Mio caro Conny, mi pare che tu abbia introdotto qua la morale dello schiavo.
Sono felice di trovarmi a parlare di Nietzsche.
Comunque, se si parla di bellezza statuaria, quest'ultima dev'essere ricollegata piuttosto allo spirito apollineo, decadente, a coloro che vogliono fermare il tempo, nella ricerca di un'impressione sostianzale atemporale (arte figurativa).
Mentre invece, per quanto riguarda l'attrazione sessuale, questa appartiene certamente più alla dimensione dionisiaca, istintiva dell'uomo.
Ma perchè la bellezza deve appartenere ad un'ideologia(accezione Marxiana) schiavista?
Prendiamo i canoni di bellezza odierni: la donna deve essere snella.
Certo, questa magrezza imposta alla donna, è molto più pia di quel che si voglia far credere. Il fatto di cercare l'anoressia nelle modelle, rimanda ad un non-detto fondamentale:
l'immagine di queste donne, nella loro nudità, deve essere il più pia possibile, perchè svalorizzando il corpo si alimenta:
1) il valore dell'apparenza: nella fattispecie, il vestito che si indossa
2) il simbolico nel rapporto, ovvero, la fantasticheria che fa desiderare una cosa ben più di quanto possa farlo il mero istinto.
Risultato?
Una corsa all'abbigliamento, cercando di apparire non tanto meglio o per ciò che si vuole, ma più degli altri. Una sessualità di tipo cristiano trasportata ormai a morbosità. Provocatoria ma pia, santa ma puttana.
Non ho più voglia di scrivere, per ora ho già messo un po di carne al fuoco.
