Fic Challenge 2017 - Risultati e discussione

Carmageddon

AGE IS JUST A NUMBER
Admin
Caro 900 ti dirò solo una cosa riguardo al tuo commento : tl;dr

Apprezzo il fatto che tu abbia scritto la bibbia per una fic che ho scritto letteralmente sbattendo il cazzo sulla tastiera (e che ho scritto in un giorno solo pensando fosse il giorno finale per poi scoprire che era stato posticipato tutto di 10 giorni) ma non era necessario

Distinti saluti 
Non era necessario nemmeno che tu partecipassi, allora.

Il rispetto per chi ha adoperato il suo tempo per leggere, commentare e fare le votazioni a tutte le fic, tra cui anche la tua, invece è necessario.

Se non avevi voglia, potevi tranquillamente trovare un altro luogo dove "sbattere il cazzo": qui nel forum nessuno si sarebbe sciolto in lacrime.
 

Hero of Sky

agere contra
Nove, io non ho mai trovato il tuo racconto umoristico, termine che mi sembra assolutamente fuoriluogo per la parte dedicata al Lampione. E ovviamente anche per l'altra. E sinceramente non capisco come si possa trovare umoristico
 

The_Biaf

Fight Biaf Fight
Allora.

Complimenti ai podisti. Complimenti a Novecento per la seconda vittoria consecutiva. Complimenti a Rust per il secondo posto, son contento che Meridione si sia piazzata così in alto perché è stata quella a cui ho dato il voto migliore. 

Complimenti a Duncan per essere riuscito ad arrivare ultimo. 

Benvenuta a Vuvuzela che comincia la sua permanenza, si spera lunga, nel forum alla grande (è stato un piacere leggere e giudicare la tua fic).

Complimenti ai giudici per il buon lavoro svolto, la professionalità e la serietà dimostrata, seppur non sono d'accordo con qualche giudizio (specialmente su Viaggi al Confine dei Mondi Selvaggi) ma son gusti e bene così.

Mi dispiace, francamente, essere stato abbastanza basso coi voti, ma per me nessuna fic era da 5/5. Lo sarebbe stata quella di Rust con qualche accorgimento in più e quella di Novecento se avesse optato per altre scelte stilistiche (e una trama più interessante per le mie corde, ad essere onesto se avessi tenuto solo la parte del lampione ti avrei dato sicuramente un 4 almeno), ma se questo è il suo stile di certo non è giusto che lo cambi per una fic challenge su PCF, specialmente per un giudice solo su cinque, fino a prova contraria ha dimostrato di funzionare nella maggior parte dei casi.

La valutazione in quinti non ha aiutato granché il lavoro, ANZI ho dovuto fare scelte forzate. Per esempio a Meridione avrei dato 4,5 ma non essendo disponibili i mezzi voti son dovuto rimanere sul 4 perché 5 sarebbe stato troppo. Stessa cosa per il Lampione (perdonami se non ricordo il titolo completo, sempre meglio dei Mondi Selvaggi che nelle scorse settimane ho sempre chiamato con titoli diversi quali "Viaggi nei mondi intergalattici" e "Viaggi intervaginali", perché non ricordavo il titolo). Al Lampione avrei dato 3,5, ma son stato costretto a dare 3 perché 4 sarebbe stato eccessivo e avrebbe pareggiato con quella che per me rappresentava la vincitrice.

Anche nelle zone basse della classifica son stato costretto a dare un 1/5 e di conseguenza alcuni 2/5 per non tenerli sullo stesso livello. Con i decimali avrei optato per il voto minimo a 2/10 e avrei gestito le altre utilizzando le insufficienze del 3,4 e 5.

Poco male, comunque, mi son divertito lo stesso nel ruolo e per una volta ad essere dall'altro lato della challenge. Sono rimasto un po deluso dalla qualità generale delle fic, ma ripeto che è stato divertente ugualmente.

Se per l'anno prossimo non avrò idee sicuramente mi riproporrò come giudice, ma penso che cercherò di tornare a prendermi il titolo.

voglio uno scontro all'ultimo inchiostro tra te e biaf per il titolo di re della fic challenge.
"Hey, this is the home that THE BIAF BUILD!

(quei pochi che capiranno la citazione avranno la mia approvazione divina).

Ora passando a cose importanti: Novecento e Rust offrite le birre, su su!
 

Novecento

Quark charm
Ciò detto, il secondo esempio che hai portato, francamente, non mi piace tanto; io, secondo la mia soggettiva sensibilità, naturalmente, sarei portato a conservare il primo, di esempio, mantenendo l'ambiguità. O meglio, se dovessi far esprimere un pensiero a un mio personaggio, in una situazione di terza persona con narratore non intrusivo, utilizzerei, appunto, il primo esempio.
Ma questo in via generale: per esprimere i pensieri di un personaggio con un narratore non intrusivo io eviterei di ricorrere al secondo lui (so bene che conosci metodi migliori e che hai buttato giù quella frase in due secondi), come di ricorrere troppo spesso al corsivo. Qual è il metodo più efficace, se non lasciarli scorrere sulla pagina in maniera naturale, cosicché il lettore capisca senza sforzo che appartengono a lui e a lui soltanto, e non ci sia nessun narratore di mezzo? Non so, come riferimento mi viene in mente Delitto e castigo, se lo hai letto. Dostoevskij è martellante nel proporre i patemi interiori dei suoi personaggi, e lo fa senza sforzo.
Ah, sì, questo sicuramente: molto dipende da come è scritto il resto del racconto. In questo stesso contest L'intellettuale dissidente fa largo uso del discorso indiretto libero, ma non ci sono mai dubbi che i pensieri riportati siano quelli dell'intellettuale perché dopo la terza volta che viene detto che è l'intellettuale a pensarli il lettore assorbe quella direttiva automaticamente. La mia osservazione era sulla frase in sé, astratta dal contesto, giusto per illustrare le problematiche della traduzione in terza persona. Anche se il cambio temporale (dal passato dei pensieri al presente della "seconda frase" sul non accorgersi) non aiuta. Volendo usare l'indiretto libero sarebbe meglio portare anche la seconda frase al passato per uniformarla, magari rielaborandola.

Tornando alla frase specifica, quel «senza che se ne accorgesse» non mina la possibilità stessa che vi sia un narratore esterno non intrusivo? Il fatto che il protagonista non si accorga dell'amicizia in fieri non porta, appunto, fuori dalla sua sfera soggettiva quella frase?

Perdonami se sto insistendo su questi cavilli, ma non lo faccio senza una ragione: in questo anno e mezzo ho costruito le mie conoscenze partendo dalla base che mi hai dato lo scorso anno, e credo di non aver ancora recepito pienamente certe sottigliezze.
Non sono affatto cavilli, e ottima osservazione: dire che il personaggio non se ne accorge implica che il narratore sta esprimendo un giudizio personale. Di più, ora che la guardo meglio l'intera frase è sbagliata in quell'ottica: dire che "stavano diventando amici" è un commento pesantissimo da affidare al narratore, perché andrebbe mostrato. In uno shift a narratore esterno la parte in cui riassumo i primi incontri con il Lampione andrebbe rifatta da capo.

Tornando seri, gran bel post. Sinceramente anche quest'anno non condivido molte delle tue critiche, ma riconosco di non essere competente al riguardo, potrebbe essere interessante vederti in veste di giudice qualche volta, anche se prima voglio uno scontro all'ultimo inchiostro tra te e biaf per il titolo di re della fic challenge.
Mi piacerebbe moltissimo fare il giudice, ma sono totalmente incapace di dare voti; inoltre forse non si sarà notato, ma in nessuna delle mie due partecipazioni alla Challenge sono riuscito effettivamente a valutare tutti i racconti. Sospetto che un granchio farebbe un lavoro migliore del mio.

Nove, io non ho mai trovato il tuo racconto umoristico, termine che mi sembra assolutamente fuoriluogo per la parte dedicata al Lampione. E ovviamente anche per l'altra. E sinceramente non capisco come si possa trovare umoristico
Forse mi sono espresso male, intendo umoristico all'inizio. Alcuni hanno fatto notare che il tono iniziale (prima che comincino gli interludi "reali") appare scanzonato, in contrasto con dove va poi a parare. Questo è un effetto che pare funzioni ma che era del tutto accidentale, quindi sapere che c'è stato mi spinge a studiare come è venuto fuori per poterlo riprodurre magari una volta che lo vorrò davvero. Tutto lì.
 

CiaobyDany

あなたと見る絶望は あなた無しの希望など霞むほど輝くから
Wiki
Mi piacerebbe moltissimo fare il giudice, ma sono totalmente incapace di dare voti; inoltre forse non si sarà notato, ma in nessuna delle mie due partecipazioni alla Challenge sono riuscito effettivamente a valutare tutti i racconti. Sospetto che un granchio farebbe un lavoro migliore del mio.
Semplicemente hai dato dei giudizi molto molto lunghi ed estremamente articolati. I miei giudizi valgono meno della metà di quelli che hai saputo offrire tu, non sottovalutarti.
 

Rust

Sovietico di PCF
Guarda Novecento, finché non giudichi Aleduncan secondo me saresti valido come giudice... 
 

Dxs

Mod
Non sono affatto cavilli, e ottima osservazione: dire che il personaggio non se ne accorge implica che il narratore sta esprimendo un giudizio personale. Di più, ora che la guardo meglio l'intera frase è sbagliata in quell'ottica: dire che "stavano diventando amici" è un commento pesantissimo da affidare al narratore, perché andrebbe mostrato. In uno shift a narratore esterno la parte in cui riassumo i primi incontri con il Lampione andrebbe rifatta da capo.
Ottimo. Io avrei ancora dei dubbi su altri esempi tratti dal tuo racconto, ma potrei dilungarmi forse troppo, quindi sentiti libero di ignorarmi. Tuttavia, siccome è un'occasione troppo buona per risolvere questioni che mi porto dietro da tempo, ci provo.

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La notte in cui incontrai per la prima volta il Lampione pioveva. A Milano piove spesso.
Capisco che, anche se spostato alla terza persona, un attacco del genere non potrebbe prescindere da un narratore intrusivo. Perché effettivamente è come se raccontasse tutto retrospettivamente, e fin qui ci sono: ma la seconda frase? Tolta dal contesto e posta in una narrazione a narratore non intrusivo in terza persona, avrebbe senso? Come riflessione del personaggio sul fatto che nel luogo in cui si trova piove spesso? O sarebbe da considerare come una riflessione estemporanea e fuori campo di un narratore che entra negli eventi? Lo stesso varrebbe per quello che segue, che trasferito in terza persona mi suonerebbe così: «Era una serata da dimenticare; per schiarirsi le idee, Luca uscii a fare due passi». Luca, dentro di sé, riflette su come la sua serata sia da dimenticare e su come abbia voglia di fare due passi. Tutto giusto, o ancora una volta è un narratore esterno che interviene?
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Lo trovò bizzarro, ma non così bizzarro. C’era solo un’opzione verosimile che salvaguardasse la nozione comunemente accettata che i lampioni non parlano: qualcuno doveva aver deciso di giocare uno scherzo con un ricetrasmettitore a un ebete scivolato sul marciapiede. Essendo la voce troppo cristallina per essere filtrata da un apparecchio del genere, Luca escluse quella ipotesi quasi subito. L’alternativa più credibile a seguire era un lampione parlante.
Ho giusto apportato pochi accorgimenti per trasformare il passaggio in terza persona. Le modifiche sono pochissime, eppure mi sembra che funzioni. Dentro di sé, Luca trova bizzarro che il Lampione parli. Naturalmente i dialoghi che seguiranno mostreranno quanto lo trovi bizzarro, ma un'osservazione in prima battuta, come quella che troviamo nella prima frase, è corretta? O tu, in una narrazione di terza persona, l'avresti eliminata in quanto considerabile come raccontato? Lo stesso discorso vale per: «la cosa lo affascinava.» qualche rigo dopo (ho sempre portato alla terza persona) o «trovò alquanto carino che il Lampione si preoccupasse per lui».
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Il tono lapidario, del tutto antitetico al suo consueto candore, mi colse impreparato.
Sempre nella situazione che ipotizzo, con narratore non intrusivo, questa frase regge ancora? Sorvolando sull'aggettivo lapidario (che mi sembra accettabile), è plausibile che il protagonista rammenti come il tono sia del tutto antitetico al consueto candore del Lampione? E che si senta colto impreparato? Anche il fatto che poco dopo, al protagonista, venga voglia di tirare un cazzotto a quel palo di metallo. Posso scriverlo tranquillamente? Non so, è una di quelle frasi che mi darebbe molto da riflettere. Ineccepibile, eppure racconta. Ma allo stesso tempo come mostrare una voglia che sale in qualcuno?
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BlazePower

Abbi fiducia, Shelgon, e guarda ancora il cielo
Mi dispiace di essermi accorto tardi della conclusione della Challenge; ciò la dice lunga anche sulla mancata professionalità che ci ho messo nello scrivere il mio brano, fatto più per voglia di partecipare che per raccontare o comunicare qualcosa. Ringrazio vivamente tutti i giudici e in particolare Novecento per i loro giudizi ragionevoli e ragionati, su cui ragionerò anch'io. Solo ora, a posteriori, mi rendo conto di quanto sia effettivamente retorico e falso il mio stile di linguaggio. Mi stupisce e preoccupa che Novecento abbia indovinato la mia fic proprio per quanto fosse scritta male, perché allora questa innaturalezza non si vede solo in una gara di scrittura ma è consolidata nel mio modo di scrivere. Per favore, fammi vedere dove altro mi è capitato di fare del mio peggio, così prendo coscienza della insistenza della retorica superflua (anzi, pleonastica) nel mio stile quotidiano
 

Rust

Sovietico di PCF
Mi dispiace di essermi accorto tardi della conclusione della Challenge; ciò la dice lunga anche sulla mancata professionalità che ci ho messo nello scrivere il mio brano, fatto più per voglia di partecipare che per raccontare o comunicare qualcosa. Ringrazio vivamente tutti i giudici e in particolare Novecento per i loro giudizi ragionevoli e ragionati, su cui ragionerò anch'io. Solo ora, a posteriori, mi rendo conto di quanto sia effettivamente retorico e falso il mio stile di linguaggio. Mi stupisce e preoccupa che Novecento abbia indovinato la mia fic proprio per quanto fosse scritta male, perché allora questa innaturalezza non si vede solo in una gara di scrittura ma è consolidata nel mio modo di scrivere. Per favore, fammi vedere dove altro mi è capitato di fare del mio peggio, così prendo coscienza della insistenza della retorica superflua (anzi, pleonastica) nel mio stile quotidiano
Sì ma non ti abbattere.
In queste poche righe leggo delle sfumature di amarezza. 
 

Novecento

Quark charm
Mi dispiace di essermi accorto tardi della conclusione della Challenge; ciò la dice lunga anche sulla mancata professionalità che ci ho messo nello scrivere il mio brano, fatto più per voglia di partecipare che per raccontare o comunicare qualcosa. Ringrazio vivamente tutti i giudici e in particolare Novecento per i loro giudizi ragionevoli e ragionati, su cui ragionerò anch'io. Solo ora, a posteriori, mi rendo conto di quanto sia effettivamente retorico e falso il mio stile di linguaggio. Mi stupisce e preoccupa che Novecento abbia indovinato la mia fic proprio per quanto fosse scritta male, perché allora questa innaturalezza non si vede solo in una gara di scrittura ma è consolidata nel mio modo di scrivere. Per favore, fammi vedere dove altro mi è capitato di fare del mio peggio, così prendo coscienza della insistenza della retorica superflua (anzi, pleonastica) nel mio stile quotidiano
Oh, non ho indovinato la tua fic per quello. Ho solo fatto qualche collegamento: la storia parla di poesia + so che BlazePower scrive poesie ed è appassionato di poesia + so che BlazePower partecipa -> questa è la storia di BlazePower. In effetti se non sbaglio nel mio giudizio ho parlato di "terzo paragrafo" come punto in cui ho capito che eri tu, e il terzo paragrafo è dove citi per la prima volta Pascoli. Non avendo mai letto nulla di tuo non potevo averne la certezza, ma avrei trovato strano che non avessi partecipato con qualcosa come San Lorenzo. Tutti i commenti che ho fatto sono riferiti esclusivamente al racconto, i tuoi post sono normalissimi.

(Dxs, non mi sono dimenticato di te. È solo che la risposta al tuo post la prevedo lunga, e ieri il relatore della mia tesi mi ha fatto sapere con molto cortesi perifrasi che non c'è modo che io faccia la tesi per tempo se non cambio l'ordine degli esami che volevo dare anticipando il più difficile, quindi sono in una fase di angoscia persistente e non ho il tempo di applicare la dedizione che il tuo post meriterebbe. Appena mi riprendo risponderò.)
 
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Dxs

Mod
(Dxs, non mi sono dimenticato di te. È solo che la risposta al tuo post la prevedo lunga, e ieri il relatore della mia tesi mi ha fatto sapere con molto cortesi perifrasi che non c'è modo che io faccia la tesi per tempo se non cambio l'ordine degli esami che volevo dare anticipando il più difficile, quindi sono in una fase di angoscia persistente e non ho il tempo di applicare la dedizione che il tuo post meriterebbe. Appena mi riprendo risponderò.)
Nessun problema, e in bocca al lupo per la tesi.
 

Krono

Zoidberg
Finalmente sono riuscito a ritagliarmi un po' di tempo per poter rispondere.

Ecco le risposte (riguardanti il mio racconto) che nessuno ha chiesto, sono sparse in base a cosa mi viene in mente al momento e senza citazioni dirette perché sinceramente non ho voglia di quotare frase per frase.

Ho scritto 'sto racconto praticamente in due giorni separati fra loro, sinceramente sono una persona che non scrive se non se la sente, o se non ha l'ispirazione, e la cosa ridicola è che di solito questa ispirazione la ho quando sono mezzo addormentato la sera tardi, mi viene l'idea, la scrivo e poi in seguito la correggo.

Purtroppo a causa di un calcolo sbagliato delle tempistiche la fase di correzione è andata bellamente a benedirsi, se non per la primissima parte, come ho anche scritto nel giorno della consegna. Persino il titolo l'ho scritto un istante prima di consegnarlo, completamente a caso. Poi per una questione di comodità ho scritto la gran parte del racconto al passato, per poi cambiarlo al presente, ma anche lì, non ho fatto a tempo nel cambiare tutto.

Il soggetto della storia è nato dopo una discussione con un mio amico riguardante un'ambientazione che non aveva nulla a che vedere con il prodotto finale che avete letto. In questa ambientazione esistono diversi tipi di magia, e alla fine siamo finiti col parlare riguardo ad un fantomatico "Mago dell'Allegria". Il tizio mio amico si è persino messo a creare una storia su questo tema, utilizzando suddetta ambientazione di mia creazione, dopo che mi è stato fatto notare questo concorso, ho deciso di farci un pensierino usando un approccio completamente diverso, mischiando un'atmosfera onirica nonsense con un urban fantasy.

L'idea originale era riguardante questo mago, che solitamente si fa i cavoli suoi, ma se per un colpo di fortuna riesce a trovare un lavoretto non si tira indietro, volevo render palese fin dall'inizio che la sua visione della cose è completamente distorta rispetto a quella di un essere umano normale, e credo di esserci riuscito bene, molte cose che accadono e che sembrano random le ho messe lì perché pensavo fossero divertenti, tipo il siparietto della vecchia, che in maniera abbastanza ridicola portava pure a termine "l'incredibile" mistero della teiera e le suppozioni del protagonista su di essa. la Baia e la sua natura volevo renderla aperta ad interpretazioni, anche se nel racconto ho dato MOLTI indizi e spiegazioni sugli avvenimenti che accadono, ma a quanto pare non sono state recepite per nulla, o quasi.

La parte iniziale del drago che da la giusta "spinta" al mago è lasciata senza descrizione apposta, perché si vede in seguito in cosa si traduce, qualsiasi consiglio o ispirazione gli avesse potuto dare, il mago è andato lì e si è messo a spaccare cose a caso, quindi si dovrebbe supporre che quella sia stata la sua conclusione.

Il personaggio del nerd è un VOLUTO stereotipo. No, non si basa su nessuna esperienza personale,  non è un mio self insert, è una VOLUTA esagerazione, messa lì per distrarre un po' il lettore sul punto principale del racconto.  NON è il/un protagonista, se un personaggio racconta una storia durante il racconto, questo non lo rende il centro degli eventi.

Perché non reagisce negativamente quando il mago gli comincia a sfasciare casa? Come ho detto prima, questo è spiegato durante il racconto, e neanche in maniera subdola! Come potrebbero essere altre cose magari, dato che il protagonista spiega apertamente il motivo, dando anche una piccola rivelazione di se riguardante il tipo di magia che pratica.

In origine il racconto del nerd non doveva neanche essere incluso, doveva essere una semplice "scocciatura" ed il mago avrebbe semplicemente fatto finta di sentire per pura cortesia, però alla fine ho pensato che forse questo avrebbe reso il tutto molto più fumoso, quindi mi sono fatto coraggio ed ho scritto quella parte (Chi ha intuito prima del tempo che la tizia fosse morta alzi la mano).

Un'altra critica che ho notato è sulla mancata spiegazione di alcune cose.
Come ho detto in precedenza alcune cose sono state lasciate per essere interpretate, altre hanno spiegazioni, seppur subdole. Non ho lasciato nessun filo narrativo irrisolto, la storia ha un inizio ed una fine.

Chi è sto tizio della Cabala? A voi le conclusioni:
Sapete che è un "amico" del protagonista.
Sembra essere in grado di spostarsi fra uno spazio e l'altro utilizzando le porte.
Sapete che ha causato un piccolo casino in passato perché non ha chiuso bene suddette porte.
Infine, sembrebbe avere un pessimo gusto estetico.

Potete fare questo giochetto con ogni altra cosa sulla quale avete dei dubbi, prendete le informazioni dal racconto e datevi una risposta, sono più che sicuro che possiate risolvere ogni perplessità in questo modo, io durante questo post ho fatto così, ed anche durante la sua stesura.

In realtà avevo pensato di espandere questa ambientazione e le vicende del protagonista con racconti ulteriori, ad esempio uno risalente al periodo in cui il mago è stato "trovato" e reclutato, che volevo inserire in questo stesso racconto, ma poi, sia per motivi di tempo, sia perché non riuscivo a trovare un buon momento per farlo, ho deciso di far slittare per il futuro.

Ultima cosa che vorrei puntualizzare (ho speso tanto tempo aggiungendo e togliendo cose da questo stesso post, giusto per renderlo ancora più incasinato) è la scelta della gestione dei periodi e delle virgole e la mancanza di altri tipi di punteggiature come i due punti e via dicendo.

Primo, non è vero che non ho usato i due punti ed il punto e virgola durante il racconto, controllate pure.
Secondo, la lamentela sull'introduzione dei discorsi utilizzando virgolette e virgole non ha senso di esistere, potrei elencare diversi scrittori italiani (Benni e Baricco ad esempio) che utilizzano questo stile di dialogo in alcuni libri, ma in generale in letteratura vi sono così tanti esempi di autori che nella composizione dei dialoghi fanno praticamente quello che vogliono che è ridicolo parlare di "regole fisse".
Terzo, mi piacciono le incidentali (credo che si sia capito ormai :P), e non è un crimine usarle.

Con questo chiudo, se avete altre domande chiedete pure, anche se ne dubito. ^__^
 

CiaobyDany

あなたと見る絶望は あなた無しの希望など霞むほど輝くから
Wiki
Parto dal finale perché è il punto più grave della fic. Non è una questione di usare le incidentali che può andare bene o non può andare bene, e non è nemmeno una questione di avere usato un paio di due punti e punti e virgola in tutta la fic. Il problema è che tu hai fatto periodi veramente enormi, che sono stati anche citati in alcune recensioni.

Quanto alle virgolette, sono sicuro che molti diversi autori usano molti diversi stili per introdurre il discorso diretto, ma il problema tuo è che non hai mantenuto la coerenza. Non puoi a volte mettere le virgolette, a volte usare le virgole normali e appellarti al fatto che ci siano autori che usano un metodo o l'altro, perché il problema è l'averli usati insieme.

Tornando più su nel post, dici che hai dato molti indizi riguardo a questioni irrisolte. Il problema è che se nessuno è riuscito a cogliere tali indizi a parte te, vuol dire che li hai dati male e che non erano facilmente comprensibili. Ad esempio, il tizio della Cabala anche dopo quel riassuntino io continuo a non capire chi dovrebbe essere.

Chiudo con il personaggio nerd, che dici essere un voluto stereotipo. Ok, va bene, ma se me la presenti come persona del mondo reale, non esiste nessuna, ripeto, nessuna, motivazione al mondo per cui qualcuno che vede uno sconosciuto entrare in casa spaccargli mezzo arredamento stia lì a guardarlo senza reagire e addirittura trovandolo una persona affidabile.

Mi dispiace, ma come argomentazioni non sono assolutamente valide per giustificare il pessimo lavoro che hai fatto.
 

Krono

Zoidberg
Non esiste alcuna coerenza, posso assicurarti che molti autori usano una combinazione di stili diversi anche all'interno dello stesso libro.

Per quanto riguarda il nerd, quello dimostra che o non hai letto, oppure non so davvero, perché è spiegato dal personaggio stesso che essendo lui "Un Mago della Mente" riesce ad emanare un'aura particolare che suscita fiducia, se la volessimo mettere in termini semplici, è una sorta di controllo mentale, essendo un contesto urban fantasy, la cosa è di natura subdola, ma la spiegazione c'è, ed esiste, non utilizza mezzi termini o definizioni strane. Il mago utilizza diverse magie durante il racconto, ed hanno TUTTI un punto in comune, se noti un intero locale non batte ciglio mentre lui starebbe parlando da solo e all'improvviso il suo tavolo dovrebbe cominciare a vibrare, nessuno batte ciglio, tranne una persona che lo guarda storto, senza però dire nulla.

Ci sarebbe anche un altro esempio di uso della sua magia durante il siparietto della signora Eldritch, ed anche lì c'è lo stesso punto in comune delle altre volte in cui lui usa la magia.

Per quanto riguarda gli indizi, ho fatto leggere il racconto a diverse persone, mantenendo un atteggiamento neutro dicendo che non si tratta del mio racconto, e TUTTI sono riusciti ad avere una visione delle cose migliore rispetto a quella di cui tu parli, persino Novecento ne è una prova che nel suo commento fa presente cose che a quanto pare sono sfuggite a tutti i giudici, certo che se poi mi vieni a dire che sei stato capace di mancare una vera e propria spiegazione diretta, non saprei che dirti :v
 

CiaobyDany

あなたと見る絶望は あなた無しの希望など霞むほど輝くから
Wiki
Le licenze poetiche che si prendono gli autori di successo mi hanno sempre reso molto scettico. Perché molto spesso è un eufemismo usato per coprire semplici cappellate.

Comunque, chiudo qui la polemica facendo notare che se la tua fic è quella con il punteggio più basso della competizione, forse un motivo c'è, e se non riesci a capirlo, non so io cosa dirti.
 

@Krono innanzitutto ti ringrazio per i tuoi due post: mi hanno quantomeno fatto capire che tutto quello che è presente nella tua fic è, più o meno, voluto e non sei quindi un ottenne svogliato che ha deciso di scrivere una fic per la prima volta in vita sua. 

Premetto due punti: sono lontanissimo dal mondo della scrittura creativa e non conosco minimamente, dal punto di vista letterario, i due scrittori da te citati. Detto questo, rispetto la tua scelta stilistica ma ciò non toglie che a me tutto quello che volevi spiegare nel racconto non è arrivato: o meglio, alcune cose sì, ad altre probabilmente non sarei arrivato nemmeno con altre trecento riletture. 

Mi spiace, io ho letto la tua fic due volte e se la se prima è stata sofferta, la seconda è stata una agonia perché volutamente mi stavo immergendo in un racconto, scritto malissimo (mi spiace, continuo a pensarla così), in cui pensavo l'autore volesse dirmi qualcosa che non riuscivo a cogliere. Se non altro ora so di essere stato nel giusto, ma ciò non toglie che leggere è stato difficilissimo e capire qualcosa ancora di più: presentami i tuoi amici, se davvero hanno capito tutto senza input e senza difficoltà, hanno parecchio da insegnarmi. Mi sentirei quasi in colpa per non aver capito il tuo lavoro, se solo la stessa cosa non fosse capitata anche agli altri giudici e considerando questo fatto mi pare ovvio che il problema non sia mio ma della fic. 

Sentiti libero di esprimerti nella maniera che ti è più congeniale, davvero, ma se quello che vuoi raccontare al pubblico non arriva fatti due domande. Poi mi parli di licenze poetiche, ma dici anche che hai scritto da mezzo addormentato e che hai praticamente saltato la fase di correzione, quindi bisognerebbe anche capire quali sono le licenze poetiche e quali gli errori grammaticali veri e propri: sottolineando comunque che le licenze poetiche vanno dosate e usate per una ragione precisa. 

 
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Krono

Zoidberg

@Krono innanzitutto ti ringrazio per i tuoi due post: mi hanno quantomeno fatto capire che tutto quello che è presente nella tua fic è, più o meno, voluto e non sei quindi un ottenne svogliato che ha deciso di scrivere una fic per la prima volta in vita sua. 

Premetto due punti: sono lontanissimo dal mondo della scrittura creativa e non conosco minimamente, dal punto di vista letterario, i due scrittori da te citati. Detto questo, rispetto la tua scelta stilistica ma ciò non toglie che a me tutto quello che volevi spiegare nel racconto non è arrivato: o meglio, alcune cose sì, ad altre probabilmente non sarei arrivato nemmeno con altre trecento riletture. 

Mi spiace, io ho letto la tua fic due volte e se la se prima è stata sofferta, la seconda è stata una agonia perché volutamente mi stavo immergendo in un racconto, scritto malissimo (mi spiace, continuo a pensarla così), in cui pensavo l'autore volesse dirmi qualcosa che non riuscivo a cogliere. Se non altro ora so di essere stato nel giusto, ma ciò non toglie che leggere è stato difficilissimo e capire qualcosa ancora di più: presentami i tuoi amici, se davvero hanno capito tutto senza input e senza difficoltà, hanno parecchio da insegnarmi. Mi sentirei quasi in colpa per non aver capito il tuo lavoro, se solo la stessa cosa non fosse capitata anche agli altri giudici e considerando questo fatto mi pare ovvio che il problema non sia mio ma della fic. 

Sentiti libero di esprimerti nella maniera che ti è più congeniale, davvero, ma se quello che vuoi raccontare al pubblico non arriva fatti due domande. Poi mi parli di licenze poetiche, ma dici anche che hai scritto da mezzo addormentato e che hai praticamente saltato la fase di correzione, quindi bisognerebbe anche capire quali sono le licenze poetiche e quali gli errori grammaticali veri e propri: sottolineando comunque che le licenze poetiche vanno dosate e usate per una ragione precisa. 
Attenzione, io non dico che il racconto sia privo di difetti, sarebbe ridicolo! Grammaticamente sono d'accordo che abbia grossi problemi, ed ho scritto anche il perché nei post precedenti. I miei amici/persone a cui ho fatto leggere questo racconto me lo hanno fatto notare che la grammatica era "debole", ma che il racconto non era così criptico ed incomprensibile come lo state dipingendo voi :v

Ma a parte ciò, accetto il tuo parere così come ho accettato quello degli altri giudici, il mio post voleva solo fungere da "spiegazione" non da lamentela.

Io non ho mai parlato di licenze poetiche, ma di forme di introduzione di discorsi diretti, Dany dice che non potevo cambiare forma e dovevo attenermi ad una sola durante il racconto, io gli ho detto che non è vero, che non vi è nessuna regola a riguardo come ad esempio sui tempi verbali. (Prima che qualcuno dica qualcosa a riguardo no, non ho rispettato questa regola durante il racconto, stavo cercando di correggere e mettere tutto al presente, ma non ho fatto a tempo :^) )

 

The_Biaf

Fight Biaf Fight
Apprezzo che hai tentato di spiegarci cosa c'è dietro la tua fic e di ovviare ad alcune cose insite dentro di essa (che avresti dovuto fare direttamente nel racconto, poiché è quello che noi abbiamo dovuto valutare), ma, perdonami non è per essere cattivo, se SEI GIUDICI SU SEI non ci hanno capito una mazza, al di fuori della trama di base che ha del già visto, due domande potresti anche fartele. 

Parliamoci chiaro, la tua fic a tratti è risultata anche peggiore di quella di Duncan, e ce ne vuole. lol

Non le ho dato 1/5 perché Viaggi per i Mondi Selvaggi era una vera e propria agonia e nessuno meritava di pareggiare con essa.

P.S.: no, io ancora non ho capito chi dovrebbe essere sto fantomatico amico della Cabala che si sposta fra le porte, dato che nulla mi ha lasciato intuire chi potrebbe essere, se non appunto un semplice compare.
 

Novecento

Quark charm
Capisco che, anche se spostato alla terza persona, un attacco del genere non potrebbe prescindere da un narratore intrusivo. Perché effettivamente è come se raccontasse tutto retrospettivamente, e fin qui ci sono: ma la seconda frase? Tolta dal contesto e posta in una narrazione a narratore non intrusivo in terza persona, avrebbe senso? Come riflessione del personaggio sul fatto che nel luogo in cui si trova piove spesso? O sarebbe da considerare come una riflessione estemporanea e fuori campo di un narratore che entra negli eventi? Lo stesso varrebbe per quello che segue, che trasferito in terza persona mi suonerebbe così: «Era una serata da dimenticare; per schiarirsi le idee, Luca uscii a fare due passi». Luca, dentro di sé, riflette su come la sua serata sia da dimenticare e su come abbia voglia di fare due passi. Tutto giusto, o ancora una volta è un narratore esterno che interviene?
Chiariamo: quando dico "narratore intrusivo" parlo esclusivamente dell'esprimere giudizi. Per quanto mi riguarda, non vedo nulla di male nel fatto che un narratore abbia una voce. Per carità, sono sicuro che senza sforzarmi troppo troverei degli integralisti secondo cui un narratore deve essere invisibile (trovi integralisti su tutto, ne ho incontrato uno che martellava sul fatto che la prima persona è l'Unica Vera Via per scrivere), ma secondo me è una scelta stilistica potenzialmente valida. Perciò, il fatto che il narratore racconti tutto retrospettivamente, o che magari conservi la vena sarcastica che nella mia versione è affidata al cittadino, non è "sbagliata".

Detto ciò, di fronte a un attacco del tipo:

La prima volta in cui il cittadino incontrò il Lampione pioveva. A Milano pioveva spesso.

non credo direi niente, come non direi niente sul prosieguo che hai proposto tu. Sì, è ambiguo, ma se per tutto il resto del racconto il narratore non fa intrusioni chissenefrega. Detto tra noi, qui scendiamo in sottigliezze su cui non credo valga la pena scervellarsi. Se il difetto principale della tua storia sono intrusioni di questo calibro, o sei un Nobel per la Letteratura o hai speso vent'anni su un racconto breve. Inoltre che non esca di qui, ma io ho la soglia dell'attenzione di un pesce rosso.

Ho giusto apportato pochi accorgimenti per trasformare il passaggio in terza persona. Le modifiche sono pochissime, eppure mi sembra che funzioni. Dentro di sé, Luca trova bizzarro che il Lampione parli. Naturalmente i dialoghi che seguiranno mostreranno quanto lo trovi bizzarro, ma un'osservazione in prima battuta, come quella che troviamo nella prima frase, è corretta? O tu, in una narrazione di terza persona, l'avresti eliminata in quanto considerabile come raccontato? Lo stesso discorso vale per: «la cosa lo affascinava.» qualche rigo dopo (ho sempre portato alla terza persona) o «trovò alquanto carino che il Lampione si preoccupasse per lui».
Onestamente, non credo ci sia un modo efficace per mostrare che qualcuno trova qualcosa strano al di fuori di dirlo apertamente. In un romanzo, in cui hai più spazio, puoi magari spendere un paragrafo per mostrare il protagonista che rimugina e vaglia ipotesi, ma cosa ne guadagni? Di certo non aggiungi pathos, che è la ragione numero due per mostrare (la prima è non essere vaghi, ma non credo ci siano problemi a visualizzare il "trovare qualcosa strano" anche senza l'aiuto pratico, specie per qualcosa che è strano anche al lettore come un lampione parlante).

Diverso il discorso per "la cosa lo affascinava", più che altro perché sarebbe quasi sicuramente seguita dalle ragioni per cui il Lampione affascina il cittadino (credo che accada anche nella mia versione, tra l'altro), e allora perché dirlo? Descrivi i pensieri del cittadino e buona lì.

Per quanto riguarda "trovò alquanto carino", puoi sostituirlo facilmente con qualcosa tipo "Il fatto che il Lampione si preoccupasse per lui gli procurò un calore nel petto". In effetti avrei potuto farlo anche io. Dang it.

Sempre nella situazione che ipotizzo, con narratore non intrusivo, questa frase regge ancora? Sorvolando sull'aggettivo lapidario (che mi sembra accettabile), è plausibile che il protagonista rammenti come il tono sia del tutto antitetico al consueto candore del Lampione? E che si senta colto impreparato? Anche il fatto che poco dopo, al protagonista, venga voglia di tirare un cazzotto a quel palo di metallo. Posso scriverlo tranquillamente? Non so, è una di quelle frasi che mi darebbe molto da riflettere. Ineccepibile, eppure racconta. Ma allo stesso tempo come mostrare una voglia che sale in qualcuno?
Circa la frase che hai messo in citazione, per me da un punto di vista del narratore è a posto: leggendola non ho alcun dubbio che sia il cittadino a pensarlo. Ho molti dubbi in più sul "colto impreparato" perché è un raccontato bello forte, ma essendo mezzanotte e mezza non mi vengono idee su come migliorarla. Sono però ragionevolmente convinto che ci siano.

Sulla questione della "voglia", torniamo alle sottigliezze di prima. Puoi cambiarlo in qualcosa che mostri meglio, del tipo che il sangue gli pulsa nelle nocche? Sì. È un miglioramento sostanziale? Per quanto mi riguarda no. C'è abbastanza pathos nel voler tirare un pugno a qualcuno anche senza specificare i dettagli fisiologici, a meno che tu non stia descrivendo una rissa.
 
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Rust

Sovietico di PCF
E dunque niente, mi complimento con l'amministrazione per la solerzia con la quale sono stati consegnati i premi (almeno il mio).

Nel mio caso un comodissimo buono Amazon con il quale ho comprato, come promesso, il blue ray di una delle serie TV più belle che abbia visto: The Young Pope di PAOLO SORRENTINO!!!

Colgo l'occasione per ringraziare chi ha apprezzato il mio relacconto, la mia storia dunque quello che avevo da dire. 

Grazie anche a chi mi ha fatto delle critiche costruttive (si dice sempre così ma non costruiscono mai un cazzo, una mente che scrive è una mente anarchica, che va da sè) 

Ultima cosa, ma non ultima, allego al post la foto del premio collocato nel posto che ha ispirato il mio racconto, ovvero il muretto che confina casa mia con la campagna accanto (chi ha letto capirà).

Alla prossima edizione! 

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The_Biaf

Fight Biaf Fight
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Perché c'è della merda su quel bellissimo muretto?
 
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