Cresco come voglio....

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Paolo Urraci

Avevo fatto un discorso lunghissimo ma mi si è cancellato tutto. Faccio una breve sintesi:

Cioè quasi sempre.

E di certo non lo stimerei se diventasse un grassone di 150 kg che sta tutto il giorno seduto sul divano a giocare online a Starcraft o Counterstrike, dovesse anche vincere 100,000 $ in qualche mondiale in Corea
Libero di non stimarlo, non libero di costringerlo.

Anche perché la maggior parte degli Steve Smith lì fuori nel profondo non vogliono essere realmente così, ma non hanno il coraggio di provare a cambiare vita - questo è il punto principale del mio discorso.
Punto oggettivamente sbagliato, perché un hobby non è (necessariamente) una cosa che si fa per chiudersi nel proprio mondo, anche perché richiede l'interazione con altre persone (es. con l'avversario).

Non trovo più il pezzo dove dicevi che un hobby se fatto fin da bambini sarebbe sintomo di questa fantomatica paura del mondo, però è ovviamente un discorso sbagliato, perché un hobby se fatto fin da bambini voldire che dure da molto, quindi a maggior ragione è una vera passione e piace.

Estrapolata così dal contesto, senza neanche il link della citazione, la frase si presta a qualsiasi interpretazione e secondo me l'hai buttata lì solo per arricchire il tuo discorso. Qui il mio messaggio da cui l'hai tratta. Era riferita al messaggio di Carma (da me citato)
Lo so, avevo citato appunto il tuo messaggio più sopra, e avevo detto esplicitamente che mi riferivo a ciò.

Da figlio è basta ho avuto spesso da ridire, soffrendo, su tante scelte e su tante « imposizioni » che con il senno di poi si sono rivelate piuttosto fondate e quindi giuste (non proprio tutte ma vabbè....). Scelte che non riguardavano Pokémon, internet e tante altre cose molte delle quali manco esistevano, ma cose comunque paragonabili a quelle di oggi.

Ora cerco (riuscendoci?) di far tesoro della « mia esperienza » e di essere più accondiscendente ma noto che tra figli e genitori ad una certa età c'è e ci sarà sempre da ridire, è nella natura delle cose. Fanno e faranno bene i genitori a mantenersi educatamente fermi di fronte a dei reali e seri pericoli (che i figli "contesteranno"), è giusto che i figli educatamente insistano su altre cose puramente veniali (sulle quali i genitori "romperanno") come ad esempio la scelta di un videogioco.

È pure naturale aver voglia ogni tanto di ritrovarsi a tavola, tutti insieme, nonni, noi, figli.

Sono tutte azioni i cui scopi non sono facilmente comprensibili da un ragazzino di 10-15 anni o anche di più, perché la spiegazione chiarificatrice ti verrà spontanea più avanti nel tempo, soprattutto quando avrai tu dei figli tuoi, con tutte le responsabilità che ne derivano.
Il punto è che un genitore non può costringere un figlio a fare la scelta giusta se il figlio vuole fare quella sbagliata. Un genitore, anche se vuole fare il bene del figlio, non ha il diritto di costringerlo, se no non è più genitore ma padrone. Deve se mai fargli capire quali sono le cose di solito giuste, ma se vuole affacciarsi dalla finestra in una posizione in cui rischia di cadere di sotto, non può costringerlo a non farlo perché "rischia di cadere", perché magari il bambino è consapevole di stare attento e di non cadere.

Sono tutte azioni i cui scopi non sono facilmente comprensibili da un ragazzino di 10-15 anni o anche di più, perché la spiegazione chiarificatrice ti verrà spontanea più avanti nel tempo, soprattutto quando avrai tu dei figli tuoi, con tutte le responsabilità che ne derivano.
Altri non lo so, ma io personalmente potrò avere tutti i difetti del mondo e anche qualcuno di un'altro pianeta, però di una cosa non peccherò mai: di anticoerenza. E' fin da piccolo che ho sempre le stesse idee, precise per filo e per segno. Se cambio, sono casi rarissimi che per una stessa cosa non ne capitano, nel caso più alto possibile che non è certo la regola, più di due o tre in diec'anni. Sarò testardo, lo ammetto, ma ti assicuro che io personalmente se un'idea la ritengo giusta ora nella maggioranza dei casi la riterrò giusta per tutto il resto della mia vita. Sbaglierò a farlo, ma ti asicuro che è così.
 
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Mosq

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Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
Il punto è che un genitore non può costringere un figlio a fare la scelta giusta se il figlio vuole fare quella sbagliata. Un genitore, anche se vuole fare il bene del figlio, non ha il diritto di costringerlo, se no non è più genitore ma padrone. Deve se mai fargli capire quali sono le cose di solito giuste, ma se vuole affacciarsi dalla finestra in una posizione in cui rischia di cadere di sotto, non può costringerlo a non farlo perché "rischia di cadere", perché magari il bambino è consapevole di stare attento e di non cadere.
Se mia figlia di dieci anni dovesse manifestare il desiderio di spaccare la faccia con una mazza da baseball al compagno di scuola che le ha pestato un piede e le ha detto due parole di troppo, io le spiegherei sì accuratamente che non è una cosa buona, ma se lei dovesse insistere, dovrei quindi comprarle la mazza e mettergliela in mano? Se è così che la pensi veramente, mi sa che tu abbia sbagliato pianeta quando sei sceso dall'astronave.

Non voglio dire che si debba essere delle persone crudeli, anche perché la dolcezza d'animo unita ad un carattere forte sono quanto di meglio si possa desiderare, però a volte occorre veramente « insistere » o « costringere » i figli a qualche scelta per loro impopolare perché molti sbagli, una volta fatti, sono irrimediabili. Ad esempio, una volta che ti sarai sporto troppo e ti sarai spaccato la testa cadendo dalla finestra, probabilmente non avrai nemmeno più il tempo di pensare « ah se avessi dato retta a mamma e papà » oppure « che bello ora so cosa si prova, quasi quasi lo rifaccio »: non ci sarai più o sarai un vegetale. A che pro ciò?

In tutta sincerità e con il cuore, ti auguro tutto il bene e tutta la felicità possibile, ma sono seriamente preoccupato per gli schiaffoni che rischia di riservarti il futuro.
 
P

Paolo Urraci

Per quel che riguarda il tuo esempio della ragazza che vuole spaccare la faccia, il discorso è diverso perché lì il danno capita a terzi e non a lei. Per il resto: nell'esempio del bambino che si sporge dalla finestra, così come in molti altri casi, tu ipotizzi che cada, cosa assolutamente impossibile se il bambino fa attenzione. Cioè, se ti dice "non ti preoccupare, faccio attenzione" allora è da escludere che cada. Ha pur sempre più di un mese di vita. Se dice "voglio cadere e suicidarmi", se tu gli hai spiegato bene che cosa significa suicidarsi (cioè sostanzialmente niente, dato che da morti non si soffre, ma lasciamo perdere questo discorso) allora ha il diritto di buttarsi di sotto. Diritto (e dovere) del genitore se mai è fargli capire, bene e con la più totale perfezione, che cosa vuol dire morire o finire all'ospedale e fargli ben capire che ciò succederà in automatico se si butta dalla finestra. Anche un bambino piccolo, te lo assicuro, a patto che sia più intelligente della media dei bambini sua età, può capirlo (se è nella media o sotto bisogna aspettare che abbia finanche 8-10 anni, ma comunque quando l'ha capito ne ha i diritto).
 

Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
Non è questione di avere un'intelligenza più alta della media in giovanissima età. Da piccoli si è attratti da qualsiasi cosa bella che ti susciti curiosità e non è che si perda tempo a pensare al resto. Per cosa credi che succedano molte disgrazie con i bambini?
 
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Magic Fer

Parroco
Per quel che riguarda il tuo esempio della ragazza che vuole spaccare la faccia, il discorso è diverso perché lì il danno capita a terzi e non a lei. Per il resto: nell'esempio del bambino che si sporge dalla finestra, così come in molti altri casi, tu ipotizzi che cada, cosa assolutamente impossibile se il bambino fa attenzione. Cioè, se ti dice "non ti preoccupare, faccio attenzione" allora è da escludere che cada. Ha pur sempre più di un mese di vita.
1)il danno capita a terzi!?? se io venissi a spaccarti la testa non mi denunceresti/picchieresti a tua volta?

2)Hai mai visto un bambino? Ti dice sempre che farà attenzione, ma solo per tranquillizarti e poter riprendere a sporgersi e non potrà fare attenzione perchè non pensa alle conseguenze di ciò che fa
 

tyons

(si pronuncia "tìons", perchè sì)
Se dice "voglio cadere e suicidarmi", se tu gli hai spiegato bene che cosa significa suicidarsi [cut] allora ha il diritto di buttarsi di sotto. Diritto (e dovere) del genitore se mai è fargli capire, bene e con la più totale perfezione, che cosa vuol dire morire o finire all'ospedale e fargli ben capire che ciò succederà in automatico se si butta dalla finestra.
tu sopravvaluti i bambini. non si può trattarli come adulti, totalmente consapevoli di quello che fanno (anche se in realtà gli adulti consapevoli sono sempre di meno, ma va be...). finchè sono "stupidi", è molto meglio impedirgli fisicamente di fare cose che possono risultare pericolose anche solo lontanamente, nonostante dicano di sapere quello che fanno.

per la cosa del suicidio, se un bambino prodigio capisse bene cosa vuol dire morire e volesse comunque buttarsi dalla finestra, non credere che i genitori glielo lascierebbero fare. è il motivo per cui non c'è la "libertà di suicidio" (e mi raccomando, qui non parlo di eutanasia). i genitori soffrirebbero da matti se loro figlio morisse, e glielo impedirebbero in tutti i modi anche se lui fosse consapevole al 100% di quello che fa, come da adulto.

il suicidio di una persona fa soffrire gli altri, per questo è sbagliato anche se una persona crede di avere tutti i motivi e i diritti di commetterlo.

questo discorso lo si può estendere anche ad altri tipi di situazioni. se uno per esempio decide di fare uno sport molto pericoloso, dovrebbe anche considerare cosa ne pensano i suoi amici e i suoi familiari. perchè se per esempio sua madre, nonostante le rassicurazioni, avesse un'angoscia inimmaginabile ogni volta che lui praticasse quello sport, allora lui dovrebbe decidere di non farlo, per non farla soffrire. altrimenti sarebbe una persona egoista e anche crudele.

capito? per questo non si può dire sempre "sono libero di fare quello che voglio con il mio corpo". specialmente i bambini perchè non hanno praticamente mai l'esperienza necessaria per capire bene le conseguenze delle loro azioni e perchè non sono abbastanza maturi da considerare i punti di vista delle altre persone.
 
P

Paolo Urraci

per la cosa del suicidio, se un bambino prodigio capisse bene cosa vuol dire morire e volesse comunque buttarsi dalla finestra, non credere che i genitori glielo lascierebbero fare. è il motivo per cui non c'è la "libertà di suicidio" (e mi raccomando, qui non parlo di eutanasia). i genitori soffrirebbero da matti se loro figlio morisse, e glielo impedirebbero in tutti i modi anche se lui fosse consapevole al 100% di quello che fa, come da adulto.il suicidio di una persona fa soffrire gli altri, per questo è sbagliato anche se una persona crede di avere tutti i motivi e i diritti di commetterlo.

questo discorso lo si può estendere anche ad altri tipi di situazioni. se uno per esempio decide di fare uno sport molto pericoloso, dovrebbe anche considerare cosa ne pensano i suoi amici e i suoi familiari. perchè se per esempio sua madre, nonostante le rassicurazioni, avesse un'angoscia inimmaginabile ogni volta che lui praticasse quello sport, allora lui dovrebbe decidere di non farlo, per non farla soffrire. altrimenti sarebbe una persona egoista e anche crudele.
Nono, non è così che funziona. Se Pinco si vuole ammazzare e Pallino è un suo parente che non lo vuole veder morire, Pallino non ha il diritto di impedire a Pinco di farlo, perché se glie lo impedisse non gli vorrebbe bene. Il discorso funziona al contrario di come lo hai messo tu: se Pinco si vuole ammazzare o è scemo o lo fa per motivi ben ponderati e razionali; a Pallino può dispiacere, ma Pallino se glie lo impedisse dimostrerebbe di fregarsene altamente di quei motivi, col risultato che non gli vorrebbe veramente bene. Anzi...

Hai mai visto un bambino? Ti dice sempre che farà attenzione, ma solo per tranquillizarti e poter riprendere a sporgersi e non potrà fare attenzione perchè non pensa alle conseguenze di ciò che fa
tu sopravvaluti i bambini. non si può trattarli come adulti, totalmente consapevoli di quello che fanno (anche se in realtà gli adulti consapevoli sono sempre di meno, ma va be...). finchè sono "stupidi", è molto meglio impedirgli fisicamente di fare cose che possono risultare pericolose anche solo lontanamente, nonostante dicano di sapere quello che fanno.
Io mi ricordo poche cose della mia infanzia, una di queste è che ero consapevole di ciò che facevo fin da quando posso ricordare (due anni e mezzo). Altri magari a cinque anni, comunque presto o tardi ne saranno benissimo consapevoli. A meno che gli altri siano tutti scemi al limite del ridicolo (al limite massimo, intendo), e spero di no perché se così fosse vorrebbe dire che l'Homo Sapiens è una creatura primitiva ancor più di quel che già credevo.

il danno capita a terzi!?? se io venissi a spaccarti la testa non mi denunceresti/picchieresti a tua volta?
Con "a terzi" intendo dire "non alla ragazza", ed è per questo che, questo sì, sarebbe sbagliato.
 

Magic Fer

Parroco
io sono completamente d'accordo con Tyons che è riuscito a spiegare un po'meglio di me

Nono, non è così che funziona. Se Pinco si vuole ammazzare e Pallino è un suo parente che non lo vuole veder morire, Pallino non ha il diritto di impedire a Pinco di farlo, perché se glie lo impedisse non gli vorrebbe bene. Il discorso funziona al contrario di come lo hai messo tu: se Pinco si vuole ammazzare o è scemo o lo fa per motivi ben ponderati e razionali; a Pallino può dispiacere, ma Pallino se glie lo impedisse dimostrerebbe di fregarsene altamente di quei motivi, col risultato che non gli vorrebbe veramente bene. Anzi...

Secondo te se una persona si vuole suicidare e io glielo impedisco è perchè non le voglio bene?

Io mi ricordo poche cose della mia infanzia, una di queste è che ero consapevole di ciò che facevo fin da quando posso ricordare (due anni e mezzo). Altri magari a cinque anni, comunque presto o tardi ne saranno benissimo consapevoli. A meno che gli altri siano tutti scemi al limite del ridicolo (al limite massimo, intendo), e spero di no perché se così fosse vorrebbe dire che l'Homo Sapiens è una creatura primitiva ancor più di quel che già credevo.

Io sono convinto che la maggior parte delle persone non siano consapevoli e responsabili del tutto fino a 25 anni, ma per esempio la consapevolezza che sporgersi dalla finestra è pericoloso si ha intorno ai 10 anni [lasciando perdere i ragazzi di 17 anni che fanno le cose più pericolose che esistono solo per sfida/farsi vedere (cosa che ritengo stupidissima)]
 

Grifo94

Passante
i nostri genitori cercano di crescerci nel modo migliore possibile. certo, a volte fanno degli errori, ma mai li fanno con l'intenzione di danneggiarci. nessuno di noi potrà giudicarli finché non diventerà un genitore a sua volta, e a quel punto potremmo veramente dire se hanno fatto bene o meno il loro lavoro
 

tyons

(si pronuncia "tìons", perchè sì)
Nono, non è così che funziona. Se Pinco si vuole ammazzare e Pallino è un suo parente che non lo vuole veder morire, Pallino non ha il diritto di impedire a Pinco di farlo, perché se glie lo impedisse non gli vorrebbe bene. Il discorso funziona al contrario di come lo hai messo tu: se Pinco si vuole ammazzare o è scemo o lo fa per motivi ben ponderati e razionali; a Pallino può dispiacere, ma Pallino se glie lo impedisse dimostrerebbe di fregarsene altamente di quei motivi, col risultato che non gli vorrebbe veramente bene. Anzi...
mi sto seriamente chiedendo se tu sia umano o no. comunque ti posso spiegare razionalmente perchè hai torto.

prima di tutto, pinco deve pensare se fa soffrire o no i suoi amici e parenti ammazzandosi. se decide di farlo lo stesso, vuol dire che non gli vuole bene (o che è depresso e non ragiona per bene, ma lasciamo perdere).

pallino glielo vorrebbe impedire proprio perchè gli vuole bene. e qua mi chiedo sul serio come fai a non arrivarci: pensi che volere bene a una persona voglia solo dire "lasciarla libera di fare tutto quello che vuole" oppure anche "non voler vederla soffrire e soffrire a propria volta se soffre"? secondo te se pallino vuole davvero bene a pinco, lo lascia uccidersi per rispettare le sue decisioni o cerca di convincerlo a vivere perchè sarebbe disperato nel sapere che è morto?

l'"egoismo" con cui pallino fa quello che fa non è sbagliato, perchè contempla il volere il bene di pinco, il che è altruistico.

Io mi ricordo poche cose della mia infanzia, una di queste è che ero consapevole di ciò che facevo fin da quando posso ricordare (due anni e mezzo). Altri magari a cinque anni, comunque presto o tardi ne saranno benissimo consapevoli. A meno che gli altri siano tutti scemi al limite del ridicolo (al limite massimo, intendo), e spero di no perché se così fosse vorrebbe dire che l'Homo Sapiens è una creatura primitiva ancor più di quel che già credevo.
guarda, ti assicuro che ne eri meno consapevole di quello che pensi. il cervello di un bambino, specialmente nei primissimi anni di vita, non è abbastanza avanzato per prendere in considerazione troppe variabili, per questo un bambino pensa di sapere benissimo quello che fa anche se non è vero (basti pensare che quasi tutti i bambini, almeno all'inizio, credono nella magia. non stanno neanche un secondo a pensare "com'è possibile che esista la magia", e ci credono finchè qualcuno non gli apre gli occhi sulla realtà).

a volte succede che una persona è sicura al 10000% di una cosa anche se in realtà si sbaglia.

d'ora in poi sarò di nuovo assente dal forum per un pò, spero di riuscire a trovare un modo per esserci e continuare a seguire 'sto discorso.
 
P

Paolo Urraci

Io sono convinto che la maggior parte delle persone non siano consapevoli e responsabili del tutto fino a 25 anni
1) Ti stai confondendo con la stupidità

2) Anche la stupidità, ce l'hanno di solito i ragazzi che frequentano gli Istituti Professionali, quelli che frequentano un Liceo molto meno.

Secondo te se una persona si vuole suicidare e io glielo impedisco è perchè non le voglio bene?
Sì. E se non capisci questo è inutile continuare il discorso.

ma mai li fanno con l'intenzione di danneggiarci
Correct (anche se spesso non sembra).

nessuno di noi potrà giudicarli finché non diventerà un genitore a sua volta, e a quel punto potremmo veramente dire se hanno fatto bene o meno il loro lavoro
Wrong.

prima di tutto, pinco deve pensare se fa soffrire o no i suoi amici e parenti ammazzandosi. se decide di farlo lo stesso, vuol dire che non gli vuole bene (o che è depresso e non ragiona per bene, ma lasciamo perdere).pallino glielo vorrebbe impedire proprio perchè gli vuole bene. e qua mi chiedo sul serio come fai a non arrivarci: pensi che volere bene a una persona voglia solo dire "lasciarla libera di fare tutto quello che vuole" oppure anche "non voler vederla soffrire e soffrire a propria volta se soffre"? secondo te se pallino vuole davvero bene a pinco, lo lascia uccidersi per rispettare le sue decisioni o cerca di convincerlo a vivere perchè sarebbe disperato nel sapere che è morto?

l'"egoismo" con cui pallino fa quello che fa non è sbagliato, perchè contempla il volere il bene di pinco, il che è altruistico.
Anche lasciando perdere che, come ho già detto, sì, una persona che vuole bene ad un'altra deve anche permetterle di farsi del male, ripeto in maniera più chiara: se Pinco vuole suicidarsi o è scemo o lo fa per motivi ben ponderati. Uno non si va mica ad ammazzare perché un giorno si sveglia così (e anche fosse ci sarebbe da vedere). Uno se si vuole ammazzare è per motivi, giusti o sbagliati che siano, assolutamente importantissimi. E se ci sono questi motivi è automatico che se Pallino glie lo impedisce gli fa del male. Quindi, cito di nuovo con più precisione:

oppure anche "non voler vederla soffrire e soffrire a propria volta se soffre"
Pinco se vuole suicidarsi non sta male.Sta male, o più male, se mai, se resta in vita.

guarda, ti assicuro che ne eri meno consapevole di quello che pensi. il cervello di un bambino, specialmente nei primissimi anni di vita, non è abbastanza avanzato per prendere in considerazione troppe variabili, per questo un bambino pensa di sapere benissimo quello che fa anche se non è vero (basti pensare che quasi tutti i bambini, almeno all'inizio, credono nella magia. non stanno neanche un secondo a pensare "com'è possibile che esista la magia", e ci credono finchè qualcuno non gli apre gli occhi sulla realtà).
Io non so se tu lo dica perché hai come metro solo te stesso o anche/esclusivamente altri, però non hai di sicuro me come metro. Quindi le cose sono due: o sono l'unica persona al mondo che già a tre anni aveva due neuroni (e ancora adesso ho solo quei due ma tralasciamo questo dettaglio) oppure tu palesemente sbagli. Non so quale sia la cosa giusta, anche se vedendo i bambini di tanto intanto mi sembra che siano com'ero io, perlomeno sotto il punto di vista della consapevolezza.
 
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Schrodinger's Cat

Amministratore di condominio
1) Ti stai confondendo con la stupidità

2) Anche la stupidità, ce l'hanno di solito i ragazzi che frequentano gli Istituti Professionali, quelli che frequentano un Liceo molto meno.

Sì. E se non capisci questo è inutile continuare il discorso.
Quanti luoghi comuni....guarda che se solo perché uno fa una scuola non vuol dire che sia scemo.. ognuno di noi è unico sappilo
 

Magic Fer

Parroco
1) Ti stai confondendo con la stupidità anche quella fa la sua parte

2) Anche la stupidità, ce l'hanno di solito i ragazzi che frequentano gli Istituti Professionali, quelli che frequentano un Liceo molto meno.

Quella invece si chiama voglia di studiare/serietà

Sì. E se non capisci questo è inutile continuare il discorso. casomai il contrario
 

XMandri

back from hell
e tutti o quasi quelli che vanno a quella scuola (toh ti concedo un 50% perchè sono buono) sono scimmie senza pelo
 
P

Paolo Urraci

Quella invece si chiama voglia di studiare/serietà
Cosa c'entra lo studio? Per stupidità mica mi riferivo a quanto uno studia... io ho fatto un Liceo ma nella mia classe né i peggiori né quelli così così (come me) né i migliori studiavano più di due minuti ogni qualche secolo. Io non mi sto riferendo a questo, sto dicendo che il tuo discorso secondo cui i ragazzi diventano maturi a 25 anni è perché prima vanno in discoteca, si comprano l'abito firmato eccetera. E quella non è inconsapevolezza, e, come ho detto, agli studenti dei Licei capita meno. O se non ti stavi riferendo all'andare in discoteca, fare i "fighetti", e cose simili allora ho capito male e spiegami più di preciso cosa intendi.
 

©e®io

Rappresentante di classe
Cosa c'entra lo studio? Per stupidità mica mi riferivo a quanto uno studia... io ho fatto un Liceo ma nella mia classe né i peggiori né quelli così così (come me) né i migliori studiavano più di due minuti ogni qualche secolo. Io non mi sto riferendo a questo, sto dicendo che il tuo discorso secondo cui i ragazzi diventano maturi a 25 anni è perché prima vanno in discoteca, si comprano l'abito firmato eccetera. E quella non è inconsapevolezza, e, come ho detto, agli studenti dei Licei capita meno. O se non ti stavi riferendo all'andare in discoteca, fare i "fighetti", e cose simili allora ho capito male e spiegami più di preciso cosa intendi.
...Ma che liceo hai fatto? O_o
 
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Paolo Urraci

Scientifico, perché? Comunque se lo chiedi perché ho detto che si studiava poco, sappi che succedeva praticamente solo nella mia classe. Non che in altre si studiasse molto, ma il giorno prima di una verifica nella altre classi quel quarto d'ora di studio credo che lo si facesse.
 

Mosq

Mod
2) Anche la stupidità, ce l'hanno di solito i ragazzi che frequentano gli Istituti Professionali, quelli che frequentano un Liceo molto meno
Perdonami Signor uomovissutochesuggerisceditagliarsilebracciaperchédagusto, su che cosa ti basi per affermare questa cosa?

Sono estremamente curioso, se lo affermi ci sarà un motivo valido visto che hai sempre espresso pensieri validi, tipo: Suicidati pure figlio mio, e sappi che te lo lascio fare perché ti voglio un gran bene!

Questi sono i luogi comuni che dicono le persone ottuse che parlano per sentito dire, senza saperne a riguardo.

Io faccio il professionale, e ti assicuro che mi sono fatto un culo come una casa per tirare avanti, quindi non accetto che persone che parlano senza sapere affermino queste cose.
 
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Paolo Urraci

In questo caso il discorso vale "solo" per un buon 80% della popolazione, e infatti ho detto "di solito", cosa che in altri casi non avrei assolutamente detto e men che meno creduto. Se tu sei nel 20% buono, buon per te.
 
P

Paolo Urraci

Se adesso tu sostieni che i ragazzi che vanno in un istituto professionale hanno una media di vestiti firmati, discoteche e cose simili pari o inferiore a quella dei ragazzi dei licei, ti informo che sei una persona su un milione a crederlo, e il che non significa che debba essere vero per forza, però, dato che difatto in questo caso la è, è evidente che la tua conoscenza nell'argomento (non so in altri, ma sicuramente in questo sì) è a dir poco irrisoria.
 
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Mosq

Mod
stai pubblicizzando Dolce&Gabbana ed il cocoricò? non ti seguo, sul serio.

ma non ha importanza, per me è troppo. @Tutti gli utenti, se mi volete bene mi date il permesso di suicidarmi?
 

Schrodinger's Cat

Amministratore di condominio
Se adesso tu sostieni che i ragazzi che vanno in un istituto professionale hanno una media di vestiti firmati, discoteche e cose simili pari o inferiore a quella dei ragazzi dei licei, ti informo che sei una persona su un milione a crederlo, e il che non significa che debba essere vero per forza, però, dato che difatto in questo caso la è, è evidente che la tua conoscenza nell'argomento (non so in altri, ma sicuramente in questo sì) è a dir poco irrisoria.
ma scusa non centra niente l'essere scemi (vestiti firmati,ecc,ecc) con la scola che fai, quindi stazzi

stai pubblicizzando Dolce&Gabbana ed il cocoricò? non ti seguo, sul serio.

ma non ha importanza, per me è troppo. @Tutti gli utenti, se mi volete bene mi date il permesso di suicidarmi?
No, sono egoista e crudele
 

Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
o sono l'unica persona al mondo che già a tre anni aveva due neuroni (e ancora adesso ho solo quei due ma tralasciamo questo dettaglio)
In tutta franchezza, credo che questa sia una verità indiscutibile. Vorrei glissare sul resto del tuo messaggio perché finirei per ripetere le stesse cose dette oggi pomeriggio.

Scientifico, perché? Comunque se lo chiedi perché ho detto che si studiava poco, sappi che succedeva praticamente solo nella mia classe. Non che in altre si studiasse molto, ma il giorno prima di una verifica nella altre classi quel quarto d'ora di studio credo che lo si facesse.
Solo un quarto d'ora prima di una verifica? Saranno state pochissime eccezioni... ma per piacere...

Se adesso tu sostieni che i ragazzi che vanno in un istituto professionale hanno una media di vestiti firmati, discoteche e cose simili pari o inferiore a quella dei ragazzi dei licei, ti informo che sei una persona su un milione a crederlo, e il che non significa che debba essere vero per forza, però, dato che difatto in questo caso la è, è evidente che la tua conoscenza nell'argomento (non so in altri, ma sicuramente in questo sì) è a dir poco irrisoria.
Perché fare anche qui una generalizzazione gratuita (e sbagliata) come nella discussione sulla colpa? Non nego che tu abbia avuto delle esperienze negative, ci possono stare e sono sempre spiacevoli. Piuttosto mi chiedo se tu abbia la possibilità di uscire dal tuo guscio per valutare come va il mondo che ti circonda. In Europa probabilmente è irrisorio il numero di persone che non si tatuano e non hanno piercing o cose simili e non hanno fatto un istituto professionale e hanno avuto un'intelligenza superiore alla media già dopo un mese di vita e ecc.

Ho l'impressione che umanamente tu sia più solo di quanto si possa immaginare, perché altrimenti, anche con un solo neurone a mezzo servizio, riusciresti a trovare autonomamente e senza fatica le contraddizioni implicite nei tuoi messaggi. Se invece ci stai solo trollando alla grande, francamente il gioco sta annoiando.
 
P

Paolo Urraci

Solo un quarto d'ora prima di una verifica? Saranno state pochissime eccezioni... ma per piacere...
Era una metafora, anche se non è che fosse molto di più.

Perché fare anche qui una generalizzazione gratuita (e sbagliata) come nella discussione sulla colpa? Non nego che tu abbia avuto delle esperienze negative, ci possono stare e sono sempre spiacevoli. Piuttosto mi chiedo se tu abbia la possibilità di uscire dal tuo guscio per valutare come va il mondo che ti circonda.
Non mi pare di aver detto nulla né che potesse attaccare qualcuno (in quanto era una semplice affermazione senza la minima intenzione di discutere) né che di relativo alla mia sola esperienza (lo vengo a sapere oggi che esiste gente che non sa ancora, dato che è una cosa assodata da quando esiste non solo da me né solo da chi conosco di persona), oltre al fatto che gli quelle stesse persone lo confermano ritenendola una cosa normale. E' come dire che in Italia c'è crisi. E' una cosa oggetto di discussioni, questa? Non mi pare che nessuno si sia mai sognato di inventare di negare ciò che ho detto sopra prima d'ora, la discussione che c'è da sempre è che chi compra abiti firmati&Co. ritiene normale farlo. Se proprio vuoi riprendere il discorso di tatuaggi e simili, sarebbe l'equivalente di affermare che di solito sono i ragazzi a tatuarsi, non che i ragazzi a tatuarsi sbagliano. Quindi non è oggetto di negazione, perché negarlo non significa soltanto sbagliare, ma da tanto che è assurdo persino fare negazionismo.

Se invece ci stai solo trollando alla grande, francamente il gioco sta annoiando.
Eh? Cioè, il fatto che ho idee giuste mentre le vostre sono sbagliate e non vi fa piacerino sentirvi dire ciò che non volete vi porta a pensare che non sono serio nella mie affermazioni? Allora io potrei pensare lo stesso di voi, vediamo un po'...
 
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