Collegio del Mondo Unito (UWC)

Assyd

Amministratore di condominio
Non sarei in ogni caso un campione rappresentativo, quindi la mia risposta a tale domanda sarebbe perfettamente inutile. Ti posso invece informare su quello che dicono e pensano sempre più gli imprenditori al giorno d'oggi, i quali non sono chiaramente interessati a facilitare l'emergenza di persone intelligenti che potrebbero rubare loro il posto e i profitti. Per questo motivo del resto la formazione sul posto di lavoro è in corso di sparizione : i datori di lavoro vogliono delle persone già perfettamente competenti nella materia ricercata oppure delle macchine mute su cui possono installare facilmente dei software a loro piacimento, ma in nessun caso delle persone intelligenti che potrebbero pensarla diversamente da quanto viene loro impartito.
Continui a proiettare quello che succede in Italia sul resto del mondo, ma lascio stare.

Non che sia tutto rose, fiori e canditi là fuori.

Ma per me l'educazione e la ricerca restano delle cose diverse dalla forma(tta)zione.
Sono assolutamente d'accordo, e per questo ribadisco ogni cosa da me detta finora.
 

Monsù Pyr3s

Lucerna Juris
Ti sconsiglio di uscire dall'Italia pensando che la situazione prospettata da Larm sia presente unicamente nel nostro paese. E ti ricordo la sempre più pressante globalizzazione dei mercati, tra cui rientra anche quello del lavoro. Sperare di trovare un buon posto di lavoro all'estero è un conto, ma non dirmi davvero che speri in un datore di lavoro "paterno" al punto da investire fortemente sulla tua formazione e pagarti profumatamente.

Lo scopo primario di OGNI imprenditore, a questo mondo, è quello di generare profitti. Il lavoro dipendente è solo una voce negativa nel bilancio della sua impresa - impresa in cui, generalmente, rischia capitale proprio.

Sarei curioso di sapere come ti comporteresti tu, da datore di lavoro.
 
L

Larm

Tra l'altro in Italia se sei amico o conoscente di un impresario o di suo figlio potresti ancora riuscire a trovarti un posto, sebbene violando le legittime aspirazioni individuali a essere riconosciuto per il proprio merito. In qualsiasi luogo però dove andrai al di fuori del tuo paese sarai sottoposto ad una concorrenza spietata con una manodopera internazionale qualificata, spesso originaria di paesi poveri e disposta dunque a fare il tuo stesso lavoro ma essendo pagato la metà di quello che tu chiederesti.

L'unica cosa che poteva esistere forse al di fuori dell'Italia era un solido sistema giuridico che garantiva il rispetto dei diritti del lavoratore e della persona, ma anche questo è praticamente in grado di sparire ovunque sotto le pressioni del mercato e delle lobby neoliberali. L'impiegato modello del giorno d'oggi è ormai un individuo flessibile, precario e nomade costretto ad assumersi interamente la responsabilità della sua formazione e del suo impiego senza avere in cambio né potere, né remunerazione, né stabilità.

Restano quindi due scelte possibili : o giocare il gioco e conformarsi al sistema, quindi ammazzarsi di lavoro per puntare alle migliori formazioni universitarie ed essere così tenuto in considerazione dalle grosse multinazionali, ma è meglio sapere in anticipo che potrebbe rivelarsi fatica inutile e che potresti diventare comunque uno dei numerosissimi disoccupati con tre dottorati sulle spalle ; oppure seguire semplicemente le proprie passioni e scegliere di "diventare quello che si è" piuttosto che conformarsi al profilo richiesto dal mercato. Se la seconda opzione è altrettanto rischiosa che la prima, ha perlomeno il merito a mio avviso di darti la sensazione di aver realizzato qualcosa nella tua vita.
 

Assyd

Amministratore di condominio
Ti sconsiglio di uscire dall'Italia pensando che la situazione prospettata da Larm sia presente unicamente nel nostro paese. E ti ricordo la sempre più pressante globalizzazione dei mercati, tra cui rientra anche quello del lavoro. Sperare di trovare un buon posto di lavoro all'estero è un conto, ma non dirmi davvero che speri in un datore di lavoro "paterno" al punto da investire fortemente sulla tua formazione e pagarti profumatamente.

Lo scopo primario di OGNI imprenditore, a questo mondo, è quello di generare profitti. Il lavoro dipendente è solo una voce negativa nel bilancio della sua impresa - impresa in cui, generalmente, rischia capitale proprio.

Sarei curioso di sapere come ti comporteresti tu, da datore di lavoro.
Ma che cavolo, si potrebbe prendere un attimo in considerazione quello che scrivo prima?

Non ho parlato di paternità, se tu fossi Steve Jobs prenderesti il primo ritardato per strada o uno che ti propone idee geniali e ti permette di sfondare (quindi è a tuo vantaggio)? E' questo quello a cui mi riferivo in realtà.

Comunque per chiudere ho già precisato di essere perfettamente consapevole del fatto

Non che sia tutto rose, fiori e canditi là fuori.
 

Monsù Pyr3s

Lucerna Juris
Steve Jobs è lo stereotipo di imprenditore: uno stronzo che vuole che le cose si facciano esattamente come dice lui. Dubito avrebbe voluto uno "che gli proponesse idee geniali e gli permettesse di sfondare":

a) perché non aveva bisogno dell'aiuto altrui per sfondare;

b) perché era ben conscio del punto a);

c) perché i dipendenti apple, è risaputo, vengono privati di ogni emozione e libertà.

Magari scegli un altro esempio, su...
 

Gkx

Admin
Steve Jobs è lo stereotipo di imprenditore: uno stronzo che vuole che le cose si facciano esattamente come dice lui. Dubito avrebbe voluto uno "che gli proponesse idee geniali e gli permettesse di sfondare":

a) perché non aveva bisogno dell'aiuto altrui per sfondare;

b) perché era ben conscio del punto a);

c) perché i dipendenti apple, è risaputo, vengono privati di ogni emozione e libertà.

Magari scegli un altro esempio, su...
non per fare l'avvocato del diavolo, ma credo che uno dei grandi meriti di jobs sia stato anche quello di scegliersi persone con cui sapeva avrebbe lavorato bene e che condividevano la sua stessa filosofia. certo, voleva che le cose fossero fatte come diceva lui, ma non per capriccio o per dimostrare di essere superiore, ma semplicemente perché era profondamente convinto che "la sua maniera" fosse la migliore (e, in grossa parte, aveva ragione), anche se il suo modo di esplicitare le sue convinzioni non era dei più gentili. jobs dello stereotipo di imprenditore aveva ben poco, ed era un caso a parte anche nel mondo dell'IT, che, com'è noto, è un ambiente molto diverso da quello "corporate" in senso stretto.

tornando IT, questo mi sembra un bell'esempio di un sistema scolastico funzionante: http://www.theatlantic.com/national/archive/2011/12/what-americans-keep-ignoring-about-finlands-school-success/250564/
 
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Iro

Amministratore di condominio
ma credo che uno dei grandi meriti di jobs sia stato anche quello di scegliersi persone con cui sapeva avrebbe lavorato bene e che condividevano la sua stessa filosofia.
immagino siano comunque ben pochi.
certo, voleva che le cose fossero fatte come diceva lui, ma non per capriccio o per dimostrare di essere superiore, ma semplicemente perché era profondamente convinto che "la sua maniera" fosse la migliore (e, in grossa parte, aveva ragione)
e non è quello che dicono tutti? un vero e proprio stereotipo da imprenditore. non ne esistono di buoni e di cattivi, né di santi.
 
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L

Larm

non per fare l'avvocato del diavolo, ma credo che uno dei grandi meriti di jobs sia stato anche quello di scegliersi persone con cui sapeva avrebbe lavorato bene e che condividevano la sua stessa filosofia.
In poche parole, non accettava nessun giovane le cui idee fossero differenti dalla propria.
 
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Gkx

Admin
e non è quello che dicono tutti?
no, probabilmente alla stragrande maggioranza degli imprenditori non interessa granché del pensiero dietro a ciò che viene prodotto, finché si fanno più soldi possibile. per jobs la perfezione nella creazione (raggiunta o meno non ci interessa) era l'unica ossessione.

non ne esistono di buoni e di cattivi, né di santi.
non stavo facendo un discorso sulla morale né intendo fare l'apologia di nessuno. sto dicendo che se c'è da prendere qualcuno che incarni lo stereotipo di imprenditore ci sono nomi ben più "comodi" di steve jobs.

In poche parole, non accettava nessun giovane le cui idee fossero differenti dalla propria.
non accettava persone che non condividevano la sua filosofia di base (sempre nell'ambito della tecnologia, chiaramente), cosa che mi sembra più che legittima. credo che sia ben più facile e costruttivo lavorare con chi ti è simile e con cui hai sintonia di pensiero piuttosto che con chi ha una visione radicalmente diversa.
 

Iro

Amministratore di condominio
no, probabilmente alla stragrande maggioranza degli imprenditori non interessa granché del pensiero dietro a ciò che viene prodotto, finché si fanno più soldi possibile. per jobs la perfezione nella creazione (raggiunta o meno non ci interessa) era l'unica ossessione.
il discorso non era il "pensiero dietro", era il fatto che qualsiasi "capo" è convinto che il suo modo di fare sia il migliore.
non stavo facendo un discorso sulla morale né intendo fare l'apologia di nessuno. sto dicendo che se c'è da prendere qualcuno che incarni lo stereotipo di imprenditore ci sono nomi ben più "comodi" di steve jobs.
è il tizio sopra che ha detto "se tu fossi steve jobs", convinto che fosse più figo e\o buono di altri imprenditori...
 
L

Larm

non accettava persone che non condividevano la sua filosofia di base (sempre nell'ambito della tecnologia, chiaramente), cosa che mi sembra più che legittima. credo che sia ben più facile e costruttivo lavorare con chi ti è simile e con cui hai sintonia di pensiero piuttosto che con chi ha una visione radicalmente diversa.
E' per questo motivo, ad esempio, che la Germania si rifiuta di aiutare gli altri paesi dell'Unione Europea che non condividono il suo modello economico. Non è capace di collaborare con chi vede le cose diversamente da lei.
 
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Gkx

Admin
E' per questo motivo, ad esempio, che la Germania si rifiuta di aiutare gli altri paesi dell'Unione Europea che non condividono il suo modello economico. Non è capace di collaborare con chi vede le cose diversamente da lei.
apple non è un governo né una onlus, e non vedo perché dovrebbe collaborare con chi non ne condivide i principî, che si basano giustappunto sul "pensare diversamente" rispetto agli altri (nel panorama tecnologico, chiaramente). questo tipo di intransigenza ha reso apple ciò che è, piaccia o meno.

il discorso non era il "pensiero dietro", era il fatto che qualsiasi "capo" è convinto che il suo modo di fare sia il migliore.
ma c'è chi ne è convinto a ragione e chi a torto...
 
L

Larm

apple non è un governo né una onlus, e non vedo perché dovrebbe collaborare con chi non ne condivide i principî, che si basano giustappunto sul "pensare diversamente" rispetto agli altri (nel panorama tecnologico, chiaramente). questo tipo di intransigenza ha reso apple ciò che è, piaccia o meno.
Questo conferma in ogni caso quello che si diceva più sopra, cioè che in buona parte delle aziende l'intelligenza conta solo se ti sottometti strettamente alle regole della produzione. L'unico modo per esprimere il proprio dissenso in un'impresa è di crearsene una nuova.

ma c'è chi ne è convinto a ragione e chi a torto...
Le sole persone che possono avere qualche diritto di essere convinte di aver ragione sono quelle che tengono conto degli altri nel proprio giudizio. E il successo di Steve Jobs, come quello di ogni grande imprenditore, dipende unicamente dalla sua capacità di ascoltare e capire quello che gli altri desiderano.
 

Carmageddon

AGE IS JUST A NUMBER
Admin
1) Non idealizzate il mondo del lavoro, italiano o estero che sia: diventate lavoratori, poi vedrete che avrete appena il tempo di tener d'occhio la vostra barca;

2) Non fatevi incantare dal mondo studentesco oltreoceano: lì ci vogliono soldi sia prima (campus sopracitati) sia dopo (quante fighette e quanti fighetti col massimo dei voti vengono sfornati ogni anno? Tanti: ma non ci sono abbastanza gazzelle per tutti questi leoni, ci vogliono sempre grossi santi in paradiso per andare in alto...

3) Steve Jobs ha fatto quello che voleva/doveva fare, e molti altri imprenditori avrebbero fatto uguale. Io pure peggio: sarei molto più stronza di lui, garantito. Nel privato, pianeta ostile dove oggi ci sei e domani non si sa, è più che legittimo, se si è il capo della bottega, tagliare i rami che sferzano la faccia... anche se i suoi frutti sono più buoni.

Starà poi a lui versare lacrime (biologiche e/o monetarie) se si renderà conto di non aver dato retta a chi aveva idee oggettivamente migliori...
 
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Thalion

Zoidberg
Cercavo una discussione simile da tempo!

L'anno prossimo molto tentato da questo concorso mi candiderò alle pre-selezioni di questi collegi e vorrei prepararmi bene per questo concorso, sò bene che è molto più importante il proprio carattere e le proprie attitudini ma anche che il test che si svolge all'inizio del concorso vale come prova..

Su cosa si basano le prove ed i test? Quanto è difficile entrare? Perchè sto vedendo che di anno in anno le borse di studio si vanno piano piano riducendo..Cosa bisogna preparare per le varie prove? e quanto importa il tipo di scuola che uno frequenta ed i voti?

Entrare in uno di questi college sarebbe come un sogno che si realizza, davvero! :)
 
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