E va bene. Pubblichiamo una figuraccia alla volta però, oppure non la finiamo più. Iniziamo dalle origini, per percorrere più in la tutte le tappe della mia vita meravigliosa (?):
Leggete a vostro rischio e pericolo, da piccolo ero un cretino (non che ora non lo sia, ovvio).
Figuraccia 1 - Età: 6 anni
"Tanto, ma taaa[...]aanto tempo fa, quando ero ancora un dolce pargolo che si apprestava nel concludere il suo primo anno delle scuole elementari, feci la prima figuraccia di cui ho memoria. Era l'ora di storia, e la maestra ci disse che dovevamo disegnare... boh, non ho idea di cosa dovessimo disegnare, ma sicuramente non centrava con la storia. Io, purtroppo, avevo gettato la matita dalla finestra l'ora prima. Iniziai ad elemosinare disperato una matita o un qualsivoglia strumento capace di imprimere tempera su un pezzo di carta, ma tutti i miei compagni negavano di avere tale oggetto (ma mi ricorderò per sempre di te, Sara infame, che nascondevi i tuoi gingilli nel secondo astuccio sotto dentro lo zaino!). Alla fine succede che la maestra, tale Giada se non vado errato, si accorge della mia preoccupante situazione, e mi offre un "Matita di quelle che sembrano penne che hanno la punta a scatto". Io, poveretto che ero, non avevo mai avuto la fortuna di ammirare prima tale arnese, e non conoscevo il suo funzionamento. La presi e iniziai a disegnare quella che forse era una caffettiera (?.?). Tutto contento, stavo per finire la mia opera d'arte che... la punta si spezzò! E adesso? Le matite normali si temperavano, ma quella NO! Quella era a forma di penna, aveva lo scatto, che cavolo dovevo fare? Nella mia testa, in quel momento, era come se avessi rotto la punta di una penna, e mi meravigliai quando non mi inguacchiai (è una parola?) le mani d'inchiostro. Tutto impaurito feci vedere ciò che era successo alla maestra, e lei mi disse qualcosa del genere: "Oh, si è rotta la punta. Questa ora puoi buttarla". Naturalmente si riferiva alla punta. Ma io ero stupido e inesperto, e così... insomma, avete capito. Buttata la penna nel cestino, tornai a sedermi al mio posto. Alla fine dell'ora, la maestra urlò con voce tuonante, un po' perché facevamo casino un po' perché era scema di suo: "Dov'è la mia MATITA?!!!" E nulla, dissi che non ne avevo idea per non fare la figura del rincretinito, e lei mi credette anche! Da allora, sta aspettando ancora che qualcuno glie la vada a restituire sul davanzale della classe."
Ci vediamo nella prossima puntata di Figure di merda Focus!