il + grande....

Isabel

From R'lyeh with nonsense distruction
Un capitolo cortino, ma la comparsa di Purrloin è davvero azzeccata, soprattutto xké Vera è una ragazza molto bella e il pkmn le si addice!

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Shinigami yami

remember what you done
spero le vadi bene questa lunghezza, signrina XD (senza offesa eh?!)

-Be' non so se te lo ha detto, ma lui è stato l'ex campione di Unima! E se questo pokèmon te lo ha dato lui, va bene, lo puoi tenere.- disse Aralia indicando lo Zorua che intanto si era raggomitolato sulle ginocchia dell'allenatore.

-Perché, scusi, se non me lo avesse dato lui, non me lo sarei potuto tenere?- chiese Franky osservando ancora lo schermo del pc.

-Certo! Non tutti sono degni di avere un pokèmon del genere: solo i cavalieri dell'aura possono ottenere pokèmon così rari!-

-Già, Riley è un cavaliere dell'aura!- disse Lucinda ripensando all'incontro con quel ragazzo.

-E, scontroso e maleducato come sei, non credevo che tu fossi un Cavaliere, tutto qui.- continuò la donna con il camice bianco -Ma, se Riley ti reputa degno, chi sono io per dargli torto?-

-Scontroso e maleducato????- urlò Franky sentendosi offeso -Qui la maleducata è lei! Sa con chi sta parlando?-

-Certo- rispose la donna interrompendolo -Con un imbecille che non sa come ci si comporta con le persone, con uno che rovina i pokedex e che crede di sapere tante cose sui pokèmon, mentre poi non sa riconoscere un patrat da un rattata. L'ho capito quando ti ho visto: cercavi di fare l'esperto con il Purrloin della tua amica, poco fa, solo per metterti al centro dell'attenzione!-

Franky stava per espoldere: lui non conosceva i pokèmon?

-Senta! Qui l'imbecille è lei!- il ragazzo gridò sempre più forte -Io non mi intendo di pokèmon?? E secondo lei il campione della lega di Hoenn e Sinnoh non si intende di pokèmon? Ma lo sa chi è mio padre? Il professor Birch!-

Aralia rimase senza parole: quel ragazzo di appena 17 anni era già campione di due leghe pokèmon?

-Dici sul serio?- chiese la professoressa che si calmò.

-Sì- rispose Franky calmandosi.

-E tuo padre è veramente il prof. Birch?- chiese ancora abbassando la testa.

-Certo.-

Ci fu una pausa. La professoressa si voltò e andò a sedere davanti ad un computer del suo laboratorio.

-Professoressa sta bene?- chiese Lucinda avvicinandosi alla donna e allungandole una mano. Però la donna si scansò spostandosi davanti ad un altro PC.

-Ecco, guarda che hai fatto!- Vera brontolò il ragazzo tirandogli un ceffone tra capo e collo.

-Ma... è lei che...- Franky venne interrotto da un altro colpo su collo.

-NON DARE LA COLPA ALLA PROFESSORESSA! VAI A SCUSARTI, IMMEDIATAMENTE!- ordinò la ragazza.

-No, non è colpa sua, è mia.- disse Aralia che si teneva sempre alla larga dai tre ragazzi. -Non dovevo attaccarlo in questo modo, mi dispiace.- si scusò.

-Ho finito con il pokèdex.- Franky rimise a posto il pokèdex della Professoressa e il suo, mise il portatile nello zaino e si alzò. La volpina nera saltò sulla chioma bianca del ragazzo, che si stava mettendo lo zaino sulle spalle.

-Andiamo, dai.- intimò Lucinda uscendo per prima seguita da Vera.

-Spero di rivederla- disse Franky uscendo e chiudendo la porta.

-Bravo sì! Davvero molto gentile.- disse Vera tirando un altro ceffone al ragazzo.

-Non pensiamoci più, e continuiamo il nostro viaggio.- disse Franky tenendo la testa bassa. Gli dispiaceva di essersi comportato in quel modo, non voleva dire sul serio quando l'aveva offesa.

-Va bene- sospirò Vera -Ci fai strada?- chiese rivolgendosi a Franky con un tono più dolce. Il ragazzo non parlò, fece cenno di sì con la testa e cominciò a camminare dirigendosi vesro una foresta poco lontana.

Intanto nel laboratorio i Aralia...

Il volto della donna era rigato dalle lacrime, che le scendevano dai grandi occhi verdi.

-Aralia, che c'è?- chiese un uomo avvicinandosi a lei.

-Papà!- Aralia si gettò fra le braccia del padre. -Dimmi che non è lui, dimmi ch quel ragazzo non è figlio di quel Birch! Dimmi che lui...- le parole le morirono in gola, non riusciva a pensare che quel Franky, fosse quel Franky!

-Aralia- il padre strinse la figlia in un morbido abbraccio -Vedrai che è un altro Franky.-

-E come spieghi i suoi...- la donna venne interrotta da un dolce bacio sulla fronte.

-Figlia mia, lascia stare, non ci pensare- disse dandole un altro bacio sulla fronte -Almeno per il momento.-

Da tutt'altra parte

-Questo è il percorso Uno.- disse un ragazzo dai capelli purpurei che gli uscivano da un cappello andando a cadere sulla sua schiena; il colore dei capelli veniva messo in risalto dal celesta della sua maglia. -Ora inizia la nostra avventura. Non è vero Tepig?- Un pokèmon arancione dalle sembianze di un maialino saltò gioioso e dal naso uscì un po' di fumo, che macciò di nero i blu jeans del ragazzo. Questi si inginocchiò scosse i pantaloni levando la macchia nera e accarezzò la testa del suo pokèmon, sorridendo.

-Ma quello...- Disse Lucinda ai suoi due amici indicando il ragazzo. -Paul!- la ragazza abbracciò l'amico da dietro.

-Lucinda?- chiese il ragazzo stupito dalla sua presenza.

-Come sei cambiato!- disse la ragazza staccandosi da Paul. -Ti comporti anche meglio con i pokèmon.- sorrise.

-Be'...- il ragazzo arrossì senza sapere cosa rispondere.

-Tutti si cambia- intervenne Franky, tornando a sorridere.

-Franky.- Paul salutò il ragazzo stringendogli la mano.

-Piacere Vera- si presentò allungandogli la mano destra, che Paul strinse.

-Paul.- rispose il ragazzo.

-Bellina la scenetta- disse Franky facendo nuovamente arrossire Paul. Il suo pokèmon gli saltò sulla spalla destra.

-Che pokèmon è?- chiese Vera prendendo il pokèdex e puntandolo verso l'esserino arancione e imitata dal suo ragazzo.

-Tepig, Pokèmon suinfuoco. Esala fuoco dalle narici, con il quale attacca i nemici o abbrustolisce delle bacche, il suo cibo preferito. Gli piacciono i luoghi caldi. Quando si raffredda, anziché emettere fuoco, esala fumo nerissimo.- disse la voce computerizzata del pokèdex.

-Te lo ha dato Aralia?- chiese Lucinda accarezzando Tepig sotto il mento.

-Sì. E voi che pokèmon avete preso?- chiese riferendosi a Vera e Franky

-Nessuno- rispose Vera -Questo Purrloin l'ho catturato poco fa: non faceva altro che seguirmi.- Paul puntò il pokèdex davanti al micio: -Purrloin distrae i nemici con pose ammalianti per, poi depredarli; se attaccata risponde con le sue affilate unghie- disse il pokèdex.

-Aralia non mi aveva fatto vedere quella volpe nera- disse Il ragazzo coi capelli viola puntando l'indice destro su Zorua.

-Lui è uscito dall'uovo che mi aveva dato Riley, ricordi?- rispose Franky. Paul ricordò che alla lega di Sinnoh portava con se un marsupio nel quale c'era l'uovo.

-Già ricordo- disse -Eri ridicolo!- si mise a ridere.

-Non ho ancora sentito cosa dice il pokèdex- disse Franky senza pensare alle risa dell'amico.

-Zorua, Pokèmon malavolpe, spaventa gli altri trasformandosi in altri pokèmon o umani, spesso utilizza questa sua abilità per nascondersi dai nemici.- disse il pokèdex. I ragazzi rimasero senza parole.

-Ti trasformi, Zorua?- chiese al suo pokèmon.

“Certo” rispose la volpina nella mente dell'allenatore.

-Aspetta, si già in grado di parlare come noi?- chiese l'allenatore stupito.

“Ihih, sì! Sarei potuto nascere tanto tempo prima, ma ho deciso di schiudermi solo a casa mia, qui ad Unima!” rispose il pokèmon ridendo.

-Tu... tu parli coi pokèmon?- chiese Paul sgranando gli occhi.

-Non fare quella faccia a baccalà! Sei orrendo!- rise il ragazzo dai capelli bianchi.

-Tu non pensare alla mia faccia e rispondi!- replicò Paul arrossendo.

Franky sospirò -Io sono un cavaliere dell'aura, ovvero un discendente diretto dei primi allenatori di pokèmon. Noi siamo in grado di percepire i pensieri dei pokèmon, quindi è come se ci parlassimo.- rispose con aria scocciata: si era stancato di spiegare cosa fosse un Cavaliere.

-Non ci credo!- rispose Paul. Franky sbuffò: quelle parole le aveva sentite tante volte!

-Tepig, cosa pensi di Paul?- chiese avvicinandosi al maialino sulla spalla del ragazzo. Tepig iniziò a rumoreggiare e a sputare fumo dalle narici.

-Ha appena detto che sei davvero un bravo ragazzo; e ha detto che, anche se è da poco che ti conosce, già sente di fidarsi ciecamente di te.- aggiunse Franky accarezzando la testa di Tepig. Paul rimase senza parole; chiese al suo pokèmon se fosse vero e questi si struscò sul volto del suo allenatore.

-Bene- Franky alzò lo sguardo verso l'esserino nero che si era annidato sulla sua testa.

-Zorua, mi fai vedere come ti trasformi?- chiese alla volpina che, con un balzo leggiadro, saltò dalla testa dell'allenatore; fece una capriola in aria e si illuminò di una strana luce bianca. Una volta a terra non era più la tenera volpina di poco prima, ma aveva assunto le forme di un Arcanine.

Tutti i presenti rimasero a bocca aperta: il pokèmon non aveva imperfezioni, era identico ad un Arcanine originale. Lo Zoruua si fece ammirare ancora un po', per poi ritornare alla sua forma originale e saltare nuovamente sulla testa di Franky.

-Comodo?- chiese alla volpina che si raggomitolava nuovamente su se stessa. “Sì” fu la risposta.

Ok, dopo questa bella scenetta, andiamo o no?- chiese Vera iniziando ad incamminarsi verso la foresta del percorso 1.

-Certo!- disse Franky seguendole e prendendole la mano.

-Andiamo!- incitò Lucinda che, dopo una decina di passi, si voltò

-Che fai ancora lì? Vieni no?-chiese a Paul. Il ragazzo rimase a bocca aperta: sepevano entrambi che lui era un tipo solitario.

-Ma... non so se....- rispose amareggiato il ragazzo.

-Sta zitto!- replicò Lucinda dandogli un bacio sulla guancia-E seguici- mostrando un sorriso a trentadue denti.

Paul si toccò il punto dove l'aveva baciato: sentiva ancora i calore lascato da quel dolce bacio. La guardò e, subito dopo, la seguì, sorridendo felice.
 
Ultima modifica di un moderatore:

Shinigami yami

remember what you done
scusa, ma sto scrivendo più di una fic; poi c'è la scuola e ora non mi è più concesso di accendere il pc la sera prima di andare a dormire (nn è che ho un'ottima media
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; ) e quindi mi vedo costretto ad accendere il pc il pomeriggio, quelle poche volte che non vo in palestra, o quano ho poche lezioni da fare...
 
Ultima modifica di un moderatore:

Isabel

From R'lyeh with nonsense distruction
Bravo, certo che ci sai fare, ma Lucinda non era innammorata di quel tale... il suo amico d'infanzia di cui non ricordo il nome?

Vabbè, tanto Paul è pure meglio, solo un'altra cosa su cui ho un dubbio: perché Paul arrossisce tanto? Non me lo ricordavo così, cioè capisco che sia cambiato, ma da rompiballe solitario a mr. timidezza ci passano mari e monti. Comunque la fic è tua, scusa se ti faccio certe critiche precisine, è che sono fatta così! :)
 

Shinigami yami

remember what you done
Di solito chi è rompi balle e solitario, in realtà è timido e insicuro di se: si comportano in quel modo solo per nascondere chi sono in realtà!

Cmq grazie! (anche se non ho capito cosa intendi con "ci sai fare")
 

Isabel

From R'lyeh with nonsense distruction
Di solito chi è rompi balle e solitario, in realtà è timido e insicuro di se: si comportano in quel modo solo per nascondere chi sono in realtà!

Cmq grazie! (anche se non ho capito cosa intendi con "ci sai fare")
Ci sai fare vuol dire che sei piuttosto bravo, secondo me, visto che la maggior parte di fic lette da me su questo forum hanno parecchi errori. Comunque ho capito che vuoi dire su Paul, ma arrossire mi sembra abbastanza strano per uno che fa sempre lo spaccone, non credi? Fallo arrossire un po' meno, sembra quasi una femmina, senza offesa.
 

Shinigami yami

remember what you done
Vi prego di leggere l'intro speciale, specie per chi mi seguiva prima, grazie :)  

Era il 2010 quando iniziai a fare una cosa che mai avrei pensato avrebbe segnato la mia vita. Dalla mia mente stracolma di idee nacque questa fic. Sinceramente non pensavo che qualcuno avrebbe mai seguito la mia storia... ed invece. In breve tempo mi feci un discreto numero di fan, alcuni accanitissimi! Solo che allora ero troppo sciocco per rendermi conto di cosa stessi creando con le mie mani, e di cosa ero effettivamente capace. Difatti la presi alla leggera, molto. I capitoli uscirono ad una distanza di mesi l'uno dall'altro. Ebbi poi un momento di ripresa; ma la fiamma si spense. Fu nel dicembre (se non mi sbaglio) del 2011 che smisi di scrivere. Lasciando neanche a metà, l'inizio di una passione. E lasciai il racconto a marcire. Poi, mi accadde l'inaspettato: Più o meno un anno dopo, mi resi conto che mi mancava una cosa, sentivo che dentro me c'era del vuoto che andava colmato e non solo da quello che cercavo allora. mi accorsi che mi mancava scrivere e pubblicare le mie fantasie. Provai in altri siti, perché pensavo che tornando qui, avrei fatto una figura di M***A . Mi vergognai troppo per tornare allora e lasciai perdere. Ma la passione della scrittura non cessò. Iniziai il progetto più grande e importante per me (che ancora coltivo ). E sta sera, ho intenzione di tornare come prima. Dopo 3 anni di inattività, ho deciso di riprendere. Ho scritto queste poche righe per chiedere scusa a chi mi seguiva, per farmi conoscere dai nuovi utenti del forum (ah fidatevi, questo forum di pokemon è davvero ben fatto, e ne ho visitati molti) e per comunicare il mio ritorno.

Ma sopratutto, per ringraziare questo forum e i suoi utenti. Grazie, davvero. Se il mio futuro da scrittore diventerà realtà, sarà grazie a voi, grazie a chi mi seguiva ( i più importanti ancora attivi hanno ricevuto ringraziamenti per mp) grazie ai complimenti e alle risate. GRAZIE

per chi non avesse voglia di leggere c'è il riepilogo delle puntate precedenti (ma vi consiglio di leggere per le scene brutali e di sesso, poi fate voi U.U )

previulsy on Il + grande: Franky, (così chiamato dagli amici ma si chiamerebbe Francis) protagonista della storia, ha appena iniziato il suo viaggio per Unima (si oramai fatemi finire unima, poi passerò a kalos vedrò come), ma del nuovo viaggio del diciasettenne dai capelli bianchi, se ne parla soltanto nelle ultime uscite dell'ultimo capitolo “un nuovo inizio”. Fino ad allora, infatti, c'è un lungo flashback del protagonista dove si racconta come mai il suo primo pokemon più fidato e amato, ovvero Safira, si trova in coma ormai da un anno. Safira è LA Swampert di Franky, entrata in coma dopo l'ultimo sconto con il capo del team magma, avvenuto durante un importante torneo. Nel fashback si parla anche dello scontro che il protagonista ha con Ash: i due sono acerremi nemici. Insomma fin ora ci sono stati scontri battagle e sangue, molto sangue (pensate che la schiena del Ninetails di Franky è stata tagliata a metà da un fendifoglia di Sceptile di Ash). Il “sesso” nasce dalla relazione forte di Franky e Vera. Il flashback si apre, appunto, con i due che si apprestano ad un rapporto ma vengono interrotti dalla madre del ragazzo. Tornando al protagonista: Franky è già campione della lega di Sinnoh e Hoenn, ma il suo scopo è quello di diventare il miglior professore di pokemon di tutti i tempi. Si nota da subito la sua genialità nel utilizzare l'intero mondo reale come box. Infatti ha inventato un sistema innovativo: utilizza il suo pokedex come database dei pokemon catturati. Quelli che cattura ma non usa, fa indossare loro una collana con una pokeball attacata, quando vuole ritirare un pokemon, lo seleziona dal pokedex, in quel momento la pokeball al collo del pokemon scelto si illumina, ingloba il pokemon e si trasferisce direttamente sorpa il pokedex di Franky. Così facendo il pokemon cresce libero, non può essere catturato, e rimane nel suo habitat naturale al contatto con i suoi simili. Nell'ultimo capitolo ad unima, Franky avrà con se come primo pokemon uno Zorua, Vera un Purlion. Approdati nella nuova regione incontreranno Lucinda, che porterà sempre con se il suo Piplup, e poco dopo, si unirà al gruppo anche Poul, il ragazzo dai capelli viola preso dall'anime di Sinnoh, che avrà con sé un Tepig Il tutto lascia da parte una cosa di poco conto, ma non di futile importanza: la professoressa Aralia avrà un crollo emotivo dopo l'incontro di Franky, la si vede, infatti, piangere tra le braccia del padre.

Ultimo avviso prima di iniziare: la storia è inanzitutto di mia pura fantasia, ergo il comportamento adolescenziale e spavaldo dei personaggi è dato da una mia visione (finalmente non bambinesca) della serie animata di pokemon.

Se volete saperne (e capirne) di più, vi invito a leggere la storia. Non è lunghissima, ma nemmeno corta. Detto cio, Iniziamo:

Il percorso 1 era fiancheggiato da alti e bellissimi alberi di ciliegio in fiore. Petali rosa volteggiavano nell'aria sospinti dalle piacevoli e fresche brezze che spiravano leggere. Franky e Vera si tenevano per mano, guardandosi attorno estasiati dalla bella visione e ricordando i primi tempi della loro longeva relazione.

-Ero troppo timido per baciarti- ammise Franky cercando di non guardare la ragazza al suo fianco.

-E io ero troppo impaziente per aspettarti.- Finì di dire Vera stringendo la presa. Lei osservava compiaciuta la timidezza che Franky cercava di nascondere. Sapeva che era troppo orgoglioso per mostrarsi “debole”. D'imporovviso si fermò, lo fece girare davanti a lei e lo baciò. Un bacio appassionato, uno di quelli con la lingua alla francese che tanto piacciono agli innamorati, ma non molto gradevoli alla vista di chi, invece, si ritrova signle. Lucina e Poul, infatti, rimasero di stucco e un po' disgustati davanti a quella scena stucchevole e romantica allo stesso tempo.

-Sono carini...- commentò Lucinda abbassando lo sguardo con aria triste.

-Io li trovo disgustosi- disse Poul guardando in un altra direzione. Fece bene a cambiare visuale, perché poco distante notò dei cespugli muoversi. Curioso si avvicinò lemme lemme, cercando di non far rumore. I due fidanzati rimasero a baciarsi, Lucinda era nel suo mondo. Quindi nessuno le avrebbe disturbato. Dopo pochi passi, sbucò dal suo nascondiglio un minuscolo pokemon assomigliante ad un cane.

-Non mi convinci molto- commentò Puol lasciando perdere quell'esserino. Lucinda, che sentì la voce del compagno, si destò dai suoi pensieri e notò che il ragazzo della capigliatura violacea aveva davanti a se un pokemon che non aveva mai visto. Si avvicinò a Puol tirando fuori il pokedex e puntando la telecamera sul pokémon.

La voce metallica dell strumento spiegò -Lillipup, pokémon cagnolino. É la forma base di Herdier. Lillipup è amato da molti per il suo aspetto innocente, ma non tutti sanno che è un pokemon molto coraggioso. Il pelo sul suo muso, oltre che a proteggere il naso sensibile da eventuali parassiti e microbi che potrebberlo danneggiarlo, sono un ottimo sensore che permettono al pokémon di captare i movimenti attorno a se.-

-Piplup! Attaccalo con Beccata!- ordinò subito Lucinda facendo uscire il pokemon dalla sua pokeball e lanciandolo subito all'attacco. Con un acuto cinguettio, Piplup colpì Lullipup su un fianco facendolocadere a terra. Immediatamente il pokémon selvatico si rialzò e contattaccò con Azione. Per quanto Lucinda avesse ancora la forma base si un futuro Empoleon, Piplpup aveva alle spalle anni di esperienza, dunque quella mossa non ebbe quasi alcun effetto su di lui, se non quella di spostarlo per un paio di metri.

Franky e Vera, accorgendosi dei del trambusto, si avvicinarono ai loro amici. Subito notarono che la loro compagna dai capelli blu era alle prese con una lotta pokemon.

-Piplup, attacca nuovamente con Beccata- il pokemon rispose subito all'ordine della sua allenatrice, colpendo il piccolo cagnolino e mettendo la parola fine alla lotta. Di risposta Lucinda lanciò una pokeball vuota e, dopo poco, Lillipup era di sua proprietà.

-Ahhahahahahah, ho catturato per prima un pokemon di unima! E siamo a uno!- esclamò contenta Lucinda mostrando fiera la pokeball agli amici.

-Tanto non lo volevo- disse Poul con sguardo serio.

-Potresti mostrarmi chi hai catturato così registro i dati sul pokedex?- chiese Franky tornando serio per un momento.

Lucinda fece uscire Lillipup dalla pokeball, mostrandolo ai compagni. Mentre Franky registrava le informazioni sul suo pokedex molto arricchito, Lucinda lo prese tra le braccia e lo prensentò agli altri.

-O MIO DIO COME è CARINOOOO!!- trillò Vera con gli occhi sbrilluccicanti dalla gioia.

-Ed è mio.- pintalizzò Lucinda stringeldolo di più a sé

“Ma fanno sempre così?” pensò il cagnolino.

“Sì, tranqullo, è normale” rispose Franky intercettando i pensieri del pokemon. Oramai Franky aveva appreso appieno la capacità di parlare ai pokémon che sentire i loro pensieri non lo scndalizzava ne, tanto meno, scandalizzava i pokémon con cui iniziava tranquillamente una conversazione. “Presto ti abituerai”

Dopo le varie presentazioni e questa breve pausa, ripresero il cammino. Frenky e Vera stando sempre mano nella mano, mentre Poul e Lucinda tenendo il passo accanto a loro. Poco dopo arrivaro ad un piccolo paesino, Quattroventi.

-Chissà perchè si chiama così- si chiese Vera ad alta voce.

-E' semplice, signoria- rispose un vecchio che passava di lì -In ogni stagione dell'anno, per questa città, passa un vento differente. Ora, che siamo in Primavera, abbiamo un dolce vento, fresco ma non troppo, e offre il giusto calore e la giusta temperatura. Noi lo chiamiamo Dolcebacio.-

-Ah, grazie- rispose Vera con un sorriso

-Di nulla- disse il vecchio ammiccandole

“Pedofilo” pensò Franky fulminandolo con gli occhi

“Pervertito” fu il pensiero di Lucinda che a stento nascose il disgusto con un sorriso tirato

-Potrei sapere dove posso comprare delle pozioni?- chiese Poul

-Là, nel centro pokémon, si trova un market.- indicò una struttura con ampie vetrate e il tipico tetto rosso.

I quattro ringraziarono e si avviarono al centro.

Appena entrarono sentirono una voce urlare -ASPETATEMIIIIIII- e subito dopo un fulmine bianco, arancio e biondo si fiondo sui ragazzi, che guardarono la tipa con aria sgomenta.

-Eccovi...- ansimò la ragazza dai capelli biondo e gli occhi verdi -cercavo... giusto voi...- disse tra le lunghe boccate d'aria.

“Ma questa è scema?” pensò Zorua con voce assonnata

“Ben alzato dormiglione, sono successe un paio di cose” disse con la mente Franky inviandogli con il pensiero varie scene accadute nell'arco di un ora o poco più.

-Calma, prendi fiato e dicci chi sei.- disse Lucinda poggiandogli una mano sulla spalla. Dopo poco la ragazza urlatrice si riprese, e con tutta calma si presentò- Oh, sì, giusto: sono Belle, un'apprendista della prof. Aralia.- In testa portava un grande basco verde, indossava un lungo vestito bianco coperto da un gilet arancione. -Mi ha mandata qui per chiedervi di visitare Levantopoli, un paesino che si trova dopo Il percorso 2. Non tanto meno perché lì vi ha sede la prima delle otto palestre della Lega Pokémon di Unima, ma anche perchè vi ha chiesto di incontare la sua assistente Zania. Sta svolgendo un importante ricerca, ma non vi spoilerizzo nulla.- disse Belle sorridendo.

-Ok grazie.- rispose Poul.

-Perfetto- Belle si guardò il polso sinistro dove vi era l'orologio -Ora dovrei...- gridò ancora -Ma quello è uno Zoruaaaa- indicò sprizzante di energia la volpina nera sopra la testa di Franky, che annuì assieme al pokémon con la faccia sbalordita

-Posso accarezzarlo?- chiese rivolta al ragazzo

“Può?” chiese Franky al suo amico

“Solo una passata” consentì riluttante. Franky riferì la riosposta a Belle, che mentre passò la mano da capo a coda nel folto pelo di Zorua, le si stampò sul volto un sorriso sempre più ampio.

-Ah grazie grazie grazie!!!- urlò, e dopo quattro veloci inchini rivolti uno ad ogni componente del gruppo, scappò via.

Dopo un breve silenzio imbarazzante fu Vera a parlare -Potrebbe fare il soprano alla lirica -

-O correre alla maratona da Mentania a Selcepoli- disse Franky.

Dopo poche spese, uscirono dal centro. Su una piccola aiuola rialzata, notarono un gruppo di persone vestite tutte uguali: portavano una tunica bianca, guanti cuffia e stivali di un celestino pallido e dei pantaloni neri. Vedendo la volla che si era adunata attorno a quegli strani tipo si avvicinarono pure loro.

Franky notò un emblema portato sulle tuniche di tutti quei tizzi: una P divisa da una saetta celeste su uno sfondo bianco e nero.

“Spero non siano persone dalle cattive intenzioni” pensò Franky che ormai aveva già avuto a che fare con tipi visionari in calzamaglia.

Dal centro di quei strani individui apparve un tipo alto e robusto, dai lunghi capelli verdi, gli occhi rossi dei quali quello destro nascosto da un monocolo rosso. Portava anche lui una tunica , ma essa era coperda da un lungo mantello ornato da quelli che parevano 2 occhi e, come gli altri, portava il solito emblema.

-Salve a tutti, mi chiamo Ghecis.- si presentò l'individuo ben vestito con una voce possente ma rassicurante allo stesso tempo. Dopo aver accolto la considerazione di molti tra i presenti nella piazza di Quattroventi, riprese a parlare. -Sono qui per chiedervi se mai avete pensato alla liberazione dei pokémon.- al suono di queste parole, molti sospirarono, altri rimasero stupiti. Frenky e i suoi amici rimasero in silenzio attendendo il seguito.

-Ormai è da tanti anni che pokémon ed umani vivono insieme. Ma questa, signore e signori, è la cosa giusta? O stiamo tenendo in prigionia i nostri adorati amici pokèmon? Ci avete mai pensato?- attese che il suo pubblico finisse di parlare.

-Prigionia? Ma è pazzo?- commentò Vera a bassa voce.

-Andando a giro per il mondo ho visto molti “Allenatori di pokèmon” sfruttare, con la scusa del volerli aiutare a svilupparsi, queste bellssime creature.- altri brusii si levarono tra la folla che si faceva via via più grande. -Ho detto bene, Sfruttare- scandì bene quest'ultima parola -per i loro loschi scopi.- fece una pausa e camminò lungo la soglia dell'aiuola. -Vedete, la scienza non è ancora riuscita a svelare tutti i miesteri del mondo pokémon, ne, tantomento, svelarne le vere capacità. E se vi dicessi che i nostri fidati compagni avessero delle capacità nascoste? E che tenendoli rinchiusi nelle pokeball non facciamo altro che bloccarli e tappargli le ali? Cosa si dovrebbe fare?-

I brusii si trasformarono presto in rumore. Dalla folla si levarono un paio di voci -Liberarli!-

-Esatto!- Ghecis aveva ottenuto il suo intento -Pensateci lor signori, grazie per l'attenzione.- chiuse il discorso e, insieme ai suoi seguaci, uscirono dalla città.

La gente iniziò a parlarne, da qualche parte nacquerò accese discussioni. Non fu da meno il gruppo di Franky.

-Poul, che ti prende?- chiese Lucinda vedendo che l'amico aveva il capo chino e teneva in mano una pokeball.

-Non ha tutti i torti.- ammise il ragazzo

-Cosa stai dicendo??- Chiese a tono alto Vera

-Che forse ha ragione!-

-Non ha ragione Poul.- Franky posò una mano sulla spalla del compagno di avventure. -Certo, non hai un bel passato per come trattavi i tuoi pokémon, ma stranamente gran parte di loro, credimi, aveva fiducia in te e ti rispettavano. Non perchè incutessi timore, anzi: tu riuscivi a tenergli testa e loro ti rispettavano come un capo, proprio come fanno i soldati semplici con i loro superiori. E molti di adoravano per questo. Primo fra tutti il tuo Torterra.- Poul alzò lo sguardo tra le lacrime. Si stava pentendo del male che fece ai suoi primi pokemon. -Non dico certo che ci vuole la mano di ferro con tutti i pokemon, ma con alcuni si deve fare così. E tu hai sbagliato, ora te ne rendi conto ed è giusto così, sbagliando si impara.- Franky sorrise all'amico, e questi gli ricambiò. -Non serve a nulla liberare i pokémon

-Ma a quanto ho capito ha maltrattato molti pokemon- disse una voce esterna al gruppo. Una voce che pareva spaesata, calma ma anche ferma e dura. -Se i pokémon fossero stati resi liberi sin dal principio, quei poveri che ha maltrattato il tuo amico non avrebbero mai sofferto.- .

Tra la folla un ragazzo alto, slanciato, anche lui dai lunghi capelli verdi e con occhi dello stesso colore, si incamminò verso loro.

-Tu sbagli e lo sai.- disse indicando il ragazzo dalla chioma bianca.
 

Shinigami yami

remember what you done
Scusatemi il doppio post, essendo che nessuno risponde continuo la fic ;) buona lettura :)


I due ragazzi si guardarono negli occhi. Vera non seppe cosa dire e rimase in silenzio come Lucinda e Poul. Una leggera brezza mosse i lunghi capelli dello strano tipo. I bracciali che aveva al braccio destro sbatterono l'uno contro l'altro sfrigolando.
-Tu chi sei per dirmi questo?- chiese Franky infastidito da quel gesto inaspettato.
-Solo un ragazzo in cerca della verità- ammise lui, abbassò la mano e fece spalluccie.
-Cerchi la verità dicendo in giro che la gente si sbaglia?- Franky si girò verso di lui, dandogli tutta la sua attenzione.
L'interlocutore rimase in silenzio. Sul suo volto non aveva alcuna linea che comunicasse una qualche emozione. Sembrava avere un aria dubbiosa quanto assente. Attesse che Franky continuasse.
-Di quale verità parli? Credi che i pokemon debbano restare liberi? Non pensi che loro hanno bisogno di noi quanto noi di loro?- si avvicinò al volto dello strano ragazzo. Questi si fece un attimo indietro.
Silenziosamente abbassò lo sguardo e prese in mano un cubo d'oro che portava al collo attaccato ad un ciondolo.
-Non so come risponderti. Per poterlo fare devo conoscere la verità.- sollevò gli occhi da terra. Adesso il suo volto comunicava qualcosa, era determinazione.
Franky sapeva cosa volesse dire quell'occhiata, stava per iniziare una sfida.
"Preparati Zorua" disse alla mente del suo pokemon. La volpina saltò giù dalla folta chioma bianca e si stirò "Sono pronto" disse.
Nel silenzio più totale il ragazzo misterioso tirò fuori una pokeball dalla quale uscì un Purrlion.
-Sei solo un ipocrita.- attaccò Franky - Come puoi dirmi che sto sbagliando, se tu stesso hai un pokemon?- disse Franky in tono di sfida. Zorua partì all'attacco con un Colpocoda. Al giovane pluricampione non servirono le parole, gli bastò comunicare l'ordine con il pensiero.
-Qui ti sbagli- rispose l'altro mentre il suo pokemon scansò l'attacco nemico. Poi con un abile quanto ammaliante mossa, Purrlion riuscì a graffiare l'avversario ad una zampa posteriore, dalla quale scaturì un rivolo di sangue scarlatto.
"Anche lui comunica mentalmente con il suo pokemon" pensò Franky.
-Questo Purrlion non è un mio pokemon.- ammise. Questa affermazione sbigottì tutti e quattro i ragazzi. -L'ho incontrato mentre venivo qui, per puro caso. Ha ascoltato il mio cuore e ha deciso di aiutarmi nel mio intento. È entrato da se in una pokeball vuota che ha trovato poco dopo.- mostrò un sorriso. -Io non l'ho catturato. Non ho fatto come tutti voi fate-
Il Purrlion che stava ai comandi del ragazzo misterioso scattò con Sfuriate. Zorua indietreggiava in continuazione, schivava ogni colpo sotto la direttiva di Franky.
-Cosa intenderesti dire con questo?- la volpina nera fece un salto all'indietro, arrivò ad una distanza sicura e colpì il nemico con un Neropulsar. Il colpo, andato a segno, scaraventò lontano il gatto viola. Il suo allenatore seguì con lo sguardo il lungo volo dell'amico pokemon con aria stupita. Una volta a terra, Purrlion si rialzò tremolante. Pokemon e allenatore si guardarono negli occhi e, a gran velocità, il gattino viola corse verso Zorua prendendolo alla sprovvista. Miagolò e colpì il nemico con un altro Graffio sul muso.
-Sono i pokemon a venire da me, non li cerco. Io non strappo alle loro famiglie piccoli Lillipup o Roggenrola per tenerli con me. - rispose infine.
Zorua si riprese subito dall'attacco e contraccambiò con Neropulsar. Stavolta Purrlion scansò il colpo. Dopo quel raggio ne seguirono altri, ognuno dei quali non andava a segno e faceva avvicinare sempre più Purrlion a Zorua.
Alla fine la volpe si trovò faccia a faccia con quel gatto dalle movenze ammalianti. Nessuno si mosse.
Gli artigli di Purrlion sfiorarono gli occhi di Zorua che teneva pronta nella bocca un altra carica di Neropulsar pronta a colpire il petto scoperto del gatto.
Gli occhi di Franky e del ragazzo misterioso si fissarono intensamente.
Quest'ultimo abbassò lo sguardo e strinse una mano attorno al cubo che portava al collo.
-Perché?- chiese ed una sua lacrima cadde sull'asfalto spoglio. -Perchè dobbiamo combattere?- gridò, alzò lo sguardo e mostrò tutta la disperazione che portava dentro. Gli occhi erano colmi di lacrime, il volto rigato ed un volto che mostrava disgusto e disdegno verso un mondo a lui inconcepibile.
Vera rimase stupita da quella reazione, non riusciva a capirlo. Fin'ora aveva combattuto, adesso si ritirava; prima aveva affermato di voler i pokemon liberi e si presenta con un pokemon in una pokeball. Stava veramente cercando la verità? Riguardo cosa?
Il ragazzo misterioso ritirò Purrlion nella pokeball. -Non voglio continuare oltre- disse tra i singhiozzi e, con la testa china, corse via.

scusate se è corto :/
 
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Shinigami yami

remember what you done
ecco a voi un capitolo di passaggio. prometto che il prossimo sarà più avvincente e più lungo (spero XD) 

I passi svelti dello strano ragazzo risuonarono per la piazza. Nessuno dei ragazzi osò parlare.
"Zorua, torna qui" la volpina tornò ai piedi dell'allenatore zampettando. Franky lo colse da terra e lo prese in braccio.
-Ma cosa voleva quello?- chiese Lucinda ancora allibita da quello che era appena accaduto.
-Chi è, è la domanda giusta-disse Poul
"Assomigliava molto a quel Ghecis" fu il pensiero di Vera. Volse gli occhi verso il suo ragazzo. Questi aveva ancora lo sguardo fisso sullo stesso punto dove prima c'era quel ragazzo strano. Vera fissava Franky con occhi velati dalla preoccupazione. Dopo tanto tempo che viaggiava con lui, non l'aveva mai visto con uno sguardo così furente.
-Ehi... amore...- Vera si avvicinò con cautela al ragazzo, persino lei temeva di una eventuale reazione.
-Quel...- le parole nella sua mente non si tramutarono in suoni. Non riusciva a capire perchè quel insensato comportamento, nè tanto meno l'ideale di liberare i pokemon. I suoi adorati amici. Li lasciava più liberi che poteva, rimanevano nel loro habitat naturale e li richiamava a se solo se lo riteneva necessario. Come potevano dirgli di liberarli se già lo erano! Il solo pensiero di rompere il legame che aveva con loro gli faceva perdere le staffe. Sapeva, però, controllarsi. Così abbassò il capo e disse semplicemente di tornare al centro pokemon a far curare Zorua.
Quel combattimento... se sarebbero arrivati ad una conclusione, molto probabilmente il suo amico sarebbe stato cieco da un occhio.
Ora era meglio non pensarci.
Lasciato il pokemon all'infermiera Joy e il suo Audino (altro pokèmon che Franky non aveva mai visto e non perse il vizzio di studiarlo) il ragazzo si isolò dal resto del gruppo e accese il portatile.
-Che ha?- chiese sottovoce Lucinda all'amica. Vera non rispose. Rimase in silenzio ad osservarlo da lontano. Sapeva che il suo Franky aveva qualcosa. Solo non cosa. A lui non piaceva parlare, specie quando gli si chiedeva troppo spesso. Lei gli si avvicinò comunque e sedette al suo fianco. Poi, senza dire nulla, lo abbracciò e lo strinse al petto distogliendolo dallo schermo del laptop.
Rimasero così, nel silenzio, a non dirsi nulla. Vera sapeva che questo era il modo giusto per farlo calmare. Non ci volle molto che Franky ricambiò l'abbraccio, nascose il volto sul petto della ragazza e chise perchè.
Vera attese che continuasse. Non era ancora il momento di parlare.
-Perchè mi sento così?-
"Ecco, ci risiamo, neanche lui sa cosa ha" pensò la ragazza.
-Quel... ragazzo, non ha ragione.- fece una pausa per tirar su col naso -non è colpa mia se Safira...-
-Sta zitto!- interruppe subito Vera. -Non dire così! Neanche Safira vorrebbe sentirtelo dire, e lo sai-
Franky alzò lo sguardo incrociando i suoi occhi nocciola. Vera si stupì. Era veramente da tantissimo tempo che non lo vedeva piangere. Allora lo abbracciò, avvicinandosi al suo viso. Iniziò a coccolarlo e a sussurargli parole dolci.
-Eri da tanto che non piangevi, eh? Ora butti fuori un anno di sopportazioni e bocconi di sofferenze enormi. Ti capisco amore. Non preoccuparti- gli diceva di continuo.
Mezz'ora più tardi, Franky si era ripreso, proprio come il suo pokèmon.
Il vento invadeva la cittadina liberadola dai petali dei fiori e spazzando via le ultime lacrime dal volto del ragazzo. Sentendo vicino a se la mano calda di Vera, Franky si fece forza -Andiamo a prenderci la nostra prima medaglia!- gridò e con un enorme sforzo cercò di uccidere gli ultimi rimasugli di tristezza che aveva dentro di sè.
 
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