Idee personali "filosofiche"

P

Paolo Urraci

Spero che non ci siano già topic del genere, con "cerca" non ne ho trovati.

Quali sono le vostre idee in merito all'universo, ai concetti, a tutto ciò di cui parlano scienza, religione e filosofia etc.?

Io vi dico ciò che penso riguardo la vita: ogni animale (essere umano incluso), pianta, fungo, protista, e procariota (ed eventualmente virus) vive perché è composto da cellule disposte in un ben preciso modo (che nei procarioti coincide con loro stessi) . Quelle cellule si dispongono attraverso organi, tessuti eccetera. Se sono vivi gli animali non vedo perché non debbano avere una vita loro i vari componenti, che cooperano in primissimo luogo per la funzione di far vivere l'individuo. Ovviamente la loro è una vita diversa dalla nostra, non hanno cervello e non possono camminare, correre eccetera. Però sono loro stessi che scelgono cosa fare, e visto che la loro è una vita molto più primitiva non hanno la facoltà di coordinarsi in maniera diversa da quella che gli viene automaticamente da fare, e quindi in condizioni normali fanno sempre e solo ciò che torna bene all'individuo che ne è l'insieme. Questo vale anche per le cellule che li compongono, quindi ogni cellula ha una sua forma di vita molto primitiva, che le permette di trasportare sostanze ad altre cellule eccetera. Se però sono vive le cellule, non vedo perché non debbano esserlo le molecole, gli atomi, i quark eccetera. E poiché le particelle che compongono gli animali o le piante sono le stesse che compongono l'intero Universo, ogni singolo quark (e, se i quark sono composti da altre parti più piccole che noi non conosciamo, anche ogni singola di quelle particelle), così come un qualsiasi aggregato di atomi o quark in qualsiasi combinazione è composto da una sua vita. Certo, una capra avrà una vita molto più evoluta di quella di una lastra di ferro, e un pezzo di terreno che cade in acqua non lo fa certo perché vuole farsi un bagno, però per quel che mi riguarda anche il più patetico dei fogli di carta ha una vita sua. In fondo cosa significa essere vivi? Per quel che mi riguarda, significa solo due cose: essere consapevoli di esistere e avere la facoltà di agire, non importa come. Il fatto stesso che ogni cosa in determinate condizioni si muove implica che il secondo punto si verifica. Per il primo... beh, io credo che ogni più piccolo componente del cosmo abbia un'autoconsapevolezza intrinseca, sebbene a dir poco irrisoria. Primo perché come ho già detto noi siamo composti dalle sue stesse particelle, solo disposte in altra maniera, secondo perché da come agisce mi risulta difficile credere il contrario. Un pezzo di ferro piegato tende a riacquisire la sua forma originaria, e io credo che se lo fa sempre è solo perché è la soluzione migliore, quella che gli fa preservare meglio le condizioni che aveva prima. Mantenere le condizioni precedenti è fondamentale, perché ogni soggetto tende a rimanere sé stesso perché vuole preservarsi (se io mi suicido, credo che sia perché, per strano che sembri, alcune componenti del mio corpo tendono a preservarsi proprio in tale maniera, sebbene questo lo dico come conseguenza delle mie opinioni e non come fatto motivatore). Se il pezzo di ferro in qualche stranissimo modo assomiglierebbe più a com'era prima stando fermo, non si muoverebbe, tuttavia probabilmente questa è una condizione difficilissima da verificarsi. Ogni cosa tende a preservarsi. Questo non so dire il perché succeda, ma ogni volta che vedo qualcosa penso sempre più convintamente così. Tende a preservarsi e a impedire la preservazione delle altre cose, inglobandole a sé (ad esempio tramite la forza di gravità). Mangiare o bere ha solo che questa funzione, stringi stringi. E anche qualsiasi altra operazione fisica o mentale esistente. E il fatto che tenda ad impedire la preservazione altrui significa che vuole inglobarlo a sé, per "essere di più". E non vedo perché non debbano essere di più se non hanno un motivo per farlo. Può essere che lo facciano senza motivo, puramente per caso, e questo è possibile. Ma può anche essere che lo facciano per star meglio, il che li porterebbe a provare emozioni positive (ovviamente diversissime dalle nostre), e se così fosse allora anche le nostre emozioni le proviamo solo inglobando qualcosa (aria, oppure parti del nostro cervello che vengono inglobate dalla nostra parte consapevole solo perché si muovono intorno al cervello stesso, o altre cose ancora). Ogni cosa tende a riunirsi se "va in attacco" e ad allontanarsi se "va in difesa", e ci sarebbero sempre reazioni endoemotive a cui ne corrispondono di esoemotive. Se così effettivamente fosse, allora il tutto (cioè l'insieme di tutto ciò che esiste) sarebbe una gigantesca entità che proverebbe emozioni di quantità letteralmente infinita, e ogni suo sottinsieme ne prova di più grandi tanto più grande è l'insieme di cose in cui consiste, mentre i punti (che sicuramente alcuni compongono i quark, mentre altri compongono il tempo, l'energia eccetera) ne provano della quantità più bassa possibile superiore a zero. Per concludere, se davvero è come penso io, le reazioni endoemotive poiché ne provocano anche di esoemotive avrebbero un risvolto in aspettato, perché significherebbe che è impossibile far del bene senza far del male, e viceversa. E i peggiori criminali del globo andrebbero puniti per l'intenzione di comportarsi molto male, tenendo però ben presente che a tutto quel male è coinciso esattamente altrettanto bene.
 
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Einstein (e chi lo ha aiutato a formulare la celebre formula, da solo di certo non ci è arrivato) ci ha detto che la materia è energia condensata, e questo più o meno è capace di spiegare tutto tranne come ha avuto inizio la vita. Ma ciò non basta a convincermi che la vita è in tutto, anzi mi fa pensare ancor di più a come la nascita della vita sia stata frutto del più roseo dei casi, e che da una sola cellula si siano generate tutte le altre, poi evolutesi e differenziatesi negli ultimi miliardi di anni. La vita in tutti gli esseri è legata all'istinto, come hai detto tu, gli organismi più primitivi agiscono e si nutrono nel modo più naturale che conoscano, ma la vita negli organismi con un cervello è totalmente differente: un mix di emozioni, istinti, ricordi e ragionamenti decisamente unici.

Tutto il resto di quello che hai detto, sulla vita in un pezzo di ferro o in un quark è invece totalmente incondivisibile per il mio punto di vista.
 

XMandri

back from hell
"Secondo me essere vivi significa essere consapevoli di esistere"

"Secondo me tutto c'è che nell'universo è intrisecamente consapevole di esistere"

Eh vabbè allora sei forte

Comunque la questione la vedo in maniera molto più semplice

se sei in grado di desiderare qualcosa sei vivo, altrimenti no

un cane vuole l'osso perchè è vivo, io voglio svegliarmi domani ed essere in un anime perchè sono vivo, un insetto vuole una foglia d'insalata perchè è vivo, una lastra di ferro non vuole nulla poichè non è viva

easy
 
P

Paolo Urraci

Il punto è che secondo me un pezzo di sapone se cade per terra lo fa perché gli conviene, dunque perché, sia pure nella maniera più primitiva possibile, lo desidera.
 
P

Paolo Urraci

E fin qua siamo d'accordo. Ma "accetta" di farsi tirare giù perché gli interessa farlo, perché è pressoché impossibile, a quanto pare, che non gli interessi. Oppure non vuole ma non riesce a opporsi.
 
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Il Pinguino

Cosa importa ad un pinguino?
Con forza…

Ok, me ne vado.

Ma concordo pienamente con shikamandri: mi sembra difficile che di punto in bianco il sapone decida o riesca a vincere la forza di gravità da solo
 
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P

Paolo Urraci

Come non lo so, ma può per i motivi che ho detto sopra. In ogni caso ti faccio un esempio in cui succede che resti in aria. Se ad esempio ci fosse un Geyser lì vicino la saponetta salirebbe anziché scendere perché è il Geyser che la tira su. In tal caso, a lei interessa andare su per non sfidare la potenza del Geyser che magari la distruggerebbe in pezzettini.
 

XMandri

back from hell
per cui possiamo dire che tutto ciò che c'è nel mondo cade perchè è nel suo interesse cadere oppure non può opporsi a ciò

gli umani però sono l'eccezione perchè nonostante siamo gli esseri viventi più evoluti e intelligenti non possiamo opporci alla gravità come il resto del mondo può fare

Urraci:Filosofia=Meyer:Letteratura
 
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Ci rendiamo conto del livello di cose che stai arrivando a dire? La gravità è una delle forze fondamentali, e la materia non può opporsi in alcun modo, che sia viva o meno, niente desidera cadere a terra o farsi attrarre da un altro corpo, è una cosa che accade e basta...
 
P

Paolo Urraci

Possiamo, possiamo. Basta creare un elicottero. Se invece intendevi volare senza marchingegni, sono d'accordo sul fatto che sia difficilissimo fare determinate cose, che magari per qualche altro corpo sono più semplici. Primo non ho mai detto che una saponetta si possa imporre di non cadere con più facilità di quella con cui potrebbe scoppiare il sole tra due minuti e non lo penso, dato che il mio non era un discorso sul quanto è facile ma sul se, secondo come ho appena detto certe cose (non necessariamente questa) che per noi sono impossibili per altri sono facilissime, e viceversa.
 
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Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
Possiamo, possiamo. Basta creare un elicottero. Se invece intendevi volare senza marchingegni, sono d'accordo sul fatto che sia difficilissimo fare determinate cose, che magari per qualche altro corpo sono più semplici. Primo non ho mai detto che una saponetta si possa imporre di non cadere con più facilità di quella con cui potrebbe scoppiare il sole tra due minuti e non lo penso, dato che il mio non era un discorso sul quanto è facile ma sul se, secondo come ho appena detto certe cose (non necessariamente questa) che per noi sono impossibili per altri sono facilissime, e viceversa.
Ma con i "se" puoi immaginare qualsiasi cosa, tanto si tratta di un esercizio di fantasia.

Se anche metti 'sta saponetta su un elicottero, mica ti avrà trasmesso essa il pensiero di compiere tale azione. Se parlassimo della trama di qualche racconto di fantascienza sarebbe forse una cosa intrigante, ma così rasenta il ridicolo. Magari se hai qualche esempio « migliore » sarebbe meglio.

Da parte mia penso che gli appartenenti al regno animale siano vivi, gli appartenenti al regno vegetale lo siano pure loro ma ad un diverso livello di esistenza, tutto il resto, regno minerale o manufatti, no. Poi se vogliamo immaginare un ipotetico mondo abitato da esseri metallici o saponosi pseudo senzienti e schiavi della natura ok, però basta chiarirlo subito.
 
P

Paolo Urraci

Si ricomincia a non capire ciò che dico. Non ho mai parlato di intelligenza tale da muoversi spontaneamente o cose simili, ho detto solo che hanno una vita loro, cioè una minima capacità di rendersi conto ad esempio di ciò che fanno. Rimaniamo sul tema della gravità: essa non è altro che il realizzarsi del tentativo di attrarre a sé altri oggetti. Non ho la più pallida idea di come sia la loro vita, però ci deve essere, se no non si spiegherebbe per quale stranissimo motivo le particelle, messe insieme in un certo modo, portano la capacità di vivere mentre le stesse, disposte in altro modo, no. Secondo questo ragionamento, le particelle in sé non hanno la facoltà di vivere. Ipotizziamo pure che non ce l'abbiano: allora chi gliela la da quando sono composte in certi modi tali da formare ad esempio gli animali? Dio? Babbo Natale? Ipotizziamo che sia un Dio, non importa di quale religione. Anche lui è composto da presenza. Anche lui è indubbiamente vivo. e chi la da a lui la vita? E si entra in un circolo da cui non se ne esce. E' molto più facile, e per motivi che adesso non sto a dire ma che in parte ho già detto necessario, pensare che la vita sia intrinseca nella materia, e chep oi assume forme diverse, di cui tutte, ma proprio tutte, hanno nel più piccolo granello di sabbia la capacità di succedere in determinate condizioni. Dire poi che la vita è un fatto puramente casuale ci può stare, ed è l'unica altra opzione di cui comunque non sono convinto, ma non venitemi a dire che c'è una forza superiore, che sia Dio o Babbo Natale o qualcosa di cui neanche voi sapete con esattezza cosa sia non ha importanza, perché allora la domanda sorge spontanea: quell'entità è viva? Se sì, da chi è creata? Se no, spiegami come fa a non essere viva senza implicare un motivo vero puramente casuale (che è la seconda opzione plausibile).
 

Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
Ammetto di fare non poca fatica a capire ciò che dici, ma non ne faccio una colpa a te quanto piuttosto alla mia limitatezza intellettuale. Cerco di rispondere facendo presente il mio pensiero per ottenere un confronto costruttivo.

Dire poi che la vita è un fatto puramente casuale ci può stare, ed è l'unica altra opzione di cui comunque non sono convinto, ma non venitemi a dire che c'è una forza superiore, che sia Dio o Babbo Natale o qualcosa di cui neanche voi sapete con esattezza cosa sia non ha importanza, perché allora la domanda sorge spontanea: quell'entità è viva? Se sì, da chi è creata? Se no, spiegami come fa a non essere viva senza implicare un motivo vero puramente casuale (che è la seconda opzione plausibile).
È il motivo per il quale esistono le religioni, che si prefiggono di dare risposte « di fede » a tutta una serie di domande a cui la logica e la scienza ancora non possono dare risposta. Nessuno potrà mai spiegarti cosa sia Dio, Allah o chi vuoi tu con precisione, se non dirti che si tratta di « colui » che ci ha creato.

Siamo liberissimi di rifiutare l'esistenza di un essere superiore che abbia causato l'origine del nostro mondo, ma da qui ad affermare che in assenza di questo essere gli oggetti inanimati, compresi i manufatti dell'uomo, abbiano una « minima capacità di rendersi conto ad esempio di ciò che fanno » ce ne vuole. Da profano dell'argomento quale sono, mi interessa un minimo di giustificazione scientifica (visto che scartiamo a priori qualsiasi dio) a spiegazione di questa affermazione. Puoi illuminarmi, per favore?
 
P

Paolo Urraci

Il punto è che per quel che mi riguarda è intendibile come dimostrazione scientifica un ragionamento che faccia questo procedimento, che magari te invece non interpreti come scientifico:

Ipotizziamo un individuo vivo. Un pitone ad esempio. Sfido chiunque a dire che non è vivo. Se si ferisce leggermente escono delle piccole quantità di sangue. Quindi l'individuo è vivo anche senza di esse. Potrebbe vivere anche se un polmone smettesse di funzionare, se un equipe di veterinari lo operano immediatamente. Quindi neanche il polmone è indispensabile per vivere. E questi due sono esempi che valgono per qualsiasi parte del corpo, tranne per il cervello e forse per pochissime altre parti del corpo. Ora, ipotizziamo di avere anziché un serpente un altro animale, meno evoluto, per cui nessuna parte del corpo è fondamentale per vivere. In tal caso dove starebbe la vita? Anche alcune variazioni di tale individuo, cioè l'individuo senza alcune parti, sono vive. Non c'è quindi una parte fondamentale che porta alla vita. in altre parole, anche un suo aggregato di molte parti del corpo, da sole, è vivo. Ma come fa quell'aggregato composto magari dal 75% dell'individuo originario ad essere vivo? Ecco che si ripete il procedimento, e si scende prima magari ad una coppia di organi, poi ad una parte molto grossa di un organo, poi ai suoi componenti più importanti, poi ad un insieme di molecole e così via. E si scende fino agli atomi e poi fino ai componenti degli atomi. E questi o hanno in sé il germe dell'essere vivi o la vita dipende da qualcos'altro, ed è come dire che il serpente di partenza non sia vivo, che è una cosa oggettivamente falsa. Se poi il germe dell'essere vivo glie lo da qualcos'altro, allora d'accordo (ma si ritorna pressappoco al discorso su entità diverse che ho fatto prima, quindi è difficile che possa essere così). Ma anche se ci fosse qualcosa che glie la da, per il motivo che ho detto io il mio discorso secondo cui sono vivi, non importa quale sia la causa, resta valido.
 
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Ipotizziamo un individuo vivo. Un pitone ad esempio. Sfido chiunque a dire che non è vivo. Se si ferisce leggermente escono delle piccole quantità di sangue. Quindi l'individuo è vivo anche senza di esse. Potrebbe vivere anche se un polmone smettesse di funzionare, se un equipe di veterinari lo operano immediatamente. Quindi neanche il polmone è indispensabile per vivere. E questi due sono esempi che valgono per qualsiasi parte del corpo, tranne per il cervello e forse per pochissime altre parti del corpo. Ora, ipotizziamo di avere anziché un serpente un altro animale, meno evoluto, per cui nessuna parte del corpo è fondamentale per vivere. In tal caso dove starebbe la vita? Anche alcune variazioni di tale individuo, cioè l'individuo senza alcune parti, sono vive. Non c'è quindi una parte fondamentale che porta alla vita. in altre parole, anche un suo aggregato di molte parti del corpo, da sole, è vivo. Ma come fa quell'aggregato composto magari dal 75% dell'individuo originario ad essere vivo? Ecco che si ripete il procedimento, e si scende prima magari ad una coppia di organi, poi ad una parte molto grossa di un organo, poi ai suoi componenti più importanti, poi ad un insieme di molecole e così via. E si scende fino agli atomi e poi fino ai componenti degli atomi. E questi o hanno in sé il germe dell'essere vivi o la vita dipende da qualcos'altro, ed è come dire che il serpente di partenza non sia vivo, che è una cosa oggettivamente falsa. Se poi il germe dell'essere vivo glie lo da qualcos'altro, allora d'accordo (ma si ritorna pressappoco al discorso su entità diverse che ho fatto prima, quindi è difficile che possa essere così). Ma anche se ci fosse qualcosa che glie la da, per il motivo che ho detto io il mio discorso secondo cui sono vivi, non importa quale sia la causa, resta valido.
Ma che cazzo dici, rileggi tutto quello che hai scritto, vai a studiare biologia e poi dopo rileggi quello che hai scritto.Un individuo sopravvive se sta senza un polmone o con un litro di sangue in meno ma sta male, non è fatto per starci senza, se ce li ha significa che deve viverci con, e nel caso ne fosse privato, l'organismo si adatta in qualche modo per consentire la vita in ogni modo. Se invece prendi un organismo meno complesso che può vivere anche se viene spezzato in tante parti (cioè è capace di riprodursi anche per gemmazione) "la cellula" è la risposta alla tua domanda, se alla cellula togli il nucleo, o uno dei reticoli endoplasmatici o anche solo il citoscheletro, la cellula crepa e non c'è niente da fare: non è una questione di dove si trova la vita, perché la vita è nell'insieme degli organuli (e negli organismi complessi, nell'insieme degli organi) e non in uno solo di questi, sono tutti indispensabili ed unici.
 
P

Paolo Urraci

Che c'entra?

per consentire la vita in ogni modo
Vedi che ho ragione?

Se invece prendi un organismo meno complesso che può vivere anche se viene spezzato in tante parti (cioè è capace di riprodursi anche per gemmazione) "la cellula" è la risposta alla tua domanda, se alla cellula togli il nucleo, o uno dei reticoli endoplasmatici o anche solo il citoscheletro, la cellula crepa
Io non conosco esseri viventi che sanno sopravvivere togliendo una qualsiasi parte del corpo, però con il livello a cui si trova oggi la scienza mi sembra a dir poco ridicolo pensare che non ne esistano. Anche se per farlo si dovesse spendere milioni, si potrebbe comunque fare e avrei comunque ragione.
 

Pariston

马 炎 凯
Admin
Un orecchio, sì, specie se viene curato tempestivamente. Qui però si parlava di una qualsiasi parte del corpo.
 
Che c'entra? Significa che non è fatto per vivere in quel modo, l'adattamento non significa avere condizioni ottimali di vita, se mi togli un polmone sto una settimana a letto e poi non potrò fare più grandi sforzi e mi stancherò molto prima, la mia aspettativa di vita sarà accorciata, etc. Se il polmone lo togli ad un settantenne con ottime probabilità questo morirà. Questo giusto per farti capire che nelle condizioni ottimali un organismo è capace di adattarsi quasi a tutto (ma è l'insieme a farlo, la vita non è in un solo organo), ma basta avere un sistema appena meno forte per far sì che l'organismo non si possa adattare quasi più a niente.Stare male è il modo che ha il nostro corpo per dirci che le condizioni non sono adatte alla vita.

Vedi che ho ragione?
Dire che un organismo è capace di adattarsi in situazioni estreme non significa che quelle parti non siano fondamentali per la vita, perché di fatto come ho già detto, avere un polmone in meno mi toglie come minimo 10 anni di vita e mi dà un handicap non indifferente.
Io non conosco esseri viventi che sanno sopravvivere togliendo una qualsiasi parte del corpo, però con il livello a cui si trova oggi la scienza mi sembra a dir poco ridicolo pensare che non ne esistano. Anche se per farlo si dovesse spendere milioni, si potrebbe comunque fare e avrei comunque ragione.
Innanzitutto, se esistono questi organismi (ed esistono), non è di certo opera dell'uomo crearli, quindi non importa il livello della scienza o quanti milioni si abbiano a disposizione. Il fatto che esistano non ti dà comunque per niente ragione, perché si tratta di organismi invertebrati marini o vegetali, che quindi più di altri sono soggetti a frammentarsi e che l'evoluzione ha portato a saper vivere anche senza alcune parti (e se ci fai caso son comunque i più semplici degli organismi in generale, non hanno organi, hanno pochi tessuti e pochi vasi, svolgono funzioni semplici, non hanno una bocca visibile).Se non ti è chiaro ciò che ho detto, vatti a rileggere la parte sulla cellula del mio post precedente, non hai ragione per il semplice fatto che tu dica "ho ragione".

Mosq, Zaed e gli altri, se volete trollare Urraci o qualcun altro così tanto spudoratamente, fatelo pure in Vomitoteca, una cosa è fare un post per due risate, un altro è spalare merda ad ogni commento senza aggiungere nulla di nuovo. Vero, sta parlando nonsense ma voi non dategli corda perché siete voi a sbagliare.
 
P

Paolo Urraci

Che c'entra? Significa che non è fatto per vivere in quel modo, l'adattamento non significa avere condizioni ottimali di vita, se mi togli un polmone sto una settimana a letto e poi non potrò fare più grandi sforzi e mi stancherò molto prima, la mia aspettativa di vita sarà accorciata, etc. Se il polmone lo togli ad un settantenne con ottime probabilità questo morirà. Questo giusto per farti capire che nelle condizioni ottimali un organismo è capace di adattarsi quasi a tutto (ma è l'insieme a farlo, la vita non è in un solo organo), ma basta avere un sistema appena meno forte per far sì che l'organismo non si possa adattare quasi più a niente.Stare male è il modo che ha il nostro corpo per dirci che le condizioni non sono adatte alla vita.
Dire che un organismo è capace di adattarsi in situazioni estreme non significa che quelle parti non siano fondamentali per la vita, perché di fatto come ho già detto, avere un polmone in meno mi toglie come minimo 10 anni di vita e mi dà un handicap non indifferente.
Ai fini di dimostrare la veridicità della mia tesi non è influente il come si vive, ma solo il se. Si vive male e siamo d'accordo. Ma si vive, ed è sufficiente per far sì che il mio discorso regga.

Innanzitutto, se esistono questi organismi (ed esistono), non è di certo opera dell'uomo crearli, quindi non importa il livello della scienza o quanti milioni si abbiano a disposizione.Il fatto che esistano non ti dà comunque per niente ragione, perché si tratta di organismi invertebrati marini o vegetali, che quindi più di altri sono soggetti a frammentarsi e che l'evoluzione ha portato a saper vivere anche senza alcune parti (e se ci fai caso son comunque i più semplici degli organismi in generale, non hanno organi, hanno pochi tessuti e pochi vasi, svolgono funzioni semplici, non hanno una bocca visibile).
Allora rifacciamo il discorso in questa maniera: quegli organismi vivono senza un qualsiasi parte del corpo. Una parte del suo corpo, non importa quale, deve essere costituita da molte proteine, acidi e quant'altro. Prendiamo un qualsiasi pezzo di individuo sufficientemente grande da essere vivo. Togliendoci alcune parti, molto piccole (magari pochi milioni di molecole), funziona alla stessa maniera, quindi le parti rimaste sono vive. Togliamoci ancora qualche milione di molecole. Sarà ancora vivo. E così via. Se ne ho voglia, più tardi, spiego con un esempio molto chiaro, adesso non ne ho voglia ma d'altronde era già ovvio ciò che avevo detto in post precedenti quindi non credo che farebbe molta differenza.
 

XMandri

back from hell
La mia idea filosofica è che ogni omino LEGO sia dotato di propria vita, di proprio carattere e di propri sentimenti.

Ho ragione (cit.)
sono un casino a favore di questa teoria e richiedo l'inclusione delle carte di yugioh

inoltre esse sono in grado di essere pescate dal duellante prescelto nei momenti decisivi con la loro volontà
 

Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
Allora rifacciamo il discorso in questa maniera: quegli organismi vivono senza un qualsiasi parte del corpo. Una parte del suo corpo, non importa quale, deve essere costituita da molte proteine, acidi e quant'altro. Prendiamo un qualsiasi pezzo di individuo sufficientemente grande da essere vivo. Togliendoci alcune parti, molto piccole (magari pochi milioni di molecole), funziona alla stessa maniera, quindi le parti rimaste sono vive. Togliamoci ancora qualche milione di molecole. Sarà ancora vivo. E così via. Se ne ho voglia, più tardi, spiego con un esempio molto chiaro, adesso non ne ho voglia ma d'altronde era già ovvio ciò che avevo detto in post precedenti quindi non credo che farebbe molta differenza.
Mi interessa molto l'esempio perché così il discorso non regge molto. Inoltre, ti ricordo che sei partito dalla tua considerazione che anche un oggetto possieda una vita e dalle successive repliche sul fatto che non sia così. Da parte mia, i tuoi post precedenti non sono così ovvi.

A tutti i simpaticoni che spammano credendosi simpatici (sbagliando), per ora ho cancellato una mezza dozzina circa di post idioti. Ai prossimi partono i warn. Vi ricordo la sezione in cui ci troviamo e l'ultimo messaggio di Cerb.
 
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Paolo Urraci

Non è facile, è un sacco di tempo che ci ragiono ma, pur avendone un'idea chiara, non la riesco ad esprimere. Mi rendo conto che si possa pensare che non ce l'ho dato che non la dico, la indico in maniera molto poco chiara perché di più non riesco a fare. Innanzitutto era basato su di un essere umano e non su organismi più semplici, in quanto l'anatomia umana la conosco meglio (quel poco...). In secondo luogo, mettiamo un individuo che a seguito di un enorme incidente è rimasto con solo gli organi vitali. Mettiamo che il cuore pompi il sangue prima ad uno di essi (non so se è possibile, spero di sì se no questo esempio non va bene), ad esempio i polmoni. l'"apparato" cuore-polmoni funziona perché l'individuo è vivo. Togliendo un bronchiolo l'apparato, immagino, funzionerebbe lo stesso. Togliamo anche altre parti, sempre molto piccole. Ne rimarrà una parte molto striminzita ma viva. Se a quella parte ci si aggiunge artificialmente un supporto che permetta di farla funzionare se ne può togliere una parte ancora più grossa, e così via, fino a ridurla in polvere.

No, non è molto chiaro così, anche perché messa in questo modo si da per scontato in pratica che la scienza possa sostituire ogni parte di un organo. L'esempio ce l'ho chiarissimo in mente, lo giuro, ma non so perché non riesco a esprimerlo. L'esempio che volevo fare era di un insieme di pochissimi organi che potessero portare ad un individuo vivo, di cui alcune parti sono di collegamento tra più organi e che, tenendone una assieme ad uno solo dei due organi, ma senza l'altro, fosse chiaro che la parte rimasta fosse viva, e poi fare questo discorso anche per ciò che ne resta, ma esempi di questo tipo non ne trovo, eppure sono sicurissimo che ce ne sono. Se non ne trovo è perché non mi vengono idee (cioè perché sono strutturati in una qualche maniera che non ho in testa), non perché siano così pochi (questo lo dico perché se non sbaglio tempo fa ne avevo trovato qualcuno di questi esempi). Capisco benissimo che possa sembrare una scusa per non ammettere di inventarsi tutto, ma vi giuro che è così.
 

Devil93™

More then devilish
Aggiungo solo una cosa di mio a quanto già detto: che sia Urraci o che siano tutti gli altri ad avere ragione, questo non possiamo saperlo, dato che la scienza ha ancora molti misteri. Probabilmente in un futuro lontano sapremo con esattezza tutte queste cose, ma le ipotesi di Urraci, per quanto strambe e poco credibili, non possono essere escluse a priori solo perchè non è concepibile una cosa del genere. Anche l'uomo, secoli fa, non avrebbe mai concepito una cura per determinate malattie, eppure al giorno d'oggi, molte malattie mortali dell'epoca sono state curate.
 
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