Steve ha scritto:
Comunque, per tornare a ciò che si diceva prima di introdurre queste questioni, trovo ben più riprovevole giustificare la repressione, togliendo libertà alle persone, per il falso buonismo di un senso civico che sicuramente non si presenta come universale: in Italia non si capisce la differenza tra lealtà e giustizia.
Il senso civico non è innato, ma lo si sviluppa tramite i mezzi dell'educazione. Laddove tale senso civico manca è l'educazione che ha fallito, in quanto l'individuo è totalmente in balia dei genitori e degli insegnanti almeno fino alla pubertà.
L'educazione alla vita del cittadino risulta ovviamente ostacolata nel caso in cui la famiglia dovesse ritenere eccessivamente il figlio e opporsi alla sua partecipazione alla vita dello Stato. Ne parlo più nel dettaglio nel punto successivo.
Steve ha scritto:
Voglio dire, menefreghismo significa egoismo?Egoismo non è altro che un termine fin troppo sfruttato ai fini di mistificare la realtà, e cioè: che ogni uomo è egoista, l'altruismo è un egoismo mascherato, è l'unico modo che si ha per commettere crimini che altrimenti non passerebbero inosservati.
Trovo troppo semplice questa tesi dell'egoismo naturale dell'essere umano. Sono convinto che se alla maggior parte delle persone che si giudicano egoiste si facesse un torto alla loro madre, questi si rivolterebbero immediatamente in modo piuttosto violento.
Il problema italiano è molto semplicemente la sua eredità cristiano-cattolica che fa sì che la famiglia (gravitante intorno al ruolo della madre) vi abbia ancora un potere preponderante che scavalca quello delle istituzioni sociali. Finché gli individui si sentono protetti dal proprio circolo familiare non sentiranno mai il bisogno di entrare a far parte di una società fondata sul rispetto reciproco dei partecipanti, bensì continueranno a affrontarsi l'un l'altro, ben protetti quali sono dalla sicurezza dello schermo materno.
La soluzione non è ovviamente di strappare i bambini dalle loro mamme e metterli ai lavori forzati, soluzione barbara che provoca solamente la rivolta del senso popolare e aumenta le tensioni sociali e la diffidenza nel prossimo, bensì di creare una società capace di prendersi carico dei bambini e sostituirsi così in parte alla madre nella cura dei figli. Tale società si dà il compito di fornire ad ogni futuro cittadino tutti gli strumenti che gli permetteranno di cavarsela da solo nella vita senza aver necessariamente bisogno di scavalcare gli altri per ottenere un po' di soddisfazione.
Questa idea è alla base della creazione di tutti gli Stati moderni (il cosiddetto "Stato sociale"), e si trova in ciascuno di essi, più o meno realizzata, più o meno ben conservata. Il sistema scolare, le pensioni, i trasporti pubblici, la giustizia, la sanità, sono tutti il risultato di secoli di lotte e di trasformazioni che hanno permesso ai cittadini di essere presi in carico dallo Stato per quanto riguarda le loro necessità essenziali di base.
Resta ovviamente da risolvere il problema di come convincere gli individui a non sedersi sugli allori e a contribuire allo sviluppo del proprio paese, ma questo penso si potrebbe ottenere solo tramite la riduzione delle cure materne sul figlio, fatta se possibile in modo non violento tramite un'opera di pedagogia generale. Lascio agli altri l'eventuale esplorazione di queste piste, ma credo che le soluzioni non-violente siano comunque da preferire alle altre.
MC5 ha scritto:
perchè una sorta di desiderio di isolamento dovrebbe guardare con più attenzione alla natura che alla politica?
Che poi sarebbe una cosa anche giusta. Ma questo è un altro discorso
Isolamento significa appunto in questo caso l'interruzione del contatto sociale al fine di comunicare direttamente con un ordine considerato superiore (natura, Dio, ecc.)
In ogni caso parlavo solo del contesto tedesco, è probabile che l'isolamento abbia connotazioni differenti in altre società.