Ho apprezzato molto la seconda stagione. Anche la prima è notevole, anche se era un po' prevedibile la figura dell' ice truck killer e il suo ruolo nella vita di Dexter, nel senso che, andando avanti, avevo intuito chi potesse essere Rudy Cooper. Rimane il fatto che è un personaggio che mi è rimasto nel cuore e la scelta di farlo tornare in Nebraska, a metà della sesta stagione, come forma più pura, svincolata dalle catene del codice di Harry, del dark passenger, aveva molto senso. Peccato che poi questo tipo di lavoro sia stato completamente cestinato con il passare della stagione. Ma ne parlerò più avanti. A parte ciò, non mi sono dispiaciute nemmeno la terza e la quarta, seppur la copertura di Dexter si sia un po' ingrossata con il tempo, e lui si sia lasciato trascinare dalla vita (che, come dice lui stesso, non si può contenere). Anche se Harrison è troppo carino.
Sono rimasto sbigottito, naturalmente, dalla morte di Rita nel finale della quarta in quel bagno di sangue. E mi ha sorpreso molto, pure, alle soglie della quinta stagione, come Dexter abbia reagito. Sembrava davvero svagato e assente da se stesso. Effettivamente è difficile cercare di metterci nei suoi panni, dato che, anche con sua moglie, aveva sempre recitato una parte. E in tal senso ho apprezzato moltissimo nella quinta stagione l'introduzione di Lumen e il suo rapporto con Dexter. La storyline finalmente aveva preso una piega molto interessante, e il finale della quinta stagione, con Deb vicinissima alla verità, da cui era divisa da quel telo di plastica... Ma gli sceneggiatori non se la son sentita. Reset totale, con Lumen che improvvisamente se ne va. Quinn scagionato da Dexter in maniera totalmente casuale, che smette di sospettare del protagonista e nella sesta stagione diventa progressivamente la controfigura di se stesso, insieme a Batista e a Maria LaStronza, utile solo a ricordarmi quanto sia bella la mia vita senza di lei.
È vero che non dovrei utilizzare Breaking Bad come pietra di paragone per ogni altra serie che guardo, ma è un difetto da cui, per il momento, non riesco a svincolarmi. E così non posso fare a meno di rendermi conto che i personaggi secondari di Dexter soffrono davvero tanto. Forse non erano stati concepiti per reggere archi narrativi così lunghi? Le frasi di Masuka e il personaggio reggono sempre, ma hanno stufato da un sacco. Batista no comment. LaGuerta pure. Il tenente che nella prima stagione l'ha sostituita solo per farsi mettere le corna dal marito con lei... No comment parte seconda. Mike Anderson, il nuovo detective della sesta stagione, sembrava potenzialmente interessante. Niente, buttato via dopo dieci puntate. Quinn, come ho già detto, nella quinta stagione si stava facendo un personaggio interessantissimo, sulla scia di Doakes, che pure mi piaceva. Si è spento in un batter d'occhio e ne sono rimasto molto deluso.
Ricapitolando: le prime due stagioni davvero di pregevolissima fattura. La terza e la quarta hanno voluto esplorare territori inesplorati della personalità di Dexter e, sostanzialmente, sono riuscite nell'intento. Il personaggio, ora che sono alla settima stagione, ha raggiunto gradi di complessità estremamente estesi, e la cosa mi piace, ma ci sono tante cose che non mi tornano, a partire dalla quinta stagione. Non riesco a digerire l'idea di un reset così marcato quando era stato fatto un così bel lavoro; spero che Lumen torni, ma ne dubito. Forse, però, la sesta stagione è seriamente la peggiore, almeno dal mio punto di vista. Un tema strepitoso come quello della religione rapportato all'etica tutta personale di Dexter e che si scontra con essa... Trattato in maniera totalmente superficiale. La gita di Dexter in Nebraska con il fratello sembrerebbe essere stata solo un filler inutile (capisco tutto, ma far mangiare le visioni, o fargli fare gli autostop, o fargli gettare sacchi della spazzatura? Sul serio?), fratello Sam, personaggio molto interessante, una comparsata che non ha inciso sul carattere di Dexter, e il villain di turno (il figlio di Tom Hanks!) non mi ha lasciato nulla. Senza contare poi le miriadi di forzature e di leggerezze che mi fanno sempre un po' storcere il naso. Sono così tante che perderei il conto ad enumerarle, senza contare l'intoccabilità del protagonista, che però, dato il contesto, è accettabile. Dexter mi piace molto, ma ancor di più mi piace Michael C. Hall. Ormai è un tutt'uno con il suo character, è assurdo. Sto guardando il tutto in lingua originale, ma ho prestato un ascolto alla sua voce doppiata e mi sembra che snaturi il personaggio. Sarà che la voce di Hall mi piace molto.
Finisco parlando del punto in cui sono arrivato, ovvero, come dicevo, la 7x03. La settima stagione per ora mi sta facendo brillare gli occhi, spero tanto che dopo la mediocrità della sesta siamo tornati ai fasti del passato. Okay, non ho condiviso troppo l'idea di far scoprire Dexter da Deb alla fine della sesta, perché poteva benissimo avvenire una stagione prima. Non me lo aspettavo. Arrivato alla fine della sesta e scorrendo i titoli di fine ottava stagione, ho pensato che avrebbero scoperto Dexter solo nel finale di serie. Invece no: Debra scopre Dex e intanto LaGuerta, che non ha mai veramente creduto alla storia James Doakes is the Bay Harbor Butcher, comincia a tessere tutti i fili e a far emergere tutti i nodi. Ci sarà da divertirsi mi sa.
Concludo con un ultimo personaggio: Louis. Misterioso, inquietante, acquista la mano del caso di Brian, blocca le carte di credito di Dex, sembra covare chissà quale malsano segreto... E invece se l'era davvero presa per un videogame. E hanno tirato avanti la sua storia a cavallo fra sesta e settima stagione, solo per fargli beccare una pallottola in testa da un mafioso ucraino? Fate sul serio? Era il personaggio secondario probabilmente più interessante. Certo, c'è Debra (bravissima Jennifer Carpenter), che comunque, nonostante abbia scoperto la vera natura del fratello, non riesce a svincolarsi da ciò che è e ad approdare a un vero cambiamento. Bene o male è rimasto la solita Debra Fuck Morgan della prima stagione. Tuttavia, con il finale dell'ultima puntata che ho guardato Debra sembrerebbe cominciare a comprendere perché il fratello fa certe cose. Al tempo stesso non può cambiare chi lei è. Un dissidio difficile. Ma staremo a vedere.