Jack Winan

~Nigeris.

Parroco
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Introduzione

Odio.

Rabbia.

Dolore.

Rancore.

Tristezza.

Ecco cosa provava Jack in quel momento. Si trovava accanto ai pallidi cadaveri dei suoi genitori, che galleggiavano in un immensa pozza di sangue. In quel momento non era in lui. Strinse i pugni. Si procurò dei buchi, ma in quel momento certamente non ci pensava. Le pupille si erano ristrette, i suoi muscoli erano in tensione. Ed eccolo, lì, in piedi, in mezzo al nulla, con nessuno. Eccolo, lì, a piangere senza sapere dove andare, che fare, senza un amico o parente che sia che lo possa consolare.

Con coraggio si  asciugò il viso ormai tutto inumidito dalla quantità industriale di lacrime prodotte. Girandosi, cominciò a correre, senza sapere la sua meta. Lui correva, disperato, solo, arrabbiato, desideroso di vendetta. Tutto iniziò quel giorno.

Capitolo 1°

In un bosco, un giovane ragazzo dorme, sotto l’ammasso di pini e abeti. Si era creato un letto con le foglie gialle, arancioni e marroni tipiche dell’autunno. Il sole svegliò con delicatezza il ragazzo, che si stiracchiò con un grosso sbadiglio. Si sollevò, strizzandosi gli occhi. La sua espressione cambio con immediatezza. Si era ricordato l’accaduto. [Quest’oggi comincerò gli allenamenti per distruggere un giorno colui che ha ucciso i miei genitori.] pensò con furore Jack.

Jack Winan era un ragazzo di 14 anni. Magro, alto, poco muscoloso. Aveva l’aria tipica del ragazzino inglese, ben educato. La sua pelle chiarissima era in contrasto con i suoi capelli neri come il carbone. I suoi occhi sfioravano il nero ma il realtà erano di un blu così scuro da confondere anche l’occhio più esperto. Nessuno avrebbe mai creduto che proprio il giorno antecedente a quella magnifica mattina di autunno, Jack aveva perso i suoi genitori per mano di un assassino.

Il ragazzo chiuse gli occhi. Il dolore era troppo forte. Quest’ultimo, miscelato alla rabbia portata verso quell’uomo così crudele lo fecero gridare. Gli uccellini appoggiati ai rami scapparono via, spaventati, impauriti. Jack si guardò nel laghetto lì vicino. [Perché io? Che ho fatto di male per meritarmi questo? Ho magari peccato senza accorgermene?] chiese rivoltò alle profondità del cielo.

Quella magnifica giornata, con il sole alto nel cielo limpido e senza nuvole veniva rovinata dalla malinconia. Adesso Jack camminava lungo le rive del lago, tirando calci ai sassolini e pensando a quello che avrebbe potuto fare. Indossava i suoi vestiti preferiti: un paio di pantaloni larghi e marroni, dall’aspetto molto comodo; una felpa di lana nera, dall’aspetto riscaldante; una sciarpa di flanella e delle scarpe firmate, tutte infangate però. Si stava per sedere su un sasso quando cadde in una cavità, mostratosi dopo lo spostamento del sasso dovuto al peso che vi stava per sedere. Jack scivolava e scivolava. Il tunnel sembrava non finire più. All’improvviso cadde sul suolo freddo, procurandosi un ematoma lieve. Era entrato in una grotta buia e misteriosa, dall’aspetto spaventevole. Chissà cosa celava….
 

Mens

Amministratore di condominio
Hai lasciato anche Nascar Ulivant? Va be'...

"Riscaldante" mi mancava. Poi magari è corretto, non so.

Forse sono l'unico, ma le parentesi quadre per il pensiero non mi ispirano molto.
 

~Nigeris.

Parroco
Mens ha scritto:
Hai lasciato anche Nascar Ulivant? Va be'...

"Riscaldante" mi mancava. Poi magari è corretto, non so.

Forse sono l'unico, ma le parentesi quadre per il pensiero non mi ispirano molto.
1= Questione di ispirazione

2= Se non mi sbaglio è corretto... O_o

3= A me si XD
 

Mens

Amministratore di condominio
N!G£R!$ ha scritto:
2= Se non mi sbaglio è corretto... O_o
Grammaticalmente è corretto (participio presente di riscaldare), ma non penso sia di uso corrente in quel modo.Ma forse mi sbaglio io.
 
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