Ipergorilla ha scritto:
Beh mi sembra comunque un po' insensato... scegliere come simbolo qualcosa che è convenzionalmente legato al male.
Mi spiego: la parola satanismo fa subito venire in mente il seguire qualcosa che è opposto alla chiesa tradizionale.. Se da un lato è giustificato per il fatto che si oppone al moralismo, dall'altro appare irrimediabilmente come qualcosa di negativo, in opposizione alla religione che convenzionalmente rappresenta il "bene"
E' legato al male solo dal punto di vista del cristianesimo, che considera male tutto ciò che non segue le regole della forma temporale della religione, ossia all'istituzione ecclesiastica. Insomma, lo vediamo come male solo perché siamo troppo abituati a vedere come "bene" la Chiesa.
Il satanismo in un certo senso è al di là del bene e del male, poiché tali nozioni presuppongono una divinità alta, distante dall'uomo che ci dà la grazia e decide delle nostre vite. E' un modello tutto sommato giuridico, in cui ci si disperde in un "altro" per redimere i propri errori. Al contrario, il culto di sé previsto dal satanismo prevede un'incorporazione dell'Assoluto nell'individuo, un ricollegamento tra la persona e la sua energia cosmica.
Bisogna considerare che le scritture e gli insegnamenti religiosi "codificati" siano in realtà trascrizioni di alcune modalità pratiche attraverso cui una determinata cultura cerca di ricollegarsi con il cuore delle cose, con ciò che sta al di là delle forme e delle parole, o meglio al limite di esse (è interessante considerare come le divinità nella maggior parte delle culture iniziatiche abbiano l'accezione di "innominabile" e "irrappresentabile"). Se non si considera questo, la lettura di queste fonti scritte diventa solo una scusa, una giustificazione per atti illeciti e perversioni. Per questo motivo si ha una visione distorta del Kama Sutra indiano, considerato solo un manuale per "godere nei modi più strani" e non invece un'estrinsecazione molto limitata di una pratica di vita estremamente complessa che doveva fondarsi anche sulla virtù e sulla prosperità, rappresentante di una cultura intensamente creativa che sapeva rigenerarsi in modi infiniti per il fatto che ogni singolo individuo era sempre e comunque legato all'Assoluto.
Allo stesso modo, le pratiche esoteriche del satanismo sono "male" e "perversione" solo se usate in modo improduttivo, con l'unico scopo di provare qualcosa di diverso nella vita, un nuovo
entertainment per passare il tempo, come guardarsi il film alla televisione o navigare in internet ascoltando musica. Son tutti modi per riempire un tempo vuoto, o un tempo che la società ci fa apparire vuoto, connotando tale parola in accezione negativa perlopiù come mancanza di lavoro alienante. Le tradizioni mistiche hanno invece visto il vuoto come negativo - o meglio non il vuoto, bensì lo
svuotamento, il processo attivo e costante di purificazione che si può effettuare attraverso determinati rituali spesso connotati da filosofie intense e profondamente articolate.
Questo decentramento dell'Io individuale è stata sempre e comunque la funzione delle religioni, la quale però si è quasi sempre presentata in due forme estremamente diverse. Consci che non tutte le persone possono davvero raggiungere i più profondi stadi di ricollegamento con l'assoluto, si è sempre previsto un percorso "popolare", fatto di un'adesione a codici morali e assoggettamento a regole esteriori (la cosiddetta Via della Mano Destra), e un percorso iniziatico per i pochi dotati di Volontà enorme (in senso schopenhaueriano) e naturalmente predisposti ad esso, fatto di pratiche molto più ardue in cui il soggetto pratica e agisce direttamente su se stesso al fine di raggiungere una completezza e una beatitudine della vita di alti livelli (Via della Mano Sinistra). Ad esempio nell'induismo la maggior parte della popolazione si fermava al culto delle divinità, mentre gli iniziati potevano raggiungere alte forme di conoscenza secondo determinate pratiche individuali.
C'è da dire che nelle religioni orientali - in particolare quella induista e tantrica ove si sono originati i termini corrispondenti delle due "Vie" - i due aspetti non vengono scissi in modo arbitrario, bensì sono considerati complementari. Nessuno di fatto può darsi da sé una regolamentazione morale, come pretenderebbero le invitanti ma estremamente incomplete pagine di Wikipedia, se non ha avuto almeno un maestro che gli insegnasse alcuni principi da cui partire e lo sostenesse fino a quando non sarebbe stato capace di camminare con le proprie gambe. La differenza sta più che altro nel modo in cui è vissuto l'intervento del maestro: non come un'imposizione, una legge repressiva, bensì come un insegnamento che va recepito nella sua essenza affinché si possano sviluppare le proprie facoltà latenti e si possa davvero pervenire ad una realizzazione del Sè (attenzione: Sè con la S maiuscola, che è diverso dall'Io individuale; potrebbe coincidere con l'Inconscio psicanalitico se questo non fosse considerato perlopiù come luogo di perversioni e patologie di natura esclusivamente sessuale).
Ciò a cui portano, in sostanza, le vie di realizzazione come il satanismo o il tantrismo (da cui perlopiù è derivata) è una realizzazione di un'interiorità privata: in un mondo dove si è solo facciata, dove tutti sono già diventati linguaggio scritto e pubblico, si riscopre la non-necessità di dire tutto a tutti, di rendere ogni nostro particolare pubblicamente controllabile attraverso la parola e la scrittura, se si vuole ritrovare, conservare e fortificare se stessi l'unica via è quella opposta, quella rivolta all'interno. Una via non ideale e speculativa, bensì un rapporto intimo, reale ed intenso con il nostro corpo e il nostro cuore.