosi coi polsi i caldi lacrimoni; dopodichè riattivò la mimetica ottica e corse via.
O- << Una storia triste...non avremmo dovuto voltare le spalle ai curdi, dopo la guerra del Golfo... >>
SB- << Noi non siamo responsabili delle sue scelte. Ognuno si crea il proprio futuro, non importa dove sia nato: termini come destino, karma...sono solamente delle scuse per arrendersi. >>
C- << Non sono d'accordo con te. Forse, se non fosse nata in piena guerra, avrebbe avuto una vita diversa...più felice; magari non sarebbe diventata un'assassina. >>
SB- << Dxser, tu ed io...non siamo altro che cani, vero? >>
D- << Questo non è da te, Beard: non lasciare che il discorso di Haruhir Wolf ti turbi. >>
SB- << ... >>
D- << Senti, non esiste soldato al mondo che non si ponga delle domande; e se esiste, non è nient'altro che un assassino. Ma una figura come Wolf...una che cerca solo il proprio decesso...non serve a nessuno: una volta iniziata la sua ricerca della morte, per lei era già finita. Ecco come finirai anche tu, Beard... >>
<< Hai chiamato, Beard? >>
SB- << Affermativo, fr°A°. Il solito, grazie. >>
*continua*
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NEL PROSSIMO CAPITOLO:
<< Carma potrebbe essere una spia! >>