D
Dream
Era il 1995 l'anno in cui tutte le quindici regioni a statuto ordinario venivano convocate alle urne ed Emilio fede, con le bandierine, indicava se il Presidente di regione era del centro-sinistra, con una bandierina rossa, oppure del centro-destra, con una bandierina azzurra. Piccole chicche di un passato trash.
Quell'anno, nove regioni vennero date alla coalizione dell'Ulivo, mentre in sei vinse il centrodestra.
Ma è il 2000 l'anno della svolta, le elezioni regionali hanno un riflesso su Palazzo Chigi, dove allora sedeva il leader maximo, Massimo D'Alema.
Si parla di un 8 a 7. Otto sono le regioni in cui il centrodestra vince, pari a 32 milioni di abitanti, 7 in quelle in cui il centrosinistra ce la fa (16 milioni). D'Alema si dimette visto il risultato increscioso ed è l'anno in cui Amato risale al potere, questa volta senza dissanguarci.
Il Molise è la prima regione a staccarsi dall'election day, questo perché i molisani hanno una strana tendenza a falsificare sempre le elezioni regionali.
Le elezioni successive si hanno nel 2005 e vedono 14 regioni.
Il successo del centrosinistra è clamoroso (il che fa un certo effetto da dire e considerato anche i risultati delle politiche tenutesi l'anno dopo) riuscendo a strappare a Berlusconi 12 regioni su 14, lasciando in mano alla Casa delle Libertà solo Lombardia e Veneto.
Il Centrosinistra riesce quindi a far dimettere Berlusconi e a creare un nuovo governo. Berlusconi.
Nel frattempo, il Centrosinistra sale al governo, ci sta due anni e poi viene fatto cadere da un giro corruttivo su cui la Procura di Napoli sta indagando e che vede come responsabile, tra gli altri, Berlusconi.
La coalizione dell'Ulivo sparisce e fa posto al Partito Democratico.
Situazione simile accade a destra, con Forza Italia e Alleanza Nazionale che fanno nascere il Popolo della Libertà, annunziato sul predellino dell'auto di Berlusconi in Piazza San Babila a Milano.
Tocca al 2010, quelle più controverse, a causa dei risultati.
La situazione nel Paese è esplosiva. La crisi è pesante, la corruzione dilaga (secondo la Corte dei Conti in quell'anno è esplosa del 148% se non ricordo male) e si sta scoprendo un giro di appalti vergognoso dietro la tragedia di L'Aquila, dove il primo indagato risulta Guido Bertolaso, capo della protezione civile (che il governo voleva privatizzare) e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con a capo Silvio Berlusconi.
Nel frattempo, la Lega Nord ha acquisito ulteriore potere, riuscendo ad imporre al PDL un proprio candidato in Veneto (Luca Zaia) e in Piemonte (Roberto Cota), mentre in Lombardia, Roberto Formigoni viene riconfermato per la quarta volta candidato del centrodestra.
Sei regioni passano (o rimangono) in mano al centrodestra, che con un giro di valzer si dimostra forte nonostante gli scandali (uno al giorno, praticamente) che lo colpiscono, mentre il centrosinistra continua a non capire che in campagna elettorale bisogna fare campagna elettorale (lo si capirà solo nel 2013).
Ma il capitolo 2010 non si chiude qui.
Roberto Cota è riuscito ad aggiudicarsi la Presidenza della Regione grazie alla presenza di una lista a lui collegata aiutata con firme false (ma la stessa situazione si ha nella lista Bresso, la candidata PD). Nel frattempo la sua giunta è travolta dagli scandali di rimborsi gonfiati (come l'acquisto di mutande verdi) e ci saranno nuove elezioni nel 2014 dove vincerà Chiamparino, candidato del centrosinistra.
Avvenimento simile accade alla Lombardia, con Formigoni che viene fatto dimettere e deve cedere il passo a Roberto Maroni, segretario federale della Lega Nord, vincente contro Ambrosoli, che non aveva capito che la Lombardia non è Milano, ma che include anche altre province come Pavia, Monza, Brescia, etc...
Situazione identica, più rimborsi gonfiati, per Renata Polverini, che tra le altre cose non voleva neanche indire nuove elezioni e che dovrà cedere il passo al Centrosinistra.
Il Molise, come al solito, vede le sue elezioni annullate e fa vincere il candidato del Centro Sinistra.
Il Presidente dell'Emilia Romagna viene condannato in primo grado per abuso d'ufficio e si dimette, alle elezioni vince il candidato PD e stessa situazione la si ha in Calabria, dove la giunta viene sciolta per vari motivi criminali.
Si arriva al 2015.
Rimangono poche regioni, un po' come i piccoli indiani del racconto della Christie.
15 piccole regioni e non ne rimase più nessuna.
Al voto andranno:
Si terranno il 31 Maggio, un solo giorno per facilitare l'implosione dei Partiti (o movimenti, che dir si voglia).
Come si vota
Ogni regione ha negli anni, scritto la propria legge elettorale, abrogando o sostituendo il cosiddetto Tatarellum.
Il caso più interessante sarà quello Toscano, dove è stata approvata una legge elettorale di fatto identica all'Italicum.
Candidati Governatori
Se le elezioni del 2010 erano controverse per il clima in cui si svolgevano, queste sono controverse per il numero di candidati.
Ogni candidato è supportato anche da varie liste civiche. Non l'ho specificato in ogni governatore perché mi pare inutile. Sappiate, che in queste liste, si annidano una serie di persone impresentabili al vaglio della Commissione Antimafia diretta da Rosy Bindi.
Veneto
La Lega Nord è parzialmente implosa. Tosi, sindaco di Verona, si è candidato a Governatore Veneto tentando di squilibrare vittoria di Zaia, che al momento è data comunque per certa.
Luca Zaia (LN+FI+FdI)
Alessandra Moretti (PD)
Jacopo Berti (M5S)
Flavio Tosi (NCD+UDC)
Liguria
In Liguria, le primarie del centro sinistra hanno visto vincere Raffaella Paita contro Sergio Cofferati, che, arrabbiato per aver perso, è uscito dal PD. Pastorino, iscritto al PD, lo ha seguito e entrambi, appoggiati da SEL e altri micropartiti sempre di sinistra, concorrono per la Presidenza della Regione.
Raffaella Paita (PD)
Giovanni Toti (FI+PD+FdI)
Luca Pastorino (SEL+micro partiti)
Alice Salvatore (M5S)
Toscana
In Toscana, il governatore uscente è candidato per il PD.
Enrico Rossi (PD)
Stefano Mugnai (FI)
Claudio Borghi (LN+FdI+NCD+UDC)
Giacomo Giannarelli (M5S)
Marche
La vicenda delle Marche ha un non so che di comico. Il Presidente di regione, Gian Mario Spacca, è stato eletto grazie al Partito Democratico. Ora, lo stesso presidente uscente è candidato per un altro mandato. Questa volta con Forza Italia.
Luca Ceriscioli (PD)
Gian Mario Spacca (FI)
Giovanni Maggi (M5S)
Luca Rodolfo Paolini (LN+FdI)
Edoardo Mentrasti (SEL+Rifondazione Comunista)
Umbria
In Umbria, la governatrice uscente è candidata per il PD.
Catiuscia Marini (PD)
Claudio Ricci (FI+LN+FdI+NCD+UDC)
Laura Alunni (M5S)
Puglia
In Puglia, le primarie del Centrosinistra sono state vinte dal PD con Emiliano, sindaco di Bari che durante il suoi mandati aveva detto "non mi candiderò mai alla Presidenza della regione". Un po' Renziano un po' no, Emiliano non nasconde di voler diventare il punto di riferimento per la sinistra del Sud.
In Puglia inoltre si l'ennesima spaccatura a destra. Il candidato del centrodestra, Schittulli è stato scelto dallo stesso Berlusconi. Schittulli però si è dimostrato favorevole a Raffaele Fitto ("Fitto? Chi è?" ha detto Berlusconi qualche giorno fa) e di conseguenza l'ex Cavaliere ha deciso che Schittulli non è più il candidato di Forza Italia, puntando sulla Bortone, con i mal di pancia della Meloni che non è proprio soddisfatta dell'apparentamento.
Michele Emiliano (PD)
Francesco Schittulli (NCD? + Liste civiche)
Adriana Poli Bortone (FdI+LN+FI)
Antonella Laricchia (M5S)
Campania
In Campania abbiamo l'ennesima situazione paradossale, questa volta a causa del PD.
De Luca, ex sindaco di Salerno e ex sottosegretario ai trasporti del Governo Letta ha vinto le primarie del centrosinistra, con un grande margine, nonostante le condanne e le indagini a suo carico. Al popolo proprio piace. E piace a tal punto che i sondaggi lo danno in vantaggio per la vittoria delle regionali. Unico problema: appena verrà eletto Presidente di Regione decadrà a causa della legge Severino.
L'attuale Presidente, Stefano Caldoro, è candidato con il centrodestra, unito.
Antonio De Luca (PD)
Stefano Caldoro (Cdx)
Marco Esposito (Lista Civica Mo!)
Salvatore Vozza (SEL)
Valeria Ciambarino (M5S)
----
Dovrei aver finito, fiùùùùùùùùùù.
La situazione è calda e anche perché in contemporanea si ha anche la riforma della scuola, che farà perdere voti al PD.
Attualmente, si parla di un 6 a 1. Il PD dovrebbe vincere in Campania, Puglia, Marche, Umbria, Toscana e forse Liguria, lasciando alla destra il Veneto.
Ma è proprio la Liguria la regione che non fa dormire Renzi. Perché la spaccatura a sinistra è stata forte (con punte del 10%) e Giovanni Toti, nonostante i primi acciacchi dovuti a dissidi con Lega Nord, ha unito bene la sua coalizione e sta accorcciando sempre di più la distanza con la Paita.
E' curioso anche notare che inizialmente le due regioni da tener d'occhio fossero la Campania e il Veneto, per la situazione complessa di De Luca e per la possibilità di Alessandra Moretti di vincere.
A nulla sono valse le pressioni di Renzi di far fare un passo indietro a De Luca (che rimane l'unico governatore che non ha ricevuto visita del Segretario PD). Dall'entourage del Premier, si dice anche che loro tifino per Caldoro per evitare di gestire una situazione così priva di logica che si aprirebbe con la vittoria del Partito Democratico.
A voi la parola.
Cosa vi aspettate?
Quell'anno, nove regioni vennero date alla coalizione dell'Ulivo, mentre in sei vinse il centrodestra.
Ma è il 2000 l'anno della svolta, le elezioni regionali hanno un riflesso su Palazzo Chigi, dove allora sedeva il leader maximo, Massimo D'Alema.
Si parla di un 8 a 7. Otto sono le regioni in cui il centrodestra vince, pari a 32 milioni di abitanti, 7 in quelle in cui il centrosinistra ce la fa (16 milioni). D'Alema si dimette visto il risultato increscioso ed è l'anno in cui Amato risale al potere, questa volta senza dissanguarci.
Il Molise è la prima regione a staccarsi dall'election day, questo perché i molisani hanno una strana tendenza a falsificare sempre le elezioni regionali.
Le elezioni successive si hanno nel 2005 e vedono 14 regioni.
Il successo del centrosinistra è clamoroso (il che fa un certo effetto da dire e considerato anche i risultati delle politiche tenutesi l'anno dopo) riuscendo a strappare a Berlusconi 12 regioni su 14, lasciando in mano alla Casa delle Libertà solo Lombardia e Veneto.
Il Centrosinistra riesce quindi a far dimettere Berlusconi e a creare un nuovo governo. Berlusconi.
Nel frattempo, il Centrosinistra sale al governo, ci sta due anni e poi viene fatto cadere da un giro corruttivo su cui la Procura di Napoli sta indagando e che vede come responsabile, tra gli altri, Berlusconi.
La coalizione dell'Ulivo sparisce e fa posto al Partito Democratico.
Situazione simile accade a destra, con Forza Italia e Alleanza Nazionale che fanno nascere il Popolo della Libertà, annunziato sul predellino dell'auto di Berlusconi in Piazza San Babila a Milano.
Tocca al 2010, quelle più controverse, a causa dei risultati.
La situazione nel Paese è esplosiva. La crisi è pesante, la corruzione dilaga (secondo la Corte dei Conti in quell'anno è esplosa del 148% se non ricordo male) e si sta scoprendo un giro di appalti vergognoso dietro la tragedia di L'Aquila, dove il primo indagato risulta Guido Bertolaso, capo della protezione civile (che il governo voleva privatizzare) e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con a capo Silvio Berlusconi.
Nel frattempo, la Lega Nord ha acquisito ulteriore potere, riuscendo ad imporre al PDL un proprio candidato in Veneto (Luca Zaia) e in Piemonte (Roberto Cota), mentre in Lombardia, Roberto Formigoni viene riconfermato per la quarta volta candidato del centrodestra.
Sei regioni passano (o rimangono) in mano al centrodestra, che con un giro di valzer si dimostra forte nonostante gli scandali (uno al giorno, praticamente) che lo colpiscono, mentre il centrosinistra continua a non capire che in campagna elettorale bisogna fare campagna elettorale (lo si capirà solo nel 2013).
Ma il capitolo 2010 non si chiude qui.
Roberto Cota è riuscito ad aggiudicarsi la Presidenza della Regione grazie alla presenza di una lista a lui collegata aiutata con firme false (ma la stessa situazione si ha nella lista Bresso, la candidata PD). Nel frattempo la sua giunta è travolta dagli scandali di rimborsi gonfiati (come l'acquisto di mutande verdi) e ci saranno nuove elezioni nel 2014 dove vincerà Chiamparino, candidato del centrosinistra.
Avvenimento simile accade alla Lombardia, con Formigoni che viene fatto dimettere e deve cedere il passo a Roberto Maroni, segretario federale della Lega Nord, vincente contro Ambrosoli, che non aveva capito che la Lombardia non è Milano, ma che include anche altre province come Pavia, Monza, Brescia, etc...
Situazione identica, più rimborsi gonfiati, per Renata Polverini, che tra le altre cose non voleva neanche indire nuove elezioni e che dovrà cedere il passo al Centrosinistra.
Il Molise, come al solito, vede le sue elezioni annullate e fa vincere il candidato del Centro Sinistra.
Il Presidente dell'Emilia Romagna viene condannato in primo grado per abuso d'ufficio e si dimette, alle elezioni vince il candidato PD e stessa situazione la si ha in Calabria, dove la giunta viene sciolta per vari motivi criminali.
Si arriva al 2015.
Rimangono poche regioni, un po' come i piccoli indiani del racconto della Christie.
15 piccole regioni e non ne rimase più nessuna.
Al voto andranno:
- Veneto;
- Liguria
- Toscana;
- Marche;
- Umbria
- Campania
- Puglia.
Si terranno il 31 Maggio, un solo giorno per facilitare l'implosione dei Partiti (o movimenti, che dir si voglia).
Come si vota
Ogni regione ha negli anni, scritto la propria legge elettorale, abrogando o sostituendo il cosiddetto Tatarellum.
Il caso più interessante sarà quello Toscano, dove è stata approvata una legge elettorale di fatto identica all'Italicum.
Candidati Governatori
Se le elezioni del 2010 erano controverse per il clima in cui si svolgevano, queste sono controverse per il numero di candidati.
Ogni candidato è supportato anche da varie liste civiche. Non l'ho specificato in ogni governatore perché mi pare inutile. Sappiate, che in queste liste, si annidano una serie di persone impresentabili al vaglio della Commissione Antimafia diretta da Rosy Bindi.
Veneto
La Lega Nord è parzialmente implosa. Tosi, sindaco di Verona, si è candidato a Governatore Veneto tentando di squilibrare vittoria di Zaia, che al momento è data comunque per certa.
Luca Zaia (LN+FI+FdI)
Alessandra Moretti (PD)
Jacopo Berti (M5S)
Flavio Tosi (NCD+UDC)
Liguria
In Liguria, le primarie del centro sinistra hanno visto vincere Raffaella Paita contro Sergio Cofferati, che, arrabbiato per aver perso, è uscito dal PD. Pastorino, iscritto al PD, lo ha seguito e entrambi, appoggiati da SEL e altri micropartiti sempre di sinistra, concorrono per la Presidenza della Regione.
Raffaella Paita (PD)
Giovanni Toti (FI+PD+FdI)
Luca Pastorino (SEL+micro partiti)
Alice Salvatore (M5S)
Toscana
In Toscana, il governatore uscente è candidato per il PD.
Enrico Rossi (PD)
Stefano Mugnai (FI)
Claudio Borghi (LN+FdI+NCD+UDC)
Giacomo Giannarelli (M5S)
Marche
La vicenda delle Marche ha un non so che di comico. Il Presidente di regione, Gian Mario Spacca, è stato eletto grazie al Partito Democratico. Ora, lo stesso presidente uscente è candidato per un altro mandato. Questa volta con Forza Italia.
Luca Ceriscioli (PD)
Gian Mario Spacca (FI)
Giovanni Maggi (M5S)
Luca Rodolfo Paolini (LN+FdI)
Edoardo Mentrasti (SEL+Rifondazione Comunista)
Umbria
In Umbria, la governatrice uscente è candidata per il PD.
Catiuscia Marini (PD)
Claudio Ricci (FI+LN+FdI+NCD+UDC)
Laura Alunni (M5S)
Puglia
In Puglia, le primarie del Centrosinistra sono state vinte dal PD con Emiliano, sindaco di Bari che durante il suoi mandati aveva detto "non mi candiderò mai alla Presidenza della regione". Un po' Renziano un po' no, Emiliano non nasconde di voler diventare il punto di riferimento per la sinistra del Sud.
In Puglia inoltre si l'ennesima spaccatura a destra. Il candidato del centrodestra, Schittulli è stato scelto dallo stesso Berlusconi. Schittulli però si è dimostrato favorevole a Raffaele Fitto ("Fitto? Chi è?" ha detto Berlusconi qualche giorno fa) e di conseguenza l'ex Cavaliere ha deciso che Schittulli non è più il candidato di Forza Italia, puntando sulla Bortone, con i mal di pancia della Meloni che non è proprio soddisfatta dell'apparentamento.
Michele Emiliano (PD)
Francesco Schittulli (NCD? + Liste civiche)
Adriana Poli Bortone (FdI+LN+FI)
Antonella Laricchia (M5S)
Campania
In Campania abbiamo l'ennesima situazione paradossale, questa volta a causa del PD.
De Luca, ex sindaco di Salerno e ex sottosegretario ai trasporti del Governo Letta ha vinto le primarie del centrosinistra, con un grande margine, nonostante le condanne e le indagini a suo carico. Al popolo proprio piace. E piace a tal punto che i sondaggi lo danno in vantaggio per la vittoria delle regionali. Unico problema: appena verrà eletto Presidente di Regione decadrà a causa della legge Severino.
L'attuale Presidente, Stefano Caldoro, è candidato con il centrodestra, unito.
Antonio De Luca (PD)
Stefano Caldoro (Cdx)
Marco Esposito (Lista Civica Mo!)
Salvatore Vozza (SEL)
Valeria Ciambarino (M5S)
----
Dovrei aver finito, fiùùùùùùùùùù.
La situazione è calda e anche perché in contemporanea si ha anche la riforma della scuola, che farà perdere voti al PD.
Attualmente, si parla di un 6 a 1. Il PD dovrebbe vincere in Campania, Puglia, Marche, Umbria, Toscana e forse Liguria, lasciando alla destra il Veneto.
Ma è proprio la Liguria la regione che non fa dormire Renzi. Perché la spaccatura a sinistra è stata forte (con punte del 10%) e Giovanni Toti, nonostante i primi acciacchi dovuti a dissidi con Lega Nord, ha unito bene la sua coalizione e sta accorcciando sempre di più la distanza con la Paita.
E' curioso anche notare che inizialmente le due regioni da tener d'occhio fossero la Campania e il Veneto, per la situazione complessa di De Luca e per la possibilità di Alessandra Moretti di vincere.
A nulla sono valse le pressioni di Renzi di far fare un passo indietro a De Luca (che rimane l'unico governatore che non ha ricevuto visita del Segretario PD). Dall'entourage del Premier, si dice anche che loro tifino per Caldoro per evitare di gestire una situazione così priva di logica che si aprirebbe con la vittoria del Partito Democratico.
A voi la parola.
Cosa vi aspettate?
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