Cresco come voglio....

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ThunderShock

Meow cat, please meow back
Mod
L'unica cosa che i miei genitori disapprovavano erano le figurine dei calciatori che volevo collezionare ma che in realtà non collezionavo. Mia madre diceva che "sei grande" (avevo... boh, 18 anni, forse?), mio padre diceva che erano inutili perché tanto i calciatori cambiavano maglia e quindi non serviva a nulla raccogliere le figurine.

Per tutto il resto non ho mai avuto grandi problemi. Ok, sì, forse mia madre diceva che comprare i giochi dei pokémon era stupido ma essendo soldi miei non mi infastidiva più di tanto.

Che poi va detto che i miei genitori giocano alla play (con mia madre che qualche anno fa si ritrovava ad andare a letto alle 2 del mattino perché troppo presa dal gioco) e leggono topolino (e tra parentesi non riesco a leggerlo da un po' perché mio padre lo fa sparire prima. Groan). Certo, ora non possono sgridarmi troppo perché in teoria sarei una persona adulta e quindi iniziano a diventare fatti miei.

Quando andavo alle superiori i miei compagni sapevano della mia passione per i pokémon, non che mi impegnassi a nasconderla. Avevo dei quaderni dei pokémon e non dovevo nemmeno scriverci il nome perché tanto si sapeva che erano i miei :D E avevo anche un bellissimo astuccio di Spyro the dragon.
 

Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
completamente d'accordo con te, le lamincard me le comperavano, ma ero alle elementari. Ora proprio non possono accettare la mia passione per i pokèmon, mia madre dice solo che non devo stare tutto il giorno incollato alle "scatole" (come lei chiama DS e computer)perchè mi rincitrullisco, mio padre invece dice che i pokèmon sono roba da bambini di 2 anni e che io devo fare qualcosa di più utile alla società (come per esempio aiutarlo a fare i suoi progetti). Quando gli dico che i pokèmon sono molto più complessi e ragionati di quanto sembrano e che ci giocano persone anche molto più grandi di me loro mi dicono che se gli altri sono stupidi non devo essere stupido anche io.Il DS e i giochi me li hanno fatti comprare ma li ho pagati io, e Nero l'ho preso senza avvisarli, glielo ho detto dopo.

come posso fare a convincerli?
Io sono cresciuto con dei genitori che di tecnologia sono sempre stati piuttosto digiuni, almeno per computer e robe simili, per quanto mia madre sia tutt'ora veloce a riuscire a far funzionare gli apparecchi moderni. Forse proprio per questo e per la fiducia nel loro metodo educativo, non ho mai avuto particolari problemi ludici o computereschi a parte il budget familiare molto ridotto.

Ora, da genitore, posso dirti che il discorso di stare tutto il giorno attaccato a « delle scatole » non è campato in aria. Non c'entra che siano i Pokémon o altro, c'entra il fatto che ritengo corretto dedicarci un tempo limitato in modo da variare gli interessi ed incentivare la curiosità e la fantasia. Tutte cose che un po' di svago all'aperto o qualche buon libro possono fornire; in poche parole, dare un'occhiata a ciò che ti succede o può succedere intorno ed a distogliere lo sguardo da uno shcermo elettronico.

I genitori devono dirci cosa è giusto e cosa è sbagliato nella vita, non cosa è giusto secondo loro.
Non ti viene il sospetto che le due cose siano spesso coincidenti? Il genitore comunque trasmette la propria conoscenza (e quindi ti educa) in base alla sua esperienza ed a quanto a sua volta trasmesso dai tuoi nonni e così via. È tutta una catena di « secondo loro »! Se fosse qualcosa di « sempre » universalmente valido, anche un computer potrebbe essere un buon genitore, ma non è così.

Accadono sempre le stesse cose, è normalissimo... una volta c'erano il walkman con le audiocassette ("eh, come ti isoli, stai sempre con quelle cuffie") e i cartoni animati giapponesi ("ma come sono violenti, perché li guardi?"), e adesso ci sono gli MP3, le consoles e ancora la TV.I genitori 'romperanno' sempre, è nella loro natura, e i figli li contesteranno sempre, è la loro natura.

Ma un giorno, quando avranno casa per conto loro, si renderanno conto che a casa di mamma non si stava poi così male. E si mangerà volentieri tutti insieme la domenica, quando il lavoro potrà permetterlo.
Sì, è esattamente così, ma a vent'anni o prima è praticamente impossibile rendersene conto. Sai che secondo me saresti veramente un buon genitore?
 
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Jack

boh
Non ti viene il sospetto che le due cose siano spesso coincidenti? Il genitore comunque trasmette la propria conoscenze (e quindi ti educa) in base alla sua esperienza ed a quanto a sua volta trasmesso dai tuoi nonni e così via. È tutta una catena di « secondo loro »! Se fosse qualcosa di « sempre » universalmente valido, anche un computer potrebbe essere un buon genitore, ma non è così.
E' vero, spesso le cose coincidono, ma non sempre. I miei genitori, essendo di una generazione diversa dalla mia, hanno dei pregiudizi per quanto riguarda la tecnologia e per i giochi che oramai hanno etichettato come "infantili". Purtroppo, i genitori non sempre sanno qual è la cosa giusta.
 
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Carmageddon

AGE IS JUST A NUMBER
Admin
Ehehe, grazie del complimento, ma non ho mai voluto esserlo: non mi sono mai piaciuti i bambini, e credo che sarei davvero troppo severa :) (ma poi avere figli costa tanto, e non sto parlando di vestirli firmati, ma proprio nella normale quotidianità...)
 

Connacht

:.::
...Steve Smith forse?
Ehm sì.
ezlol.jpg
 
P

Paolo Urraci

Mi viene in mente un personaggio di American Dad, Stan Smith, che ha tutte le passioni più nerdiche e quando parla degli MMORPG dice che lì non ci sono umiliazioni o soprusi, lì può essere qualcuno... ma non sarebbe meglio essere qualcuno nella vita reale (tanto più che anche lui cerca le attività sociali e di conquistare le ragazze come gli altri, ed è sconfortato perché non ci riesce)?
No, se lì trova il bene che cerca.

Per il resto, se per te essere alienati/emarginati = distinguersi dalla massa e per questo esserne felici, buon per te, se nel tuo caso stai bene. C'è però chi invece non ne è realmente felice, ma non potendo cambiare il presente con uno schiocco di dita, si chiude in sè stesso o nella sua passione/fissazione, magari facendo di necessità virtù per contrapposizione
Il punto è che è facilissimo non sentirsi emarginati da cose del genere. Non è una questione solo psicologica: una persona se ha la mentalità adatta riesce a rispondere anche ad un'eventuale paura, al punto da eliminarla senza fare una sfida con sé stessa. Questo perché ad una persona forte non glie ne frega niente di ciò che pensa la gente, e su questo, preciso e ben determinato argomento, è questo che voglio dire, la forza ce l'hanno praticamente tutti. Se la paura rimane è perché non si prova nemmeno a dire "Mi volete uguale? Allora siete inferiori voi perché volete costringermi." Poi, una persona che si richiude in sé (ma specifico che non ho MAI sentito parlare di persone che nel richiudersi in sé giocano ai Pokemon o altro) se fa un gioco o una cosa simile solo per quel motivo, d'accordo; però se non ci gioca perché non vuole essere diversa allora il discorso è diverso.
 

Evolvix 85

One is All, All is One
Non ho letto tutto, ma qualche post per farmi un'idea dell'argomento; proprio in questo periodo mia madre si 'sta preoccupando perchè non esco, non vado in piscina, non esco con mio cugino... ma io non mi trovo ad uscire con gente che non conosco e con cui non posso parlare di qualcosa dato che non abbiamo niente in comune... e poi non mi piace il casino, ho vissuto in un paesino tranquillo, per non dire morto, mi portano in vacanza in un paese che ha uno stile di vita completamente diverso dove non ci sono persone che non conoscono e pretendono che io mi abitui cosi in meno che non si dica... se uscissi non mi divertirei, mi annoierei... non so come spiegarglielo però. Parlando di pasioni ogni tanto mio papà si mette a dire agli altri "sto qua gioca ancora a pokemon" ridendo, quindi ci scherza un po' su, ma si preoccupa che io sia ancora un bambino... non sanno com'è pokemon e non lo sapranno mai quindi mi rassegno e non spiego niente.
 

Carmageddon

AGE IS JUST A NUMBER
Admin
In effetti non è facile tentare di spiegarlo a persone che reputano i pokémon un giochino stupidino come Pacman... E non lo fanno assolutamente per maldicenza ma in tutta ingenuità: sono talmente incolti sull'argomento, che per loro tutti i videogames sono identici e hanno lo stesso target, ossia <12 anni.
 
P

Paolo Urraci

quindi mi rassegno e non spiego niente.
Dopo queste

(

Io sono cresciuto con dei genitori che di tecnologia sono sempre stati piuttosto digiuni, almeno per computer e robe simili, per quanto mia madre sia tutt'ora veloce a riuscire a far funzionare gli apparecchi moderni. Forse proprio per questo e per la fiducia nel loro metodo educativo, non ho mai avuto particolari problemi ludici o computereschi a parte il budget familiare molto ridotto.

Ora, da genitore, posso dirti che il discorso di stare tutto il giorno attaccato a « delle scatole » non è campato in aria. Non c'entra che siano i Pokémon o altro, c'entra il fatto che ritengo corretto dedicarci un tempo limitato in modo da variare gli interessi ed incentivare la curiosità e la fantasia. Tutte cose che un po' di svago all'aperto o qualche buon libro possono fornire; in poche parole, dare un'occhiata a ciò che ti succede o può succedere intorno ed a distogliere lo sguardo da uno shcermo elettronico.

Darth Jack, 30 luglio 2012, 19:00:

I genitori devono dirci cosa è giusto e cosa è sbagliato nella vita, non cosa è giusto secondo loro.

Non ti viene il sospetto che le due cose siano spesso coincidenti? Il genitore comunque trasmette la propria conoscenza (e quindi ti educa) in base alla sua esperienza ed a quanto a sua volta trasmesso dai tuoi nonni e così via. È tutta una catena di « secondo loro »! Se fosse qualcosa di « sempre » universalmente valido, anche un computer potrebbe essere un buon genitore, ma non è così.

Carmageddon, 30 luglio 2012, 20:48:

Accadono sempre le stesse cose, è normalissimo... una volta c'erano il walkman con le audiocassette ("eh, come ti isoli, stai sempre con quelle cuffie") e i cartoni animati giapponesi ("ma come sono violenti, perché li guardi?"), e adesso ci sono gli MP3, le consoles e ancora la TV.

I genitori 'romperanno' sempre, è nella loro natura, e i figli li contesteranno sempre, è la loro natura.

Ma un giorno, quando avranno casa per conto loro, si renderanno conto che a casa di mamma non si stava poi così male. E si mangerà volentieri tutti insieme la domenica, quando il lavoro potrà permetterlo.

Sì, è esattamente così, ma a vent'anni o prima è praticamente impossibile rendersene conto. Sai che secondo me saresti veramente un buon genitore?
)

bestialità, faccio lo stesso.
 
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Evolvix 85

One is All, All is One
Paolo... ho già cercato di spiegargli qualcosina, ma non capiscono e poi quello che dici non è sostenuto da niente, quindi se non espliciti le motivazioni... è hamburger senza carne.

Edit: non ho capito molto bene quello che intendi però quindi il messaggio sopra può intendere qualcosa di diverso.
 
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P

Paolo Urraci

Edit: non ho capito molto bene quello che intendi però quindi il messaggio sopra può intendere qualcosa di diverso.
Non so che cosa tu abbai capito, ma intendevo dire che sono discorsi che non stanno né in cielo né in terra. Nulla di più e nulla di meno.
 

Evolvix 85

One is All, All is One
Allora ho capito bene, ma non so quali siano i tuoi discorsi, dici la tua senza argomentare niente. Perchè i nostri discorsi non stanno ne in cielo ne in terra ?
 

Mosq

Mod
Signor Urraci, vorrei renderla partecipe di un fatto: stamani ho deciso di amputarmi un braccio con una forchetta, e dopo svariate ore di lavoro finalmente ce l'ho fatta. Posso assicurarle che il piacere è stato immenso, anche se mia madre si è un po' incazzata perché le ho macchiato la tovaglia buona di sangue.

Ora c'è un problema non da poco! Vorrei tagliarmi anche l'altro braccio, ma ora che ne ho uno solo non riuscirei nel mio intento.. lei potrà capire che la situazione è alquanto bizzarra!

Che cosa mi consiglia?
 
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DDX

Great!
Mod
@ Connacht: Riguardo al tuo primo lunghissimo post: condivido abbastanza le tue idee, ma da come scrivi sembra quasi o che tu vuoi fare a tuo figlio quello che non hai potuto fare tu o che vuoi fargli fare esattamente quello che hai fatto tu. Tieni conto che a volte, per quanto uno si impegni, non sempre riesce a farsi accettare totalmente nel gruppo, soprattutto se si ha una mentalità più matura/infantile/aperta/chiusa rispetto a quella del gruppo in cui si trova.

Non so che cosa tu abbai capito, ma intendevo dire che sono discorsi che non stanno né in cielo né in terra. Nulla di più e nulla di meno.
Tu qualche post fa hai detto che se tuo figlio si vuole buttare sotto un treno (o se si vuole tagliare un braccio) può farlo, gli dici che è sbagliato ma può farlo. E sono i discorso di Carma che non stanno ne in cielo e ne in terra, eh?

Comunque, io sono contro quei genitori che obbligano i figli a fare quello che vogliono loro (o gli buttano la roba)(o sono appassionati di calcio e fanno giocare obbligatoriamente il figlio).

Però dall'altra parte vedo spesso quattordicenni viziati che sono veramente peggio dei bambini, con genitori che soddisfano ogni loro richiesta. Questi saranno quelli che dormono fino alle due del pomeriggio e escono tutto il giorno a divertirsi con gli amici sulle spalle dei genitori e cercarsi un lavoro mai (è vero che sono tempi difficili, ma almeno provare a cercarselo...). Quindi secondo me i genitori dovrebbero si cercare di stimolare i figli, ma anche lasciargli i loro spazi. Poi comunque intervenire se vedono comportamenti dannosi (verso di se o verso gli altri) del figlio.

Conoscendomi, a mio figlio gli fregherò i fumetti e i videogiochi per giocarci io (con lui ovviamente).
 
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P

Paolo Urraci

Non ne ho proprio voglia, ne piglio una delle peggiori e ti spiego perché è sbagliata quella, le altre non ne ho voglia. O almeno non oggi.

Sì, è esattamente così, ma a vent'anni o prima è praticamente impossibile rendersene conto. Sai che secondo me saresti veramente un buon genitore?
No, cioè: i tuoi genitori ti impediscono di fare una cosa a cui tieni molto perché "è da bambinetti" quando ciò che ti vogliono far fare loro non è da bambinetti ma da manicomio. Tu li odi, non si sopporti, ma alla fine " devi riconoscere che ti hanno aiutato"?!? A fare cosa? A diventare pazzo come loro, solamente. Oh, certo che dopo (non tutti, per fortuna, ma molti sì) finiscono per comportarsi come loro: se li sono lavorati bene e li hanno trasformati in bestie che fanno il natale insieme e vogliono tanto bene persino ai parenti lontani che da piccolo magari i tuoi genitori ti costringevano a far finta che tutto sia splendido in casa tua solo perché arrivano loro e dovevano credere che la tua casa fosse bella e carina come la loro, costringendoti oltretutto ad abbondare in quanto ad omertà.
 

Mosq

Mod
Signor Urraci, ignorandomi lei mi offende, due post più in su io le ho posto una domanda.

Ordunque, qual è la sua risposta?
 
P

Paolo Urraci

Se ti può andar bene come alternativa, fattelo tagliare da qualcun altro. Contento così?
 

DDX

Great!
Mod
Non ne ho proprio voglia, ne piglio una delle peggiori e ti spiego perché è sbagliata quella, le altre non ne ho voglia. O almeno non oggi.

No, cioè: i tuoi genitori ti impediscono di fare una cosa a cui tieni molto perché "è da bambinetti" quando ciò che ti vogliono far fare loro non è da bambinetti ma da manicomio. Tu li odi, non si sopporti, ma alla fine " devi riconoscere che ti hanno aiutato"?!? A fare cosa? A diventare pazzo come loro, solamente. Oh, certo che dopo (non tutti, per fortuna, ma molti sì) finiscono per comportarsi come loro: se li sono lavorati bene e li hanno trasformati in bestie che fanno il natale insieme e vogliono tanto bene persino ai parenti lontani che da piccolo magari i tuoi genitori ti costringevano a far finta che tutto sia splendido in casa tua solo perché arrivano loro e dovevano credere che la tua casa fosse bella e carina come la loro, costringendoti oltretutto ad abbondare in quanto ad omertà.
Non voglio entrare nel personale, ma se uno ha dei genitori idioti è anche giusto comportarsi con un minimo di logica. Il fatto che questi genitori siano così non significa che tutti siano così, e di certo con puoi dire ad un bambino di buttarsi sotto un treno se lo vuole.

Come al solito, stai generalizzando troppo.

Se ti può andar bene come alternativa, fattelo tagliare da qualcun altro. Contento così?
Ovviamente spero che tu abbia capito che la sua ironia era per motivarti a dare una spiegazione a certe cose che dici, non a prenderti per il culo.

@ Mosq: comunque puoi anche metterti la forchetta in bocca e darti da fare *runs*
 
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Steph

Great Teacher
Mod
prima di rispondere a Conny una premessa: mi scuso ma non ho letto i link che hai messo sia perché il nome del sito mi stava antipatico sia perché una volta aperto mi chiedeva di guardare due loro filmati per sostenerli e proseguire nella lettura

inoltre, volevo aggiungere (per i pochi who cares) che questo topic capita a fagiolo perché in questi giorni stavo proprio pensando ad un'ipotetica educazione della persona (pensavo in primis a me stesso, a come mi auto-limiterei e come dovrei crescere). Per esempio, se mi vieterei droghe leggere, pesanti, fumo, alcol, ecc (sono una persona molto egoista: di solito alle altre persone vieto tantissimo ogni genere di vizio)

e volevo aggiungere un consiglio per tutti, di guardare il film "l'ultimo sogno" (sta andando in onda adesso su rai 3, ma potete beccare una replica ogni 2 annetti o vedervelo in streaming) che mi sembra riguardi molto da vicino il rapporto genitore/figlio (e contiene un sacco di perle che potete rispondere ai vostri genitori)

Però è anche vero che prima o poi si deve crescere.

E che alcuni interessi, in certi casi, possono risultare "eccessivi" per quanto riguarda lo sviluppo della persona.

Ad un adolescente dovrebbero prima di tutto interessare la formazione personale e sociale, cioè studiare ciò che gli interessa, praticare un'attività formativa (es. sport o musica), stringere amicizie, viaggiare, fare nuove esperienze, farsi una cultura. In tutto questo giocare ai pokémon va benissimo, ma secondariamente, non in cima alle proprie priorità.

Liberissimi di non farlo e stare chiusi in casa a giocare e dedicarvi solo ai pokémon (in fondo anche quello è un passatempo in sè legittimo...), ma un giorno darete importanza ad altre cose e rimpiangerete di non avervi dedicato tempo fin dalla prima adolescenza al posto di stare a nerdare con le carte collezionabili e i siti internet a riguardo.

Perché la verità è che un giorno non saranno i pokémon la vostra reale ambizione, non saranno i pokémon la fonte di soddisfazione di una persona, non saranno i pokémon a qualificarvi umanamente e professionalmente in maniera positiva, non saranno i pokémon ciò per cui troverete un posto nel mondo e per cui gli altri vi accetteranno (anzi, occhio...), non saranno i pokémon la fonte della vostra felicità (a meno di accontentarvi).

Ci vuole moderazione.
prima di tutto, ci tengo a precisare che l'esempio di Pokémon era citato unicamente perché parte dell'altro topic, volendo parlare di altro posso testimoniare che esista gente che c'ha fatto i soldi con i giochi competitivi come Super Smash (no joke, parliamo di cifre da migliaia di euro l'anno), quindi si potrebbe definire fonte di soddisfazione sia economica che non.

Ma dato che conosco benissimo come pensa la massa, predicto già che direte "eh, è un caso su migliaia di giocatori"

benissimo, ma che dire dello stesso fondatore, produttore, inventore di Pokémon (o di qualsiasi altro marchio)? Una persona che ha fatto di un hobby la sua reale ambizione, che si è trasformata in traguardo, che si è qualificato e che poi ha avuto immense soddisfazioni... e con lui molti altri esempi come Zuckerberg, Jobs o qualche altro illuminato che abbiamo avuto nell'ultimo decennio: chissà, magari rinunciare ad un hobby può voler dire impedire la nascita di un futuro loro discendente. Chi ti dice che il pargolo non diventerà il nuovo ceo di Facebook 2.0?

Poi ci si ritroverà nell'età adulta in ritardo rispetto agli altri che hanno già fatto diverse esperienze; perché mentre gli altri coltivavano due di picche, giocavano a basket, nuotavano al mare o non vedevano l'ora di fare la gita del quinto a Barcellona, ci si preoccupava di trovare la card argentata ed elaborare deck rari.

Se nell'epoca in cui si dovrebbe invitare a uscire fuori una ragazza o partecipare a competizioni sportive, ci si rinchiude nel proprio mondo continuando i giuochi della propria infanzia (spendere tutto il denaro per collezionare carte/figurine, o stare tutto il giorno davanti ai videogiochi, o guardare solo cartoni magari di un certo tipo ecc.), è evidente che c'è qualcosa che non va.

Temerei anche che il mio ipotetico pargolo non sia socialmente inserito con i coetanei (male per lui), motivo per cui si aliena negli interessi (che NON vuol dire conformarsi al gregge e non avere una propria personalità!), il che potrebbe anche indicare una debolezza di carattere (se magari si vergogna di giocarci perché sa che il gruppo lo prenderebbe in giro, se non ha la determinazione di imporre il suo modo di essere e teme troppo il giudizio altrui). Io non credo farei tante storie se incontrassi qualcuno che gioca ai pokémon, però per altri non è così e mi dispiacerebbe se il mio futuro figlio dovesse essere emarginato o deriso per questo, influenzando la sua crescita.
proprio il gioco di carte (ammesso di praticarlo dal vivo e non online) richiede contatto e contatti tra le persone: procurarsi la carta "argentata" od il mazzo "raro" elaborato sono tra le cose più difficili da realizzare, bisogna allargare le proprie conoscenze, fare scambi su scambi, girare parecchio (e magari pure in città diverse da quella di residenza)... un giro tale da non invidiare per nulla gli incontri di basket/calcio tra squadre di altre comunità (perdonatemi il termine, non pratico sport di squadra e si vede) o del trovare un nuovo locale in cui suonare col proprio gruppo

ah, ed il detto "fortunato nel gioco sfortunato in amore" non è affatto vero... ho visto un sacco di coppiette che giocavano assieme ed erano saldamente unite. Ma questo non lo può sapere chi non gira nell'ambiente. Ancora una volta, l'ignoranza è quella che si dovrebbe combattere. Anziché vederlo sempre triste perché preso in giro da altri (a parte il frantumare la faccia appena li trovo in giro perché l'ultima cosa che voglio è avere un figlio depresso come me), io cercherei di tirargli su il morale spiegando che gli altri non sanno cosa fa ai tornei/agli altri non interessa l'argomento. Esattamente, perché dovrei essere più fiero di lui se la sua squadra di basket si classificasse prima ai regionali piuttosto che lui da solo vinca il nazionale di Pokémon? Devo dirgli "congratulazioni, ma avrei preferito vederti segnare al novantesimo minuto"?

Per questo cercherei preventivamente di indirizzarlo verso altre direzioni piuttosto che questa. Non potrei assolutamente starmene in disparte e lasciarlo sviluppare, fregandomene del tutto, solo un interesse accanito verso ciò che al momento ritiene superficialmente sia ciò che fa per lui.

Magari rischia di arrivare alle superiori che per scherzare da un nome al proprio zaino, non ha la minima idea di come relazionarsi con la ragazza adocchiata e si esprime in una maniera fuori dal mondo...
ciò che per te è prendersi cura dai tuoi figli sarà visto come impicciarsi degli affari loro, lo sai benissimo come funziona la psicologia infantile... se tenti anche solo di suggerirgli un'altra strada, lui cocciutamente proseguirà in questa. E farà benissimo, se gli piace così tanto...

Insomma, preferirei sapere che mio figlio, arrivato ad una certa età, come passatempo fa gare di judo, suona blues, gira il centro in bicicletta e va nel bosco in escursione con gli amici, piuttosto che giocare ai pokémon (soprattutto se gli altri lo prendono in giro o lo evitano per questo);

che piuttosto che sapere a memoria i nomi di tutti i pokémon, si appassioni alle scienze o alle arti;

che ai tornei online di pokémon gliene freghi assai poco rispetto a, chessò, entrare a medicina, realizzare la propria ambizione col teatro/danza, entrare in polizia, farsi tesserare dalle giovanili della squadra, diventare un Bear Grylls o fare un figurone assieme al gruppo di amici nel primo concertino in pubblico ecc.

Non tanto per un pallino mio, quanto perché saprei che ne sarebbe lui per primo orgoglioso e ciò contribuirebbe a renderlo un adulto completo ed equilibrato, che possa quindi andare in contro alla vita e farsela soddisfacente.
stiamo pensando ad uno appassionato (od anche ossessionato) di Pokémon oppure ad un impedito? No perché tu stai descrivendo il secondo eh...

oltretutto non vedo perché essere fieri di un figlio che gira per il mondo mangiando cacca di orso piuttosto che giri il mondo per combattere tra 6 mostricciattoli. Gli altri più o meno sono realizzazioni lavorative, non c'entrano molto con gli hobby... perché di questo siamo parlando, no? Che poi io abbia la fortuna che il mio lavoro corrisponda al mio hobby tanto meglio, caso mai ad esempio aprissi una fumetteria/franchising di pv come Gamestop.

Poi può anche darsi che da adulto da solo si appassioni ad un qualche gioco di carte collezionabili, o alle partite a D&D, o al fumetto d'autore, o ai modellini di qualcosa, mi va benissimo, ma come hobby parziale che rappresenta una minima frazione della sua vita, non la sua priorità o la prima cosa che viene in mente nel descriverlo.Mi andrebbe decisamente meno bene se una volta adulto dedicasse la maggior parte del proprio tempo e denaro esclusivamente a fare cosplay di Dragon Ball in qualche fiera, a collezionare costose action figures magari fatte male, a scarabbocchiare doujin fantasticando di essere un mangaka, ad avere come soli argomenti di conversazione il fantasy o le tecnobubbole (poi vabbè la vita è sua e non posso costringerlo a fare diversamente)...
cercherò di rispondere anche a questo nonostante abbia capito ben poco di quello che hai scritto e non ho tempo di cercarlo su google xD

tutti noi abbiamo una droga: spendere per il fumo od il gioco d'azzardo non è tanto più salutare od economico dell'andare a manifestare a Lucca 15 abiti di una dozzina di personaggi diversi per una decina di anni filati.

Io spendo un buon 100€ a settimana per il gioco di carte (spendevo meno quando ero videogiocatore, almeno il gioco costava sui 50 ma era una volta a mese lol). Sto cercando di trattenermi, ma è veramente molto difficile: non tanto per l'assuefazione, quanto perché è veramente molto costoso come hobby (un po' come tutti i collezionisti). Pagherei per pagare di meno, eh, non è che mi piaccia svuotare il portafogli ogni settimana :/

Non escludo anche che possa esistere anche un pargolo che riesca a crescere da gran figo e contemporaneamente a giocare ai pokémon in tutta tranquillità, anche se per ora in real life non ho mai incontrato nessuno così.
evidentemente non sei del giro, dato che ti potrei elencare almeno due interi forum, pieno zeppo di cose che volevi sentirti dire (uno fighissimo palestrato circondato da ragazze, uno che gioca a basket a livelli professionistici, uno che fa atletica e solleva 3 volte il suo peso, pieno zeppo di gente che si sta laureando in robe tipo fisica, medicina, ecc)

hai due esempi anche qui nel forum, Lord Bel è un attivo giocatore di Pokémon e studia medicina, io personalmente non arrivo a nessuno dei livelli citati ma mi tengo stretto stretto il mio umile lavoro e riesco ad andare avanti pur giocando a robe infantili come queste

Anche per questo, i vostri genitori sbagliano certamente nel costringervi con la forza a fare qualcosa e nel buttarvi le vostre passioni, e piuttosto che dover fare una cosa per forza "perché sì" preferirei di gran lunga anch'io i pokémon per tutta la vita... ma mettetevi nei loro panni; e pensate anche voi se, fra dieci anni, in un vostro immaginario curriculum vitae, scriveste alla voce sugli interessi e le abilità coltivate "giocare ai pokémon". Ve l'assicuro, un giorno ve ne renderete conto.
anche qui, confondiamo carriera lavorativa e hobby. Insomma, se un hobby non mi è utile non penso proprio di volerlo scrivere, qualsiasi esso sia, se non richiesto specificatamente per quel lavoro che mi interessa. Il cv che ho consegnato al cinema multisala per esempio descriveva tutta la mia passione e la mia abilità in critica cinematografica, così come quello del gamestop tutto il mio sapere videoludico (più che altro grazie alle console possedute), così come scriverei io per primo "mi sono qualificato primo/top nei seguenti tornei Pokémon/sono arbitro qualificato nel tcg/seguo l'anime e so subbare ita dal jap/ce l'ho lungo perché ho 15 box al 100 ed il Pokédex completo" se dovessi presentarmi per un colloquio a Pokémon Company/un Pokémon Center/altro riguardante quello specifico settore (molto di nicchia).
 
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DDX

Great!
Mod
Condivido pure quello che dici tu, ma tieni conto che a fare soldi con i pokèmon o i vari card game sono veramente una ridottissima percentuale di persone, talmente ridotta da essere praticamente insignificante.

Poi comunque non si può mai dire come gira il mercato, io dicevo "mi compro le carte dei pokèmon perchè mi piacciono, costano ma un giorno se non mi piacciono più o se mi serviranno dei soldi le vendo" e poi ho visto quanto valgono adesso.

Poi anch'io lavoro e adoro i pokèmon, i manga e i videogiochi, basta sapersi regolare.
 

Steph

Great Teacher
Mod
Condivido pure quello che dici tu, ma tieni conto che a fare soldi con i pokèmon o i vari card game sono veramente una ridottissima percentuale di persone, talmente ridotta da essere praticamente insignificante.

Poi comunque non si può mai dire come gira il mercato, io dicevo "mi compro le carte dei pokèmon perchè mi piacciono, costano ma un giorno se non mi piacciono più o se mi serviranno dei soldi le vendo" e poi ho visto quanto valgono adesso.

Poi anch'io lavoro e adoro i pokèmon, i manga e i videogiochi, basta sapersi regolare.
bada che non ho detto che si diventa tutti così, ma che magari si reprime quello che poteva diventare il nuovo qualcuno...
 

DDX

Great!
Mod
bada che non ho detto che si diventa tutti così, ma che magari si reprime quello che poteva diventare il nuovo qualcuno...
Avevo capito, ma dato che le probabilità sono estremamente minime, non penso neanche che questo ragionamento sia fattibile.

E' come se spiegassi a mio figlio che non si deve rubare e in questo modo gli impedissi di diventare un politico (ok, l'esempio è negativo ma il senso è quello).
 

Connacht

:.::
No, se lì trova il bene che cerca.
Se.

@ Connacht: Riguardo al tuo primo lunghissimo post: condivido abbastanza le tue idee, ma da come scrivi sembra quasi o che tu vuoi fare a tuo figlio quello che non hai potuto fare tu o che vuoi fargli fare esattamente quello che hai fatto tu. Tieni conto che a volte, per quanto uno si impegni, non sempre riesce a farsi accettare totalmente nel gruppo, soprattutto se si ha una mentalità più matura/infantile/aperta/chiusa rispetto a quella del gruppo in cui si trova.
Entrambe le cose.
lol.gif


Scherzi a parte, tanto per fare un esempio a me piacciono gli sport da combattimento/automobilismo e davvero ben poco gradisco il calcio, se però il mio futuro pargoletto volesse entrare nella squadra di calcetto del quartiere, non lo costringerò certo a fare pugilato o i go-kart, anzi se gli piace davvero giocare a calcio lo incoraggierò ad esprimersi ai massimi livelli durante le partitelle.

Oppure io preferisco nettamente le scienze odierne alla letteratura romantica, ma se lui dovesse all'improvviso sviluppare un'uggia per la biologia ed una passione smisurata per Goethe mica lo metterò in croce per questo.

E non avrò nessun problema a fargli leggere i miei fumetti come a insegnargli ad usare il computer.

Però penso che ci sarebbe qualcosa che non va, se per esempio una sua passione per le lingue consistesse nel voler imparare il klingoniano o l'elfico, perché si trova più a suo agio nel mondo di fantasia di Star Trek o di LOTR, invece che nel mondo reale.

Se chiamasse il suo zaino Pino, si facesse crescere i capelli alla Caparezza e a 13 anni dicesse cose tipo "non mi permetterò mai di emancipare le ragazze e fare quelle cose schifose!", ma poi non capisse perché le fanciulle lo allontanano.

Se il suo denaro, invece di spenderlo per coltivare qualcosa che lo faccia crescere in un qualche campo (culturale, artistico, atletico ecc.), lo spendesse esclusivamente per statuine, poster, gadget-inutili-ma-tematici-che-fan-figo.

E di certo non lo stimerei se diventasse un grassone di 150 kg che sta tutto il giorno seduto sul divano a giocare online a Starcraft o Counterstrike, dovesse anche vincere 100,000 $ in qualche mondiale in Corea (anche perché non reputo che il valore di una persona si misuri in base a quanto è bravo nel fraggare qualcuno).

Conoscendomi, a mio figlio gli fregherò i fumetti e i videogiochi per giocarci io (con lui ovviamente).
Effettivamente lo farei anch'io.
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Passiamo a IRDG:

prima di rispondere a Conny una premessa: mi scuso ma non ho letto i link che hai messo sia perché il nome del sito mi stava antipatico sia perché una volta aperto mi chiedeva di guardare due loro filmati per sostenerli e proseguire nella lettura
Oddio, forse perché non sei registrato, a me almeno per ora non lo fa e non lo ha mai fatto, cmq andando a leggere sul sito pare che sia solo una pubblicità introdotta da poco e basti aspettare pochi secondi per poi non vederla più per un mese...

e con lui molti altri esempi come Zuckerberg, Jobs o qualche altro illuminato che abbiamo avuto nell'ultimo decennio: chissà, magari rinunciare ad un hobby può voler dire impedire la nascita di un futuro loro discendente. Chi ti dice che il pargolo non diventerà il nuovo ceo di Facebook 2.0?
E chi ti dice che a 40 anni non diventerà un imbranato obeso e solo, bravo unicamente a calcolare integrali e giocare ai videogiochi?

In ogni caso non sempre certi "illuminati" sono realmente felici nè le loro vite sono davvero invidiabili (a meno di pensare che fare un sacco di soldi sia la massima aspettativa in vita).

Comunque nessuno ha detto di dimenticarsi gli hobby, che "fortunato nel gioco sfortunato in amore" o che poi uno non potesse dedicarsi a qualche passatempo.

Per il resto mi riferivo all'alienarsi dalla vita sociale e da altre attività per dedicarsi esclusivamente ad una forma di intrattenimento (soprattutto se ciò era un interesse durante l'infanzia), estraniandosi da quella che è la vita reale, magari rovinando anche il proprio corpo o le proprie possibilità; in poche parole diventare un nerd, otaku, un bampa o nei casi peggiori un hikikomori. Piuttosto che dare il giusto spazio e il giusto grado di priorità ad ogni cosa.

In pratica l'esatto opposto del tuo amico professionista di basket che solleva ragazze.

E credimi, c'è differenza fra un prolungare l'infanzia con le attività ad esse associate, e l'entrare nel mondo adulto sviluppandovi intanto qualche interesse per dei passatempi particolari.

Io ho una bella collezione di manga, ma certo la mia vita non orbita passivamente attorno ad essi, nè mi interesserebbe molto dialogare con persone i cui interessi a 20/30 anni consistono principalmente in collezionare action figures o voler fare cosplay tutto l'anno.

Conosco una marea di argomenti tipici dei nerd, ma non sono un nerd e nella mia vita sono granelli di sabbia, c'è gente per cui sono sassi e questo rischia di non essere positivo (ricordi la parabola del professore di filosofia e del barattolo con sabbia, ghiaia, sassi e birra?).

Ho un'amica che mi ha raccontato che ogni tanto gioca a D&D col fidanzato, se mai un giorno mi dovessero invitare magari accetterò e mi divertirò con loro, ma non mi vedrai mai diventare come Steve Smith.

Anche perché la maggior parte degli Steve Smith lì fuori nel profondo non vogliono essere realmente così, ma non hanno il coraggio di provare a cambiare vita - questo è il punto principale del mio discorso.

Hideaki Anno alla fine di Evangelion alla fine invitava a cessare i panni dell'otaku e a scoprire la vera vita (anche se ha ottenuto involontariamente l'effetto opposto), in fondo.

Ah, non fumo e non gioco d'azzardo. La maggior parte delle mie spese sono per l'attività sportiva, ma spendo molto meno e non penso sia un "vizio" o qualcosa di simile.

ciò che per te è prendersi cura dai tuoi figli sarà visto come impicciarsi degli affari loro, lo sai benissimo come funziona la psicologia infantile... se tenti anche solo di suggerirgli un'altra strada, lui cocciutamente proseguirà in questa. E farà benissimo, se gli piace così tanto...
Non è solo così la psicologia infantile in verità, i fanciulli sono molto sensibili ad assorbire caratteristiche dal genitore di riferimento, ma anche a emulare ciò che ammirano. Molti genitori faticano se non falliscono nell'indirizzare i figli perché non hanno saputo essere autorevoli nei loro confronti, soprattutto se invece di incoraggiarli a dedicarsi ad attività piacevoli si limitano ad accendere la televisione e pretendere bei voti a scuola.

Altrimenti non esisterebbero nè i "figli d'arte" nè i "piccoli prodigi" che sono cresciuti in un "ambiente stimolante".

Damon Hill è diventato pilota di F1 anch'esso in fondo.

Bear Grylls i figli se li porta in campeggio a mangiare cacca d'orso, invece di piazzarli davanti la televisione tutto il giorno a vedere i cartoni animati.

Se il figlio farà bene o male, sarà lui stesso a saperlo dieci anni dopo, se una volta cresciuto sarà soddisfatto della propria vita oppure vorrebbe essere in qualche modo "diverso".

non vedo perché essere fieri di un figlio che gira per il mondo mangiando cacca di orso
ROTFL lo sposerei per questo.
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A parte gli scherzi, era ovvio che non erano quelle le caratteristiche a cui mi riferivo.

anche qui, confondiamo carriera lavorativa e hobby
No, sto facendo un esempio del tipo "facciamo il punto della mia vita fino ad ora: cosa so fare? che qualità e abilità ho?".

Risposta 1 "da piccolo giocavo ai pokémon, poi ho continuato a farlo per tutta l'adolescenza e ancora adesso/gioco ai videogiochi tutto il giorno/ho la serie completa di action figures di Haruhi/ho trovato il numero 1 della Justice League"

Risposta 2 "sono un sub/mi sono restaurato una vecchia automobile/ho viaggiato per mezzo mondo/sono Larm/ho fiuto per gli affari e ho avviato delle imprese/mangio pus di cammello, so che fa un po' schifo, ma è ricco di sali minerali e sostanze nutrienti"

Il secondo mi pare più riduttivo, a prescindere dal non apprezzare gli esempi di attività che ho citato.
 

DDX

Great!
Mod
Se chiamasse il suo zaino Pino e a 13 anni dicesse cose tipo "non mi permetterò mai di emancipare le ragazze e fare quelle cose schifose!", ma poi non capisse perché le fanciulle lo allontanano.
Ogni riferimento a persone realmente esistenti è puramente casuale.

:D
 

Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
Non ne ho proprio voglia, ne piglio una delle peggiori e ti spiego perché è sbagliata quella, le altre non ne ho voglia. O almeno non oggi.

Sì, è esattamente così, ma a vent'anni o prima è praticamente impossibile rendersene conto. Sai che secondo me saresti veramente un buon genitore?
No, cioè: i tuoi genitori ti impediscono di fare una cosa a cui tieni molto perché "è da bambinetti" quando ciò che ti vogliono far fare loro non è da bambinetti ma da manicomio. Tu li odi, non si sopporti, ma alla fine " devi riconoscere che ti hanno aiutato"?!? A fare cosa? A diventare pazzo come loro, solamente. Oh, certo che dopo (non tutti, per fortuna, ma molti sì) finiscono per comportarsi come loro: se li sono lavorati bene e li hanno trasformati in bestie che fanno il natale insieme e vogliono tanto bene persino ai parenti lontani che da piccolo magari i tuoi genitori ti costringevano a far finta che tutto sia splendido in casa tua solo perché arrivano loro e dovevano credere che la tua casa fosse bella e carina come la loro, costringendoti oltretutto ad abbondare in quanto ad omertà.
Estrapolata così dal contesto, senza neanche il link della citazione, la frase si presta a qualsiasi interpretazione e secondo me l'hai buttata lì solo per arricchire il tuo discorso. Qui il mio messaggio da cui l'hai tratta. Era riferita al messaggio di Carma (da me citato) che, per quanto possa sembrarti strano, descrive abbastanza bene moltissime situazioni.

Da figlio è basta ho avuto spesso da ridire, soffrendo, su tante scelte e su tante « imposizioni » che con il senno di poi si sono rivelate piuttosto fondate e quindi giuste (non proprio tutte ma vabbè....). Scelte che non riguardavano Pokémon, internet e tante altre cose molte delle quali manco esistevano, ma cose comunque paragonabili a quelle di oggi.

Ora cerco (riuscendoci?) di far tesoro della « mia esperienza » e di essere più accondiscendente ma noto che tra figli e genitori ad una certa età c'è e ci sarà sempre da ridire, è nella natura delle cose. Fanno e faranno bene i genitori a mantenersi educatamente fermi di fronte a dei reali e seri pericoli (che i figli "contesteranno"), è giusto che i figli educatamente insistano su altre cose puramente veniali (sulle quali i genitori "romperanno") come ad esempio la scelta di un videogioco.

È pure naturale aver voglia ogni tanto di ritrovarsi a tavola, tutti insieme, nonni, noi, figli.

Sono tutte azioni i cui scopi non sono facilmente comprensibili da un ragazzino di 10-15 anni o anche di più, perché la spiegazione chiarificatrice ti verrà spontanea più avanti nel tempo, soprattutto quando avrai tu dei figli tuoi, con tutte le responsabilità che ne derivano.

I genitori non ti aiutano a diventare "pazzo come loro", ma cercano di farti crescere al meglio secondo la loro cultura ed esperienza e di prepararti a quando tu sarai adulto o genitore.

Non voglio convincerti di ciò, ma darti uno spunto di riflessione su cui meditare. Poi se per te sono comunque « bestialità », amen.
 
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Marilion

Ehi...come to the darkness...we have cookies!!! ^_
Secondo me ognuno è libero di essere ciò che vuole senza nessuno che decida al posto suo. Per esempio riguardo all'argomento pokèmon e ecc. mia madre non è totalmente d'accordo e lo giudica un gioco per bambini ma io ho un padre che mi ha insegnato a non avere paura a dimostrare ciò che sono.Se volete leggere la mia opinione andate sul topic da cui questa discussione è stata presa.
 
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