Pyr3s ha scritto:
Perché non quotare la definizione nella sua interezza?Dato che il significato fondamentale è un altro, e che quello che dici tu è il significato attribuitogli per estensione, fare una simile affermazione rimane comunque reato, che sia di uso comune o meno. La legge non ammette ignoranza, e in campo giuridico ogni termine ha un suo specifico termine, che piaccia o meno. Se tu dici che è fascista, intendi che è fascista, non antidemocratico. Altrimenti non hai che da dire che è antidemocratico. Facile, no?
Mi stai dicendo che ogni volta che dico una parola che ha vari significati, se tra questo ce n'è uno che può essere considerato diffamatorio, posso essere incriminato e condannato penalmente? Mi stia dicendo che tutte le volte che qualcuno dice che qualcun altro è "fascista", "simpatizzante della criminalità", "violento", "magnaccia" (detto da Di Pietro tempo fa) e "coglione" (detto da Berlusconi tempo fa) può essere incriminato?
Tra l'altro, tu parli di "significato fondamentale". Molto bene. Esiste un dizionario LEGALMENTE RICONOSCIUTO dove sono elencati i "significati fondamentali" delle parole italiane? Sai com'è, vorrei essere in grado di sapere se quando dico che il professore di analisi è "noioso", posso essere incriminato oppure no.
Ehy, aspetta, sai un'altra cosa carina? Berlusconi ha detto poche ore fa che chi protesta contro la scuola sono "gruppi di facinorosi supportati dai giornali". Supponiamo che le proteste di questi giorni si svolgano in perfetto ordine. Allora, assumendo che un "facinoroso" sia qualcuno violento (così dice il De Mauro al primo significato) e quindi che viola la legge, è successo che:
1)Berlusconi ha accusato parecchie persone di aver violato la legge.
2)Berlusconi ha accusato i giornalisti di fomentare la violenza (reato, decisamente).
Non si tratta forse di diffamazione?