Mi sono tenuto a debita distanza da questa faccenda sia nel parlarne che nel pensarne. Sin dalle sue premesse non mi ha mai coinvolto emotivamente, cosa che io stesso ritengo piuttosto strana visto che non mi sono mai considerato un apatico o simile. Non so se considerarlo un aspetto positivo o negativo, e francamente non mi interessa "scoprirlo".
Ma so per certo che la notizia della morte di Tommaso Onofri non mi ha colpito più dell'uccisione dei figli neonati da parte di una madre in preda a un raptus di follia, cosa che adesso a mente lucida riterrei anche più barbara. Eppure, notizie come quest'ultima scalfirebbero molto leggermente il nostro cuoricino da papaboys, da divoratori di reality e talk-shows. (Ops, velato accento di polemica, scusate ma m'è scappato. Vorrei davvero evitare che si scadesse nella solita discussione del "ormai non ci impressiona più nulla", del "tutta colpa della stampa" e del "che schifo la società moderna", tutti stupidi luoghi comuni adatti a un chiacchericcio da bar piuttosto che a una discussione intelligente che credo noi tutti siamo capaci di affrontare.)
Uccidere un bambino in quel modo lì non credo sia colpa soltanto dalla situazione in cui era ma dipende appunto anche dall'ambiente ma in questo caso ci dovrebbero essere delle tracce che uno psichiatra può rintracciare.. Se non sbaglio sarebbe questo il suo lavoro..
Credo che la disperazione dell'assassino in quel momento si possa tranquillamente associare a uno stato di buona sanità mentale. Magari non grandissima lucidità, pochissima consapevolezza delle conseguenze, ma penso che l'assassino fosse perfettemante cosciente in quel momento (ovviamente nel senso assoluto del termine).
(E in ogni caso, se non mi sbaglio neanche Erika soffre di particolari disturbi psichici.)