PCentral Forum: Last Heresy [VM. 16]
- Autore discussione Lord Bel
- Data d'inizio
Gkx
Admin
L'idea del cambiare punto di vista è vecchissima (mai letto la bibbia? Ecco, già nei vangeli accade qualcosa di simile) e il codice da vinci non è certo il primo libro che la usa. Non credo che si possa dire che Lorbel si sia ispirato lì quando all'incirca ogni thriller (e ogni film) ne fa uso.Sirius ha scritto:
Monsù Pyr3s
Lucerna Juris
Ho visto stamattina il film Battle Royale... beh, Lorbel, mi raccomando, non usare una fine così puzzona ;)
Comunque non ricordo se li ho già fatti, ma già che ci sono [se li ho già fatti li confermo :°D] ti faccio i più sentiti complimenti per questa fic °° XD
Comunque non ricordo se li ho già fatti, ma già che ci sono [se li ho già fatti li confermo :°D] ti faccio i più sentiti complimenti per questa fic °° XD
Già, effettivamente sono troppo lento: tra il lavoro e due minuti a giorno con il PC la, e i compiti... non riesco a ritagliarmi un po' di tempo per scrivere :-\
Ho riflettuto riguardo alla questione degli asterischi... ebbene, non li userò nel cambio di personaggio, ma nel cambio di scena, ovvero se da una situazione si passa ad un'altra senza preavviso [come per il capito precedente Gika -> IDM].
Semplicemente, un altro paragrafo indica un cambio di persona.
Comunque, per ora, vi lascio.
Si, vi lascio al capitolo...
Capitolo 3: Non ho pietà
Ero seduto per terra, pensieroso. Stavo riflettendo, riflettendo su questa situazione, e su questo "gioco".
Beh, non ebbi molte difficoltà ad integrare il particolare regolamento del gioco: passati i primi minuti di incredulità e incertezza, scoprii di trovarmi a mio agio. In tutti i miei manga preferiti c’erano sempre della persone che si splattavano [sparavano a sangue] e non poche volte sognavo di trovarmi a compiere eroiche gesta con delle grosse armi in mano. Beh, forse non erano proprio eroiche gesta quelle che stavo compiendo, ma la grossa arma l’avevo: Un BFG 9000, standard UAC [una sorta di caricatore di energia protonica instabile, che viene rilasciata con una tremenda potenza sotto forma sferica: insomma, uno spara-genkidama]. L’unica pecca è che avevo solo otto cariche, che potevo anche usare assieme [più di una per volta] per creare molta più distruzione. Non avevo paura di espormi al rischio: ero molto coraggioso, lo sono sempre stato. Io non mi creavo inutili scrupoli per i miei "amici". Se mi avessero intralciato la strada verso la vittoria, li avrei uccisi.
Semplice.
Ero ancora immerso nei miei pensieri, quando dal collare emise una voce: <L’equipaggiamento è stato sbloccato. Inizi la caccia. Buona morte>. Doveva essere passata un'ora dall'inizio del gioco. Ora sarebbe iniziato quello vero. Mi alzai, mi scrollai la sabbia di dosso, mi misi il BFG in spalla ed iniziai a camminare sulla spiaggia: era lì che mi ero rifugiato nell'ora precedente.
Camminando, lasciavo le orme sulla soffice sabbia bagnata, che le onde provvedevano a cancellare dopo qualche secondo. Continuai a camminare, intenzionato a perrcorrere tutto il perimetro dell'isola: sicuramente avrei incontrato qualcuno, e lo avrei ridotto in cenere. Continuando a camminare, arrivai ad un tratto di spiaggia scoglioso. Da quel punto in avanti [forse per tutta l'altra metà della spiaggia dell'isola] la spiaggia era tutta scogliosa. Avrebbe potuto crearmi qualche difficoltà, dato che il BFG era abbastanza pesante.
Ma non mi importava: salii sul primo scoglio, ed iniziai a percorrere anche questa parte della spiaggia.
Dopo qualche minuto iniziai ad avere il fiatone... decisi allora che era meglio riposarmi. Mi sedetti su uno scoglio abbastanza alto, e mi asciugai il sudore con la manica della maglia, quando il mio sguardo si posò su una scena disgustosa... sotto di me in una piccola radura sabbiosa della spiaggia, a poco meno di cinquanta metri da me, intravidi Lele: era intento ad usare una grossa ascia bipenne [forse la sua arma d’equipaggiamento?] per tagliare dei grossi tronchi ai lati della spiaggia. Poi con la lama dell’ascia li modellava, li appiattiva. Era chiaro come il sole, il suo piano: voleva costruire una zattera ed andarsene. dall'isola.
<Ah, ma guarda te il coraggio di questi ragazzi...> pensai. Ero sicuro che Gika l’avrebbe scoperto e punito, ma io non potevo tollerare un tale atto di codardaggine. Non potevo.
<Ehilà, Lele!> gridai, dalla mia posizione, alzandomi in piedi. Lui, che stava ancora colpendo un albero, si arrestò e si girò verso di me. <Che fai, parti? E dove vai, di bello?> Gli chiesi ironicamente, scendendo dallo scoglio con il BFG ancora in spalla. Lui era teso, era evidente. <Non... non sono affari tuoi!> balbettò. <Eddai, ero solo curioso! Anche perchè non credo che andrai molto in là, sai?> gli dissi, tranquillo. <Gika ti scoprirà, e te la farà pagare! Ma...> e mi fermai. Ora non sorridevo più. <Ma non farà in tempo, perchè IO ti ucciderò prima, lurido vigliacco traditore!> e detto questo, presi la mira ed iniziai a caricare un colpo di BFG. Dalla parte anteriore del cannone uscivano delle luci verde chiaro molto intense. Di sicuro non era niente che facesse bene.
Lele, con abile mossa [cit.], estrasse dalla tasca qualcosa di piccolo, forse un telecomando. Ma era troppo tardi: la sfera era carica. Urlai <Fuggi da questo, brutto logorroico codardo!>.
Ma era troppo tardi anche per me, perché mentre stavo liberando la sfera, qualcosa mi colpii alla gamba, ferendola. E non riuscendo a reggere il peso del BFG con una gamba sola sana, mi accasciai al suolo, sanguinante. Il colpo era stato deviato: la sfera finii in cielo, ed esplose come un fuoco d'artificio. Lele rimase quasi paralizzato dalla paura, sempre con lo strano telecomando in mano. Mi guardai la gamba, e notai che ero stato colpito da un proiettile proprio sulla coscia destra. Maledizione, questo mi avrebbe reso un facile bersaglio. E non sapevo neanche chi era stato a fare una azione tanto azzeccata. Cercai di alzarmi, trascinando la gamba, ma caddi di nuovo al suolo. Guardai ancora Lele, ma non vedevo più il terrore nei suoi occhi, anzi: sorrideva. No, anzi: rideva proprio. Non capii cosa ci trovasse da ridere: non aveva paura del misterioso aggressore che mi aveva sparato? Poi... mentre si avvicinava... iniziai ad intuire: Lele rideva, ed io ero a terra... feci due più due, era Lui il misterioso aggressore... Ma con cosa mi aveva ferito alla gamba? Un telecomando non poteva essere un'arma!
<E così sei caduto nella mia trappola, eh?> dissi, con fare gioioso. Lui era ancora a terra, dolorante per il colpo che gli avevo inferto alla gamba, ma non urlava o piangeva: evidentemente sopportava bene il dolore. Nessuno avrebbe mai sospettato della mia trappola, nessuno. Nemmeno lui. <Il povero n00b Lele che cerca di fuggire... che taglia la legna per scappare... era solo un diversivo. Era tutto un piano architettato per fare vittime.> soggiunsi, avvicinandomi alla vittima della trappola con l’ascia bipenne in una mano ed il telecomando nell'altra.
<Non ci avresti mai pensato, eh? Vuoi sapere qual'era l'arma secondaria del mio equipaggiamento? Una sentinella meccanica!> gli svelai. La sua faccia cambiò espressione, ed io continuai <Già, una sentinella meccanica che ho piazzato proprio dietro gli scogli, e che [oltre ad un avanzatissimo sistema di auto-mira] può sparare a comando.> e il suo sguardo cambiò, sembrava ribrezzo. <Tu... ti sei avvalso di una macchina per vincere su di me!> mi urlò.
<Si, è proprio così.> gli risposi io, ridendo <L’unico peccato è che mira solo alle gambe; le persone le devo finire io, con la mia possente ascia bipenne!>. Lui strinse i denti, e mi urlò: <Non puoi uccidermi!>
<Oh, si, invece! Posso eccome, Rocket!> risposi io, ridendo ancora. Era ai miei piedi, e io sopra di lui, con l'ascia ben stretta nella mano Destra. Rimisi il telecomando in tasca dicendo <Vedi, non hai considerato un fattore: Tu sei a terra, con la gamba ferita, e senza arma; io sono sopra di te con una ascia molto grossa e pesante. Cosa credi mi potrà fermare, adesso?>. Afferrai l'ascia con entrambe le mani <Quel n00b di Lele sta per farti a pezzi, Rocket!> Urlai. Sollevai l’ascia fin sopra la testa, e gridai: <Addio, a mai più rivederci!!>.
Ecco, era il momento ideale per salvarmi la pelle.
Aveva appena sollevato l’ascia, l’unica cosa che dovevo fare era evitare il colpo!
<Addio, a mai più rivederci!!> mi urlò; QUESTO era il momento. Mi dissi <Ora!> e rotolai verso destra, scorticandomi sugli scogli. Ma questo era un prezzo minimo da pagare, perchè l’ascia di Lele colpì violentemente le rocce, e rimase incastrata tra gli scogli.
Provai ad alzarmi: il colpo infertomi alla gamba era ancora dolorante, ma almeno riuscivo a stare in piedi. Lele stava ancora cercado di estrarre l'ascia dagli scogli, ma evidentemente il forte colpo doveva averla incastrata bene.
<"Quel n00b di Lele sta per farti a pezzi, Rocket!"... si vede, eccome!> sogghignai, prendendolo in giro.
Lele smise di tirare la sua arma, e mi fissò. Era furioso. Poi, mise una mano in tasca: stava per estrarre ancora il telecomando. Ma questa volta non mi avrebbe colto impreparato! Mentre teneva ancora il marchingegno in mano, lo colpii con un calcio. Il prodigio della tecnologia fece un bel volo, per finire con lo schiantarsi contro ad una roccia, finendo in mille pezzi. Anche la mano di Lele non era messa molto bene, sanguinava.
<Merda!> urlò. Io sorrisi, e gli dissi <Io la gamba... tu la mano... come vogliamo farla finita? A calci e pugni? Ahahah!>. Senza preavviso mi caricò, ma io mi spostai e lui cadde. Si rialzò, e tentò di colpirmi con la mano sana, ma parai egregiamente il colpo e lo ributtai a terra. Mi girai, in cerca della mia arma: nel trambusto di prima era scivolata verso la radura sabbiosa, dove era prima Lele. Una strada troppo dura per la mia gamba attuale. Non potevo contare su quella. Lele si alzò, ancora una volta, e mi gridò <Rocket, io ti ammazzo!!!>. Io gli risposi <Provaci.>, e mi preparai al peggio, quando all'improvviso sentii un sibilo. Un dardo colpì Lele in fronte, che si accasciò a terra senza nemmeno gridare.
<Lele è stato eliminato. Giocatori rimasti: Sedici.>
<Ma cosa...> e mi girai di scatto: da dietro una grossa roccia [vicino alla quale è caduto il telecomando di Lele] si fece vedere una figura misteriosa, con una Balestra Automatica in mano...
<C3rb!> dissi, e mi misi in guardia: conoscendolo, avrebbe attaccato anche me. <Rocket, ma quanto cazzo ti ci voleva ad uccidere uno come lui?> mi chiese. Io fui molto stupito dalla domanda. <Mi... Mi aveva colto una trappola ben architettata. Insospettabile> risposi, senza abbassare la guardia.
<Farti tendere una trappola... da Lele? Mio Dio, Rocket, sei caduto in basso.> mi rispose lui. Io digrignai i denti: volevo ribattere, ma se avessi risposto male probabilmente mi sarei beccato una freccia nel cranio proprio come Lele.
<Guardalo, colui che è riuscito a tenderti la trappola> disse C3rb. Guardai il corpo di Lele: viso sfregiato dalle cadute, la mano molto sanguinante, probabilmente slogata, e un dardo infilzato in fronte, che passava da parte a parte della testa. Sotto di lui, il terreno scoglioso, rosso sangue.
<Cosa ti può fare, ora? E' a terra, disteso, esanime.> continuò lui. <E sono sicuro che non reclamerà il possesso di quest'arma> e detto questo, iniziò a tirare l'ascia dalla roccia. Con un po' di fatica, riuscì ad estrarla. La afferrò come si deve, e si girò verso di me. Io non ero un codardo, ma avevo capito cosa stava per fare: probabilmente mi voleva colpire. Dovevo trovare un modo... dovevo agire... e in quel momento mi venne in mente un'idea geniale <C3rb! Sei in debito con me!> gli urlai. Lui abbassò l'arma e mi guardò con fare interrogativo: <Cosa? Cosa dici?>. Io respirai profondamente, e gli dissi <... mi hai preso il frag!>. Lui rise, ma io continuai a dirgli <Il frag, l'uccisione... insomma, mi hai tolto l'opportunità di ucciderlo!>.
<Ahaha! E a te importa anche del Frag? Ma andiamo!> disse lui, scherzosamente. Io però cercai di restare più serio che potevo, e gli dissi un'ultima volta <C3rb... sei in debito di con me.> e sapevo che con questa frase lo avrei colpito: una persona orgogliosa come lui non avrebbe sopportato un debito aperto.
<...> C3rb fece per aprire bocca, ma non disse niente. Poi lanciò l'ascia a terra, dicendo <Vaffanculo, a te e alle tue regole morali del cazzo. Ti lascio in vita, così non avrò conti aperti. Contento ora?> e fece per andarsene, ma io lo fermai <C3rb... grazie>. <Lascia perdere i ringraziamenti, perchè la prossima volta che ci vedremo non ti andrà liscia come stavolta.> e si incamminò, verso il centro dell'isola.
Io mi sedetti vicino al cadavere di Lele, e fissai il mare: le onde si infrangevano fragorosamente contro la scogliera, ed erano così violente che una zattera non avrebbe di sicuro potuto attraversarle.
<Che coglione che sono stato... potevo capirlo prima...> dissi tra me e me. Mi rialzai e cercai di medicare la ferita nella gamba al meglio, con acqua salata e un pezzo di vestito strappato, poi scesi a prendere il BFG, lo caricai in spalla e mi avviai, nella stessa direzione di C3rb. <Grazie, C3rb... ma la prossima volta, ti prometto che non scenderò in queste subdole regole morali. La prossima volta, ci divertiremo come di deve!>
[Continua...]
Uff... spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento ;)
Come al solito, segnalatemi eventuali errori, cosicchè io possa correggerli °°
Ho riflettuto riguardo alla questione degli asterischi... ebbene, non li userò nel cambio di personaggio, ma nel cambio di scena, ovvero se da una situazione si passa ad un'altra senza preavviso [come per il capito precedente Gika -> IDM].
Semplicemente, un altro paragrafo indica un cambio di persona.
Comunque, per ora, vi lascio.
Si, vi lascio al capitolo...
Capitolo 3: Non ho pietà
Ero seduto per terra, pensieroso. Stavo riflettendo, riflettendo su questa situazione, e su questo "gioco".
Beh, non ebbi molte difficoltà ad integrare il particolare regolamento del gioco: passati i primi minuti di incredulità e incertezza, scoprii di trovarmi a mio agio. In tutti i miei manga preferiti c’erano sempre della persone che si splattavano [sparavano a sangue] e non poche volte sognavo di trovarmi a compiere eroiche gesta con delle grosse armi in mano. Beh, forse non erano proprio eroiche gesta quelle che stavo compiendo, ma la grossa arma l’avevo: Un BFG 9000, standard UAC [una sorta di caricatore di energia protonica instabile, che viene rilasciata con una tremenda potenza sotto forma sferica: insomma, uno spara-genkidama]. L’unica pecca è che avevo solo otto cariche, che potevo anche usare assieme [più di una per volta] per creare molta più distruzione. Non avevo paura di espormi al rischio: ero molto coraggioso, lo sono sempre stato. Io non mi creavo inutili scrupoli per i miei "amici". Se mi avessero intralciato la strada verso la vittoria, li avrei uccisi.
Semplice.
Ero ancora immerso nei miei pensieri, quando dal collare emise una voce: <L’equipaggiamento è stato sbloccato. Inizi la caccia. Buona morte>. Doveva essere passata un'ora dall'inizio del gioco. Ora sarebbe iniziato quello vero. Mi alzai, mi scrollai la sabbia di dosso, mi misi il BFG in spalla ed iniziai a camminare sulla spiaggia: era lì che mi ero rifugiato nell'ora precedente.
Camminando, lasciavo le orme sulla soffice sabbia bagnata, che le onde provvedevano a cancellare dopo qualche secondo. Continuai a camminare, intenzionato a perrcorrere tutto il perimetro dell'isola: sicuramente avrei incontrato qualcuno, e lo avrei ridotto in cenere. Continuando a camminare, arrivai ad un tratto di spiaggia scoglioso. Da quel punto in avanti [forse per tutta l'altra metà della spiaggia dell'isola] la spiaggia era tutta scogliosa. Avrebbe potuto crearmi qualche difficoltà, dato che il BFG era abbastanza pesante.
Ma non mi importava: salii sul primo scoglio, ed iniziai a percorrere anche questa parte della spiaggia.
Dopo qualche minuto iniziai ad avere il fiatone... decisi allora che era meglio riposarmi. Mi sedetti su uno scoglio abbastanza alto, e mi asciugai il sudore con la manica della maglia, quando il mio sguardo si posò su una scena disgustosa... sotto di me in una piccola radura sabbiosa della spiaggia, a poco meno di cinquanta metri da me, intravidi Lele: era intento ad usare una grossa ascia bipenne [forse la sua arma d’equipaggiamento?] per tagliare dei grossi tronchi ai lati della spiaggia. Poi con la lama dell’ascia li modellava, li appiattiva. Era chiaro come il sole, il suo piano: voleva costruire una zattera ed andarsene. dall'isola.
<Ah, ma guarda te il coraggio di questi ragazzi...> pensai. Ero sicuro che Gika l’avrebbe scoperto e punito, ma io non potevo tollerare un tale atto di codardaggine. Non potevo.
<Ehilà, Lele!> gridai, dalla mia posizione, alzandomi in piedi. Lui, che stava ancora colpendo un albero, si arrestò e si girò verso di me. <Che fai, parti? E dove vai, di bello?> Gli chiesi ironicamente, scendendo dallo scoglio con il BFG ancora in spalla. Lui era teso, era evidente. <Non... non sono affari tuoi!> balbettò. <Eddai, ero solo curioso! Anche perchè non credo che andrai molto in là, sai?> gli dissi, tranquillo. <Gika ti scoprirà, e te la farà pagare! Ma...> e mi fermai. Ora non sorridevo più. <Ma non farà in tempo, perchè IO ti ucciderò prima, lurido vigliacco traditore!> e detto questo, presi la mira ed iniziai a caricare un colpo di BFG. Dalla parte anteriore del cannone uscivano delle luci verde chiaro molto intense. Di sicuro non era niente che facesse bene.
Lele, con abile mossa [cit.], estrasse dalla tasca qualcosa di piccolo, forse un telecomando. Ma era troppo tardi: la sfera era carica. Urlai <Fuggi da questo, brutto logorroico codardo!>.
Ma era troppo tardi anche per me, perché mentre stavo liberando la sfera, qualcosa mi colpii alla gamba, ferendola. E non riuscendo a reggere il peso del BFG con una gamba sola sana, mi accasciai al suolo, sanguinante. Il colpo era stato deviato: la sfera finii in cielo, ed esplose come un fuoco d'artificio. Lele rimase quasi paralizzato dalla paura, sempre con lo strano telecomando in mano. Mi guardai la gamba, e notai che ero stato colpito da un proiettile proprio sulla coscia destra. Maledizione, questo mi avrebbe reso un facile bersaglio. E non sapevo neanche chi era stato a fare una azione tanto azzeccata. Cercai di alzarmi, trascinando la gamba, ma caddi di nuovo al suolo. Guardai ancora Lele, ma non vedevo più il terrore nei suoi occhi, anzi: sorrideva. No, anzi: rideva proprio. Non capii cosa ci trovasse da ridere: non aveva paura del misterioso aggressore che mi aveva sparato? Poi... mentre si avvicinava... iniziai ad intuire: Lele rideva, ed io ero a terra... feci due più due, era Lui il misterioso aggressore... Ma con cosa mi aveva ferito alla gamba? Un telecomando non poteva essere un'arma!
<E così sei caduto nella mia trappola, eh?> dissi, con fare gioioso. Lui era ancora a terra, dolorante per il colpo che gli avevo inferto alla gamba, ma non urlava o piangeva: evidentemente sopportava bene il dolore. Nessuno avrebbe mai sospettato della mia trappola, nessuno. Nemmeno lui. <Il povero n00b Lele che cerca di fuggire... che taglia la legna per scappare... era solo un diversivo. Era tutto un piano architettato per fare vittime.> soggiunsi, avvicinandomi alla vittima della trappola con l’ascia bipenne in una mano ed il telecomando nell'altra.
<Non ci avresti mai pensato, eh? Vuoi sapere qual'era l'arma secondaria del mio equipaggiamento? Una sentinella meccanica!> gli svelai. La sua faccia cambiò espressione, ed io continuai <Già, una sentinella meccanica che ho piazzato proprio dietro gli scogli, e che [oltre ad un avanzatissimo sistema di auto-mira] può sparare a comando.> e il suo sguardo cambiò, sembrava ribrezzo. <Tu... ti sei avvalso di una macchina per vincere su di me!> mi urlò.
<Si, è proprio così.> gli risposi io, ridendo <L’unico peccato è che mira solo alle gambe; le persone le devo finire io, con la mia possente ascia bipenne!>. Lui strinse i denti, e mi urlò: <Non puoi uccidermi!>
<Oh, si, invece! Posso eccome, Rocket!> risposi io, ridendo ancora. Era ai miei piedi, e io sopra di lui, con l'ascia ben stretta nella mano Destra. Rimisi il telecomando in tasca dicendo <Vedi, non hai considerato un fattore: Tu sei a terra, con la gamba ferita, e senza arma; io sono sopra di te con una ascia molto grossa e pesante. Cosa credi mi potrà fermare, adesso?>. Afferrai l'ascia con entrambe le mani <Quel n00b di Lele sta per farti a pezzi, Rocket!> Urlai. Sollevai l’ascia fin sopra la testa, e gridai: <Addio, a mai più rivederci!!>.
Ecco, era il momento ideale per salvarmi la pelle.
Aveva appena sollevato l’ascia, l’unica cosa che dovevo fare era evitare il colpo!
<Addio, a mai più rivederci!!> mi urlò; QUESTO era il momento. Mi dissi <Ora!> e rotolai verso destra, scorticandomi sugli scogli. Ma questo era un prezzo minimo da pagare, perchè l’ascia di Lele colpì violentemente le rocce, e rimase incastrata tra gli scogli.
Provai ad alzarmi: il colpo infertomi alla gamba era ancora dolorante, ma almeno riuscivo a stare in piedi. Lele stava ancora cercado di estrarre l'ascia dagli scogli, ma evidentemente il forte colpo doveva averla incastrata bene.
<"Quel n00b di Lele sta per farti a pezzi, Rocket!"... si vede, eccome!> sogghignai, prendendolo in giro.
Lele smise di tirare la sua arma, e mi fissò. Era furioso. Poi, mise una mano in tasca: stava per estrarre ancora il telecomando. Ma questa volta non mi avrebbe colto impreparato! Mentre teneva ancora il marchingegno in mano, lo colpii con un calcio. Il prodigio della tecnologia fece un bel volo, per finire con lo schiantarsi contro ad una roccia, finendo in mille pezzi. Anche la mano di Lele non era messa molto bene, sanguinava.
<Merda!> urlò. Io sorrisi, e gli dissi <Io la gamba... tu la mano... come vogliamo farla finita? A calci e pugni? Ahahah!>. Senza preavviso mi caricò, ma io mi spostai e lui cadde. Si rialzò, e tentò di colpirmi con la mano sana, ma parai egregiamente il colpo e lo ributtai a terra. Mi girai, in cerca della mia arma: nel trambusto di prima era scivolata verso la radura sabbiosa, dove era prima Lele. Una strada troppo dura per la mia gamba attuale. Non potevo contare su quella. Lele si alzò, ancora una volta, e mi gridò <Rocket, io ti ammazzo!!!>. Io gli risposi <Provaci.>, e mi preparai al peggio, quando all'improvviso sentii un sibilo. Un dardo colpì Lele in fronte, che si accasciò a terra senza nemmeno gridare.
<Lele è stato eliminato. Giocatori rimasti: Sedici.>
<Ma cosa...> e mi girai di scatto: da dietro una grossa roccia [vicino alla quale è caduto il telecomando di Lele] si fece vedere una figura misteriosa, con una Balestra Automatica in mano...
<C3rb!> dissi, e mi misi in guardia: conoscendolo, avrebbe attaccato anche me. <Rocket, ma quanto cazzo ti ci voleva ad uccidere uno come lui?> mi chiese. Io fui molto stupito dalla domanda. <Mi... Mi aveva colto una trappola ben architettata. Insospettabile> risposi, senza abbassare la guardia.
<Farti tendere una trappola... da Lele? Mio Dio, Rocket, sei caduto in basso.> mi rispose lui. Io digrignai i denti: volevo ribattere, ma se avessi risposto male probabilmente mi sarei beccato una freccia nel cranio proprio come Lele.
<Guardalo, colui che è riuscito a tenderti la trappola> disse C3rb. Guardai il corpo di Lele: viso sfregiato dalle cadute, la mano molto sanguinante, probabilmente slogata, e un dardo infilzato in fronte, che passava da parte a parte della testa. Sotto di lui, il terreno scoglioso, rosso sangue.
<Cosa ti può fare, ora? E' a terra, disteso, esanime.> continuò lui. <E sono sicuro che non reclamerà il possesso di quest'arma> e detto questo, iniziò a tirare l'ascia dalla roccia. Con un po' di fatica, riuscì ad estrarla. La afferrò come si deve, e si girò verso di me. Io non ero un codardo, ma avevo capito cosa stava per fare: probabilmente mi voleva colpire. Dovevo trovare un modo... dovevo agire... e in quel momento mi venne in mente un'idea geniale <C3rb! Sei in debito con me!> gli urlai. Lui abbassò l'arma e mi guardò con fare interrogativo: <Cosa? Cosa dici?>. Io respirai profondamente, e gli dissi <... mi hai preso il frag!>. Lui rise, ma io continuai a dirgli <Il frag, l'uccisione... insomma, mi hai tolto l'opportunità di ucciderlo!>.
<Ahaha! E a te importa anche del Frag? Ma andiamo!> disse lui, scherzosamente. Io però cercai di restare più serio che potevo, e gli dissi un'ultima volta <C3rb... sei in debito di con me.> e sapevo che con questa frase lo avrei colpito: una persona orgogliosa come lui non avrebbe sopportato un debito aperto.
<...> C3rb fece per aprire bocca, ma non disse niente. Poi lanciò l'ascia a terra, dicendo <Vaffanculo, a te e alle tue regole morali del cazzo. Ti lascio in vita, così non avrò conti aperti. Contento ora?> e fece per andarsene, ma io lo fermai <C3rb... grazie>. <Lascia perdere i ringraziamenti, perchè la prossima volta che ci vedremo non ti andrà liscia come stavolta.> e si incamminò, verso il centro dell'isola.
Io mi sedetti vicino al cadavere di Lele, e fissai il mare: le onde si infrangevano fragorosamente contro la scogliera, ed erano così violente che una zattera non avrebbe di sicuro potuto attraversarle.
<Che coglione che sono stato... potevo capirlo prima...> dissi tra me e me. Mi rialzai e cercai di medicare la ferita nella gamba al meglio, con acqua salata e un pezzo di vestito strappato, poi scesi a prendere il BFG, lo caricai in spalla e mi avviai, nella stessa direzione di C3rb. <Grazie, C3rb... ma la prossima volta, ti prometto che non scenderò in queste subdole regole morali. La prossima volta, ci divertiremo come di deve!>
[Continua...]
Uff... spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento ;)
Come al solito, segnalatemi eventuali errori, cosicchè io possa correggerli °°
Ultima modifica di un moderatore:
S
Super Warrior
Wow,non mi aspettavo che lele fosse così geniale!:°D
Apparte gli scherzi,molto bello. ;)
Apparte gli scherzi,molto bello. ;)
Lele Socho™
WRYYYYYY-
il mio cervello può fare molto di più...S.W. ha scritto:
ma non è che mo rinasco come Karkadè???X°°°°°D
[\spoiler che ho pensato io]
cmq al posto di merda io avrei usato un altra parola... X°°°°°D
[\spoiler che ho pensato io]
cmq al posto di merda io avrei usato un altra parola... X°°°°°D