Ho visto ieri il topic e letto l'op di Rust e, visto il palese troll, ho facilmente sorvolato per motivi che chiunque abbia più di un neurone funzionante può capire, ma la risposta di Nic mi ha spinto a scrivere la mia su tutta la situazione generale, anche perché un novax con capacità di dialogo e raziocinio è merce rara che va protetta.
Ho fatto tutte e tre le dosi fino ad ora consigliate e le ho fatte prima di quasi tutti i miei conoscenti dato che, essendo immunodepresso, ne ho avuto accesso anticipatamente rispetto a loro. Soprattutto ai tempi della prima dose sono stato per tutti la cavia: un sacco di gente mi chiedeva come stavo e se avessi avuto problemi, come se invece di fare un vaccino io mi sia arruolato tra i volontari per la lotta per la democrazia in Hong-Kong. Quando sia il mio medico di famiglia che lo specialista che mi segue da quando feci il trapianto di rene mi dissero che potevo - anzi, dovevo - fare il vaccino, l'ho fatto: non che prima non ne fossi convinto, ma diciamo che un paio di voci più autorevoli della mia e che conoscevano perfettamente la mia situazione clinica hanno fugato ogni minimo dubbio. Il Green Pass è arrivato dopo.
Ora, io devo ammettere che all'inizio ero molto duro nei confronti di chi non si voleva vaccinare, ma ho velocemente ammorbidito la mia linea di dialogo: il no-vax non è un individuo unico o con caratteristiche fotocopia l'uno dell'altro, ma ogni persona è storia a sé e ognuno ha una motivazione diversa per tenersi lontano dall'ago. Io conosco personalmente soltanto due persone che non hanno voluto vaccinarsi fino ad ora e una di queste due farà la prima dose domani soltanto perché per lei ormai è scattato un vero e proprio lockdown imperituro e non riesce più a sopportare la situazione. Quest'ultima è sempre stata scettica sul vaccino perché la nonna è morta qualche giorno dopo aver fatto la prima dose e, nonostante i medici le abbiano detto che non c'era correlazione, lei non si è fidata; per quanto uno dall'esterno possa dire "cogliona, tu ne vuoi sapere più di un dottore?", io non mi sentirei mai in vena di giudicare le paure altrui, che spesso sono irrazionali e su cui non ci si può fare molto: si è convinta che il vaccino abbia ucciso sua nonna e niente le toglierà questo pensiero dalla testa, tanto che domani andrà a vaccinarsi col terrore. La conosco da quasi due anni, è una persona molto socievole e generosa, sia con amici che con semisconosciuti, ed è l'antitesi di una persona che può essere descritta con le parole "egoista di merda", e non si è mai azzardata a sconsigliare la gente di non vaccinarsi, conscia della sua posizione minoritaria e dei dati sulle ospedalizzazioni che, avendo più di un neurone funzionante, sa benissimo interpretare da sola; nonostante ciò del vaccino ha paura, per esperienze precedenti traumatiche e, soprattutto, per cose che legge su internet. E per quanto uno possa essere bravo a individuare notizie verificando bene le fonti, se ne trovi alcune che alimentano le tue paure tutto si complica.
La seconda persona che conosco che non si vuole vaccinare, invece, è una cogliona totale, rincretinita ancora di più da tutte le idiozie che legge principalmente su Facebook, che è la culla della sua ignoranza e arroganza. Con lei non c'è dialogo: ci ho provato una volta, una calda sera d'estate, ma se il tizio che sta di fronte a te ti dice che il covid è stato creato in laboratorio e i vaccini servono solo ad arricchire le case farmaceutiche, che non è vero che gli ospedali sono pieni di gente malata di covid (che è al massimo un raffreddore), che i famosi camion pieni di bare di Bergamo erano in realtà vuoti (sì, esiste gente che ne è davvero convinta) e che stiamo vivendo in dittatura, concludendo dicendo che se prende il covid "se devo morire, così sia", beh, capite bene che genere di dialogo si può instaurare. Non lo si instaura, punto.
Per me la colpa principale della situazione critica attuale, a gennaio 2022, è da attribuire a due soggetti specifici: politica (condotta da chi è in opposizione, ma soprattutto da chi è/è stato in governo di maggioranza) e stampa. Lo avete detto voi prima e mi sembra superfluo ribadire come la comunicazione sia stata disastrosa e inefficiente, che ha alimentato più dubbi che sicurezze e che non ha mai brillato per lungimiranza; spiace soprattutto perché se gli scivoloni nei primi mesi di pandemia potevano essere perdonati, a quasi due anni dalla diffusione mondiale del virus non puoi ancora farti trovare impreparato a ogni nuova ondata di contagi o a ogni nuova variante (peraltro prevista) del virus che decide di apparire all'improvviso. Spiace anche che manchi ancora una vera coordinazione globale, di certo non di facile attuazione, ma che potrebbe essere elemento chiave per uscirne velocemente, così come dispiace vedere Paesi già pronti alla quarta dose non molto lontani da Paesi che per un pezzo non vedranno manco la prima (contribuendo a peggiorare la situazione): davanti a Omicron persino la misura del Green Pass scricchiola rumorosamente e ancora si continua a navigare a vista con misure di sicurezza prese con dubbi criteri che penalizzano ferocemente certi settori lavorativi ma non altri, con rischio di contagio simile (non faccio esempi perché sappiamo tutti, immagino) e sistemi sanitari che avrebbero avuto bisogno di un rafforzamento maggiore, mancato principalmente perché si pensava che con l'arrivo dei vaccini la situazione sarebbe rimasta sempre sotto controllo.
Sulla stampa avrei molto da dire, ma mi limito a ricordare che soprattutto quella italiana, che conosco maggiormente, non brillava già prima di marzo 2020 ed è un problema che non verrà risolto facilmente neanche quando la pandemia sarà passata.
Concludo questo wall gigantesco - e me ne scuso - suggerendo a tutti di continuare a stare attenti, trovare delle fonti di informazione attendibili e tenerseli stretti ( IlPost, suggerisco io) ma di NON ABUSARNE: cercate di tenere il covid quanto più lontano possibile da certi momenti della vostra giornata e, per l'amor di Dio, quando incontrate qualcuno per farvi una chiaccherata, valutate l'ipotesi di discutere di qualsiasi altra cosa tipo, che so, Sanremo. Dio solo sa di quanto ho disperato bisogno di Sanremo in questo momento.