Ormai da quasi un anno facciamo questo servizio chiamato "scorta lunga" sui treni, per prevenire i furti, in questo simpaticissimo treno. Ci rende qualche soldino, ma è anche una grande stracciata di balle. XD
Vediamo come funziona:
ANDATA: Si parte alle 7.02 da Treviso, si cambia a Mestre salendo sul fatidico IC 713. Il treno è una bellezza: i water camminano da soli per quante colonie di batteri ci vivono, i sedili, originariamente blu, portano artistiche macchie marroni a causa della tanto inguaribile quanto diffusa imbecillaggine dei passeggeri che ci mettono le scarpe sopra.
Una porta che divide due carrozze è ancora rotta e pencola di traverso, generazioni di capotreni hanno segnalato la cosa ai gran capi ma niente, si va avanti così.
Un water è intasato, generazioni di capotreni hanno...
Ma anche i passeggeri non sono da meno:
Ci sono scompartimenti pieni (6 posti su 6) dove stanno stipati come i maiali, mentre due carrozze più in là ci sono posti liberi a iosa, questo perché il passeggero medio, oltre che zozzo, è pigro da paura (ho già citato i maiali, vero?) perché reputa troppo faticoso andare a vedere se ci sono posti liberi 2 metri più avanti, anziché rimanere stipati come acciughe.
Molti altri sono più educati e si tolgono le scarpe per appoggiare i piedi sui sedili, ma qui si scopre un altro tasto dolente dell'italiano medio: l'igiene personale, descrivibile già solo con la parola "imbarazzante".
Non si scappa dal controllo biglietti: sia il capotreno che noi siamo dei falchi e non ci scappa nessuno. Yeah.
Gli eventuali "portoghesi" li pitturiamo e li facciamo scendere alla prossima fermata, ma solo perché c'è scritto "VIETATO LANCIARE OGGETTI DAL FINESTRINO", solo per quello.
E quindi passiamo queste deliziose 7 ore e 1/2 camminando avanti e indietro nel treno, e scendendo ad ogni fermata (18....) per vedere se sale qualche personaggio in vena di scherzi o se qualcuno si dimentica di come si cammina e rischia di finire sulle rotaie.
Arriviamo a Pescara alle 13.28 circa, con un bel principio di sauna, in qualsiasi stagione, perché: 1) Se è estate, c'è sempre qualcuno che vuole far spegnere l'aria condizionata, oppure l'aria condizionata si guasta; 2) Se è inverno, c'è il riscaldamento a manetta perché c'è sempre qualcuno che sente freddo anche con 32°, mortacci sua e de su' nonno.
Ed eccoci al ritorno!! Ore 24.59, con un sonno della madonna (e chi ci riesce a dormire di giorno? Qualche collega sì, ma io naturalmente no °_°) Treno ICN 776, già con gli occhi e le orecchie all'erta perché ci potrebbero essere dei mariuoli che cercano di salire abusivamente e/o fare furti.
Le condizioni igieniche delle carrozze sono un po' meglio (ma solo un po'), e per fortuna la maggior parte del treno è fatta di cuccette.
Ma l'ultima volta abbiamo avuto una puzza assurda, un fantastico mix di piedi e ascelle, per due intere carrozze. La prossima volta giuro che farò delle fotocopie e di nascosto attaccherò un foglio per ogni scompartimento con su scritto "IL SAPONE COSTA POCO ED E' VOSTRO AMICO: USATELO!".
Io allora cosa ho fatto? Nonostante il vento, ho tirato giù tutti i finestrini dei corridoi. Voi mi appestate? Io vi congelo!
Arriviamo a Treviso alle 07.38 circa con un solo pensiero: LEETTOOO...
Evviva la Polfer!
Vediamo come funziona:
ANDATA: Si parte alle 7.02 da Treviso, si cambia a Mestre salendo sul fatidico IC 713. Il treno è una bellezza: i water camminano da soli per quante colonie di batteri ci vivono, i sedili, originariamente blu, portano artistiche macchie marroni a causa della tanto inguaribile quanto diffusa imbecillaggine dei passeggeri che ci mettono le scarpe sopra.
Una porta che divide due carrozze è ancora rotta e pencola di traverso, generazioni di capotreni hanno segnalato la cosa ai gran capi ma niente, si va avanti così.
Un water è intasato, generazioni di capotreni hanno...
Ma anche i passeggeri non sono da meno:
Ci sono scompartimenti pieni (6 posti su 6) dove stanno stipati come i maiali, mentre due carrozze più in là ci sono posti liberi a iosa, questo perché il passeggero medio, oltre che zozzo, è pigro da paura (ho già citato i maiali, vero?) perché reputa troppo faticoso andare a vedere se ci sono posti liberi 2 metri più avanti, anziché rimanere stipati come acciughe.
Molti altri sono più educati e si tolgono le scarpe per appoggiare i piedi sui sedili, ma qui si scopre un altro tasto dolente dell'italiano medio: l'igiene personale, descrivibile già solo con la parola "imbarazzante".
Non si scappa dal controllo biglietti: sia il capotreno che noi siamo dei falchi e non ci scappa nessuno. Yeah.
Gli eventuali "portoghesi" li pitturiamo e li facciamo scendere alla prossima fermata, ma solo perché c'è scritto "VIETATO LANCIARE OGGETTI DAL FINESTRINO", solo per quello.
E quindi passiamo queste deliziose 7 ore e 1/2 camminando avanti e indietro nel treno, e scendendo ad ogni fermata (18....) per vedere se sale qualche personaggio in vena di scherzi o se qualcuno si dimentica di come si cammina e rischia di finire sulle rotaie.
Arriviamo a Pescara alle 13.28 circa, con un bel principio di sauna, in qualsiasi stagione, perché: 1) Se è estate, c'è sempre qualcuno che vuole far spegnere l'aria condizionata, oppure l'aria condizionata si guasta; 2) Se è inverno, c'è il riscaldamento a manetta perché c'è sempre qualcuno che sente freddo anche con 32°, mortacci sua e de su' nonno.
Ed eccoci al ritorno!! Ore 24.59, con un sonno della madonna (e chi ci riesce a dormire di giorno? Qualche collega sì, ma io naturalmente no °_°) Treno ICN 776, già con gli occhi e le orecchie all'erta perché ci potrebbero essere dei mariuoli che cercano di salire abusivamente e/o fare furti.
Le condizioni igieniche delle carrozze sono un po' meglio (ma solo un po'), e per fortuna la maggior parte del treno è fatta di cuccette.
Ma l'ultima volta abbiamo avuto una puzza assurda, un fantastico mix di piedi e ascelle, per due intere carrozze. La prossima volta giuro che farò delle fotocopie e di nascosto attaccherò un foglio per ogni scompartimento con su scritto "IL SAPONE COSTA POCO ED E' VOSTRO AMICO: USATELO!".
Io allora cosa ho fatto? Nonostante il vento, ho tirato giù tutti i finestrini dei corridoi. Voi mi appestate? Io vi congelo!
Arriviamo a Treviso alle 07.38 circa con un solo pensiero: LEETTOOO...
Evviva la Polfer!
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