La cattiva grammatica dipende però da una mancanza ai livelli più bassi del sistema educativo, non certo alle (indubbiamente scadenti) università italiane.
Del resto in Italia nessuno si cura d'insegnare a dare una struttura logica al testo della propria tesi (e come farlo quando la maggior parte degli esami, soprattutto nelle facoltà non propriamente scientifiche, sono integralmente orali ?). Parlare di un'introduzione, di uno sviluppo e di una conclusione sarebbe già dare delle regole da seguire e le regole, come si sa, non piacciono agli Italiani, domandano troppo sforzo e troppa umiltà.
Il disordine dell'esposizione che ne risulta non è che il riflesso del disordine delle proprie idee.
Le tesi poi sono notoriamente un servizietto fatto al docente di turno, e se anche fosse possibile leggerle attraverso la sintassi singhiozzante, nessuno lo farebbe in ogni caso, poiché si considera che alla base quello che pensa uno studente non vale nulla.
Sorry, troppa realtà in un colpo solo credo sia dura da recepire.