The_Biaf
Fight Biaf Fight
Ok, quell'albero sta creando una situazione caotica qui dentro. Parlo da autore della fic:
Di quell'albero non ne è fregato una bega.Come non me ne è fregato di dire che il tappeto è sfilacciato e tutte le altre minchiatelle. La domanda è perché? Perché ho usato una prima persona IMMEDESIMANDOMI nel personaggio. Dunque prendiamo ad esempio che sia io stesso il personaggio e sto raccontando davanti ad una birra di come ho massacrato un manipolo di cinesi a degli amici. Ai miei amici interessa quanto è grosso l'albero o come ho disintegrato a suon di ascia la faccia di un cinese?
La chiave di questo mio ragionamento sta nella recensione stessa che ho fatto a Novecento "non sono qui per leggere un romanzo". Un romanzo e un semplice one shot per la fic challenge di pcf, per me, sono cose ben differenti. Io solitamente uso questa sfida proposta dal forum per sperimentare qualcosa di nuovo e vedere se ad un discreto pubblico può piacere, dunque riutilizzarla poi per farci qualcosa di più serio. La prima volta un racconto adolescenziale molto leggero e senza pretese, l'anno scorso un fantasy e quest'anno un realistico psicologico d'azione. Sto addirittura pensando di fare un romantico per l'anno prossimo. Per me è tutto qui: esperimento. E se funziona, portandomi sul podio, ben venga. Se no pace, prendo le critiche e correggo tutto.
Dunque, sono felice che qualcuno mi critichi la forma e mi dia consigli, sono felice che tutto venga preso sul serio e abbastanza professionalmente. Ma soffermarsi a capire perché non ho detto quanto sia grosso un albero, in una fic challenge, su una fic che ho volutamente rendere più corta del solito cercando di raccontare più cose possibili (ho creato un'intera situazione globale per arrivare a raccontare ciò che succede in quel pezzo di Oregon),mi sembra anche esagerato.
Non ho voluto rispondere a Novecento quando mi ha recensito proprio per questi motivi. Mi sembrava fin troppo chiaro cosa volessi sottolineare e raccontare, ma ad un certo punto devo intervenire e sradicarlo proprio quell'albero. Romanzo e fic per me sono diversi. Questo è quanto, ho dato tutte le risposte che volevo dare, non ho più nulla da dire e non risponderò ad altro, anche perché sono forzato a letto dal colpo della strega (fanculo).
E faccio notare che dissi prima di consegnare "sono in crisi nera". Il racconto infatti l'ho scritto solo in 4 giorni perché fino a quel momento non sapevo nemmeno cosa fare, ero molto vicino al dare forfait stavolta. Quindi già il fatto che sia piaciuto a qualcuno e che l'idea funzioni, mi riempie d'orgoglio, per dire eh.
Di quell'albero non ne è fregato una bega.Come non me ne è fregato di dire che il tappeto è sfilacciato e tutte le altre minchiatelle. La domanda è perché? Perché ho usato una prima persona IMMEDESIMANDOMI nel personaggio. Dunque prendiamo ad esempio che sia io stesso il personaggio e sto raccontando davanti ad una birra di come ho massacrato un manipolo di cinesi a degli amici. Ai miei amici interessa quanto è grosso l'albero o come ho disintegrato a suon di ascia la faccia di un cinese?
La chiave di questo mio ragionamento sta nella recensione stessa che ho fatto a Novecento "non sono qui per leggere un romanzo". Un romanzo e un semplice one shot per la fic challenge di pcf, per me, sono cose ben differenti. Io solitamente uso questa sfida proposta dal forum per sperimentare qualcosa di nuovo e vedere se ad un discreto pubblico può piacere, dunque riutilizzarla poi per farci qualcosa di più serio. La prima volta un racconto adolescenziale molto leggero e senza pretese, l'anno scorso un fantasy e quest'anno un realistico psicologico d'azione. Sto addirittura pensando di fare un romantico per l'anno prossimo. Per me è tutto qui: esperimento. E se funziona, portandomi sul podio, ben venga. Se no pace, prendo le critiche e correggo tutto.
Dunque, sono felice che qualcuno mi critichi la forma e mi dia consigli, sono felice che tutto venga preso sul serio e abbastanza professionalmente. Ma soffermarsi a capire perché non ho detto quanto sia grosso un albero, in una fic challenge, su una fic che ho volutamente rendere più corta del solito cercando di raccontare più cose possibili (ho creato un'intera situazione globale per arrivare a raccontare ciò che succede in quel pezzo di Oregon),mi sembra anche esagerato.
Non ho voluto rispondere a Novecento quando mi ha recensito proprio per questi motivi. Mi sembrava fin troppo chiaro cosa volessi sottolineare e raccontare, ma ad un certo punto devo intervenire e sradicarlo proprio quell'albero. Romanzo e fic per me sono diversi. Questo è quanto, ho dato tutte le risposte che volevo dare, non ho più nulla da dire e non risponderò ad altro, anche perché sono forzato a letto dal colpo della strega (fanculo).
E faccio notare che dissi prima di consegnare "sono in crisi nera". Il racconto infatti l'ho scritto solo in 4 giorni perché fino a quel momento non sapevo nemmeno cosa fare, ero molto vicino al dare forfait stavolta. Quindi già il fatto che sia piaciuto a qualcuno e che l'idea funzioni, mi riempie d'orgoglio, per dire eh.
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