Giusto ieri mattina, al primo cambio d'ora: avevo un serio bisogno di assimilare caffeina, allora mi dirigo verso le macchinette con i miei 35 centesimi (SI, SONO DEI LADRI). Avevo una moneta da 20 cent, una da 10 e una da 5, e la macchinetta non voleva proprio saperne di prendere la moneta da 10... così, dopo due o tre volte che inserivo, inizio a sbuffare e mi accorgo di avere una del liceo sociopsicopedagogico (liceo che, a scuola da me, è considerato la sagra delle ochette). Niente, questa mi guardava maledire la moneta e inizia a ridere, dal nulla. Va via un attimo, torna lì trattenendo le risate, poi scoppia in un IHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHHIHIHI correndo dalle sue amichette e raccontando loro che "quella tipa lì non riesce a mettere 10 cent nella macchinetta" (testuali parole). Mi giro, la fulmino con lo sguardo, penso agli Iper Raggio che le avrei voluto lanciare e me ne vado. Ha smesso immediatamente di ridere.
Un'altra figurina di sterco mi è capitata all'inizio dell'anno: una mia amica decide di andare a prendere una cioccolata alle macchinette del piano inferiore (a quei tempi nel nostro piano non funzionavano) e io la accompagno. Scendiamo le scale, lei prende la bevanda e, nel risalire, inciampa in un gradino e compaiono le cascate del Niagara. Proviamo a ripulire tutto con un pezzo di carta, rimane l'alone, scappiamo senza lasciare tracce, ma ecco che appare la nostra prof di italiano che, sorpresa, esclama: "cosa è successo qui?". Purtroppo per me, riesce a vedermi mentre trattengo le sghignazzate, e mi urla: "FEDERICA TI HO VISTO, VIENI QUA". "PROF, NON C'ENTRO NULLA STAVOLTA!" (sono la cocchina della prof, il nostro è un amore reciproco <3). Io e la mia amica raggiungiamo la prof, le spieghiamo l'accaduto e tornando su, partiamo a ridere come delle dannate.