Gkx
Admin
(In realtà ce l'avevo pronto da ieri sera, ma mi son dimenticato di postarlo...)
Una premessa, innanzitutto: quest'anno c'è crisi. Pochi partecipanti, poca giuria, pochi premi: più o meno come l'edizione 2007, se non sbaglio. Speriamo di riuscire a organizzarci meglio per l'anno prossimo, magari organizzando anche un sito a sé se riesco a trovare il tempo. Quest'anno però vi cuccate due premi (invece dei quattro dell'anno scorso) e niente bannerini perché Photoshop mi crashava. Se riesco li faccio la settimana prossima.
Detto questo, il vincitore per la giuria è
Il vincitore del premio del pubblico è invece
Di seguito i pareri della giuria (senza voto), ovvero io, irdg e iper.
deynon - il bacio
Una descrizione dettagliata e sentita dei momenti "sublimi" precedenti a un bacio. Viene fatta una rassegna delle svariate percezioni sensoriali, che messe insieme formano un quadro affascinante e ammirevole. Bello il climax finale. (iper)
di questo racconto non mi è piaciuta per niente la struttura, che ho trovato un po' pesante, così come la forma e la narrazione.
tuttavia descrizione e scrittura sono ammirevoli, oltre che affascinanti. (irdg)
descrizione affascinante, emozionale e inusuale -- confesso che senza titolo avrei fatto fatica a capire cosa descriveva, almeno fino alla fine. nonostante questo però, il testo è penalizzato da una discreta quantità di errori di battitura (rileggere sempre!) e da una punteggiatura un po' incoerente: io, per esempio, avrei iniziato usando solo punti fermi aggiungendo puntini di sospensione man mano che il racconto procedeva. in ogni caso il racconto è più che discreto. (io)
Menshay - Rerum Scriptor
Menshay ci riporta una specie di pagina di diario di un individuo che, andando avanti nel racconto, scopriamo essere una sorta di divinità. Lo stile è piuttosto raffinato. L'inizio è vago alla Edgar Allan Poe, mentre nel corpo del racconto mi riporta alla mente degli elementi della spiritualità orientale. (iper)
veramente affascinante la forma di un diario scritto da qualcuno che ci osserva dall'alto, qualcuno di potente e che sì risponde a molti dei nostri dubbi esistenziali ma ce ne espone di nuovi.
davvero ben scritto, davvero originale e davvero intrigante, in particolare l'inizio, che sembra fatto apposta, e che poi si rivela qualcosa di molto di più grande: ammetto che "all'inizio" l'inizio non mi piaceva, sembrava quasi sfrontato nei confronti di chi leggeva, in certi punti forse anche fuori luogo, ma nel complesso mi è piaciuto molto e si spiega perfettamente con la presentazione e la descrizione del personaggio. (irdg)
l'apertura del quarto muro, per dirla con termini teatrali, è sempre un'operazione rischiosa: in questo racconto viene però padroneggiata in modo eccellente e all'apparenza senza alcuno sforzo, nonostante una sensazione di déjà-vu costante per tutta la durata del testo e una certa "freddezza" generale (che si intona al personaggio, a ogni modo). mezzo voto in più per la punteggiatura e l'ortografia. molto bene, comunque. (io)
Robby - Demonic
Il tema del potere è qui realizzato attraverso il compimento dellopera di un necromante, che conquista il mondo grazie ai poteri oscuri che ha recentemente acquisito. Lo stile è stringato e ricco di elementi che non trovano giustificazione all'interno del racconto. L'esposizione, infatti, è decisamente insufficiente. Nel migliore dei casi, i fatti narrati nel racconto appaiono come la punta di un iceberg di cui non ci è dato conoscere le fondamenta. Mi sarebbe piaciuto, ad esempio leggere un po' di come il potagonista è arrivato ad avere quei poteri, e avere almeno un background minimo degli elementi che figurano nel racconto (incenso, candele, rune, formule magiche germaniche) che invece appaiono nel racconto come, appunto, stereotipi che non danno nessuna profindità al racconto. (iper)
un racconto senza capo né coda, ma che tuttavia descrive perfettamente il "potere" nel senso più oscuro e forte possibile.
manca di una vera trama: è totalmente privo di background, il protagonista e lo stesso mondo in cui vive appaiono dal nulla.
non è nulla di eccezionale, sa di "già visto", con l'unica differenza che qui non c'è nessuno a combattere il male e l'eroe stesso è un antieroe.
fa uso di elementi comuni e scontati, oltretutto la fine sembra tagliata di netto, in fretta e furia: in definitiva mi ricorda molto "l'alba dei morti viventi".
nonostante ciò raggiunge la sufficienza per aver rispettato il tema del potere e averlo descritto più che bene. (irdg)
un racconto così macabro che fa quasi ridere: penso che certe cose se le possano permettere h.p. lovecraft e pochi altri. non so se questa vena quasi trash sia voluta; in compenso, nonostante una punteggiatura abbastanza random, il racconto scorre veloce e indolore. (io)
Umbreon_91 - Pulmonary-Viral Fever 1
Il Potere, in questo racconto, è quello di decidere della vita e della morte dell'umanità, dilaniata da un virus letale di cui si possiede l'unica cura. Anche questo racconto è piuttosto telegrafico, e non permette di vedere un vero sviluppo dei personaggi ne' una loro netta caratterizzazione. (iper)
un altro racconto scontato. sarà che ho visto troppi film?
ho trovato positivo lo sforzo di portare cospirazioni, tradimenti e truffe a livello mondiale, ma si rivelano un buco nell'acqua dall'inizio alla fine quando ci si accorge che i colpi di scena, che non mancano, in realtà sono già stati tutti scritti (cioè prevedibili, che dir si voglia).
non va molto bene la descrizione dei personaggi, che sembrano usciti dal nulla: appartengono ad un mondo a sé stante rispetto a quello contaminato.
inoltre ho trovato la narrazione un po' lenta (il protagonista, che dovrebbe essere intuitivo, ci impiega un po' troppo ad arrivare alla conclusione o sbaglio?), soprattutto sulla parte del discorso, mentre l'inizio presentava il flashback della contaminazione in modo "fulmineo", oserei dire. (irdg)
anche qui troviamo una scrittura più che buona unita a un tema che ultimamente va per la maggiore: quello della distopia e dell'umanità in pericolo. personalmente avrei sviluppato di più il racconto, che mi sembra mettere troppa carne al fuoco per poi toglierla in modo precipitoso -- ha un che di incompiuto. occhio ai dialoghi: alcuni sono fin troppo didascalici, al limite dell'innaturalezza. nonostante questi difettucci, anche questo racconto è ben più che discreto. (io)
Nomed - Fascicolo "Effetto Almanac"
anche questo terzo racconto mi è parso molto scontato, in particolare, dal mio punto di vista, sulla forma (il classico documento/fonte ritrovato).
tuttavia a differenza degli altri due presenta una storia interessante e particolare, rispettando sempre i temi prestabiliti, rendendolo così a mio parere il migliore dei 3. (irdg)
l'espediente dei documenti ritrovati, seppur non particolarmente innovativo, è usato nel modo corretto in questo racconto -- ottimi, per esempio, gli omissis per aggiungere credibilità. affascinante anche il messaggio finale, sul quale si potrebbero scrivere decine di altri racconti. (io)
E per questa edizione direi che è tutto. Andate in pace!
Una premessa, innanzitutto: quest'anno c'è crisi. Pochi partecipanti, poca giuria, pochi premi: più o meno come l'edizione 2007, se non sbaglio. Speriamo di riuscire a organizzarci meglio per l'anno prossimo, magari organizzando anche un sito a sé se riesco a trovare il tempo. Quest'anno però vi cuccate due premi (invece dei quattro dell'anno scorso) e niente bannerini perché Photoshop mi crashava. Se riesco li faccio la settimana prossima.
Detto questo, il vincitore per la giuria è
Menshay
con Rerum Scriptor
2. Nomed
3. deynon
4. Umbreon_91
5. Robby
con Rerum Scriptor
2. Nomed
3. deynon
4. Umbreon_91
5. Robby
Il vincitore del premio del pubblico è invece
Umbreon_91
con Pulmonary-Viral Fever 1
2. Menshay
3. deynon / Nomed
5. Robby
con Pulmonary-Viral Fever 1
2. Menshay
3. deynon / Nomed
5. Robby
Di seguito i pareri della giuria (senza voto), ovvero io, irdg e iper.
deynon - il bacio
Una descrizione dettagliata e sentita dei momenti "sublimi" precedenti a un bacio. Viene fatta una rassegna delle svariate percezioni sensoriali, che messe insieme formano un quadro affascinante e ammirevole. Bello il climax finale. (iper)
di questo racconto non mi è piaciuta per niente la struttura, che ho trovato un po' pesante, così come la forma e la narrazione.
tuttavia descrizione e scrittura sono ammirevoli, oltre che affascinanti. (irdg)
descrizione affascinante, emozionale e inusuale -- confesso che senza titolo avrei fatto fatica a capire cosa descriveva, almeno fino alla fine. nonostante questo però, il testo è penalizzato da una discreta quantità di errori di battitura (rileggere sempre!) e da una punteggiatura un po' incoerente: io, per esempio, avrei iniziato usando solo punti fermi aggiungendo puntini di sospensione man mano che il racconto procedeva. in ogni caso il racconto è più che discreto. (io)
Menshay - Rerum Scriptor
Menshay ci riporta una specie di pagina di diario di un individuo che, andando avanti nel racconto, scopriamo essere una sorta di divinità. Lo stile è piuttosto raffinato. L'inizio è vago alla Edgar Allan Poe, mentre nel corpo del racconto mi riporta alla mente degli elementi della spiritualità orientale. (iper)
veramente affascinante la forma di un diario scritto da qualcuno che ci osserva dall'alto, qualcuno di potente e che sì risponde a molti dei nostri dubbi esistenziali ma ce ne espone di nuovi.
davvero ben scritto, davvero originale e davvero intrigante, in particolare l'inizio, che sembra fatto apposta, e che poi si rivela qualcosa di molto di più grande: ammetto che "all'inizio" l'inizio non mi piaceva, sembrava quasi sfrontato nei confronti di chi leggeva, in certi punti forse anche fuori luogo, ma nel complesso mi è piaciuto molto e si spiega perfettamente con la presentazione e la descrizione del personaggio. (irdg)
l'apertura del quarto muro, per dirla con termini teatrali, è sempre un'operazione rischiosa: in questo racconto viene però padroneggiata in modo eccellente e all'apparenza senza alcuno sforzo, nonostante una sensazione di déjà-vu costante per tutta la durata del testo e una certa "freddezza" generale (che si intona al personaggio, a ogni modo). mezzo voto in più per la punteggiatura e l'ortografia. molto bene, comunque. (io)
Robby - Demonic
Il tema del potere è qui realizzato attraverso il compimento dellopera di un necromante, che conquista il mondo grazie ai poteri oscuri che ha recentemente acquisito. Lo stile è stringato e ricco di elementi che non trovano giustificazione all'interno del racconto. L'esposizione, infatti, è decisamente insufficiente. Nel migliore dei casi, i fatti narrati nel racconto appaiono come la punta di un iceberg di cui non ci è dato conoscere le fondamenta. Mi sarebbe piaciuto, ad esempio leggere un po' di come il potagonista è arrivato ad avere quei poteri, e avere almeno un background minimo degli elementi che figurano nel racconto (incenso, candele, rune, formule magiche germaniche) che invece appaiono nel racconto come, appunto, stereotipi che non danno nessuna profindità al racconto. (iper)
un racconto senza capo né coda, ma che tuttavia descrive perfettamente il "potere" nel senso più oscuro e forte possibile.
manca di una vera trama: è totalmente privo di background, il protagonista e lo stesso mondo in cui vive appaiono dal nulla.
non è nulla di eccezionale, sa di "già visto", con l'unica differenza che qui non c'è nessuno a combattere il male e l'eroe stesso è un antieroe.
fa uso di elementi comuni e scontati, oltretutto la fine sembra tagliata di netto, in fretta e furia: in definitiva mi ricorda molto "l'alba dei morti viventi".

nonostante ciò raggiunge la sufficienza per aver rispettato il tema del potere e averlo descritto più che bene. (irdg)
un racconto così macabro che fa quasi ridere: penso che certe cose se le possano permettere h.p. lovecraft e pochi altri. non so se questa vena quasi trash sia voluta; in compenso, nonostante una punteggiatura abbastanza random, il racconto scorre veloce e indolore. (io)
Umbreon_91 - Pulmonary-Viral Fever 1
Il Potere, in questo racconto, è quello di decidere della vita e della morte dell'umanità, dilaniata da un virus letale di cui si possiede l'unica cura. Anche questo racconto è piuttosto telegrafico, e non permette di vedere un vero sviluppo dei personaggi ne' una loro netta caratterizzazione. (iper)
un altro racconto scontato. sarà che ho visto troppi film?
ho trovato positivo lo sforzo di portare cospirazioni, tradimenti e truffe a livello mondiale, ma si rivelano un buco nell'acqua dall'inizio alla fine quando ci si accorge che i colpi di scena, che non mancano, in realtà sono già stati tutti scritti (cioè prevedibili, che dir si voglia).
non va molto bene la descrizione dei personaggi, che sembrano usciti dal nulla: appartengono ad un mondo a sé stante rispetto a quello contaminato.
inoltre ho trovato la narrazione un po' lenta (il protagonista, che dovrebbe essere intuitivo, ci impiega un po' troppo ad arrivare alla conclusione o sbaglio?), soprattutto sulla parte del discorso, mentre l'inizio presentava il flashback della contaminazione in modo "fulmineo", oserei dire. (irdg)
anche qui troviamo una scrittura più che buona unita a un tema che ultimamente va per la maggiore: quello della distopia e dell'umanità in pericolo. personalmente avrei sviluppato di più il racconto, che mi sembra mettere troppa carne al fuoco per poi toglierla in modo precipitoso -- ha un che di incompiuto. occhio ai dialoghi: alcuni sono fin troppo didascalici, al limite dell'innaturalezza. nonostante questi difettucci, anche questo racconto è ben più che discreto. (io)
Nomed - Fascicolo "Effetto Almanac"
anche questo terzo racconto mi è parso molto scontato, in particolare, dal mio punto di vista, sulla forma (il classico documento/fonte ritrovato).
tuttavia a differenza degli altri due presenta una storia interessante e particolare, rispettando sempre i temi prestabiliti, rendendolo così a mio parere il migliore dei 3. (irdg)
l'espediente dei documenti ritrovati, seppur non particolarmente innovativo, è usato nel modo corretto in questo racconto -- ottimi, per esempio, gli omissis per aggiungere credibilità. affascinante anche il messaggio finale, sul quale si potrebbero scrivere decine di altri racconti. (io)
E per questa edizione direi che è tutto. Andate in pace!