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Paolo Urraci
Avevo fatto un discorso lunghissimo ma mi si è cancellato tutto. Faccio una breve sintesi:
Non trovo più il pezzo dove dicevi che un hobby se fatto fin da bambini sarebbe sintomo di questa fantomatica paura del mondo, però è ovviamente un discorso sbagliato, perché un hobby se fatto fin da bambini voldire che dure da molto, quindi a maggior ragione è una vera passione e piace.
Cioè quasi sempre.
Libero di non stimarlo, non libero di costringerlo.E di certo non lo stimerei se diventasse un grassone di 150 kg che sta tutto il giorno seduto sul divano a giocare online a Starcraft o Counterstrike, dovesse anche vincere 100,000 $ in qualche mondiale in Corea
Punto oggettivamente sbagliato, perché un hobby non è (necessariamente) una cosa che si fa per chiudersi nel proprio mondo, anche perché richiede l'interazione con altre persone (es. con l'avversario).Anche perché la maggior parte degli Steve Smith lì fuori nel profondo non vogliono essere realmente così, ma non hanno il coraggio di provare a cambiare vita - questo è il punto principale del mio discorso.
Non trovo più il pezzo dove dicevi che un hobby se fatto fin da bambini sarebbe sintomo di questa fantomatica paura del mondo, però è ovviamente un discorso sbagliato, perché un hobby se fatto fin da bambini voldire che dure da molto, quindi a maggior ragione è una vera passione e piace.
Lo so, avevo citato appunto il tuo messaggio più sopra, e avevo detto esplicitamente che mi riferivo a ciò.Estrapolata così dal contesto, senza neanche il link della citazione, la frase si presta a qualsiasi interpretazione e secondo me l'hai buttata lì solo per arricchire il tuo discorso. Qui il mio messaggio da cui l'hai tratta. Era riferita al messaggio di Carma (da me citato)
Il punto è che un genitore non può costringere un figlio a fare la scelta giusta se il figlio vuole fare quella sbagliata. Un genitore, anche se vuole fare il bene del figlio, non ha il diritto di costringerlo, se no non è più genitore ma padrone. Deve se mai fargli capire quali sono le cose di solito giuste, ma se vuole affacciarsi dalla finestra in una posizione in cui rischia di cadere di sotto, non può costringerlo a non farlo perché "rischia di cadere", perché magari il bambino è consapevole di stare attento e di non cadere.Da figlio è basta ho avuto spesso da ridire, soffrendo, su tante scelte e su tante « imposizioni » che con il senno di poi si sono rivelate piuttosto fondate e quindi giuste (non proprio tutte ma vabbè....). Scelte che non riguardavano Pokémon, internet e tante altre cose molte delle quali manco esistevano, ma cose comunque paragonabili a quelle di oggi.
Ora cerco (riuscendoci?) di far tesoro della « mia esperienza » e di essere più accondiscendente ma noto che tra figli e genitori ad una certa età c'è e ci sarà sempre da ridire, è nella natura delle cose. Fanno e faranno bene i genitori a mantenersi educatamente fermi di fronte a dei reali e seri pericoli (che i figli "contesteranno"), è giusto che i figli educatamente insistano su altre cose puramente veniali (sulle quali i genitori "romperanno") come ad esempio la scelta di un videogioco.
È pure naturale aver voglia ogni tanto di ritrovarsi a tavola, tutti insieme, nonni, noi, figli.
Sono tutte azioni i cui scopi non sono facilmente comprensibili da un ragazzino di 10-15 anni o anche di più, perché la spiegazione chiarificatrice ti verrà spontanea più avanti nel tempo, soprattutto quando avrai tu dei figli tuoi, con tutte le responsabilità che ne derivano.
Altri non lo so, ma io personalmente potrò avere tutti i difetti del mondo e anche qualcuno di un'altro pianeta, però di una cosa non peccherò mai: di anticoerenza. E' fin da piccolo che ho sempre le stesse idee, precise per filo e per segno. Se cambio, sono casi rarissimi che per una stessa cosa non ne capitano, nel caso più alto possibile che non è certo la regola, più di due o tre in diec'anni. Sarò testardo, lo ammetto, ma ti assicuro che io personalmente se un'idea la ritengo giusta ora nella maggioranza dei casi la riterrò giusta per tutto il resto della mia vita. Sbaglierò a farlo, ma ti asicuro che è così.Sono tutte azioni i cui scopi non sono facilmente comprensibili da un ragazzino di 10-15 anni o anche di più, perché la spiegazione chiarificatrice ti verrà spontanea più avanti nel tempo, soprattutto quando avrai tu dei figli tuoi, con tutte le responsabilità che ne derivano.
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