Gertrude è arrivata in convento per orientamento quando era ancora una bambina, veniva vista come una persona particolare perché proveniva da una famiglia nobile. Alcune di noi si sono accorte quasi subito che era stata costretta dal padre a farsi suora, si capiva dal suo sguardo infelice e dal fatto che una bambina non può fare una scelta del genere così presto perché non sa veramente cosa vuol dire “servire Dio” e che ciò influenzerà totalmente il resto della sua vita. Personalmente io non ero d’accordo sulla scelta dei suoi genitori, perché non si può costringere i propri figli a compiere azioni forzate, ma ho preferito non dire niente a nessuno per evitare di provocare litigi o polemiche.
Avevo sentito dire da voci di corridoio che aveva cercato di scrivere una lettera al padre per comunicargli ciò che pensava veramente, ma non ebbe mai risposta, anche se la lesse comunque senza prenderla bene. Per legge, Gertrude ritornò a casa sua per un mese, dove, da quanto ho sentito, veniva trattata da tutti con formalità, tranne che da un paggio di corte, del quale si era innamorata. Il padre però lo venne a scoprire tramite una serva e giocò sui sentimenti della figlia per spingerla a ritornare in convento. In più, come se non bastasse, ora tutte le sue vecchie amiche hanno lasciato il monastero e perciò, adesso, lei si sente una persona molto sola. Mi è capitato di averla trovata a parlare con sé stessa qualche volta: continuava a rimpiangere il passato e a chiedersi le motivazioni di quello che le era successo.
A causa di queste continue oppressioni, è una persona abbastanza strana e capricciosa, e si vede anche dall’aspetto perché, oltre a trascurarsi, indossa una tunica attillata in vita e mantiene i capelli lunghi, cosa vietata dalle regole monastiche. Qualche mese fa è diventata maestra delle educande, e temo che il suo brutto modo di fare possa influire su di loro dopo quello che alcune delle sue allieve mi hanno raccontato: è un’insegnante molto severa, ma quando loro parlano di altro durante la lezione lei si unisce a queste discussioni invece di rimproverarle, a volte anche prendendo in giro delle consorelle imitandole, come per esempio la madre badessa, mentre riguardo a ciò che ha a che fare con la religione spiega loro tutte le cose negative che possono capitare monacandosi.
Mi piacerebbe rimediare, ma del resto non posso fare niente, visto che sono solo una umile suora. Posso solo augurarle che in futuro non le succeda qualcosa di ancor più spiacevole di quello che le è già accaduto.