Gika, quello che dici vale più o meno per il 90% delle opere letterarie di qualità, soprattutto a partire dal Novecento, secolo in cui la letteratura comincia a lavorare intensamente sul linguaggio stesso. A un certo livello di elaborazione della lingua diventa impossibile tradurre « fedelmente » (sempre che sia possibile farlo in generale) : tanto vale dunque fare una propria elaborazione e restituire qualcosa di diverso. Le traduzioni tecniche e fedeli è meglio lasciarle per il lavoro degli specialisti e degli studiosi, per una lettura più « popolare » è meglio una rilettura vitale fatta da qualcuno che è in se stesso poeta o scrittore.
(RIP Salinger, avevo letto l'Holden/Catcher in the Rye alle superiori, mi aveva interessato anche se non marcato così profondamente.)