aleterla
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Premessa doverosa: sono ateo, ma ho ricevuto una forte educazione cattolica ed andavo regolarmente a messa fino ai 16 anni. Proprio per questo rispetto idee e credenze altrui, pur non potendole condividere.
Stavo guardando il tg2 e la prima notizia del giorno era l'Angelus di Bergoglio. Ovviamente Piazza S. Pietro era gremita come al solito ed ovviamente la folla era composta da gente di varia età e nazionalità.
Spesso rifletto sulla forte influenza che la Chiesa Cattolica ha sulla vita di ognuno di noi, volenti o nolenti, ma soprattutto rifletto su come la gente subisce il potere ecclesiastico con una passiva ed energica disarmante approvazione.
Sperando di non annoiarvi, vorrei dividere la mia riflessione in tre punti distinti ma collegati: il rapporto tra fedele e Chiesa, quello fra fedele e parrocchia e la fiducia sulla Bibbia.
Nella maggior parte dei casi un cattolico praticante è tale in quanto ha ricevuto, durante l'infanzia e l'adolescenza, una educazione fortemente influenzata dalla dottrina cattolica per volere dei genitori cristiani; per tutti questi secoli questo è stato un punto a favore della Chiesa, che si assicurava tranquillamente nuovi fedeli nei nascituri. Se ciò mi sembra normale per i tempi passati, dato il basso livello di istruzione della gente comune, non posso dire lo stesso dell'età contemporanea dove fortunatamente la gente riceve ( più o meno efficacemente ) un'istruzione adeguata. Studiando storia si viene a conoscenza dei trascorsi del Vaticano, partendo dalle origini, attraversando il Medioevo per poi giungere all'età moderna e contemporanea; ormai qualsiasi sedicenne, più o meno dettagliatamente, conosce, ad esempio, i simpatici metodi di evangelizzazione praticati durante buona parte del secondo millennio d.C. E dopo tutto questo, dopo tutto quello che lo Stato Pontificio ha fatto e continua a fare, dimostrando di pensare unicamente al proprio profitto ( esempio recente la riesumazione di Padre Pio, ma in qualsiasi luogo di rilevanza religiosa vi sono i negozietti in cui vendono santini e reliquie ), come è possibile che così tanta gente mostri una tale fiducia in questa istituzione?
Questo comportamento si riflette su tutte le piccole parrocchie di ogni città. Per queste provo però un rispetto enormemente maggiore rispetto a chi gli sta sopra, poichè effettivamente svolgono azioni di aiuto verso le famiglie povere della zona, coinvolgono i giovani in varie attività non necessariamente ecclesiastiche ed impegnano e danno vita sociale a donne, uomini e pensionati che altrimenti starebbero soli a casa tutto il giorno. Anche loro però mostrano atteggiamenti per me irritanti; verò è che devono mantenersi ( credo ricevano poco e niente dal Vaticano ) ma a volte mi sconcertano. Per commemorare il ricordo di mio nonno, scomparso tre anni fa, il 17 di ogni mese il parroco lo cita tra "i cari defunti che sono saliti alla Casa del Padre": bene, per pronunciare UN NOME, il caro parroco vuole una "offerta libera di €30". Ditemi voi se è normale. Per non parlare di tutte le processioni e festività fatte chiedendo soldi al Comune. Eppure la gente subisce passivamente e non obietta nemmeno. Perchè?
Ultimo punto: la Bibbia. Una serie di libri scritta 2000 anni fa, riveduta e corretta nel tempo, ma nonostante ciò ci son scritte sopra stronzate di elevato grado e numero. Però la sua Parola è sacra o meglio: ciò che conviene è sacro, perchè molti passi vengono sistematicamente e tacitamente omessi.
Mi sono dato anche una risposta a tutto questo poema che ho scritto: la gente ha paura della morte e così si da una speranza. Come si fa però a continuare a credere, quando chi divulga una ideologia poi si comporta ipocritamente?
Scusate il poema. Spero di non annoiarvi e di iniziare una conversazione piacevole, magari con risposte più brevi :D
Stavo guardando il tg2 e la prima notizia del giorno era l'Angelus di Bergoglio. Ovviamente Piazza S. Pietro era gremita come al solito ed ovviamente la folla era composta da gente di varia età e nazionalità.
Spesso rifletto sulla forte influenza che la Chiesa Cattolica ha sulla vita di ognuno di noi, volenti o nolenti, ma soprattutto rifletto su come la gente subisce il potere ecclesiastico con una passiva ed energica disarmante approvazione.
Sperando di non annoiarvi, vorrei dividere la mia riflessione in tre punti distinti ma collegati: il rapporto tra fedele e Chiesa, quello fra fedele e parrocchia e la fiducia sulla Bibbia.
Nella maggior parte dei casi un cattolico praticante è tale in quanto ha ricevuto, durante l'infanzia e l'adolescenza, una educazione fortemente influenzata dalla dottrina cattolica per volere dei genitori cristiani; per tutti questi secoli questo è stato un punto a favore della Chiesa, che si assicurava tranquillamente nuovi fedeli nei nascituri. Se ciò mi sembra normale per i tempi passati, dato il basso livello di istruzione della gente comune, non posso dire lo stesso dell'età contemporanea dove fortunatamente la gente riceve ( più o meno efficacemente ) un'istruzione adeguata. Studiando storia si viene a conoscenza dei trascorsi del Vaticano, partendo dalle origini, attraversando il Medioevo per poi giungere all'età moderna e contemporanea; ormai qualsiasi sedicenne, più o meno dettagliatamente, conosce, ad esempio, i simpatici metodi di evangelizzazione praticati durante buona parte del secondo millennio d.C. E dopo tutto questo, dopo tutto quello che lo Stato Pontificio ha fatto e continua a fare, dimostrando di pensare unicamente al proprio profitto ( esempio recente la riesumazione di Padre Pio, ma in qualsiasi luogo di rilevanza religiosa vi sono i negozietti in cui vendono santini e reliquie ), come è possibile che così tanta gente mostri una tale fiducia in questa istituzione?
Questo comportamento si riflette su tutte le piccole parrocchie di ogni città. Per queste provo però un rispetto enormemente maggiore rispetto a chi gli sta sopra, poichè effettivamente svolgono azioni di aiuto verso le famiglie povere della zona, coinvolgono i giovani in varie attività non necessariamente ecclesiastiche ed impegnano e danno vita sociale a donne, uomini e pensionati che altrimenti starebbero soli a casa tutto il giorno. Anche loro però mostrano atteggiamenti per me irritanti; verò è che devono mantenersi ( credo ricevano poco e niente dal Vaticano ) ma a volte mi sconcertano. Per commemorare il ricordo di mio nonno, scomparso tre anni fa, il 17 di ogni mese il parroco lo cita tra "i cari defunti che sono saliti alla Casa del Padre": bene, per pronunciare UN NOME, il caro parroco vuole una "offerta libera di €30". Ditemi voi se è normale. Per non parlare di tutte le processioni e festività fatte chiedendo soldi al Comune. Eppure la gente subisce passivamente e non obietta nemmeno. Perchè?
Ultimo punto: la Bibbia. Una serie di libri scritta 2000 anni fa, riveduta e corretta nel tempo, ma nonostante ciò ci son scritte sopra stronzate di elevato grado e numero. Però la sua Parola è sacra o meglio: ciò che conviene è sacro, perchè molti passi vengono sistematicamente e tacitamente omessi.
Mi sono dato anche una risposta a tutto questo poema che ho scritto: la gente ha paura della morte e così si da una speranza. Come si fa però a continuare a credere, quando chi divulga una ideologia poi si comporta ipocritamente?
Scusate il poema. Spero di non annoiarvi e di iniziare una conversazione piacevole, magari con risposte più brevi :D