Darken
Passante
E siamo all'ultimo dell'anno. E ultimo capitolo di conseguenza.
CAPITOLO 55: RISPOSTE E DOMANDE
Cloud Town, Torre Reale, 08/06/4783, circa le 17
«Da questa parte, e fate attenzione ai gradini.» Dodrio guidava il Gruppo lungo le scale a chicciola del palazzo reale, che avevano scoperto chiamarsi Torre Reale. Percorsero le altissime scale, poi svoltarono in un corridoio largissimo. Ai due lati, numerosi pannelli incisi mostravano varie immagini di pokémon. Improvvisamente, a metà corridoio, Emolga si fermò «Ehi, ma questi sono…»
«Quelli? Quelli sono i Loro di Aeria. In particolare, quel pannello mostra Thundurus.»
«Sì, ma quello chi è?» Domandò Emolga indicando il poKèmon che occupava l’altra metà del pannello.
«Quella è la Vera Forma di Thundurus.» Disse Eelektross «Quella che sprigiona la sua vera potenza. Non la assume quasi mai. Ma quando lo fa, è meglio non essere troppo vicino.»
Detto ciò, proseguì guidato da Dodrio, ed entrarono in una grande stanza circolare. Al centro, su un trespolo, stava Re Braviary. Sembrava che stesse passando il Gruppo ai Raggi X, tanto era intenso il suo sguardo. Poi Raichu notò altri due pokémon, semi-nascosti nell’ombra. Sul lato destro, una Togekiss fissava i componenti del Gruppo, con uno sguardo insieme dolce e attento. Sul lato sinistro, Aerodactyl aveva uno sguardo simile a quello di Braviary. Dopo una lunga attesa, il re parlò.
«Vi do il benvenuto, messaggeri di Elettria. Sono dieci anni che aspetto la vostra venuta.»
Di tutte le frasi, questa era la meno attesa. Fu Eelektross a parlare «Ci perdoni sua maestà, ma non capiamo.»
«Ovviamente. Lasciate che vi racconti. Dieci anni fa, come voi ora, vennero da me dieci pokémon di Draghia, e mi raccontarono una storia assai bizzarra. Dissero che una grave minaccia incombeva su Aeria, e spiegarono che i Loro stavano svanendo. All’epoca non diedi peso a questa storia. I Loro di Aeria erano ancora attivi, e pensavo bastasse. Impegnato in altri progetti di sicurezza nazionale (all’epoca una banda di banditi stava causando numerosi problemi in città) spiegai loro che non potevo prendere misure anche se avessi voluto, data la natura schiva dei Loro, e li pregai di andarsene. Con riluttanza, accettarono.»
«Poi, poco tempo dopo, venni a sapere che era stata attaccata una nave partita dal Lago Wind era misteriosamente scomparsa. Non ho mai saputo cosa sia successo. E contemporaneamente, il nostro paese perse energia. Solo poche settimane fa abbiamo capito che la causa è la scomparsa dei Loro. E infine hanno iniziato a girare voci su un gruppo di 11 pokémon. I paesi si mettono in assetto da guerra, viene alla luce che i Loro sono scomparsi, e il merito viene dato a questo misterioso Gruppo che ora ho davanti. Non chiedetevi come lo so: noi pokémon Volante veniamo a sapere tutto facilmente. In fondo, in ogni parte di Pokémos ci sono pokémon Volante. E quindi, suppongo che siate qui per chiedere anche a noi di allearci con Elettria.»
«Sì, vostra maestà.»
Il re sorrise «Dieci anni fa, i pokémon di Draghia mi avvisarono, e io rifiutai di ascoltarli. Se lo facessi di nuovo, andremmo incontro a un disastro. Quindi, a nome del popolo di Aeria, accetto. Mi unisco ufficialmente in alleanza con i popoli di Elettria, Laghia ed Alvearia.»
Il Gruppo era basito. Era stato facile, fin troppo. Nessuna richiesta, nessuna domanda. Ma soprattutto, finalmente avevano scoperto qualcosa sui dieci di Draghia di cui avevano sentito parlare.
«Ora, suppongo che abbiate fretta di ripartire. Aerodactyl.»
«Sissignore, I Drifblim per la nave e il trasporto sono già pronti come da lei richiesto.»
«Ottimo. E in aggiunta, tu e il tuo Portatore li accompagnerete fino alla partenza della nave. Togekiss, nel frattempo, se non ti dispiace, prepara la partenza delle truppe. La salvezza del paese dipende dalla nostra velocità.»
Il Gruppo era sempre più stupito. Sembrava che tutto fosse preparato in anticipo. Senza riuscire a parlare, seguirono Aerodactyl lungo un corridoio laterale, e si trovarono davanti un gruppo di Drifblim e Drifloon, oltre che un Archeops.
«I Drifblim sono pronti a partire Aero.»
«Grazie Arche. Allora, servono dieci Drifloon che trasportino i presenti. Credo che Emolga possa farne a meno, dico bene?»
«Ce-certo.» Disse Emolga, quasi spiazzato dal venir chiamato.
«Bene, allora possiamo partire.» E i Drifloon e Drifblim si alzarono in volo, trasportando il Gruppo, mentre Emolga, Arche e Aerodactyl volavano accanto.
Foresta delle nuvole, 08/06/4783, circa le 19
«Potremmo scendere qui un momento?» chiese Eelektross ad Aerodactyl, indicando la costruzione dei Quattro Templi che stavano sorvolando in quell’istante.
«Perché?»
«Ci hanno detto di farlo sulla strada del ritorno. Se sarà una trappola, ci basterà fuggire. E poi siamo in vantaggio. Il nemico si aspetterebbe di vederci venire dalla strada, non dal cielo.»
Aerodactyl annuì e fece un cenno. Mentre il grosso dei Drifloon e Drifblim proseguiva, quelli che trasportavano il Gruppo ed Archeops scesero.
Scendendo notarono un pokémon molto bizzarro venire verso di loro. Sigilyph li fissò e annuì «Perfetto, tutto come previsto.» borbottò. Poi alzò la voce «Vi stavamo aspettando. Benvenuti.»
«Grazie. Sei stato tu a chiamarci?»
«Sì e no. Ho solo seguito la profezia.»
«Profezia?» chiese Raichu.
«Qui al tempio ogni giorno vengono fatte circa venti profezie da un pokémon chiamato Xatu. Poi Sigilyph, che avete davanti, le interpreta, e Swellow, un terzo pokémon si cura di portarle al destinatario.» Spiego Aerodactyl
«Capisco. E queste profezie sono sempre corrette?» Chiese Tri, curioso.
«Se si seguono gli ordini sì. Vedi, il nostro compito è assicurarci che ciò che Xatu vede si avveri. Con l’occhio sinistro, vede il futuro peggiore. Con l’occhio destro, quello migliore. Il compito di noi Sigilyph, da generazioni, è assicurarci che sia il futuro migliore ad avverarsi.»
«Ma questo non spiega perché ci hai convocato.»
«E invece lo spiega. Siete qui perché così diceva la profezia di ieri.» Mostrò loro un foglio e lo aprì «Recito testualmente: Undici pokémon, ambasciatori che portano insieme pace e guerra, saranno incarcerati. Se saranno liberati entro le 13 del giorno successivo alla lettura di questa profezia, ed essi si presenteranno al tempio assieme a 13 altri pokémon, la loro missione potrà proseguire con successo. Se invece essi verranno imprigionati, grandi sciagure si abbatteranno entro 13 giorni su Aeria.»
«E questo è quanto. La profezia dice che dovete presentarvi ai quattro templi, e così è stato. Non so perché fosse necessario. Forse questo incontro era richeisto dal destino. O forse il tempo che stiamo passando a parlare occorre perché qualcosa abbia luogo.» In quel momento, dal tempio uscirono un Sigilyph molto più piccolo, un Taillow e un Natu.
«Maestro, Natu ha avuto la sua prima profezia!» Gridò Taillow.
«E sarebbe?» Chiese Sigilyph.
«7 partiti, poi 8, poi 10, poi 11, poi molti ingressi e alcune perdite, e infine una peridta assai grande poco prima della fine.» recitò il piccolo Sigilyph.
«Una profezia molto vaga. Beh, non diamoci peso. Non sappiamo a cosa si riferisca, né se sia davvero una profezia. Tornate ad allenarvi, su.» I tre, un po’ delusi, rientrarono nel tempio «Quelli sono i prossimi prescelti. Speriamo che le prossime profezie siano più precise di questa. Loro saranno la centesima generazione, e ci aspettiamo grandi cose. Ma forse stiamo divagando. Buona fortuna per il vostro viaggio.»
Stupiti da quanto detto da Sigilyph, il Gruppo risalì sui Drifblim.
«Da questa parte, e fate attenzione ai gradini.» Dodrio guidava il Gruppo lungo le scale a chicciola del palazzo reale, che avevano scoperto chiamarsi Torre Reale. Percorsero le altissime scale, poi svoltarono in un corridoio largissimo. Ai due lati, numerosi pannelli incisi mostravano varie immagini di pokémon. Improvvisamente, a metà corridoio, Emolga si fermò «Ehi, ma questi sono…»
«Quelli? Quelli sono i Loro di Aeria. In particolare, quel pannello mostra Thundurus.»
«Sì, ma quello chi è?» Domandò Emolga indicando il poKèmon che occupava l’altra metà del pannello.
«Quella è la Vera Forma di Thundurus.» Disse Eelektross «Quella che sprigiona la sua vera potenza. Non la assume quasi mai. Ma quando lo fa, è meglio non essere troppo vicino.»
Detto ciò, proseguì guidato da Dodrio, ed entrarono in una grande stanza circolare. Al centro, su un trespolo, stava Re Braviary. Sembrava che stesse passando il Gruppo ai Raggi X, tanto era intenso il suo sguardo. Poi Raichu notò altri due pokémon, semi-nascosti nell’ombra. Sul lato destro, una Togekiss fissava i componenti del Gruppo, con uno sguardo insieme dolce e attento. Sul lato sinistro, Aerodactyl aveva uno sguardo simile a quello di Braviary. Dopo una lunga attesa, il re parlò.
«Vi do il benvenuto, messaggeri di Elettria. Sono dieci anni che aspetto la vostra venuta.»
Di tutte le frasi, questa era la meno attesa. Fu Eelektross a parlare «Ci perdoni sua maestà, ma non capiamo.»
«Ovviamente. Lasciate che vi racconti. Dieci anni fa, come voi ora, vennero da me dieci pokémon di Draghia, e mi raccontarono una storia assai bizzarra. Dissero che una grave minaccia incombeva su Aeria, e spiegarono che i Loro stavano svanendo. All’epoca non diedi peso a questa storia. I Loro di Aeria erano ancora attivi, e pensavo bastasse. Impegnato in altri progetti di sicurezza nazionale (all’epoca una banda di banditi stava causando numerosi problemi in città) spiegai loro che non potevo prendere misure anche se avessi voluto, data la natura schiva dei Loro, e li pregai di andarsene. Con riluttanza, accettarono.»
«Poi, poco tempo dopo, venni a sapere che era stata attaccata una nave partita dal Lago Wind era misteriosamente scomparsa. Non ho mai saputo cosa sia successo. E contemporaneamente, il nostro paese perse energia. Solo poche settimane fa abbiamo capito che la causa è la scomparsa dei Loro. E infine hanno iniziato a girare voci su un gruppo di 11 pokémon. I paesi si mettono in assetto da guerra, viene alla luce che i Loro sono scomparsi, e il merito viene dato a questo misterioso Gruppo che ora ho davanti. Non chiedetevi come lo so: noi pokémon Volante veniamo a sapere tutto facilmente. In fondo, in ogni parte di Pokémos ci sono pokémon Volante. E quindi, suppongo che siate qui per chiedere anche a noi di allearci con Elettria.»
«Sì, vostra maestà.»
Il re sorrise «Dieci anni fa, i pokémon di Draghia mi avvisarono, e io rifiutai di ascoltarli. Se lo facessi di nuovo, andremmo incontro a un disastro. Quindi, a nome del popolo di Aeria, accetto. Mi unisco ufficialmente in alleanza con i popoli di Elettria, Laghia ed Alvearia.»
Il Gruppo era basito. Era stato facile, fin troppo. Nessuna richiesta, nessuna domanda. Ma soprattutto, finalmente avevano scoperto qualcosa sui dieci di Draghia di cui avevano sentito parlare.
«Ora, suppongo che abbiate fretta di ripartire. Aerodactyl.»
«Sissignore, I Drifblim per la nave e il trasporto sono già pronti come da lei richiesto.»
«Ottimo. E in aggiunta, tu e il tuo Portatore li accompagnerete fino alla partenza della nave. Togekiss, nel frattempo, se non ti dispiace, prepara la partenza delle truppe. La salvezza del paese dipende dalla nostra velocità.»
Il Gruppo era sempre più stupito. Sembrava che tutto fosse preparato in anticipo. Senza riuscire a parlare, seguirono Aerodactyl lungo un corridoio laterale, e si trovarono davanti un gruppo di Drifblim e Drifloon, oltre che un Archeops.
«I Drifblim sono pronti a partire Aero.»
«Grazie Arche. Allora, servono dieci Drifloon che trasportino i presenti. Credo che Emolga possa farne a meno, dico bene?»
«Ce-certo.» Disse Emolga, quasi spiazzato dal venir chiamato.
«Bene, allora possiamo partire.» E i Drifloon e Drifblim si alzarono in volo, trasportando il Gruppo, mentre Emolga, Arche e Aerodactyl volavano accanto.
Foresta delle nuvole, 08/06/4783, circa le 19
«Potremmo scendere qui un momento?» chiese Eelektross ad Aerodactyl, indicando la costruzione dei Quattro Templi che stavano sorvolando in quell’istante.
«Perché?»
«Ci hanno detto di farlo sulla strada del ritorno. Se sarà una trappola, ci basterà fuggire. E poi siamo in vantaggio. Il nemico si aspetterebbe di vederci venire dalla strada, non dal cielo.»
Aerodactyl annuì e fece un cenno. Mentre il grosso dei Drifloon e Drifblim proseguiva, quelli che trasportavano il Gruppo ed Archeops scesero.
Scendendo notarono un pokémon molto bizzarro venire verso di loro. Sigilyph li fissò e annuì «Perfetto, tutto come previsto.» borbottò. Poi alzò la voce «Vi stavamo aspettando. Benvenuti.»
«Grazie. Sei stato tu a chiamarci?»
«Sì e no. Ho solo seguito la profezia.»
«Profezia?» chiese Raichu.
«Qui al tempio ogni giorno vengono fatte circa venti profezie da un pokémon chiamato Xatu. Poi Sigilyph, che avete davanti, le interpreta, e Swellow, un terzo pokémon si cura di portarle al destinatario.» Spiego Aerodactyl
«Capisco. E queste profezie sono sempre corrette?» Chiese Tri, curioso.
«Se si seguono gli ordini sì. Vedi, il nostro compito è assicurarci che ciò che Xatu vede si avveri. Con l’occhio sinistro, vede il futuro peggiore. Con l’occhio destro, quello migliore. Il compito di noi Sigilyph, da generazioni, è assicurarci che sia il futuro migliore ad avverarsi.»
«Ma questo non spiega perché ci hai convocato.»
«E invece lo spiega. Siete qui perché così diceva la profezia di ieri.» Mostrò loro un foglio e lo aprì «Recito testualmente: Undici pokémon, ambasciatori che portano insieme pace e guerra, saranno incarcerati. Se saranno liberati entro le 13 del giorno successivo alla lettura di questa profezia, ed essi si presenteranno al tempio assieme a 13 altri pokémon, la loro missione potrà proseguire con successo. Se invece essi verranno imprigionati, grandi sciagure si abbatteranno entro 13 giorni su Aeria.»
«E questo è quanto. La profezia dice che dovete presentarvi ai quattro templi, e così è stato. Non so perché fosse necessario. Forse questo incontro era richeisto dal destino. O forse il tempo che stiamo passando a parlare occorre perché qualcosa abbia luogo.» In quel momento, dal tempio uscirono un Sigilyph molto più piccolo, un Taillow e un Natu.
«Maestro, Natu ha avuto la sua prima profezia!» Gridò Taillow.
«E sarebbe?» Chiese Sigilyph.
«7 partiti, poi 8, poi 10, poi 11, poi molti ingressi e alcune perdite, e infine una peridta assai grande poco prima della fine.» recitò il piccolo Sigilyph.
«Una profezia molto vaga. Beh, non diamoci peso. Non sappiamo a cosa si riferisca, né se sia davvero una profezia. Tornate ad allenarvi, su.» I tre, un po’ delusi, rientrarono nel tempio «Quelli sono i prossimi prescelti. Speriamo che le prossime profezie siano più precise di questa. Loro saranno la centesima generazione, e ci aspettiamo grandi cose. Ma forse stiamo divagando. Buona fortuna per il vostro viaggio.»
Stupiti da quanto detto da Sigilyph, il Gruppo risalì sui Drifblim.
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