Fic Challenge 2010- PREMIAZIONE

Carmageddon

AGE IS JUST A NUMBER
Admin
Scusandomi per l'immenso ritardo, vi informiamo che il vincitore della Fic Challenge 2010 (VIII edizione) è:

----->deynon!!!<-----

e per premio vince una pucciosissima CHIAVETTA USB 2.0 da 8 giga TDK in alluminio (o almeno così sembra):

TDK-Trans-It-Edge-Flash-Drive-unit-flash-USB-8-GB-0.jpg


Eeeeeeeeeeeeh!  u_u

Un plauso va anche al secondo classificato, pokématenic, per il grande impegno e il gradevolissimo racconto. u_u

Avrei voluto postare il "diploma" del vincitore, ma da .odt non riesco a farlo visualizzare in modo decente per poterlo allegare, quindi sorry  u_u

Ci auguriamo una più folta partecipazione per la prossima edizione, per la quale vorremmo proporre premi per i primi 3 classificati!
 
Ultima modifica di un moderatore:

deynon

Passante
Che dire? u_u

Sono commosso, vi ringrazio per aver scelto il mio racconto, sono lieto e onorato che vi sia piaciuto. Grazie di cuore.

Congratulazione anche a pokemantic per il secondo posto^^
 

Carmageddon

AGE IS JUST A NUMBER
Admin
Ho spedito il pacco ieri, spero ti arrivi integro, e dentro c'è anche il diploma. XD

Ho comunque lo scontrino per la chiavetta; se in questi due anni avrai problemi, fammi un colpo che te lo mando; purtroppo l'ho ritrovato 20 minuti dopo la spedizione. u_u

Ho messo l'allegato in forma corretta!
 
Ultima modifica di un moderatore:

deynon

Passante
Carmageddon ha scritto:
Ho spedito il pacco ieri, spero ti arrivi integro, e dentro c'è anche il diploma. XD

Ho comunque lo scontrino per la chiavetta; se in questi due anni avrai problemi, fammi un colpo che te lo mando; purtroppo l'ho ritrovato 20 minuti dopo la spedizione. u_u

Ho messo l'allegato in forma corretta!
grazie mille^^

tranquilla^^ spero non ci siano problemi, nel caso ti faccio un pronto^^
 
Sono felice di non essere arrivato ultimo. Complimenti a deynon.

Ma come partecipanti chi c'era? Solo noi due? :/

Ah, e si potrebbero vedere i racconti? Sarei davvero felice di vedere cosa ha permesso di vcincere a deynon  u_u
 

Carmageddon

AGE IS JUST A NUMBER
Admin
C'è uno dei moderatori che forse ha voglia di postare il tutto, ora glielo chiedo.

Purtroppo quest'anno c'è stata davvero poca partecipazione, ma ripeto, la prossima edizione sarà diversa. u_u
 
Questi erano i due racconti in gara, considerato il numero di fan fiction pubblicate dopo il torneo, dovreste sentirvi tutti in colpa per non aver partecipato:

deynon  ha scritto:
Titolo: "L'ultima danza"

Pista: Tema libero

Si muoveva con calma, guardandosi attorno con attenzione.

Diverse forme gli passavano accanto, l'ambiente circostante gli trasmetteva continuamente informazioni.

La sua cerca proseguiva mentre coglieva di ogni astante e ogni percorso coscienza, concentrato solo sul trovare ciò che cercava, senza fretta eppure con l'obiettivo saldo in mente.

Fintanto che...

Gli sguardi si incrociarono e la riconobbe.

Ora doveva avvicinarsi, senza essere avventato, cercando di calmare il battito accelerato del cuore; la tensione della cerca era terminata, ma sapeva che ora veniva il momento più importante.

Passo dopo passo si fece più risoluto e iniziò a controllare il battito del cuore...

TUM...TUTUM..TUM...TUM...TUm..Tum...tum..tum...

Finalmente riuscì a riportarlo a una frequenza normale... lei non aveva ancora distolto lo sguardo, ancora non si era mossa, semplicemente lo fissava... uno sguardo altezzoso e pieno di grazia.

Con salda risolutezza nella mente e sforzandosi di controllare il fuire dei propri pensieri si avvicinò iniziando il corteggiamento, non voleva perdere tempo, sapeva che lei era quella giusta, colei che aveva cercato, la guardò negli occhi... in quegli occhi pieni di fierezza e tanto profondi da perdersi nella loro oscrutità...

No...non doveva soccompere a quel fascino, il cuore... doveva controllare il battito del cuore... riprese nuovamente il controllo e finalmente le fu vicino.

Lei non era per nulla impressionata, ora che lui l'aveva trovata doveva farle comprendere che lui era quello giusto... senza fretta iniziò a muoversi attorno a lei, proseguendo quel corteggiamento, muovendo l'addome e gli arti, usando la bocca per cadenzare una specie di litania per darsi maggior ritmo... doveva mantere la concentrazione...

Con movenze calcolate e un ritmo impeccabile iniziò a danzare attorno a lei.

Dapprima ella resistette facendo la superiore, forzando il corteggiatore a impegnarsi maggiormente e ad aumentare la velocità dei movimenti.

Lui doveva concentrarsi, aumentare la velocità comportava il rischio di cedere in errori e lui desiderava conquistarla, iniziò a usare le espressioni del volto per aumentare l'intensità del proprio ballo...ogni movimento calibrato alla perfezione mentre il suo muoversi creava l'illusione di una musicalità che lo avvolgeva, trasmettendosi tutt'attorno, a cercar di raggiungere lei... a solleticarne la curiosità e il desiderio...

Lei iniziò a muoversi... inizialmente solo con leggeri cenni del capo, quasi ad approvare il di lui impegno...

Finalmente il ritmo sembrò contagiarla sempre più e anche il resto del corpo di lei iniziò a danzare come in danza... adattandosi al ritmo di lui, ma cambiandolo leggermente, quasi sfidandolo a seguire lei.

Lui non si tirò indietro!

Sebbene lo sforzo lo stava stancando, non poteva non accettare la sfida e seguì le movenze di lei... ogni passo valutato attentamente, non poteva permettersi distrazioni...

E fu allora che lei dimostrò di apprezzarlo, e si offrì a lui in quella danza...

Con somma delizia lui si avvicinò... così tanto quale mai aveva quasi sperato di riuscire e con somma gioia realizzò il suo ambito desiderio, per qualche istante fondendosi con colei che aveva tanto cercato e agognato...

Finchè lei non si girò dolcemente a baciarlo... passando la propria bocca sul collo di lui e...

morderlo...

Lui non poteva scappare... ancora dentro di lei... i movimenti di spasmo gli assicurarono che il suo compito era compiuto...

Aveva tanto agognato quell'atto di riprodursi perchè quelle era la natura delle cose...

Aveva tanto cercato colei a cui concedersi sapendo bene sarebbe stato probabilmente l'ultimo atto...

Aveva faticato tanto a conquistarla perchè non doveva poter sfuggire a quella sorte...

Lentamente la sua coscienza scivolò nell'oblio, mentre il morso di lei aveva già iniziato a strapparne  lembi dal corpo... la sua funzione era compiuta... e ora... con l'insensibilità che attanagliava sempre più le sue membra non sentiva nemmeno il doloro dovuto a quello strazio compiuto su di lui... a quell'irruenza senza pietà che lo stava letteralmente divorando...

Era quello il corso della natura... aveva speso troppe energie per conquistarla e non era stato in grado di conservarne abbastanza per allontanarsi in tempo... ora  il suo sogno, il suo desiderio si stava realizzando doppiamente... doppiamente stava per divenire parte della sua agognata amante... un macabro branchetto per lei...

Mentre le fauci ne divoravano dapprima l'addome, passando alle zampe, e gli occhi di lui si spegnevano in un vitreo rifesso di morte...

Questa è la vita di un ragno... riuscire a conquistare la propria compagna senza esserne visto come preda e cercare di allontanarsi compiendo il proprio compito prima di diventarne il cibo, per garantire che lei avesse l'energia per recuperare quell'estenuante valzer della vita... e infine della morte che lo aveva ora accolto...
Pokématenic  ha scritto:
Traccia n°2

Realtà e illusioni

Capitolo 1: La scuola, la grotta e la moneta



“Ancora un piccolo sforzo … Dai, dai … ancora qualche metro e potrò finalm…”

-Questa volta non ci sfuggi! Fermati e dacci tutti i tuoi soldi!-

Eccola, finalmente, la bici. “Il lucchetto … La chiave … Dov’è la chiave … Dove diavolo ho messo quella maledetta chiave?!”

Il sole cocente era alto nel cielo, e non si poteva sperare in una nuvola che potesse offrire ombra e pioggia. Cosi tutta la gente che era uscita per la pausa pranzo, si era rifugiata al fresco sotto gli alberi del parco, che confinava con la scuola. Alcuni curiosi guardavano non senza stupore la scena che si presentava agli occhi davanti all’edificio scolastico: un dodicenne in mezzo al parcheggio delle bici, si stava tastando le tasche con una fretta tremenda, mentre dietro di lui due ragazzi poco più grandi di lui lo stavano raggiungendo, con le mani alzate come per dare dei pugni. “Eccola finalmente!”. Inserì la chiave nel lucchetto, la giro, saltò sulla bici e guardò gli inseguitori. I bulli erano ancora dietro di lui guadagnavano terreno in fretta. Il dodicenne Kal dette una pedalata, un’altra, un’altra ancora e si girò. I bulli non mollavano e gli stavano dietro. Accelerò, nonostante il sole cocente. “Ecco il cancello! Sono salvo!”. Kal lo oltrepassò come una furia e si girò a guardare gli inseguitori. Non vedendoli, Kal fu preso da una gioia totale, che durò poco. Sentì una botta al fianco sinistro, poi un manipolo di luci, clacson, gomme bruciate, senti l’aria sfiorargli i suoi capelli castani e infine un buio totale.

***



Umido. Freddo. Buio. Queste erano le prime sensazioni percepite da Kal oltre al fianco dolorante. Probabilmente non si era accorto di essere sceso dal marciapiede e una macchina lo aveva preso in pieno. Cercando di non badare troppo al fianco, si sedette e si guardò intorno. Era seduto in un lago di cui non si vedeva la fine; intorno a lui, solo l’oscurità totale. Iniziò a tastare tutto ciò che era accanto a lui, fino a sentire il freddo pungente del metallo della bici; cerco la torcia attaccata al volante della bici e, quando la trovò, la sganciò e la accese. Era in una grotta enorme, con le pareti ricoperte di uno strano muschio fosforescente. Indirizzò la torica in alto. Niente, nessuna via d’uscita. Vide che lo zaino era completamente zuppo e che la bici si era rotta durante la caduta. Infine guardò la riva opposta del lago, che non si vedeva neanche con la luce della torcia. Kal stava per alzarsi ed esaminare la parete, quando l’acqua illuminata dalla torcia incominciò a ribollire. Dopo qualche istante, che a Kal parve un’eternità, dall’acqua si levo una massa informe. Guardando meglio, Kal si accorse che era un viscido tentacolo verde puntellato da spine. Inorridito, indietreggiò, fino a quando non toccò la parete con la schiena; il tentacolo si avvicinava sempre di più, e Kal poteva riconoscere nei minimi dettagli ogni spina. Iniziò a camminare per la parete, sempre con le spalle al muro, mentre fissava il tentacolo. “Oh cavolo, sono fritto!”.Mentre per la testa gli giravano questi pensieri, Kal cadde all’indietro e la torcia gli sfuggì di mano. “ Deve essere un passaggio che non avevo notato prima; probabilmente quel tentacolo enorme com’è non riuscirà a entrare qui”, pensò. Non aspettando che il tentacolo lo raggiungesse, si mise a correre alla cieca, cercando di non urtare contro i muri.  Tre volte inciampò in un sasso e una volta sbatté fortemente la testa contro il soffitto della galleria, ma si rincuorava con il silenzio che indicava la non-presenza del tentacolo. Dopo qualche minuto Kal vide una fioca provenire dalla galleria e, aumento notevolmente il passo. Dopo un po’ si ritrovo in una piccola caverna. Era perfettamente rotonda. Il soffitto era basso e a forma di cupola, e le pareti erano perfettamente lisce.  La cosa che più emozionò Kal era il centro della stanza: c’era un’altura sulla quale c’erano situati quattro diamanti vicini; ai loro lati c’erano quattro file di pietre preziose: una di smeraldi, una di rubini, una di acquemarine e una di topazi. Kal, ammaliato dalla loro bellezza, stette immobile per qualche istante prima di slanciarsi verso i gioielli. “Che belli! Li voglio assolutamente!La mamma sarà contenta!” Bum. “Cavolo … Proprio oggi devo sempre inciampare!”Si girò a guardare l’oggetto in cui era inciampato. Non era un sasso, come Kal pensava, ma una strana moneta. Era rotonda, senza ammaccature, sembrava nuova di zecca. Però aveva un fascino misterioso, un fascino coperto che hanno tutte le cose antiche. Kal la sollevò e la rigirò tra le mani. Era leggera, e di un colore tra il dorato e l’arancio; su un lato aveva la raffigurazione di un vecchio barbuto, mentre dall’altra c’era una mappa di quattro paesi che Kal non conosceva; da entrambi i lati c’erano dei segni che Kal non riuscì a decifrare. In quel momento, la stanza tremò e impaurito, Kal guardò il soffitto nel terrore di un possibile crollo; esso stava fermò, ma con la coda dell’occhio Kal notò che il passaggio da cui era entrato non c’era più. Sconvolto, guardò verso il centro della stanza, dove stava accadendo una cosa molto strana. I quattro diamanti si stavano dividendo, ognuno in base a una fila di pietre. Con un misto di stupore e orrore, Kal notò che ogni diamante aveva due unti come occhi e una linea come bocca. Su ogni pietra erano disegnate delle squame e dopo qualche istante, i serpenti pietrificati strisciarono verso il ragazzo. Kal non sapendo che fare, desiderò con tutto il cuor di essere lontano da lì. Dopo questo pensiero Kal notò che la moneta che stringeva in mano si riscaldava sempre di più e iniziava a diventare di un colore bluastro. Il serpente di rubini gli si era lanciato contro, con le fauci aperte. “Sono spacciato!” pensò Kal. Prima che i denti del serpente gli affondassero nella pancia, Kal sentì che una mano invisibile lo trascinava verso il vuoto, e poi sentì lo sbattere della testa del serpente contro il muro.

Capitolo 2: La regione di Fuastem



-Ecco, bravo, adesso con tutto quel chiasso che fai, lo hai svegliato!-

-Dove sono … Che cos’è successo … -

Kal si sedette: era in una piccola stanza quadrata, con uno sgabello intagliato e una piccola finestrella che guardava nei campi, tutto in stile maledettamente antico. Stava disteso su un letto morbido, e accanto a lui c’erano un bambino e una donna, probabilmente la madre. Erano vestiti con abiti semplici: una casacca per entrambi più una specie di gonna per la madre.

-Ti ha trovato Deni mentre giocava nell’orticello – e con una mano la donna indicò suo figlio-Avevi il fianco sinistro quasi rotto. Adesso riposati, sei stanco e hai bisogno di energie. Ah, un’ultima cosa: mi chiamo Mas e s hai bisogno di aiuto chiamami- Detto questo, Mas usci tenendo Deni per la mano. Kal, si rigetto sul letto a meditare sull’accaduto. Non capiva: prima la grotta, poi il tentacolo, poi i serpenti di pietra, poi questo posto sconosciuto, e la moneta. “Oh cavolo, adesso dov’è finita la moneta?”. Cercò nei pantaloni e sospirò di sollievo quando la trovò. “Hmm … Questa moneta centra qualcosa … Deve essere stata lei a trasportarmi fin qui. Molto probabilmente è una specie di portale”. La rigirò tra le mani, e noto che non era blu, come quando l’aveva vista per l’ultima volta, ma aveva assunto il suo colorito normale. La barba del vecchio sembrava ancora più riccia e una delle quattro regioni risplendeva di un colorito rossastro. “Devo trovare un modo per tornare a casa”pensò.-Proviamo: Abracadabra!-.

Nulla.

-Bibiti babiti boo!

Nulla.

-Kearintos defium!

La moneta si mosse leggermente in alto, ma poco dopo ricadde. Kal si sentiva stanco e non sapeva perché.- Va tutto bene?-disse Mas entrando -Perché stai urlan…

S’interrompe di colpo, con la bocca spalancata e gli occhi puntati sulla moneta.

- Cosa c’è che non va?- chiese preoccupato Kal. In quel momento entrò Deni che, appena vide la moneta, si fermo di colpo anche lui, esclamando:- Ma allora esiste davvero la moneta salvatrice!-.

-Adesso non ci capisco proprio nulla!- sentenziò Kal- Questa è una banale moneta, per la quale avete spalancato la bocca  e questo posto è strano e sconosciuto!- Mas , dopo quell’urlata di Kal, si riprese e anch’essa urlò:- Ma che sei, un imbecille? Non sai che questo posto è il regno di  Fuastem e che quella che tieni in mano è una leggenda vivente?Da dove vieni, da un’altro pianeta?Da un altro mondo?!-

Poco dopo si calmò.- Scusami, no avevo pensato che se hai La Moneta vieni da un altro mondo e non ne sai nulla i questo. Scusami tanto- e arrossì lievemente. Kal era paralizzato da quel cambiamento improvviso; aveva la bocca aperta per dire qualcosa, ma la sua voce non riusciva a uscire dalla sua gola. –Sicuramente vuoi sapere tutto del nostro mondo- pronunciò Mas. Kal annuì lievemente con la testa e Mas iniziò il suo racconto.-Il nostro mondo è diviso in quattro regioni: Fuastem, Talastu, Martonj e Viorkta. Nel nostro mondo c’era pace, finche non si scatenò una guerra, che coinvolse tutte e quattro le regioni. Era una guerra sanguinosa, senza nessuna pietà. Il nostro popolo, quello di Fuastem, si ritrovò presto a fare i conti con Viorkta.  Loro guerrieri erano temibili, e uccidevano famiglie innocue- Mas ebbe un sussulto involontario al ricordo di quella lontana guerra, ma continuò quasi subito- Cosi il popolo restante si rifugiò nella capitale, mentre i Viortkani assalivano le ura. Nessuno aveva la speranza di sopravvivere; c’era solo caos. In quel momento un mago di corte pensò a uno strumento con il quale voleva continuare la battaglia: voleva costruire uno strumento che potesse annientare i nemici oppure andare in un’altro mondo per chiedere aiuto. Era un mago molto dotto, e creò lo strumento: la moneta che hai in mano. Usò i suoi poteri per annientare i nemici, e ci riuscì. Anche adesso non si sa che fine abbia fatto: probabilmente la moneta si era autodistrutta, oppure si era trasportato in un altro mondo. Il mago si chiamava Archimiedi, credo.- Il cuore di  Kal sussultò. “Archimede, doveva essere proprio lui!”. Mas continuò.-Da quel momento ci fù un’instabilità politica, ma la pace c’era. Fino a qualche anno fa. I governatori di Fuastem e Talastu ebbero un disaccordo, e la guerra cominciò. Anche adesso.- sospirò- Mio marito dovrebbe essere lì, tra le file dei soldati, a combattere, mentre noi dobbiamo coltivare questo orto. – Mas sospirò ancora. Ed ecco, questo è tutto.-

Solo allora Kal si accorse di avere la bocca spalancata, e si affrettò a richiuderla.

***



Era passato qualche giorno, e Kal era completamente guarito. Aiutava Mas nell’orto e passeggiava tra le vie di quel piccolo villaggio, sperduto tra i boschi. C’erano solamente poche case, ma a Kal davano un senso di tranquillità in confronto alla rumorosa città in cui viveva. Una fitta gli colpì il cuore. “Mamma papà … Adesso sarete preoccupatissimi. ”. Kal cercò di scacciare quel brutto pensiero, mentre arrvò in una piazzetta, dove  c’era un vivacissimo mercato. Kal era confuso, perché i giorni precedenti non c’era niente. “Ora ricordo! Mas mi aveva detto che qui ogni settimana arrivavano i mercanti e mi ha detto anche di comprarmi qualcosa con le monete che mi ha dato!”. Kal iniziò a girare tra le bancarelle. Si interessò ad una, dove vendevano dei dolcetti. Ne scelse uno e mentre prendeva le monete, dalla tasca gli cadde la moneta che aveva preso in quella grotta. Qualcuno vide la moneta e prima che Kal riuscisse a raccoglierla e gridò:- Quella è la moneta!- . SUbitò la gente si precipitò verso Kal, che riusci a raccogliere la moneta prima che la gente si riversasse su essa. “Non … Devo … Mollare …” pensò Kal mentre correva a tutta velocità tra le case. Aveva già il fiatone quando arrivò a casa di Mas. Chiuse la porta e la barricò con tutto quello che gli capitava a tiro. Allora arrivò Mas che chiese:- Che cos’è tutto questo chiasso?-. Kal le spiegò brevemente la situazione, mentre la folla infuriava. Mas ebbe soltanto il tempo di esclamare :-Oh!- prima che la porta si rompesse, entrassero due guardie  che prendessero Kal e lo portassero via.

Lo avevano sbattuto in una carrozza ed erano subito partiti verso una meta ignota. Kal aveva provato a chiedere qualcosa e a tempestare ola carrozza di pugni e di calci, ma senza alcun risultato. Cosi iniziò a guardare il paesaggio attorno:vedeva il paesaggio tramutare fino al tramonto, dove il sole poggiava il suo ultimo sguardo sull’orizzonte., delimitando gli alberi di un ombra lunghissima.

-Ehi tu, sveglia!-

Kal si era addormentato e adesso era giorno. Una guardia lo stava tirano su. Erano in una città con delle torri altissime e tante case grigie e cupe. Kal pose le comande che gli venivano in mente e la guardia rispose con noncuranza:-Questa è Flader, ci siamo venuti perché qui c’è il Consiglio dei maghi di Fuastem; tu hai La Moneta, e per questo ti abbiamo preso.-

Iniziarono a camminare per la città, fino ad arrivare ad una torre altissma. Flader era enorme e in quel momento non c’era nessuno per le vie. “Colpa delle guardie” pensò Kal. Arrivarono nella torre e vi entrarono. La torre era cupa sia dall’esterno che al’interno: Kal non vedeva un minimo di decorazione, le pareti erano grigi e immobili senza un segno di vita. All’ultimo piano, entrarono in una delle tante porte che c’erano in quella torre. La porta con scritto “CONSIGLIO DEI MAGHI”.

Kal entrò timidamente, spinto dalle guardie.

La stanza era quadrata e piccola, con una finestrella sporgente. C’era un enorme tavolo a cui erano seduti undici persone, di cui sette uomini e quattro donne, tutti vestiti in strane tute. Le guardie si inginocchiarono e dissero:- Ecco la persona che ha La Moneta- e uscirono. Kal si ritrovò in imbarazzo davanti a tutta quella gente che teneva l occhi puntati su di lui. Alla fine uno, probabilmente quello più anziano, li fece cenno di sedersi e Kal obbedii.

-Come sai, questo è il Consiglio dei maghi di Fuastem- disse lo stesso mago che indicò a Kal di sedersi- Io sono Fere, lui è Grin, lui Han, lei Ftera, lui Yump, lui Deci, lei Kop, lui Vit, lei Jukr, lui Hurt e lei Qurstka- continuò indicando con la mano il mago che nominava – Siamo in una situazione urgente e sarò rapido: siamo in guerra con Talastu -e indicò con una maoo il suo stemma- e per adesso non stiamo avanzando, anzi: stiamo perdendo. E tu hai La Moneta: sei l’unico che ci può aiutare.-

Kal era rimasto paralizzato da quelle parole.- Ma cosa volete che faccia? Sono solo un ragazzino! Non mi potete mandare a combattere!-

-Mi dispiace, ma se hai La Moneta sei l’unico a poterci salvare.

-Ma cosa volete che faccia? Non sono un guerriero, e voi siete crudeli!

Allora Grin si alzò.- Ti allenerai nella palestra. E sarai anche un generale, combatterai tra le ultime file. E se non vuoi, ti costringeremo con la nostra magia.

Kal deglutì. Il pensiero che lo avessero comandato con la magia non lo allietava.-E a bene.-rispose con voce fioca.

-Ok. Portatelo nella sua stanza.

Le due guardie entrarono, presero Kal e si avviarono fuori. Camminarono un poco e arrivarono in un grane edificio: l’arena collegata ai dormitori.

Capitolo 3: L’allenamento



-BUM!-

La pesante porta di legno si chiuse alle spalle di una figura esile che si buttò esausto su un letto. “E va bene. Se questi pazzi vogliono che faccia questa guerra, non ho scelta. Mi costringeranno comunque con la magia dei loro stregoni. In ogni caso sarò un generale, combatterò nell’ultima fila e impartirò ordini”. Kal, dopo quel urlata contro il consiglio di Fuastem era esausto e non riusciva a muovere un dito. Si era ritirato nella sua stanza a riposare prima dell’allenamento, che era fissato per l’indomani. Non si accorse neppure quando la porta scricchiolo ed entrò una figura che gli portò la cena, talmente stanco che era. Si costrinse a mangiare  e poco dopo si distese sul letto, continuando a meditare. Rimase sveglio fino  a tardi, ma il sonno aveva preso il sopravvento e Kal scivolò in un sonno agitato.

“Era in una landa deserta, con qualche arbusto sparso qua e la. Fino all’orizzonte non si vedeva nulla. All’improvviso sentì un rumore assordante, che faceva scoppiare i timpani. Si tappò le orecchie e si girò. C’era un esercito con lo stemma di Fuastem. Erano corazzati e portavano armi spaventose:alabarde grottesche, scudi chiodati, spade intrise di sangue vecchio. Un identico rumore lo fece voltare. C’era un altro esercito, uguale al primo,solamente portava un altro stemma. Kal si ricordò che era lo stemma dell’esercito avversario: Talastu. Con un grido poderoso, i due eserciti si gettarono l’uno contro l’altro. Kal urlò, ma nessuno lo sentì; lo attraversarono come uno spettro. Kal si riprese dallo spavento, ma la vista del sangue che fluiva da tute le parti. Cercò di non badarci troppo, e si interessò a un giovane che combatteva in prima fila. Aveva notato qualcosa di strano in lui, qualcosa di familiare. Ad un certo punto il giovane disarmò un combattente nemico, che implorò pietà. Lo guardò con occhi gelidi, come non propri, e gli staccò la testa di netto.”

Si svegliò di soprassalto, scosso da quel sogno. Le coperte del suo letto erano piene di sudore, mentre dalla finestra sporgeva il sole, portando con se l’inizio di una nuova giornata: l’alba. Non poteva togliersi di testa quel ragazzo senza pietà. Dopo un po’ si ricordo che l’allenamento era previsto per l’alba; cosi si gettò nel corridoi, scese le scale rischiando di cadere e arrivò in una sala circolare, dove c’era una porta. Entrò e chiuse gli occhi perché la luce della palestra lo accecò. Quando i suoi occhi si abituarono  a quella luce, li aprì. La palestra era enorme,a cielo aperto. Le pareti erano verdastre e il pavimento era ricoperto di una sabba giallastra. C’erano molte armature e armi, alcune delle quali aveva visto nel sogno. In più le armature non erano solo per uomini: c’erano anche armature per cavalli e altre che risultarono troppo grandi per ogni animale, per Kal.

-Sei in ritardo

Kal si girò in direzione della voce, e vide un giovane. Era abbastanza alto e magro. I sui capelli erano neri come i suoi occhi. Aveva una tunica semplice, sempre nerastra.

-Sei tu il mio insegnante?-chiese Kal.

-Si sono io, e no ho voglia di aspettare: incominciamo subito l’allenamento. A proposito, mi chiamo Gatro.

-Ok.-disse Kal

-Prima di tutto voglio vedere le tue abilità fisiche. Stai ritto e cerca di toccare con le mani i piedi, senza piegare le ginocchia. Kal annuì e iniziò lentamente a scendere. Praticava tant sport: nuoto,corsa, basket e sopratutto kung fu. Per questo non gli fu dificile eseguire quell’esercizio di stretching . Dopo questo ne susseguirono altri, che Kal eseguì con facilità. Alla fine Gatro rimase compiaciuto.- Bene, vedo che questi esercizi li sai fare bene. Cokme te la cavi con il combattimento?- disse lanciando una spada a Kal mentre prendeva un bastone. Iniziarono a combattere e, nonostante Kal aveva la spada, fu disarmato nel giro di pochi istanti. –No, cosi non va bene- disse Gatro. Riprovarono. Kal menò un fendente dall’alto, ma Gatro lo parò con facilità. Kal attaccò i lato, ma il suo attacco fu parato. Gatro, dal canto suo puntò avanti il suo bastone e disarmò Kal. Riprovarono per tutta la giornata e solo verso sera Kal poteva andare. Si precipitò in camera sua, mangiò la cena e si addormentò velocemente, talmente stanco com’era.

L’indomani riuscì a svegliarsi presto e a fare colazione. Quando scese nell’arena, iniziò l’allenamento con Gatro. Riuscì a trattenere la spada tra le mani per quasi mezzo minuto prima che volasse via spinta da un colpo del bastone. Kal riprese la spada e imprecò:-  Kearintos sipla!- La spada sfuggì dalla sua mano e atterrò sulla sabbia. Kal si sentiva molto stanco. Si accorse che Gatro lo guardava con stupore, e ne chiese il perché. Gatro esitò un’atti mo prima di dire:-Ma come?Quello che hai fatto è la magia! Sei uno dei pochi maghi esistenti-

Kal stentava a crederci. Lui, un mago. Era impossibile. Come poteva lui, abitante i un altro  mondo, essere un mago?

Gatro gli spiegò che probabilmente era la moneta che li aveva donato i poteri magici all’entrata di Fuastem. Quella giornata parlarono perlopiù di magia, tralasciando la spada. Quella sera Kal era pensoso, sempre sul fatto della magia e di quel mondo.

L’indomani, seppe da Gatro che si sarebbe allenato anche con la magia. I primi incantesimi erano difficili, e richiedevano molta energia.

***



I giorni passavano e Kal si impratichiva sempre di più con l’insegnante, che era anche un mago. Ormai riusciva a padroneggiare quasi perfettamente tutte le armi, e riusciva a controllare bene tuti gli incantesimi che un mago medio potesse conoscere.

Un giorno, mentre Kal menava e schivava fendenti con Gatro, la porta dell’arena si aprì. Kal si distrasse e Garo ne approfittò  per disarmarlo con la spada. Ormai anche Gatro era passato alla spada, ed erano quasi in parità. Gatro aiutò Kal ad alzarsi e si presentarono a Fere, che era entrato per annunciare una cosa che sembrava urgente.- Stiamo perdendo terreno.Per questo vengo ad annunciarvi che dovete immediatamente abbandonare l’allenamento e andare sul campo.

Kal sospirò. L’ora della battaglia era giunta.

Capitolo 4: La battaglia



L’odore di quel campo lo distraeva. Non riusciva a concentrarsi: l’odore del sangue gli metteva la nausea. Riprovò a ripassare in mente tutti gli incantesimi che aveva studiato, cercando di non badare troppo al rumore delle armi dei soldati. Si sentì una mano sulla spalla e si girò. C’era Gatro, che disse:- Non devi avere paura, è come nel nostro allenamento-. Kal sospirò.- Si, hai ragione- disse.

Si udì un sonoro suono di tromba. Tra poco iniziava la battaglia, e tutti si precipitarono a prendere i loro posti. Kal andò dietro, salì sul suo cavallo, impugno la spada e si mise un arco e una faretra piena di frecce dietro la schiena. Sospirò ancora. Poi si udì il secondo suono di tromba. Iniziava l’attacco. Kal non aveva paura, perché era rimasta in quell’altro mondo, nel mondo in cui viveva, nel suo mondo.

La prima linea parti. Poi la seconda. Poi la terza. Poi la quarta. E infine la sua. Kal si slanciò col cavallo avanti,non aspettando che quelli di dietro lo raggiungessero. Doveva essere una scena buffa, vista dall’esterno:un piccolo dodicenne che cavalcava un’enorme cavallo. “Ecco i nemici” pensò Kal. Infatti era arrivati al confine tra l’esercito di Fuastem e quello di Talastu. Kal evocò una sfera d’energia, pulsant di rosso, e la lanciò contro le file dell’esercito nemico. La palla esplose, lanciando soldati in tutte le direzioni. Dall’altra parte risposero con un’identica sfera, e Kal creò una barriera magica, che lasciò per tutta la battaglia. Si diresse verso un nemico, e lo abbatté con un colpo della sua spada. Poi un altro guerriero e un altro ancora. Né colpì molti,sia con la spada che con la magia, cercando di non badare troppo all’odore e alla vista del sangue. Vide che stavano avanzando, probabilmente, incoraggiati dal fatto di avere un mago come aiutante. All’improvviso arrivò una sfera d’energia, ma fu deviata dalla barriera magica di Kal e andò a schiantarsi contro una roccia. Kal si mise a cercare il mago nemico e lo trovò. Era alto e biondo, e indossava delle buffe armature.  Kal gli lanciò una freccia, che si fermò a pochi centimetri da lui e cadde a terra. Si girò e lanciò una sfera d’energia verso Kal, che si infranse al contatto con la barriera. Kal capì che continuando cosi non potevano vincere, cosi iniziò a usare i suoi poteri da mago per rompere la barriera. Per distrarre l’avversario, attaccò con la spada, che si fermò attorno alla barriera, dall’altro lato di essa, il mago sorrise mentre vedeva gli attacchi di Kal rendersi inefficaci. Kal si accorse che il mago non rafforzava la barriera, cosi cocentrò le sue frxe in un unico punto per rompere la barriera. Quando ormai stava per cedere, la barriera si irrobustì notevolmente: il mago si era accorto di quel attacco e lo stava parando con tutte le forze. “Questo qui è più abile di me nella magia: se continua cosi soccomberò” pensò Kal mentre sentiva la barriera nemica irrobustirsi e la sua cedere. “Mi sta superando”. La barriera si spezzò con un fragoroso  CRAC mentre Kal cadeva all’indietro. Si creeva morto, quando all’improvviso anche la barriera dell’avversario crollo. Kal approfittò di quel attimo di distrazione per trafiggere il nemico. Una persona lo tirò su per la mano. Era Gatro. Kal lo ringraziò e inizio a combattere. La perdita del mago che proteggeva gran parte dell’esercito causo molto confusione, e la bataia procedeva in favore di Fuastem. Verso sera avevano guadagnato molto terreno. Kal si gettò sul letto per riposarsi per l’indomani.

Capitolo 5: Il ritorno



-Aaah!

Kal si svegliò i soprassalto, dal rumore di una tromba squillante. Si precipitò fuori, per la paura di un attacco a sorpresa. Si gettò verso la folla ch c’era davanti alla tenda del generale. Lui era uscito e diceva che c’era una notizia importante:- Talastu ci ha inviato un messaggero, che reca il codesto mesaggio:

“Salve, o popolo di Fuastem. Noi vi chiediamo umilmente di finire questa guerra: non vi attaccheremo più, e lasceremo la vostra nazione in pace.”-

In fondo c’era il sigillo del Consiglio di Talastu, che il generale fece vedere a tutti quanti. Kal sospirò a quella notizia, e si girò per andarsene, quando una guardia lo fermò. –Ti vuole il generale- disse. Kal si precipitò nella tenda, rabbrividendo a quello che poteva essere successo. Il generale gli disse semplicemente che il Consiglio dei maghi lo voleva.

Partirono appena ricevettero la notizia. La prateria si susseguiva al bosco, il bosco ai casolari e i casolari alla città. Arrivarono e si indirizzarono verso la torre. Salirono tutti i piani fino ad arrivare all’ultimo. Entrarono. C’era la solita stanza quadrata con gli undici membri disposti a semicerchio. Iniziò Yump.

-Abbiamo vinto nell’ultima battaglia, sopratutto grazie a te, perché hai sconfitto il mago ch da un po’ di tempo ci dava fastidio.

- Veramente io…

-Silenzio, esprimerai la tua opinione quando avremo finito. Come o detto, abbiamo vinto e Talastu, sconvolta dalla nostr potenza, ci ha pregato di fare smettere di combattere. Ma qui vigliacchi, quei maledetti, la dovranno pagare per essersi credut superiori a noi, maghi di Fuastem!- la voce di Yump si era alzata e la sua mano aveva dato un grosso pugno contro il tavolo- Per questo non accetteremo la loro inutile preghiera di pace: dovranno morire!- gli altri dieci maghi acconsentirono con un lieve cenno del capo- Per questo noi ti chiediamo: vuoi combattere con noi e conquistare Talastu? Sarai possessore di un bel territorio.

- Ma loro hanno pregato di risparmiarli! Perché spargere sangue inutile per motvi cosi futili?

-Immaginavamo che avresti deto qualcosa di simile. Che tu voglia o no, combatterai per noi.

- Allora siete veramente pazzi!

Le guardie entrarono  immobilizzarono Kal, mentre Yump si avvicinava pronunciando una cantilena, l’incantesimo per manipolare la mente di Kal.

Il ragazzo sentiva il bisogno di dormire, ma cercò di lottare con tutte le forze contro quella magia. “Quanto vorrei ritornare a casa” ebbe il tempo di pensare. Si accorse che la tasca in cui teneva la moneta si riscaldò, e poi percepì soltanto il buio totale.

***



-Mio Dio, è vivo!

Kal era in un letto morbido. Aprì lentamente gli occhi, mentre i ricordi gli tornavano in mente. Era n una piccola sala ospedaliera, disteso su un letto, con vicino a lui un medico e soprattutto, i suoi genitori.

-Mamma! Papà! Come sono contento di rivedervi!

Si abbracciarono e piansero lacrime di gioia.

-Sono cosi felice che tu sia a posto-esclamò singhiozzando la madre.

- Ma cos’è successo di preciso? -Chiese Kal.

La madre sospirò, e iniziò a raccontare:- Quando sei uscito dalla scuola, una macchina ti ha preso in pieno e sei caduto in una pozzanghera. L’autista aveva chiamato subito l’ambulanza, che ti portò qui, e poi l’ospedale ci chiamò. E gia da qualche ora che sei qui.

Kal si commosse. “Quello era soltanto un brutto sogno”

***



Si era ripreso da qualche giorno, e allora stava camminando per il vialetoo della scuola, per la prima lezione. Era tutto passato, ormai. Niente più stranezze, niente più maghi pervertiti, niente più sogni. Si rallegrava nel sapere che quello era soltanto un brutto sogno.

Qualcuno gli tese uno sgambetto, e Kal cadde in avanti. Qualcosa di metallico uscii dalla sua tasca e rotolò per un po’ prima di fermarsi.Dietro di lui sentì delle voci che ridevano. “Il lupo perde il pelo ma non il viziò” pensò mentre si rialzava. Si chinò a raccogliere l’oggetto che gli era caduto dalla tasca. Ma on era una moneta qualsiasi, come pensava Kal. Era La Moneta.
La giuria era composta da tre persone: Ipergorilla, Carma e me medesimo.

E queste sono le motivazioni di ogni singolo giurato:

Carma:

Io ho preferito il secondo racconto (Pokématenic) nonostante i suoi difetti; ho ritenuto il primo racconto (deynon) troppo impacciato, come se si nuotasse nell'olio, e ho trovato eccessiva tutta quella ricercatezza nei vocaboli e nei periodi: a che serviva? Non me ne faccio niente se la lettura non mi coinvolge.

Ho impiegato più tempo a leggere questo che il secondo...

Iper:

Le storie di quest'anno sono:

Una breve storia fantasy stereotipata. di pokematenic

e

La descrizione di un corteggiamento e danza tra due individui di sesso opposto, che infine scopriamo essere ragni. di deynon

Se devo metterne una sopra l'altra, sceglio quella di deynon.

L'abilità nello scrivere di pokématenic promette bene (è stato anche molto bravo a inserire la moneta nell'intreccio), ma c'è ancora della strada da fare, e per ora quella di deynon la sorpassa.

Io:

Realtà e illusioni di Pokématenic:

Ripetizioni, banali errori di sintassi e di grammatica, verbi sbagliati... tutto ciò purtroppo non può essere ignorato e grava pesantemente sulla scorrevolezza del racconto. Tuttavia, non mi è dispiaciuto. Ho apprezzato il ritmo incalzante dell'inizio, un po' meno la fretta (comprensibile ma non giustificabile) della parte centrale; carino il finale anche se certamente non brilla per originalità.

L'ultima danza di Deynon:

Ragno? Ero convinto che si parlasse dell'accoppiamento delle mantidi religiose, ma evidentemente non sono le sole ad avere una certo gusto per la necrofilia... Se mi permetto di divagare è più che altro perché ho poco da dire su questo racconto: originale, intenso e ben realizzato.

Alla luce di tutto ciò, il mio voto va per la fic Deynon.

Quindi deynon ha prevalso per due voti contro uno, ne approfitto di nuovo per fare i complimenti a entrambi e per pubblicare il bannerino che celebra il vincitore:

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(grazie a Fr°A°)



L'appuntamento rimane per la prossima edizione, con l'augurio che sarà ricca di partecipanti, di premi e di birra!
 

gGiova

e-ehi.
Il diploma sarebbe quello? C:

Quello che trovo stupendo è il bannerino .. chi l'ha fatto, Fra?

Dai, al prossimo ci sono anche io.
 

Mistero

Avatar by Qwi
Mr.Xatu ha scritto:
Complimenti ad entrambi ( avete molta fantasia u_u ), io non sarei riuscito a decretare il migliore.
sono dello stesso parere,e si,mi sento in colpa per non aver partecipato,ma sapete,non trovavo ispirazione, e senza ispirazione non si vince
 
In questo momento mi dovrei arrabia perché sono arrivao ultimo  u_u

Comunque ho fato gli ultimi tre Capitoli negli ultimi tre giorni, non sprecando tempo per revisionala :/

Ah, e di nuovo compimenti al vincitore!
 

gGiova

e-ehi.
Pokématenic ha scritto:
In questo momento mi dovrei arrabia perché sono arrivao ultimo  u_u

Comunque ho fato gli ultimi tre Capitoli negli ultimi tre giorni, non sprecando tempo per revisionala :/

Ah, e di nuovo compimenti al vincitore!
Un bannerino anche per questo bravo ragazzo?
 

deynon

Passante
Grazie per i complimenti^^ comunque devo ammettere che mi è piaciuto molto l'inizio, poi il continuo non tantissimo. Comunque sicuramente entrambi abbiamo grnadi possibilità di miglioramento^^

@Quello nello specchio: per scriverlo mi sono messo 2 giorni a fare ricerche sugli animali cannibali e ho trovato parecchi esempi, ma sopratutto che le mantidi in quell'atto sono nettamente meno eleganti di quanto pensassi, invece i ragni si sono dimostrati più "estetici" nel loro modo di fare e agire.
 
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