Pokématenic ha scritto:
A volte penso davvero che sarebbe meglio tornare ai tempi della preistoria, in cui c'erano solo tribù, che cacciavano e seminavano la terra.
Così invece di morire perché ti sei arruolato e sei andato a combattere una guerra in Andocazzostan, morirai perché la tribù vicina ha deciso che il tuo territorio è più fertile o perché sei un competitore scomodo per la poca selvaggina; o perché contrarrai una qualsivoglia malattia, anche la più banale, che non potrai curare; o perché nell'andare a procurarti la cacciagione incapperai in qualche animale pericoloso; o perché le intemperie e le calamità naturali minori saranno già troppo per te; o semplicemente perché con una vita talmente dura, in cui ciò di cui ti devi preoccupare ogni santo mattino non è di far tardi a scuola ma di sopravvivere, la tua speranza di vita media difficilmente supererebbe i 40 anni.
Dopo,quando iniziarono a unificarsi, ci furono de problemi."Io sono più importante""Non non lo sei""Scomettiamo?" e gli da una mazzata in testa.
L'esempio che hai citato è una semplificazione dell'istinto generale all'auto-conservazione e all'auto-imposizione dell'uomo. Anche fra gli uomini primitivi troverai l'individuo un po' più forte e carismatico che cercherà di ergersi al di sopra del gruppo e, probabilmente, scaccierà o ucciderà chi lo ostacola, si oppone a lui o comunque mette in dubbio il suo ruolo di leader (o il suo spazio vitale, o le risorse alimentari di cui dispone, o la sua compagna).
Così come avviene in un branco di lupi, in una mandria di bufali, in una qualsiasi nazione che cerca di estendere la propria potenza/influenza e anche in una cerchia di amici che esclude qualcuno perché fastidioso e non inserito nelle regole o nel ruolo del gruppo.
L'essenza profonda di una lotta fra clan di babbuini è fondamentalmente la stessa di un'invasione militare.
Forse, sarebbe veramento meglio essere dei animli che conducono la loro tranqulla vità senza preoccuparsi di altro.
Il punto è che nessun animale conduce una vita tranquilla e voi non immaginate nemmeno quanto siete fortunati a vivere dove siete e nel periodo temporale in cui siete, con tutti i suoi mali e le sue pagine nere, ma di gran lunga molto meglio del pleistocene e persino di epoche famigerate come il rinascimento o il periodo romano (dove gli eserciti che passavano a due km da noi per conquistare un comune o una città-stato se ne strafregavano di qualsivoglia "diritto" e già solo trovarsi sul percorso di marcia di uno di essi equivaleva ad una catastrofe assicurata per te, i tuoi familiari e i tuoi concittadini; altro che "regole d'ingaggio", "crimini di guerra" o "vittime civili").
la storia è praticamente solo guerra....
In realtà no, ci sono stati anche molti avvenimenti importanti che non avevano direttamente a che fare con la guerra se non proprio erano del tutto slegati.
L'arte, la scienza e la filosofia, l'evoluzione sociale e del diritto, comprendono ANCHE pagine che non necessariamente menzionano la guerra in qualche modo - anche se le pagine generali anche solo collegate ad essa sono la stragrande maggioranza.
dimentichi la parte "leggera" dal dopoguerra in poi ... manco 2 paginette
Due paginette su di un testo scolastico per 50 anni di storia sono un sacco, in proporzione.
Se poi andiamo a prendere qualche fonte accademica allora le pagine che comporrebbero la storia del dopoguerra non finiresti più di colmarle...
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Detto questo, secondo me la maggior parte dei sogni e proclami pacifisti spesso sono purtroppo ingenui e semplicistici,
l'uomo ha ucciso l'uomo fin dall'alba dei tempi e ogni nuova frontiera ha portato nuovi luoghi e nuovi modi per morire (cit.), non credo proprio che il futuro sarà diverso e, come recita anche la dichiarazione delle Nazioni Unite, ciò che dobbiamo cercare di fare è, nel possibile, impegnarci attivamente a fondo per il bene dell'umanità e per evitare che il peggio capiti, ben consci (e preparati all'evenienza) che può benissimo capitare contro la nostra volontà.