Stacanovista

guggiammi

thread killer
scritto durante l'infinita attesa prima di dare l'esame di storia moderna e contemporanea.

*

L’uomo raggiunse Eric nel suo attico.

“Francis, che bello rivederti! Ne è passato di tempo, eh?”

Francis gli sorrise amichevolmente. “Già. Ci eravamo piuttosto persi di vista, nell’ultimo periodo.”

“Serviti pure da bere, non fare complimenti. Siediti, e facciamo due chiacchere. Dio, quanto tempo!”

Francis si preparò un Martini,  poi si sedette davanti ad Eric.

“Dimmi, come va il lavoro? Sei sempre nel giro?”

“Certamente.” rispose Francis soddisfatto, “Ora come ora, non potrebbe andare meglio.”

Eric proruppe in una risata roca. “Non avevo dubbi, ragazzo! Da che io ricordi, sei sempre stato uno stacanovista. Era naturale, che avresti fatto strada.”  Alzò il bicchiere in segno di salute, e Francis rispose al gesto alzando il suo. Bevvero.

Francis si guardò intorno. “Bel posticino che ti sei trovato, eh?”

“Oh, puoi dirlo forte. Ho sempre amato questa fottuta città. Quest’attico è l’affare migliore che potesse capitarmi. Guarda che vista meravigliosa!”

Francis gettò lo sguardo oltre il parapetto. Davanti a loro una schiera di alti, eleganti grattacieli. Si vedeva distintamente il grande Centennial Park, e più in là il St. Alphonzo’s Bridge. All’orizzonte si stagliava maestoso il Cuckoo’s Nest. Dall’altra parte, l’oceano. In basso, le strade erano gremite di automobili e passanti, uomini d’affari armati di ventiquattrore, commercianti che fumavano tranquilli fuori dai loro negozi, musicisti agli angoli delle strade.

“Sì, non c’è male. Un po’ troppo caotica, per i miei gusti.”

“Già. Tu vivi ancora dalle parti di Bachelore’s Groove? Lì è decisamente più tranquillo.”

“Eh sì. Io ho bisogno della tranquillità. A star qui, impazzirei.” Sorrise, ed Eric con lui.

“A proposito di affari, Eric, il mercato della droga va avanti bene?”

“A meraviglia. Nell’ultimo anno ci siamo allargati a dismisura. I nostri affari ormai arrivano da Othello fin qui, all’Upper West Side. E vedessi che affari che si fanno qui con tutti quei businessman in giacca e cravatta – sono letteralmente indemoniati.” Ridacchiò, guardando verso l’orizzonte.

“Hai mai pensato di ritirarti?”

“Beh, in effetti sì. Ancora cinque o sei anni, e io esco dai giochi. A quell’ora avrò accumulato tanto di quel denaro che non saprò dove metterlo. Voglio passare il resto della mia vita a giocare a golf.”

“Una prospettiva invidiabile” commentò Francis.

Eric ghignò soddisfatto.

“Mi verso un altro Martini, con il tuo permesso” fece Francis alzandosi.

“Fa pure come se fossi a casa tua, ragazzo.”

Francis si alzò e si diresse verso il tavolo dei cocktail.

“Dimmi, a proposito di affari... quali sono gli ultimi lavori che hai svolto?” chiese Eric, rilassato, voltandosi. Quello che vide non gli piacque per nulla.

Francis se ne stava proprio dietro di lui, un Martini nella mano destra e una Colt a canna corta puntata giusto in mezzo ai suoi occhi.

Con il sorriso ormai gelatosi in volto, Eric commentò “È uno scherzo, vero, Francis?”

Con la stessa tranquillità e con lo stesso sorriso Francis rispose: “Non è uno scherzo, è una pistola.”. Continuò a fissarlo.

“Francis, per l’amor di Dio, potresti dirmi cosa diavolo sta succedendo?”

“Rispondo ad una tua domanda. Mi hai chiesto quali fossero i miei ultimi lavori. Questo è uno dei miei ultimi lavori. Farti saltare il cervello.”

Eric era rimasto immobile. Sempre fissando la Colt, cominciò ad argomentare calmo: “Ora, o questa è una tua iniziativa, o qualcuno te l’ha commissionata. Escludendo la prima ipotesi, chi è stato? Hyman? Vincenzo? Quel terrone di Sonny? Quale dei tre?”

“Tutti e tre, in effetti. Credo che la loro decisione abbia a che fare proprio con i tuoi affari. Chissà, forse hai pestato i piedi a qualcuno. Valli a capire, i capoccia.”

“Francis, è veramente necessario? Ci conosciamo da anni! Perché hanno mandato proprio te?”

“Boh. Forse è stata una sorta di prova di fedeltà. Sai, è così che vanno le cose, alle volte. Un attimo prima ti godi un drink nel tuo attico, un attimo dopo il contenuto della tua testa finisce su tutte le poltrone e devi chiamare di nuovo un arredatore per sistemare il casino.”

Eric rimase immobile. Poi, piano, tentò di convincerlo. “Francis, io e te... siamo amici...”

Francis lo guardò sorridendo indulgente. Armò il cane. “Sì, questo lo so. Ma sai come mi chiamano... “stacanovista”. Niente di personale, Eric. A proposito, questo gin fa schifo.”

Tirò il grilletto.
 

Porto

Amministratore di condominio
bella, anche la descrizione e le situazioni non sono male....

poi c'è sempre qualcuno che preme il grilletto.... XD
 
Ultima modifica di un moderatore:

Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
Mi è cascato inavvertitamente l'occhio subito sull'ultima riga del post e forse mi sono perso un po' di suspense dal momento della comparsa della pistola in poi, ma il racconto mi è piaciuto. Peccato non ci fosse lo spoiler.

guggiammi ha scritto:
è bello vedere la gente morire come mosche :v
È un pensiero pre-esame che hai abitualmente?
 

Porto

Amministratore di condominio
Ombra ha scritto:
Mi è cascato inavvertitamente l'occhio subito sull'ultima riga del post e forse mi sono perso un po' di suspense dal momento della comparsa della pistola in poi, ma il racconto mi è piaciuto. Peccato non ci fosse lo spoiler.
chiedo venia.
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guggiammi ha scritto:
no, solo in questo caso, visto che avevo 57 persone davanti
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Ok, tutto di spiega. XD
 

Ombra

Dragoran, immer besser!
Admin
Porto ha scritto:
chiedo venia.
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Non mi riferivo a te, ma proprio al post del racconto. Tra l'altro, quando l'ho letto (nella pausa pranzo) il tuo messaggio ancora non c'era
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Poco male, va!
 

Porto

Amministratore di condominio
Meglio così allora. XD

comunque pensandoci bene lo spoiler nel mio post non guasta, visto che i lettori possono inavvertitamente  far cadere l'occhio sui commenti prima di leggere il racconto.
 
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